I parchi di Barcellona: da Park Güell al Parc de la Ciutadella, oasi green di bellezza

A Barcellona parchi e giardini rappresentano vere e proprie oasi per sfuggire al caos urbano senza allontanarsi dalla città. Non solo il Park Güell o il Parc de la Ciutadella, mete obbligate anche per i turisti mordi e fuggi per il loro eccezionale patrimonio artistico: sono rispettivamente al secondo e al 12esimo posto nella Top 30 dei parchi più visitati in Europa, secondo i dati della piattaforma digitale Musement. Angoli meno conosciuti e spesso nascosti aspettano solo di essere esplorati.

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Cactus Jardins de Mossèn Costa i Llobera Barcellona
Parte della grande area dedicata ai cactus nei Jardins de Mossèn Costa i Llobera, incorniciati tra mare e montagne.

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Parchi e giardini (meno noti) di Barcellona

Dall’immenso Parc de Collserola, attraversato da chilometri di sentieri e piste ciclabili, ai romantici Jardins de la Tamarita. Dai roseti del Parc de Cervantes ai cactus dei Jardins de Mossèn Costa i Llobera.

Nel quartiere di Horta c’è persino un labirinto che farà la felicità dei più piccini. E poi ci sono gli inattesi spazi verdi dei cortili dell’Eixample e del centro storico, a un passo dai più importanti monumenti della città.

Il verde nascosto

Passeggiando per le strade dell’elegante distretto dell’Eixample succede che, tra le case, si apra all’improvviso un varco.

Un cartello verde indica che al di là c’è un orto urbano o un giardino, con panchine per rilassarsi e aree giochi per i più piccoli. Non si tratta in genere di verzieri lussureggianti, ma di oasi di pace al riparo dal traffico, ciascuna con una sua identità.

In un quartiere con 0,59 metri quadrati di verde per abitante, una necessità vitale.

I Jardins de Cándida Pérez…

Da conoscere almeno i Jardins de Cándida Pérez, con la splendida Biblioteca Sant Antoni-Joan Oliver a fare da singolare “ingresso”.

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…e i Jardins de la Torre de les Aigües

E meritano la stessa considerazione anche iI Jardins de la Torre de les Aigües, cresciuti intorno alla cisterna che forniva di acqua il vicinato quando l’area cominciò ad essere urbanizzata.

Anche nella città vecchia il verde stenta a far capolino. Ce n’era fino all’inizio dell’Ottocento, là dove sorgevano gli orti di numerosi conventi. Ma la Rivoluzione Industriale ci fece fabbriche e case con una densità abitativa superiore a quella di Londra e Parigi nello stesso periodo.

I Jardins de Rubió i Lluch

C’è tuttavia un’eccezione che è un must anche per chi va di fretta: i Jardins de Rubió i Lluch, nel cortile dell’antico Hospital de la Santa Creu (oggi Biblioteca de Catalunya).

Dal Carrer del Carmen, o (consigliato) dal Carrer Hospital si entra in un angolo di Medioevo. Tra gli aranci svetta una spettacolare jacaranda.

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barche nel laghetto nel Parc de la Ciutadella Barcellona
In barca sulle placide acque del laghetto nel Parc de la Ciutadella

Parchi e fortezze a Barcellona

Parc de la Ciutadella

Uno dei luoghi di passeggio più frequentati e amati della città è il Parc de la Ciutadella che, soprattutto nei weekend estivi, diviene palcoscenico di concerti e spettacoli improvvisati.

Il nome ricorda una famigerata fortezza (1716-1718), la Ciutadella appunto, simbolo del potere borbonico.

Per edificarla, fu rasa al suolo una parte del quartiere della Ribera e coloro che avevano partecipato alla difesa della città durante la Guerra di Successione furono obbligati a lavorare allo sgombero delle macerie per una misera paga.

Fontana Gaudi e Josep Fontserè i Mestre nel Parc de la Ciutadella Barcellona
Una delle fontane che ornano il Parc de la Ciutadella.

L’odioso edificio fu naturalmente il primo a essere demolito dopo la Rivoluzione liberale del 1868. Il terreno venne donato alla città che vent’anni dopo ne fece il recinto dell’Esposizione Universale.

Qualcosa è però rimasto dell’antica fortificazione: la chiesa barocca e l’ex arsenale, che ora – per contrappasso – è la sede del Parlament de Catalunya.

