Dalla medina alle concerie, cosa vedere a Fez, città imperiale del Marocco

Nel Marocco Nord-orientale, e precisamente nella regione Fès-Boulemane, tra le catene montuose dell’Atlante, sorge una delle città più affascinanti e storiche del continente africano: Fez (o Fès), la Città Blu. Fondata nell’VIII secolo, questa fu una delle quattro città imperiali del Marocco, insieme a Meknes, Marrakech e Rabat. Fez è una destinazione straordinaria che incanta i visitatori con la sua Medina millenaria, i maestosi monumenti storici e la vivace atmosfera culturale.

Le zone e i quartieri di Fez

Fez è divisa in tre parti: la Città vecchia, conosciuta come Fès el-Bali, che costituisce la parte murata più antica, caratterizzata da un labirinto di oltre 9 mila stradine; la Città nuova o Fès el-Jedid, costruita a partire dal 1200 dalla dinastia Merenide, che ospita i Jardins de Boujeloud, il Palazzo Reale e il quartiere ebraico (o Mellah); infine c’è la Ville Nouvelle, situata a Sud di Fès el-Jedid. Questa è la zona moderna della città, progettata a inizio ‘900 al tempo del protettorato francese ed è punteggiata da ristoranti, bar, caffè, librerie e altri negozi.

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Cosa vedere e cosa fare a Fez

La Medina di Fez

La Medina di Fez è il cuore pulsante della città e il più vasto centro storico del mondo arabo. Dichiarata Patrimonio dell’Umanità dall’UNESCO nel 1981, questa rete intricata di vicoli, souk, moschee con svettanti minareti e piazze, racchiude secoli di storia.
La porta Bab Boujloud può essere considerata l’ingresso principale e il modo più semplice per entrare nella medina. Questa maestosa porta fu costruita nel 1913 in stile moresco con piastrelle azzurre e tre arcate simmetriche, varcate le quali si accede nella vivacità del quartiere.

Porta Bab Boujloud Fez
Porta Bab Boujloud (foto Dario Raffaele)

Perdersi tra le stradine strette è un’esperienza affascinante, un viaggio nel passato tra laboratori artigianali, moschee e antichi hammam. Gli abitanti della Medina preservano gelosamente le loro tradizioni, rifuggendo dalla modernizzazione. Passeggiando per i vicoli, è possibile osservare gli artigiani al lavoro, i cittadini che chiacchierano nei caffè tradizionali e gli anziani che tramandano storie alle nuove generazioni.

La Medina di Fez è la parte murata più antica della città e testimonia oltre un millennio di storia. Fu fondata nel 789 da Idriss I, discendente del profeta. Suo figlio, il sultano Idriss II, decise nell’809 di stabilirvi la sede della dinastia.
Gli edifici nella Medina presentano un’incredibile varietà di stili architettonici, dall’arabo al berbero, dallo spagnolo al moresco. Le case tradizionali, chiamate riad, sono caratterizzate da cortili interni adornati da fontane e piastrelle colorate, con spazi di rara bellezza e tranquillità.

Artigianato: i souk, mercati tradizionali di Fez

La Medina è rinomata per i suoi mercati, noti come souk, che offrono una vasta gamma di prodotti artigianali locali. Dai tappeti tessuti a mano ai gioielli, dalla ceramica alle pelli lavorate, i visitatori si trovano immersi in un mondo di colori e odori. Ogni zona ha la sua specialità e i mestieri artigianali tramandati di generazione in generazione sono ancora praticati con passione.

artigiani nella Medina di Fez
Artigiani nella Medina di Fez (foto Dario Raffaele)

L’arte della contrattazione in Marocco

La contrattazione in Marocco è molto più di una transazione economica; è uno scambio culturale, un dialogo che unisce acquirente e venditore. Il mercato di Fez non fa eccezione. Venditori esperti iniziano con un prezzo che può sembrare elevato, lasciando spazio a un gioco di tira e molla che coinvolge offerte e controfferte. La pazienza e la destrezza nel negoziare diventano parte integrante dell’esperienza di shopping. Nella contrattazione marocchina, il dialogo è la chiave di tutto.

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I venditori accolgono i clienti con sorrisi calorosi e una tazza di tè alla menta, creando un’atmosfera di cordialità che favorisce una contrattazione più amichevole e aperta. Concludere un affare nel mercato di Fez è un momento di festa reciproca. Il venditore esprime gratitudine per la clientela e l’acquirente offre apprezzamenti per la qualità dell’oggetto acquistato.

