Quando si parla di bere bene e di mangiare con gusto, Barcellona è in cima alle classifiche. Si chiama Paradiso ed è il miglior bar del mondo secondo The World’s 50 Best Bars del 2022. Si è aggiudicato il premio grazie a cocktail che sembrano opere d’arte, serviti in una scenografia spettacolare nel quartiere hipster di El Born.
Mentre nella classifica dei 50 migliori ristoranti del mondo spicca l’insegna di Disfrutar, al secondo posto tra i templi del food.
Sono segnali del new deal culinario di Barcellona, capoluogo della Catalogna che nel 2025 sarà la regione mondiale della gastronomia.
DoveViaggi è anche su Whatsapp. Clicca qui per iscriverti al canale ed essere sempre aggiornato
Dove mangiare a Barcellona: ristoranti stellati e con menu “firmati”
Archiviata la cucina molecolare e le alchimie con l’azoto di Ferran Adrià, il nuovo trend sono il foraging (la ricerca e l’utilizzo di erbe spontanee) e la riscoperta degli ingredienti poveri, ingiustamente dimenticati della cucina.
Il risultato? Un’esplosione di sapori mediterranei, pomodori e peperoni abbinati a pesce e carne, spezie, cereali, frutta secca.
Ristorante Can Marlau
Sono i protagonisti del menu di Can Marlau, inaugurato lo scorso ottobre nel cuore dell’Eixample, con un menu rivisitato firmato da un’eccellenza come Ferran Soler, già chef della cucina della Bodega 1900 di Adrià.
LEGGI ANCHE: Dove dormire a Barcellona: i migliori hotel (per dormire e socializzare) della città
Ristorante Casa Baldomero
Ma anche dei piatti di Casa Baldomero, un angolo bucolico in legno e pietra, sempre all’Eixample, dove è imperdibile l’agnello cotto a bassa temperatura condito con zenzero, scorza di limone, semi di finocchio e l’apprezzata torta di pistacchi.
Ristorante Moments
Mentre la sostenibilità è il principio al quale si ispira Carme Ruscalleda, famosa per essere la chef donna con il maggior numero di stelle al mondo.
Un’autodidatta che in cucina è arrivata per caso, dopo aver gestito per anni il negozio di alimentari di famiglia. “Sono nata contadina. Sento parlare di cibo da tutta la mia vita. E il cibo è diventato la mia vita” racconta.
Stupisce con le quattordici portate del menu degustazione che serve nel suo ristorante Moments, due stelle Michelin, affacciato sul Passeig de Gràcia, all’interno del Mandarin Oriental: un viaggio nella cultura gastronomica della Spagna intera, dalla Catalogna all’Andalusia, seguendo le tappe de La Vuelta, la gara ciclistica più famosa del Paese.
Il piatto simbolo si chiama Nessuna povertà e viene preparato con due soli ingredienti, fagioli e merluzzo. Ossia i componenti alla base della dieta proteica per secoli, in Europa e non solo.
Tra i piatti più provocatori c’è anche Uguaglianza di genere, a base di uova, melanzane e banana, mentre tra i dolci spiccano Partnership per gli obiettivi, una rivisitazione del dolce tradizionale catalano mel i mató con miele e formaggio, e Vita sulla terra, a base di mango, barbabietola, carota.
Chandigarh Café
Tra le new entry, il Chandigarh Café a Pedralbes deve il suo nome alla città dell’India dove Le Corbusier creò un’utopia urbana. Un eden per gourmet, in una casa degli anni Cinquanta immersa in un giardino, affidato all’eclettico chef francese Hervé Escobar, che ha lavorato per anni nel prestigioso ristorante Epicure, tre stelle Michelin dell’hotel Bristol a Parigi.
In tavola terrine di paté, uova di sgombro emulsionate e sanfaina (piatto catalano a base di verdure), anatra confit con cipolline e pomodori
Dove mangiare a Barcellona: cucina gourmet sulla spiaggia
La festa mobile cittadina anima Barceloneta, il quartiere sul mare, ex villaggio di marinai e pescatori amato da Picasso, oggi meta di surfisti, runner e flâneur che hanno colonizzato le spiagge di sabbia dorata.
Pez Vela
Ci si concede un break al Pez Vela, chiringuito sulla sabbia con interni di design. Tra le pareti fatte con vecchie traversine della ferrovia vengono messi in tavola eccellenti paelle con frutti di mare e carciofi.
