Weekend nella Valle Pesio, sulle tracce del lupo

Abbiamo rivolto qualche domanda ad Irene, la nostra referente del weekend del Social Walking sulle tracce del lupo, un trekking di 3 giorni nella Valle Pesio in Piemonte. Ecco cosa ci ha risposto!

 

Questo viaggio a piedi è un trekking sulle tracce del lupo. Che cosa ci puoi raccontare del lupo che abita queste zone?
La Valle Pesio è stata la prima valle alpina dove il lupo è ritornato naturalmente, sulle sue zampe, senza “aiutini” da parte degli umani negli anni ’90. Il lupo qui è di casa da più di vent’anni. Quello che tutti vogliono sapere – e che scopriremo in questo trekking – di solito si riassume in alcune domande. Eccone alcune: com’è fatto un lupo? Perché i lupi si erano estinti e per quale accidente di motivo sono tornati? Cosa mangiano? Come cacciano? Come si spostano? Come comunicano? Come si riconoscono le tracce? Come si contano i lupi? Fanno molti danni? Sono pericolosi per le persone? Cosa devo fare se ne incontro uno? Tranquilli. Parleremo di questo fino allo sfinimento e allo svenimento e nausea dei più cagionevoli dei partecipanti. Ma oltre alle domande della scienza, andremo anche a ficcanasare nelle domande dell’antropologia, frugando nella millenaria storia che lega uomini, lupi e cani – per cercare di capire perché quando si parla di lupo pochi conservano il lume della ragione, mentre la maggior parte delle persone si schiera pro oppure contro il lupo, nemmeno si trattasse di tifoserie avversarie in campionato. Il lupo “spacca”, nel senso che rompe le scatole a pastori e cacciatori, scompiglia le carte di tutti quanti noi e colpisce la nostra fantasia. Insieme proveremo il fascino di camminare in un territorio di presenza: sarà difficilissimo vedere un lupo, moto probabilmente ci terranno sott’occhio per lunghi tratti 😉

Viaggio in Piemonte

 

Ti va di parlarci della bellezza del Marguareis?
Ogni scarrafone è bell a mamma soja e per me il “Margua” è casa, quindi l’oggettività non so cosa sia. Ma il Marguareis è anche un territorio così affascinante che non mi vergogno a sviolinarlo spudoratamente. È un imponente massiccio montuoso di calcare che supera i 2600 metri sul livello del mare. A nord le sue pareti precipitano severe e arrabbiate, sfidando gli scalatori. A sud incanta con pascoli e prati dalle forme morbide, da cui spunta una roccia color della luna. Più a sud, solo il Mediterraneo. La bassa valle è coperta da meravigliose abetine da seme, l’alta valle è spoglia di alberi e verde di prati e arbusti, terreno d’elezione per camosci, galli forcelli, aquile e… speleologi che esplorano le centinaia di grotte che si nascondono nel cuore del Massiccio. E poi al Rifugio Don Barbera e al Rifugio Garelli (quest’anno Guido il gestore festeggia i 40 anni di gestione!!) non mancano allegria e calda accoglienza!

Viaggio in Piemonte

 

Questi luoghi sono stati interessati nel corso del tempo da antichi cammini e camminatori. Potresti raccontarci qualcosa in più sulla storia di queste montagne?
Aiuto. No, mi rifiuto 🙂 Quella delle Alpi Liguri è un’avventura umana troppo interessante per poterla chiudere in poche righe. Le montagne del Parco naturale del Marguareis sono state attraversate, utilizzate e abitate a partire da tempi remoti: i primi passaggi datano a circa 8000 anni fa. Erano movimenti di transumanza dal piano e dalla riviera verso gli alpeggi. Sono (prei-)storie di uomini e donne che si muovevano affamati d’erba da dare in pasto al bestiame d’estate oppure in cerca di selvaggina nelle fitte foreste del posto. Di pastori e di cacciatori, parlando di lupo, avremo occasione di parlarne assai. E se siamo fortunati potremo anche incontrare qualche pastore e qualche cacciatore locali con cui scambiare qualche parola. In Valle Pesio un’impronta forte, che apprezzeremo lungo il sentiero che sale al Rifugio Garelli, la hanno data i monaci Certosini: cercando un deserto, hanno creato un giardino che dura ancora oggi. Alle porte della Certosa di Santa Maria (fondata nel 1173) si estende un bosco di abete bianco che la lungimiranza (e il fiuto per gli affari) dei religiosi hanno gestito in modo splendido, facendolo arrivare in tutta la sua bellezza fino ai giorni nostri. Cammineremo lungo una delle più spettacolari strade bianche militari delle Alpi, la Via del Sale – lungo cui viaggiava questa merce preziosa dalla riviera verso la montagna. Toccheremo la storia recente e appassionante dell’esplorazione di queste splendide montagne di roccia fragile, che hanno lasciato il segno nella storia dell’alpinismo. Un occhio di riguardo lo avremo anche per la folle, oscura (è il caso di dirlo) avventura speleologica alla scoperta del Marguareis sotterraneo: un’appassionante epopea nelle grotte della montagna che non accenna a finire…

 

Com’è vivere tra queste vette?
È fonte di ispirazione ed è soffocante, è bellissimo ed è insopportabile a giorni, è freddo d’inverno ed è essenziale sempre, è lontananza dalla città e chissenefrega della città, è meraviglia ed è sconforto, è avere a che fare con persone che appartengono e amano il loro territorio è incontrare teste di coccio che non vanno oltre l’ottusità – è semplicemente l’unico posto dove so stare.

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