Le concerie di Chouwara: come visitarle

Nel cuore della Medina di Fez, un’esperienza unica attende coloro che si avventurano nei vicoli intricati e nelle strade medievali: le concerie di Chouwara. Questi laboratori tradizionali, che affondano le radici nel passato, sono una vivida testimonianza dell’antica arte della conciatura, un’attività che ha plasmato l’identità e l’economia della città imperiale di Fez.

conceria Fez
Le concerie di Chaouwara a Fez (foto Dario Raffaele)

Le concerie di Chouwara rappresentano uno dei pochi luoghi al mondo dove è possibile assistere a un processo artigianale che ha mantenuto le sue tecniche immutate per secoli. Visitarlo significa immergersi in un mondo di odori intensi (ai visitatori viene data della menta da mettere sotto il naso per contrastarli) e colori vibranti.

Il processo di conciatura inizia con l’ammollo delle pelli di mucche, cammelli o capre in pozzi di calce viva e feci di piccione, che funzionano come antichi detergenti naturali. Gli artigiani lavorano con maestria per raschiare, strappare e colorare le pelli, conferendo loro la qualità distintiva che le rende così preziose.
I visitatori non possono entrare nelle concerie ma possono guardare il processo di lavorazione dai balconi dei negozi di articoli di pelle che vi si affacciano. La Terrasse de Tannerie è un ottimo punto di osservazione.

La grande Moschea di Al-Qarawiyyin

Al centro della Medina sorge la Grande Moschea di Al-Qarawiyyin (chiamata anche al-Karaouine), considerata la più antica università del mondo ancora in attività. La moschea è aperta solo ai fedeli musulmani, ma la sua maestosa architettura può essere ammirata anche dall’esterno.

La Moschea di Al-Qarawiyyin fu fondata da Fatima al-Fihriya, figlia di un ricco mercante di origine araba, nell’859. Ciò la rende non solo una delle più antiche moschee del mondo musulmano, ma anche il fulcro di una delle prime università globali. Inizialmente, la struttura si concentrava sull’insegnamento del Corano, ma nel corso dei secoli ha ampliato il suo curriculum per includere discipline scientifiche, umanistiche e religiose.

Fontana nell'Università Al-Karaouine
Fontana nell’Università Al-Karaouine (foto iStock)

L’architettura della Moschea di Al-Qarawiyyin è un tributo alla ricchezza e alla complessità dell’arte araba-musulmana. L’ingresso principale, ornato da intricati motivi geometrici, conduce a un cortile interno con una fontana centrale. La moschea è arricchita da mosaici, stucchi pregiati e legni finemente intagliati, creando un’atmosfera di rara bellezza e serenità.

Il minareto, alto e slanciato, domina il panorama della Medina. Cinque volte al giorno, la chiamata alla preghiera, l’Adhan, risuona attraverso la città, invitando i fedeli a recarsi alla moschea. Questa pratica quotidiana rappresenta la connessione spirituale che la moschea ha mantenuto con la comunità nel corso dei secoli.

Le tombe Merinidi e le mura di Fez

Salendo le colline che circondano la Medina, si raggiungono le Tombe Merinidi. Costruite nel XIV° secolo, queste maestose strutture erano un tempo sfarzosi luoghi di riposo per i membri illustri della dinastia dei Merinidi, che hanno contribuito a plasmare il destino di Fez e del Marocco.

Arco nella necropoli mirinide
Arco nella necropoli merinide (foto Dario Raffaele)

Anche se il tempo e gli eventi hanno contribuito a erodere le decorazioni originali, è ancora possibile ammirare la maestosità di un’epoca passata negli intricati dettagli delle tombe e degli archi.
Le Tombe Merinidi costituiscono un’architettura imponente ma offorno anche una vista mozzafiato sulla città di Fez.

Madrasa Bou Inania

Al centro della Medina di Fez, tra i vicoli affollati e le piazze animate, si erge la Madrasa Bou Inania, un gioiello architettonico che racconta la storia dell’arte e della spiritualità marocchina: il complesso ospita la scuola coranica (la madrasa è il convitto musulmano ove si impartiscono insegnamenti di religione e diritto) e la moschea. Questo luogo di studio e preghiera, eretto tra il 1350 e il 1357 durante il regno del sultano merinide Abu Inan Faris, rappresenta un’importante testimonianza del patrimonio culturale di Fez e del Marocco.