Escribà
Un primato insidiato dal vicino Escribà, anch’esso pieds dans l’eau, di proprietà della famosa pasticceria Art nouveau sulla Rambla, dove si sfornano dolci indimenticabili tra pareti decorate con splendidi mosaici.
Gli chef lavorano davanti ai fornelli all’aperto, spadellando paelle traboccanti di gamberi e frutti di mare che sfrigolano sotto gli occhi dei clienti.
Dove mangiare a Barcellona: ristoranti “al sapore di mare”
Casa Maians
Avviandosi verso la deliziosa Plaça de Prim, ci si immerge nel cuore del quartiere di casette ottocentesche e ci si perde nell’intreccio di stradine battezzate coi nomi di santi e navigatori.
Offre una cucina del mercato Casa Maians, dove si riscoprono grandi classici come il riso al nero di seppia con carciofi o una versione speciale della Bomba di patate della Barceloneta, preparata con prosciutto iberico invece della tradizionale carne macinata.
Young urban creative
Nel Born invece, il barrio fashion, vecchie botteghe artigiane convivono con audaci spazi di design, ristoranti e tapas bar modaioli. Sono terra di conquista degli Yuccie, gli Young urban creative, piccola tribù all’interno dei Millennial che lancia idee, iniziative, startup.
La Paradeta
Per una gran bouffe di pesce, si ha l’impressione di entrare in pescheria più che in un ristorante, varcando la soglia di La Paradeta.
All’ingresso, su un bancone, viene esposto in bella mostra il pescato del giorno da scegliere e farsi cucinare alla griglia (“all’andalusa”, dicono qui) o alla marinara, insaporito con spezie. Quando è pronto, si accende un segnale luminoso.
Estimar
Sempre nel Born, dietro la chiesa gotica di Santa Maria del Mar, la più bella del mondo secondo il poeta Pablo Neruda, si nasconde un piccolo gioiello.
Si chiama Estimar ed è “la marisqueria del XXI secolo”, secondo Ferran Adria. A gestirlo è lo chef andaluso Rafa Afra, comproprietario insieme a una storica famiglia di pescatori della vicina Roses, da dove arrivano cascate di frutti di mare e crostacei.
In cucina diventano protagonisti di piatti pieni di inventiva, dalla tartare di gamberi con caviale all’omelette aperta con ricci di mare e cirripedi.
Mentre è un tributo al leggendario ristorante El Bulli il carpaccio di gamberi e cipolle caramellate. Lo spettacolo continua con Maremoto, un festival di crudi, e un sontuoso San Pietro al salmoriglio.
Da assaggiare anche l’appetitoso Bikini, panino tostato farcito con salmone e caviale. Per finire, si ordina la Tarta de queso con composta di fragole.
La Alcoba Azul
A pochi passi, è un’istituzione lo scenografico La Alcoba Azul, un fuoco d’artificio di tapas tra cui spiccano squisitezze come il fegato marinato con cognac, mandorle tritate e chutney di mango e il carpaccio di merluzzo con cipolla rossa, pomodoro crudo, capperi, bottarga di muggine e ravanelli.
Dove mangiare a Barcellona: ispirazione asiatica con tocchi mediterranei
The Roof
Sempre nel Born, si tocca il cielo con un dito al The Roof, nuovo place to be di Barcellona. Su una terrazza al decimo piano del The Barcelona Edition, offre una vista spettacolare sulla città.
Il menu è un omaggio alle tradizioni del cibo di strada di Giappone, Cina, Corea del Sud, Thailandia e Vietnam, con tocchi mediterranei.
Mentre al bar ricoperto di marmo e travertino ci si lascia tentare da cocktail creativi e bevande alla frutta, da consumare sui divani e i lettini attorno alla piscina.
Alapar
Nel quartiere Poble-sec, tra il Raval e Montjuïc, si scopre Alapar, un izakaya, la tipica trattoria di quartiere giapponese, ma in versione mediterranea.
Aperta poco più di un anno fa, spazia tra spuntini, nigiri e i cosiddetti alapar, pensati per la condivisione, perché serviti al tavolo tutti nello stesso momento, come suggerisce il nome (“di pari passo”).
LEGGI ANCHE: Cosa vedere a Singapore e tutto quello che c’è da sapere sulla città-stato asiatica
Dove mangiare a Barcellona: la proposta curiosa
Compartir Barcelona
Un mood a cui si ispira anche Compartir Barcelona, nel cuore di Eixample.