Tra le tante statue che ornano il parco, la più popolare è senz’altro La dama del paraigua (La dama con l’ombrello). La leggiadra giovinetta, che veste secondo i dettami della moda del 1888, è collocata in cima a una fontana ed è stata per qualche tempo simbolo di Barcellona.

L’attrazione più richiesta è però la gita in barca sulle placide acque del laghetto fino alla Gran Cascada, una fontana monumentale alla quale si dice abbia lavorato il giovane Gaudí prima della sua conversione al Modernismo. Ha lasciato la sua impronta nel parco, ma con lo sguardo già rivolto al nuovo stile  – lo stesso delle due splendide serre in ferro e vetro, l’Umbracle e l’Hivernacle  – anche Domènech i Montaner, artefice del Castell dels Tres Dragons, che fu bar-ristorante durante l’Expo.

Notevole la gigantesca volta, sostenuta da due grandi archi di metallo a vista che, purtroppo, non si può visitare.

Il Castell de Montjuïc

Da una fortezza all’altra e da un parco all’altro. Anche il Castell de Montjuïc, che assieme alla Ciutadella cingeva Barcellona come in una morsa, ha fortunatamente cambiato pelle ed è oggi un centro di memoria democratica immerso nel verde di un enorme parco cittadino.

cactus nei Jardins de Mossèn Costa i Llobera Barcellona
Cactus nei Jardins de Mossèn Costa i Llobera

Da un parco all’altro, piante di cinque continenti

Un parco a più anime. Si va dall’interessante Jardí Botànic, che raccoglie la vegetazione di cinque continenti che si è adattata al clima mediterraneo, al romantico Jardi Botànic Històric, sprofondato in un’antica cava di pietra.

Dagli spettacolari cactus dei Jardins de Mossèn Costa i Llobera, che sembrano usciti da un film di Sergio Leone, ai parterre geometrici dei Jardins del Teatre Grec.

E poi ancora i Jardins del Mirador de l’Alcalde dal gigantesco pavimento a mosaico creato negli anni Sessanta da Joan Josep Tharrats con ciottoli, sampietrini, tappi di bottiglia, catene, ruote dentate e altri residui industriali (splendide le viste su Barcellona), o i francesizzanti Jardins de Joan Maragall, con il noucentista Palauet Albéniz sullo sfondo.

Ma ce ne sono altri, tutti con una loro particolarità. Sono luoghi ideali per una sosta ristoratrice mentre si esplora la collina. Se non si va di fretta, il consiglio è di pianificarne la visita.

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giardiniere JardÍ Botànic Històric Barcellona
Giardiniere al lavoro nel JardÍ Botànic Històric.

Labirinti e concerti

Sulle pendici di Collserola, nel XIX secolo, nobiltà e borghesia emergente cercarono luoghi ameni e salubri, lontani dal centro cittadino, per costruirvi le loro residenze estive.

Ai migliori architetti paesaggisti fu affidato il compito di creare tutto intorno magnifici giardini secondo la moda del tempo. Oggi alcune di quelle aree verdi sono diventate parchi pubblici.

Il Parc del Laberint d’Horta

Il più antico è il Parc del Laberint d’Horta, che risale al 1791, in anticipo quindi sullo sviluppo edilizio legato alla Rivoluzione Industriale.

Venne progettato per volere del nobile Joan Desvalls, dall’architetto italiano Domenico Bagutti.

Nella villa, ancora neoclassica, fu incorporata una torre medioevale conosciuta come Torre Sobirana (XI secolo).

Ma la gente viene fin quassù soprattutto per mettere alla prova il proprio senso dell’orientamento tra le pareti del labirinto di cipressi al centro del quale una statua di Eros certificherà che si è riusciti nell’impresa. Inutile dire che i più piccoli (e non solo loro) si divertiranno molto.

Cactus nel JardÍ Botànic Barcellona
Cactus nel JardÍ Botànic

I Jardins de Can Sentmenat e de la Tamarita

Per chi ama la combinazione tra giardini dal disegno classicheggiante e vegetazione spontanea, il consiglio è di spingersi fino al distretto Sarrià-Sant Gervasi per visitare i Jardins de Can Sentmenat e i Jardins de la Tamarita, angoli romantici dove il tempo sembra essersi fermato.

I Jardins del Palau de Pedralbes

I giardini signorili per eccellenza sono però i Jardins del Palau de Pedralbes, che fu residenza dei reali di Spagna nelle loro visite ufficiali in città.