Le Madrase Seffarine e Attarine

Nel cuore della Medina, la Madrasa Seffarine e la Madrasa Attarine sono testimonianza di un passato glorioso e centri d’eccellenza accademica.

Médersa Attarine Fez
Medersa Attarine (foto Office national marocain du tourisme)

La Madrasa Seffarine, costruita nel XIII secolo, è una importante rappresentazione dell’arte islamica. Il suo cortile centrale, circondato da stanze per gli studenti, è ornato da colonne finemente intagliate e stucchi intricati. L’atmosfera serena di questo luogo di studio trasmette l’importanza dell’educazione nelle antiche madrase.

La vicina Madrasa Attarine, costruita nel XIV secolo, riaperta nel 2010 dopo un restauro di quattro anni, si caratterizza per il suo mihrab (la nicchia che indica la direzione della Mecca), finemente decorato con dettagli artistici.

Museo Dar Batha

Il Museo Dar Batha si trova in uno splendido palazzo costruito nel XIX secolo durante il regno del sultano Moulay Hassan. Il palazzo fu trasformato in museo nel 1915. Ospita una straordinaria collezione di arte e artigianato marocchino, tra cui ceramiche, tessuti, tappeti e oggetti d’arte islamica. Le opere presenti spaziano dal periodo pre-islamico fino al XVIII secolo, offrendo una panoramica completa della ricca eredità culturale del Marocco.

Il giardino circostante il museo, arricchito da fontane e piante aromatiche, offre un’oasi di tranquillità. La sua architettura tradizionale, con cortili interni e decorazioni, contribuisce a creare un’atmosfera incantevole.

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Zaouia di Moulay Idriss II

Nel cuore della Medina di Fez, sorge la Zaouia di Moulay Idriss II, un santuario intriso di storia e spiritualità. Costruita nel XIII secolo, questa zaouia (area sacra) è dedicata a Moulay Idriss II, fondatore della città di Fez e discendente del Profeta Maometto. E’ qui che il corpo di Moulay Idriss fu ritrovato nel 1308, cinque secoli dopo sua morte. Il complesso ospita la tomba di Moulay Idriss II, che attira pellegrini e devoti musulmani in cerca di benedizioni.

La Zaouia di Moulay Idriss II è non solo un luogo di culto ma anche un centro di studio islamico. L’ingresso al Mausoleo di Moulay Idriss è riservato ai fedeli musulmani ma si può comunque raggiungere la sua porta, per contemplarlo dall’esterno e farsi un’idea della sontuosità dell’edificio.

Palazzo reale Dar el Makhzen

Palazzo reale di Fez
Palazzo reale di Fez (foto Office national marocain du tourisme)

Il Palazzo Reale di Fez (Fes Dar el-Makhzen), un tempo residenza principale del sultano, è ancora oggi utilizzato dal re del Marocco quando si trova nella città di Fez. Il Palazzo è chiuso ai visitatori che possono ammirare solo dall’esterno l’imponente e ornato ingresso principale. Spiccano le porte di bronzo dorato, gli archi scolpiti e le colonne di marmo.

Il quartiere ebraico (Mellah) e le sinagoghe di Fez

Il quartiere ebraico di Fez, noto come Mellah, sorse nel XIII secolo per ospitare la popolazione ebraica. Il Mellah ha testimoniato secoli di convivenza pacifica tra le comunità ebraiche e musulmane, rendendo Fez un esempio di diversità culturale e religiosa.

Esplorare il Mellah è un viaggio attraverso un labirinto di stradine e vicoli, arricchito da case tradizionali, sinagoghe e mercati. L’architettura del quartiere riflette la storia delle diverse influenze culturali, con dettagli architettonici che mescolano lo stile marocchino, andaluso e ebraico.

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Il Mellah ospita sinagoghe di grande rilevanza storica tra cui la Sinagoga Aben Danan, costruita nel XVII secolo, e la Sinagoga Habarim, con un museo di manufatti ebraici.
Un colpo d’occhio impressionante è dato dal cimitero ebraico che conta oltre 12.000 pietre tombali bianche.

Gli eventi a Fez: il festival della musica sacra e Jazz in Riads

Nel mese di maggio, le piazze e gli stretti vicoli di Fez vibrano al suono della musica grazie allo svolgimento del Festival della Musica sacra del mondo.
Questo evento, insieme al Jazz in Riads, occupa una posizione di rilievo nel calendario culturale della città, offrendo un’esperienza musicale unica che abbraccia la diversità e la ricchezza delle tradizioni sonore internazionali.