Il vasto spazio bianco all’interno di un palazzo storico è illuminato da tre finestre, realizzate da artisti locali e affacciate sul blu del Mediterraneo. Con le navi che dondolano nella baia, mentre gli arredi sono ispirati alla marina del borgo della Costa Brava dove si affaccia Compartir Cadaqués, il ristorante gemello.
All’indirizzo di Barcellona, in tavola arrivano proposte curiose, dall’insalata di bietole e bonbon al cioccolato liquido all’ostrica con uova di trota e salmone, salsa bernese e avocado, alle sardine marinate sottaceto con carota viola e cocco.
LEGGI ANCHE: Ristoranti di montagna: dove mangiare bene in alta quota
Dove mangiare a Barcellona: il rito delle tapas
Intramontabile, a Barcellona come in tutto il Paese, il rito delle tapas, trait d’union della gastronomia catalana e spagnola.
Dai classici come il pan con tomate, servito anche per colazione, alle croquetas preparate con la besciamella, le papas bravas con la tradizionale salsa all’aglio e peperoncino, le bombas e i mandonguilles, le polpette di carne.
Mercato della Boqueria
Tra il Raval e la Rambla, per condividere tapas, risate, boccali di birra e bicchieri di cava (lo spumante locale), non bisogna perdersi il celebre mercato della Boqueria, una festa di colori, odori, sapori.
Tra i banchi, la tappa d’obbligo è il Quiosc Modern che si esibisce in moscardini fritti, salsiccia iberica con patate, pimiento fritto e polpo alla gallega con sapiente utilizzo delle spezie.
El Quim
È una garanzia anche El Quim, un chiosco giallo dove si assaggiano invitanti piatti di mare, come la spadellata di calamaretti spillo.
Dove mangiare a Barcellona: stelle e tradizione
Del resto, con la tradizione non si sbaglia mai.
Cocina Hermanos Torres
Lo sostengono i gemelli Javier e Sergio Torres che hanno scelto di aprire Cocina Hermanos Torres ispirati dai piatti della nonna Catalina, che lavorava come cuoca per l’alta società catalana.
Tre stelle Michelin premiano i loro menu, frutto dell’esperienza di anni presso chef blasonati come Alain Ducasse. Vengono serviti in una fabbrica ottocentesca, trasformata in una moderna “cucina con tavoli” dove si sollecitano i sensi e le percezioni, così da trasformare il semplice atto di nutrirsi in un’esperienza memorabile.
Dagli ingredienti scoperti seguendo la nonna al mercato nascono piatti come la Cipolla di Fuentes de Ebro, una zuppa cremosa arricchita di caviale nero, ricci e tartufo, o il Calamaro stagionato ispirato ai viaggi in Giappone e impreziosito con caviale, mentre la saporita moqueca di cozze con gamberi, granchio reale, zafferano e tagliatelle al cocco rimanda alla tradizione brasiliana.
Brugarol
Anche il turistico Barrio Gòtico riserva sorprese. Come Brugarol, in un vicoletto a pochi passi dalla cattedrale, che serve tapas creative con un tocco asiatico che cambiano a seconda delle stagioni.
Dalla tartare con riso, rosso d’uovo, maionese giapponese e germogli, al rosso d’uovo cotto a bassa temperatura con tartufo, servito nel guscio.
Berbena
I nottambuli si danno appuntamento da Berbena, che deve il nome alla tradizionale sagra. Si balla fino a notte fonda, dopo aver gustato la saporita cucina dello chef Carles Pérez de Rozas che mette in tavola piatti mediterranei con influenze asiatiche e sudamericane, frutto dei suoi viaggi all’estero.
Ottima la selezione di formaggi e di vini, serviti sulle note dei boleri di Raúl López, della tromba di Chet Baker o delle canzoni di Nina Simone.
Dove mangiare a Barcellona: la terrazza gourmand
Un avveniristico paese del Bengodi, firmato da Richard Rogers, archistar del Beaubourg di Parigi e del Millennium Dome di Londra.
È Las Arenas, in Plaça d’Espanya, maestoso anfiteatro con l’immensa cupola in vetro che ha ospitato tori e toreri per quasi un secolo.
Oggi qui si scoprono un centinaio tra caffè, ristoranti, negozi e cinema. Ma il punto forte è la terrazza gourmet, con locali di ogni tipo e vista a 360 gradi sui luoghi iconici della città (arenasdebarcelona.com)
Dove mangiare a Barcellona: a cena con Montalbán
Era un inguaribile epicureo, proprio come il suo celebre personaggio Pepe Carvalho, lo stravagante investigatore che indossava abiti di sartoria, fumava sigari Montecristo e beveva Chablis.