Espropriati durante la Seconda Repubblica, oggi sono uno dei parchi pubblici più amati dai barcellonesi, anche per la nutrita agenda culturale estiva, appuntamento imperdibile per chi si trova in città (nitsdebarcelonapedralbes.com).

Prima e dopo i concerti, performance circensi, danza, teatro di strada e le ultime creazioni di giovani artigiani in mostra.

Come sempre, numerose sculture ornano i viali e gli angoli più boschivi del parco. Nel 1984, durante lavori di mantenimento, è persino riemersa dal fitto della vegetazione una fontana realizzata da un giovanissimo Gaudí. Suo è anche il pergolato “parabolico”.

Gli appassionati di botanica non si perdano i cedri dell’Himalaya, il ginepro articolato e il pino centenario racchiusi dal giardino.

Rombes Bessons scultura di Andreu Alfaro nel Parc de Cervantes barcellona
Rombes Bessons, scultura di Andreu Alfaro nel Parc de Cervantes

I Jardins de Cervantes

Le rose, che avevano avuto un protagonismo assoluto in una rinomata competizione internazionale a cavallo tra gli anni Venti e Trenta del secolo scorso, oggi sono l’attrazione principale dei vicini Jardins de Cervantes.

Difficile immaginare uno spettacolo floreale più affascinante del Concurs Internacional de Roses Noves che vi si celebra dal 2001, naturalmente nel mese di maggio quando, in un’atmosfera gioiosa, esperti floricultori, turisti e gente del quartiere sono chiamati a giudicare le rose nate dagli incroci più sorprendenti. In un trionfo di colori e profumi inebrianti.

cocorita nel Parc de Cervantes Barcellona
Una cocorita nel Parc de Cervantes.

Progetti all’avanguardia

Barcellona è maestra nel trasformare in zone verdi aree dismesse e terreni abbandonati. Sempre viva è anche la tendenza a coniugare arte e spazio pubblico, che fa della ciutat comtal un museo a cielo aperto.

Sono sorti giardini in antiche cave di pietra o dov’erano relitti di fabbriche smantellate. Spesso sono stati i grandi eventi a fare da volano: l’Expo 1929 per il Grec e il Botànic Històric, le Olimpiadi del 1992 per il Parc de la Creueta del Coll, progettato dal prestigioso studio Martorell, Bohigas e Mackay (MBM).

Da non perdere il Tòtem minimalista di Ellsworth Kelly e la colossale scultura di cemento di Eduardo Chillida Elogi del Aigua, rilettura moderna del mito di Narciso: sospesa com’è sull’acqua dello stagno mediante cavi d’acciaio, sembra sempre sul punto di immergersi.

Parc del Centre del Poblenou

Nella cornice delle grandi opere che, in occasione del Fòrum Universal de les Cultures (2004), hanno cominciato a trasformare il litorale con il prolungamento della Diagonal fino al mare, l’archistar Jean Nouvel ha invece creato il Parc del Centre del Poblenou.

Tra palme, salici, piante aromatiche (l’irrigazione a goccia pesca dalla falda freatica) emergono strutture d’avanguardia: un paesaggio lunare che ricopre un impianto per la raccolta pneumatica dei rifiuti, un cratere a forma di percorso a spirale, pozzi, capanne, archi, tunnel in cui la vegetazione si fonde con le strutture di sostegno.

L’illuminazione è insieme funzionale e ornamentale con punti luce a intensità variabile controllabili singolarmente. Cinge il parco un muro ricoperto di rampicanti nel quale si aprono grandi oblò: un invito a esplorare visivamente il parco da angolazioni diverse. La recinzione, fra l’altro, isola acusticamente l’interno in una zona densamente trafficata. Non a tutti piace e non mancano le polemiche sul mantenimento.

Ma non si può negare che si tratti di un’area di verde urbano non banale.

Il Park Güell

Dulcis in fundo, il Park Güell, il più famoso dei parchi cittadini.

Per chi ha poco tempo sarà probabilmente l’unica meta green del viaggio. Ma sarebbe un errore fermarsi agli highlights: c’è molto altro da esplorare dentro, ma anche oltre i cancelli del recinto, nel contiguo e silvestre Parc del Carmel adagiato sul fianco della collina opposto al mare.

Tutti in sella

Barcellona è una città bike friendly come dimostra la mappa delle piste ciclabili (ajuntament.barcelona.cat/bicicleta).