Cosa vedere nei dintorni di Fez

Nei dintorni di Fez, due gioielli storici si ergono come testimonianze di un passato glorioso: la città imperiale di Meknes e il sito archeologico di Volubilis.

Meknes

Porta Bab Mansour a Meknes
Porta Bab Mansour a Meknes (foto iStock)

Meknes, la Città Verde, situata a circa 60 chilometri a Ovest di Fez, è una delle quattro città imperiali del Marocco ed è nota per la sua architettura grandiosa e le immense mura cittadine che la circondano per circa 43 chilometri. La celebre porta di Bab Mansour, con la sua sontuosa decorazione, accoglie i visitatori in una città che un tempo fu capitale del regno.

Fondata nel X secolo dalla tribù berbera Miknasa, fu resa grande nel XVII secolo dal sultano Moulay Ismail, che ne fece una capitale monumentale piena di palazzi. Oggi questa città affascina i visitatori per l’architettura imponente.

La Medina di Meknes

Tra le principali attrazioni vi è la medina dove antico e moderno si fondono tra loro in un affascinante mosaico. I mercati tradizionali, attorno alla piazza El Hedime, i profumi delle spezie e le abili mani degli artigiani creano un’atmosfera vibrante.

In piazza El Hedime si trova anche Dar Jamai, un edificio costruito dal consigliere reale intorno agli anni Ottanta dell’Ottocento, che dal 1920 ospita un interessante museo in cui è possibile ammirare ceramiche, tappeti, gioielli berberi, sculture in legno e ricami di ogni tipo.
Sempre in questa zona si trova la Madrasa Bou Inania, un elegante edificio ricoperto di piastrelle Zellij nel quale un tempo vivevano gli studenti.

Fontana di piazza El Hedime
Fontana di piazza El Hedime a Meknes (foto Dario Raffaele)

Mausoleo di Moulay Ismail

Da visitare, oltre alla Medina e alla porta Bab Mansour, vi è il mausoleo di Moulay Ismail: ospita la tomba del fondatore di Meknes, quella della moglie e dei figli. Il mausoleo, che è ricoperto di decorazioni elaborate e piastrelle Zellij, è una popolare meta di pellegrinaggio per tutti i marocchini che considerano il sultano come un santo.

Dietro al mausoleo si trovano i resti di quello che fu un altro palazzo bellissimo appartenuto a Moulay Ismail: Dar el Kebira. Il palazzo venne seriamente danneggiato da un forte terremoto nel 1755, e per questo abbandonato. Oggi con il nome di Dar el Kebira si intende il quartiere che sorge in questa zona. Molte delle case qui presenti sono state costruite con le pietre dell’antico palazzo che è ancora visibile all’orizzonte.

Altri monumenti da vedere a Meknes

Dar el Makhzen è invece il palazzo appartenuto al sultano, che ancora oggi è utilizzato come residenza reale. I visitatori possono entrarci solo per fare una partita al Royal Golf Club, costruito negli anni Settanta da Hassan II.

Da ammirare anche Heri es-Souani, un complesso di granai monumentali (costituito da un gigantesco labirinto di archi e passaggi) che testimonia l’ingegneria avanzata dell’epoca.

Volubilis

A circa 27 chilometri a Nord di Meknes, tra colline verdi e campi d’ulivi, si trova il sito archeologico di Volubilis, una testimonianza vivente dell’antica grandezza romana nell’Africa settentrionale.

Questo sito, dichiarato Patrimonio dell’Umanità dall’UNESCO nel 1997, si erge come un’imponente finestra sul passato, permettendo ai visitatori di immergersi nelle rovine di un’antica città che un tempo prosperava come centro culturale e commerciale.

Volubilis
Il sito archeologico di Volubilis (foto Dario Raffaele)

Fondata nel III secolo a.C., Volubilis fu inizialmente abitata da tribù berbere, ma raggiunse il suo apice durante il periodo romano, diventando una delle principali città della provincia romana dell’Africa e contando circa 20.000 abitanti.

Le rovine di Volubilis testimoniano l’abilità degli ingegneri romani nel plasmare una città straordinaria. L’arco di Trionfo, costruito per commemorare le vittorie dell’imperatore Caracalla, accoglieva i visitatori, mentre la Basilica e il Campidoglio rivelano l’importanza amministrativa e religiosa del luogo.