Dalla penna di Manuel Vázquez Montalbán, nato nel Barrio Chino (oggi Raval), sono usciti oltre a volumi sulle avventure del suo eroe, in cui la gastronomia diventa oggetto letterario, anche ricettari apprezzati da giallisti e gourmet.
Lo scrittore che ha dato il nome al commissario di Andrea Camilleri ha regalato ai suoi lettori una Barcellona intrisa di sapori, spezie, odori che si sprigionano dai locali.
Primo fra tutti il leggendario Casa Leopoldo, dove la vecchia gestione (ora ne è subentrata una nuova) aveva conservato il suo tavolo e il suo ritratto e proponeva in un menu a lui dedicato i suoi piatti preferiti, dal baccalà con patate alle polpette di seppie e gamberi, alla trippa con fagioli bianchi al rognone al curry.
Al Boadas, coctelerìa e punto di incontro durante il franchismo, Montalbán celebrava la morte del dittatore.
In Plaça Reial, incorniciata dai porticati, la tappa era il Bar Glaciar e il jazz club Jamboree, al quale dedicò una poesia.
Ma la sosta del cuore per Montalbán era il mercato della Boqueria, al popolarissimo Bar Pinotxo, dove Juan, l’antico proprietario con una vaga rassomiglianza con Totò, era onorato dalla sua amicizia.
Dove mangiare a Barcellona: la città nel piatto
Melanzane, peperoni e cipolle arrostite condite con olio, sale e pepe. È una ratatouille alla catalana l’escalivada, aperitivo o contorno, ma anche piatto unico arricchito con pane tostato e acciughe.
Mentre la coca è lo street food per eccellenza di Barcellona. Una focaccia bianca farcita con carne, pesce, formaggio o verdure, sulla superficie (coca oberta) o all’interno (coca tapada).
Il baccalà, invece, è protagonista dell’esqueixada de bacallà, un’insalata di pesce, dissalato e tritato, accompagnato da pomodori, peperoni verdi, cipolla e olive e condito con olio, aceto e peperoncino.
È un grande classico l’arròs negre, il risotto al nero di seppia. Con qualche differenza dalla paella: la consistenza (l’arròs è più cremoso), l’assenza di aglio e cipolla e il condimento esclusivamente a base di pesce. Al brodo di seppia, calamaro e altri frutti di mare si aggiunge il riso e lo si fa cuocere lentamente fino all’assorbimento del liquido.
Mentre l’escudella i carn d’olla è un brodo di carne, verdure e legumi. Gli ingredienti sono “impegnativi” dai ceci al
cavolo, dalla pastinaca alla salsiccia, dal garretto di manzo a piedini, orecchie e muso di maiale, che vengono frullati con pane, uova, aglio e prezzemolo e trasformati in polpette.
Indissolubilmente legato a Barcellona è anche il mató de monja, praticamente un budino preparato con latte, zucchero, farina di riso e cannella della famiglia dei biancomangiare (dolci a base di latte di mandorla diffusi in tutto il Mediterraneo).
Il colore giallo non è dovuto alle uova, come per la crema catalana, ma allo zafferano. La ricetta è quella tradizionale delle suore clarisse del monastero di Pedralbes, a pochi chilometri dalla città.
Il momento dell’aperi-vermut
In Italia lo si trascura, ma in Catalogna è tornato di tendenza. Lo si sorseggia accompagnandolo con patatas bravas e salsa piccante, olive e acciughe marinate, vongole in espinaler.
Il vermut rosso, quello di Reus, vicino a Tarragona, è immancabile all’aperitivo.
Un rito da godersi su una delle più belle terrazze della città, lo Sky Bar in cima al Grand Hotel Central, con piscina a sfioro e vista da applauso.