Molti negozi noleggiano bici, anche elettriche, e organizzano visite guidate (barcelona ebiketours.com; bornbikebarcelona.com).

Consigliata la Ronda Verda, 72 chilometri di piste che si snodano nella comarca del Barcelonés, ma si possono percorrere solo i tratti municipali, dal lungomare a Montjuïc, al Collserola (rondaverda.cat).

Largo alle superilles

Barcellona ha una media di 17 chilometri quadrati di verde per abitante, come Milano. Ma l’impressione è che di verde ce ne sia di più e che sia in crescita.

Merito degli alberi: sono al centro di un programma di piantumazione per migliorare l’abitabilità e la salute della popolazione.

Lo sforzo degli amministratori è stato premiato con il riconoscimento di Tree City of the World, conferito dalla FAO e dall’Arbor Day Foundation.

L’ex sindaca Ada Colau è andata oltre e ha avviato la creazione di nuovi spazi green: le superilles, aree urbane con piazze e corridoi verdi, pedonali o con circolazione a motore limitata.

Un impulso viene anche dal recupero dei cortili dell’Eixample, dalla trasformazione in giardini pubblici di aree dismesse, dalla creazione di orti urbani. Si moltiplicano le ciclabili (250 km in città) e, con 60 mila abbonati, il bicing di Barcellona è un referente mondiale per il trasporto pubblico su due ruote.

Barcellona modello di sostenibilità

La città è un modello di sostenibilità. Riprendono però le polemiche che accompagnarono l’implementazione del Plan Cerdà, il piano di riforma urbanistica e ampliamento dello spazio studiato nel 1860 da Ildefons Cerdà. L’ingegnere sognava una Barcellona multicentrica ed egualitaria.

Allora, autorità e compratori ridussero zone verdi, spazi pubblici e aumentarono di dieci volte le aree edificabili. Chi la spunterà stavolta?

Collserola, un bosco in città

Il Parc de Collserola appartiene all’aera metropolitana di Barcellona, anzi ne costituisce il vero polmone verde.

Nel 2010 fu salvato dalla speculazione che, con la scusa della mancanza di spazio edificabile in città, avrebbe fatto carte false pur di urbanizzarlo.

Ma Collserola ha resistito e si è attrezzata per accogliere gli amanti della natura e quanti cercano un angolo di bosco, di quelli veri, a un passo dal centro.

I dati sono eloquenti: più di 10 mila alberi, oltre un migliaio di specie di piante e quasi 200 di animali popolano una superficie di ottomila ettari, un quarto dei quali si estende nel territorio comunale di Barcellona.

Mentre ci si addentra in un saliscendi di cime e sentieri, a piedi o in bicicletta (il percorso migliore è il Passeig de les Aigües), si scopre che Collserola non è solo natura.

Ci sono chiesette (Sant Medir è la più conosciuta) e antiche case rurali (masies). Ma si viene quassù anche per godersi alcune delle viste più straordinarie di Barcellona da una quindicina di terrazze panoramiche.

pergolato con piante rampicanti e aiuole giardini del Teatre Grec nel parco di Montjuic barcellona
ll grande pergolato con piante rampicanti e le aiuole dei giardini del Teatre Grec, all’interno
del parco di Montjuïc

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Le migliori terrazza panoramiche di Barcellona

Le migliori terrazze panoramiche di Barcellona sono la Rabassada, el Turó de la Magarola e la Torre Baró.

Oltre al Tibidabo (512 m), la vetta più alta dei rilievi litoranei che fanno da quinta naturale alla città, e alla Torre de Collserola (1992, 288 m) di Norman Foster, la cui piattaforma circolare è situata a 115 metri d’altezza sul Turó de la Vilana (445 m).

Uno stagno fra gli alberi

Sul retro dell’edificio storico dell’Universitat de Barcelona, si apre uno spazio verde di grande ricchezza botanica.

Assieme ai giardini del Seminari Conciliar, che però non si visitano, e a quelli del Palau Robert, sono un’eccezione green nel cuore dell’Eixample.

Vegetazione esotica e mediterranea, con alberi tra i più vecchi in città, si alternano lungo i vialetti. Ai lati, due cortili che paiono chiostri.

Li ornano ficus e cipressi ma anche aranci (cortile di Lettere) e magnolie (cortile di Matematica). Al centro di entrambi uno stagno con pesci rossi e ninfee bianche.