Dove mangiare a Barcellona: mappa dei ristoranti, caffè, terrazze e chiringuiti sulla spiaggia
Dove mangiare a Barcellona: indirizzi
Disfrutar
Al secondo posto nella classifica The World’s 50 Best Restaurants. In cucina ci sono Mateu Casañas, Oriol Castro e Eduard Xatruch, i tre chef reduci da anni al mitico El Bulli, considerati gli eredi di Ferran Adrià. In tavola piatti all’avanguardia, audaci, sorprendenti. Prezzo: menu degustazione da 255 €. Web: disfrutarbarcelona.com
Can Marlau
Un caffè-ristorante gastronomico che mette in tavola colazioni a base di uova fritte con chistorra (salsiccia), frittata di merluzzo e aglio novello e calamari con papada (guanciale). Prezzo medio: 35 €. Web: canmarlau.com
Casa Baldomero
In un ambiente rustico una cucina casalinga dove gustare quiche di verdure, ma anche agnello al forno, riso con lenticchie e curry e saporite carote arrostite con sciroppo d’acero, harissa e lime. Prezzo medio: 40 €. Web: casabaldomero.com
Chandigarh Café
Immerso in un giardino di yucche e magnolie a Pedrables, interni nei colori verde e arancio. Da provare il merluzzo Colbert impanato con salsa tartara e il curry di gamberi con verdure e riso Jazmín. Prezzo medio: 45 €. Web: chandigarh.cafe
Maremoto Casa Maians
Nel cuore di Barceloneta, cucina del mercato, con piatti di mare e montagna. Prezzo medio: 50 €. Web: casamaians.com
Pez Vela Chiringuito
A bordo mare, ai piedi dell’hotel W dall’iconica forma a vela. Piatti di pesce e paelle fantasiose. Provare le seppioline con carciofi. Prezzo medio: 45 €. Web: grupotragaluz.com
Moments
All’interno del Mandarin Oriental Hotel, due stelle Michelin. La chef è la celebre Carmen Ruscalleda. A 50 anni dalla pubblicazione del ricettario surrealista di Dalì, menu degustazione ispirato ai piatti iconici dell’artista dalle uova di quaglia con caviale, zuppa di pollastro al tartufo, verza ripiena di piccione con insalata alla Alexandre Dumas. Prezzo medio: menu degustazione 215 €. Web: mandarinoriental.com
Chringuito Escribà
Sulla spiaggia di Bogatell, di proprietà della famosa pasticceria sulla Rambla. Il riso è protagonista di piatti preparati a vista, dall’arroz negro all’imperdibile paella Escribà, ricchissima di crostacei. Da provare, ovvio, i dolci. Prezzo medio: 65 €. Web: restaurantsescriba.com
La Paradeta
All’ingresso dal bancone del pesce si sceglie quale farsi cucinare e portare a tavola. Il must sono mariscos e crostacei. Prezzo medio: 40 €. Web: laparadeta.com
Estimar
Di proprietà dei Gotanegra, storica famiglia di pescatori dell’Ampurdan. In tavola cigala (scampi giganti), seppioline fritte servite con maionese del loro inchiostro, carpaccio di gamberi e cipolle caramellate. Prezzo medio: 65 €. Web: restaurante-estimar.com
La Alcoba Azul
In una piazzetta suggestiva nel Barrio Gotico. Questo è il regno delle tapas, declinate in decine di proposte, a base di acciughe, gamberi, hamon iberico, formaggio di capra accompagnate da un’ottima sangria. Prezzo medio: 35 €. Web: la-alcoba.com
The Roof
Sulla terrazza al decimo piano dell’hotel The Barcelona Edition, piatti mediterranei da gustare al tramonto con vista sul Born, la cattedrale gotica, il Mercat de Santa Caterina. Prezzo medio: 35 €. Web: editionhotels.com
Alapar
Si ispira agli izakaya, le tipiche trattorie di quartiere giapponese. Cucina fusion con tocchi esotici, mix di sapori antichi e comtemporanei. Prezzo medio: 65 €. Web: alaparbcn.com
Compartir Barcelona
Un angolo mediterraneo all’Eixample che richiama l’altro locale di proprietà a Cadaqués. Finestre blu acceso, pavimenti in ardesia, artigianato in vimini, pezzi di artisti locali. A tavola si è in dubbio tra delicati cannolicchi galiziani “Palo Cortado” serviti con asparagi e alghe codium, morbide crocchette di prosciutto iberico con tonno rosso e pomodoro e cozze del delta dell’Ebro condite con salsa al dragoncello. Da compartir, condividere appunto. Prezzo medio: 50 €. Web: compartirbarcelona.com
Quiosc Modern
Nel mercato della Boqueria. Seduti attorno al bancone si gustano un ottimo polpo alla gallega, pesce e gamberoni alla brace, canolicchi accompagnati da sangria. Prezzo medio: 25 €. Web: barquioscmodern.com