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Mappa dei parchi e giardini di Barcellona

Parc de la Ciutadella

È il primo parco nato espressamente come parco pubblico. Teatro dell’Esposizione Universale del 1929, conserva un patrimonio artistico e architettonico che ne fa un museo all’aperto al riparo dal traffico cittadino. Info sul sito

fontane nel Parc de la Ciutadella Barcellona
Una delle fontane che ornano il Parc de la Ciutadella

Parc Natural de Collserola

Coi suoi 8.000 ettari, è uno spazio naturale imprescindibile per la città. Ideale per MTB, birdwatching, passeggiate. Info sul sito

Torre de Collserola

Vi si sale con un ascensore panoramico in meno di tre minuti. Chi non ha l’auto può arrivarci facilmente a piedi in 10 minuti, in autobus o con la Funicular del Tibidabo. Ma bisognerà attenderne la riapertura. Info su Torre de Collserola e Parc Natural Collserola

Jardí Botànic

Dedicato alla flora del pianeta che si è adattata al clima mediterraneo. Info sul sito

Jardí Botànic Històric

Suggestivo giardino romantico sprofondato in un’antica cava di pietra con stagno immerso nella vegetazione spontanea. Info sul sito

Jardins de Joan Maragall

Stagni e cascatelle contornano un lungo parterre de broderie. Numerose le staute sparse in ogni angolo. A far da fondale il classicheggiante Palauet Albéniz. Apre solo nei weekend la mattina. Info sul sito

Jardins de Mossèn Costa i Llobera

Cactus e piante succulente con viste sul Mediterraneo. Dato l’orientamento a sud, il consiglio è di evitare le ore calde. Info sul sito

Jardins del Mirador de l’Alcalde

Giardino terrazzato con un belvedere sul porto. Nella parte superiore, la fontana progettata da Carles Buigas. Notevoli le sculture Homenatge a Barcelona (Omaggio a Barcellona) di Josep Maria Subirachs (lo scultore della facciata della Passione della Sagrada Família) e la popolare Sardana (il ballo nazionale della Catalogna) di Josep Cañas. Info sul sito

Jardins del Palau de Pedralbes

Uno dei giardini più signorili di Barcellona, con influenze sia francesi sia inglesi. Da non mancare l’agenda estiva di spettacoli e concerti. Info sul sito

Parc de Cervantes

Piacerà agli amanti delle rose. In maggio, dal 2001, ospita un concorso internazionale dedicato a questo fiore. Info sul sito

Parc del Laberint d’Horta

Questo giardino così speciale limita il numero di visitatori nei giorni in cui l’ingresso è gratuito, la domenica e il mercoledì. Info sul sito

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Jardins de la Tamarita

Entrare qui equivale a fare un viaggio nel tempo, quando la borghesia costruiva le proprie dimore circondate da sontuosi giardini nella parte alta della città. Info sul sito

Jardins de Can Sentmenat

Sono un’eredità del tempo in cui l’aristocrazia costruiva le proprie ville circondandole con eleganti giardini secondo la moda dell’epoca. Questi conservano l’impostazione originale di gusto francesizzante. Oggi sono un parco pubblico. Info sul sito

Parc de la Creueta del Coll

La piazza centrale dei giardini è delimitata da una pergola e protetta dalle pareti di un’antica cava di pietra. I sentieri si snodano attraverso una folta vegetazione di alberi e arbusti. Nella parte alta del parco, si trova un’area picnic circondata da pini e vegetazione con una vista panoramica spettacolare sulla città. Info sul sito

Parc del Centre del Poblenou

Su una superficie di oltre cinque ettari, in cui prevale la vegetazione autoctona mediterranea, il verde si intreccia con le forme all’avanguardia delle strutture progettate dall’archistar Jean Nouvel al tempo in cui la città ha ospitato il Fòrum Universal de les Cultures. Info sul sito

Palau Robert

All’incrocio tra il Passeig de Gràcia e la Avinguda Diagonal, un’oasi di verde si apre alle spalle del classicheggiante Palau Robert. Info sul sito

Universitat de Barcelona

Dietro l’enorme mole dell’Universitat de Barcelona si nasconde un giardino delizioso, lontano dal traffico cittadino. L’ambiente studentesco lo ravviva un po’, ma senza eccessi. Info sul sito

Jardins de Rubió i Lluch

In uno degli angoli più magici della Ciutat Vella, la città vecchia, circondato da edifici medioevali, si apre questo giardino inatteso. Un’oasi di pace che trasporta fuori dal tempo. Info sul sito

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