El Quim
Chiosco storico dove si assaggiano piatti di pesce, ma soprattutto a base di uova, cucinate in vari modi. Con calamaretti saltati con aglio, sale Maldon e pepe nero; con scaloppa di foie gras, cipolle caramellate, riduzione di aceto balsamico ed erba cipollina. E le immancabili patatas bravas.Prezzo medio: 30 €. Web: elquimdelaboqueria.com
Brugarol
In un edificio in mattoni a vista, con bancone e tavoli di legno, tapas di alta cucina a base di ingredienti che arrivano dalle fattorie di proprietà, dalle verdure al maiale, dal vitello al pollo. Ma anche ostriche, tartare di mare e di carne, tartufi. Prezzo medio: 45 €. Web: brugarolbarcelona.com
Berbena
Piccolo, informale, con molte proposte a base di formaggi artigianali e piatti fantasiosi. Da provare la tenerissima lingua di manzo stufata con senape e bacche di cappero. Prezzo medio: 40 €. Web: berbenabcn.com
Cocina Hermanos Torres
Un sodalizio vincente quello dei fratelli Torres, premiati con tre stelle Michelin. In un antico edificio industriale va in scena lo show enogastronomico, con un menu degustazione di 16 portate con meraviglie come il branzino Aquanaria marinato con sale di agrumi e il finto riso di verdure o il bombon de piparra ai peperoncini dei Paesi Baschi. Prezzo medio: 255 €. Web: cocinahermanostorres.com
DoveViaggi è anche su Whatsapp. Clicca qui per iscriverti al canale ed essere sempre aggiornato
Capet
Atmosfera informale, cucina creativa. Provare il tortello ripieno di fagiano, salsa al vino rancio e Parmigiano e la millefoglie di tuberi con calamari, bottarga e vinaigrette. Prezzo medio: 50 €; menu degustazione da 90 €. Web: capetrestaurant.com
La Xarxa
Da non perdere la tortilla fea de bacalao (frittata di baccalà), i tacos di gamberi con pico de gallo (salsa tricolore) e maionese al peperoncino e i maccheroni ripieni di carrillera iberica (guancia di vitello o di maiale). Notevole la carta dei vini. Con ampio dehors. Prezzo medio: 45 €. Web: grupovarela.es/la-xarxa
Espai Puntal
In una piazza nel quartiere di La Ribera, menu di una quindicina di piatti con ingredienti rigorosamente di stagione, anche vegetariani, vini e birre di piccoli produttori locali. Da provare il Lingotto di agnello, servito con zucchine e yogurt, e il Bonito affumicato con verdure in salamoia. Prezzo medio: 35 €. Web: puntal.barcelona
Can Fisher
Sulla spiaggia di Bogatell. Qui si danno appuntamento gli insider per la paella all’aragosta, al nero di seppia con calamaretti, peperoni Padrón e alioli. Provare anche il delizioso carpaccio di gamberi rossi, le ostriche appena sgusciate e il rombo al forno. Prezzo medio: 40 €. Web: canfisher.com
Xurreria Trebol
Churros con ogni tipo di ripieno, compreso il dulce de leche (salsa cremosa al caramello). Ma anche crocchette, frittelle, ciccioli di maiale. Perfetto dopo la movida nei locali hipster nei dintorni. Prezzo medio: 10 €
Tapas 2254
Il nome ricorda i chilometri percorsi dallo chef dalla Sicilia a Barcellona. In tavola tapas e piatti di tradizione iberica e del sud italiano. Provare il maialino da latte disossato con salsa di pesche e riduzione di amaretto. Prezzo medio: 35 €. Web: 2254tapasbarcelona.com
Surf House
Un pezzo di California trapiantato in Catalogna. Club sandwich, insalate di pesce, hummus, centrifugati, smothies. Prezzo medio: 20 €. Web: surfhousebarcelona.com
Bodega La Puntual
A pochi passi dal Museo Picasso, un locale con pareti in mattoni a vista e manifesti teatrali d’epoca. Tapas di ogni tipo, al prosciutto iberico, chorizo, peperoni Padrón e formaggio Manchego, ma anche piatti della tradizione catalana. Provare le piccantissime Bombas de la Barceloneta, crocchette che mettono alla prova anche i palati più tenaci. Prezzo medio: 25 €. Web: grupovarela.es
DoveViaggi è anche su Whatsapp. Clicca qui per iscriverti al canale ed essere sempre aggiornato
Dove Viaggi ©RIPRODUZIONE RISERVATA
L'articolo Dove mangiare a Barcellona, tra caffè, ristoranti tradizionali e le proposte di giovani chef sembra essere il primo su Dove Viaggi.
from Dove Viaggi https://ift.tt/3KwtFDx
via IFTTT
Commenti
Posta un commento