Visitare Volubilis è come fare un viaggio nel tempo. I visitatori possono perdersi tra le colonne del Tempio di Giove, ammirare i mosaici nelle case nobili (imperdibile la Casa di Orfeo, quella di Ercole e la Casa delle Colonne), e immaginare la vita che animava queste strade secoli fa. La posizione panoramica offre anche una vista spettacolare sulle circostanti colline e valli, rendendo l’esperienza ancora più suggestiva.

Arco di trionfo Volubilis
Arco di trionfo a Volubilis (foto Dario Raffaele)

Cosa e dove mangiare a Fez

Tra mercati affollati, botteghe profumate e ristoranti tradizionali, la città imperiale di Fez propone una varietà di piatti e di sapori, spezie e tradizioni che riflettono la ricchezza della cucina marocchina.

All’interno dei riad (oltre che dormire) è possibile provare la cucina marocchina. Il Riad El Amine Fès e il Riad Fès – Relais & Chateaux sono solo due esempi di tipiche dimore marocchine in cui assaggiare i sapori del territorio in un contesto elegante e tradizionale al tempo stesso, immersi nella più autentica atmosfera che si respira nella Medina.

Tajine

Tajine tipica marocchina
Tajine tipica marocchina (foto iStock)

Impossibile visitare Fez senza assaporare un’autentica tajine, piatto iconico della cucina marocchina. Preparato in un caratteristico recipiente dall’omonimo nome, la tajine combina carne, verdure e frutta secca, cotte lentamente per dare vita a un piatto succulento e ricco di aromi. Molto popolare è la tajine di agnello con prugne e mandorle, un connubio di dolce e salato che delizia il palato.

Couscous

Il couscous, base dell’alimentazione nordafricana, è una presenza fissa nelle tavole di Fez. Solitamente accompagnato da carne, verdure e una miscela di spezie, il couscous marocchino è un’esplosione di sapori e profumi. Un classico da provare è il couscous con verdure e pollo, un piatto sostanzioso e delizioso.

Pastilla

La pastilla è un capolavoro culinario che fonde sapori dolci e salati in una sfoglia croccante. Ripiena di carne di piccione o pollo, mandorle e uova, è spesso spolverata con zucchero a velo e cannella. Questo piatto è una delizia unica che esplora la complessità dei gusti marocchini.

Harira

L’harira è una zuppa tradizionale consumata spesso durante il mese sacro del Ramadan. A base di pomodoro, lenticchie, ceci e carne, questa zuppa è un comfort food che riscalda l’anima. È spesso accompagnata da datteri e dolci durante il pasto dell’iftar, la rottura del digiuno.

Tè alla Menta

Il rito del tè a Fez
Il rito del tè a Fez (foto Dario Raffaele)

Il tè alla menta è parte integrante della cultura marocchina. Servito in maniera molto scenografica (attraverso una “cascata” dall’alto della teiera) in bicchieri decorati, questo drink è un rituale che unisce momenti di relax e socializzazione. Il tè alla menta è preparato con foglie di tè verde, menta fresca e una generosa dose di zucchero.

Dolci Marocchini

Per concludere il pasto a Fez, è d’obbligo assaporare i deliziosi dolci marocchini. Baklava, Briouats (fagottini ripieni di mandorle o nocciole) e M’semen (pancake sottili) sono solo alcune delle prelibatezze che tentano i palati dei golosi.

Mercati e street food a Fez

Per un’immersione completa nella cucina di Fez, i mercati (come il Souk el Attarine) offrono una varietà di spezie, frutta secca e prelibatezze locali. Camminare tra i vicoli significa essere avvolti da un’esplosione di colori e profumi irresistibili. Le bancarelle colme di spezie come zafferano, paprika, cannella e cumino invitano i visitatori a esplorare e scoprire gli ingredienti chiave della cucina marocchina.

Bab BouJeloud, la Porta Blu, è un punto di convergenza per gli amanti dello street food a Fez. Qui, tra le strette vie della medina, si trova un vivace mercato di street food che delizia i palati dei visitatori. Dalle pietanze più sostanziose come le tajine ai bocconcini più leggeri come la Maakouda (crocchette di patate speziate) e le Brochettes di agnello, ogni angolo offre un’esperienza culinaria unica.

Come arrivare a Fez

Fez si può raggiungere dall’Italia con voli diretti da Bergamo Orio al Serio (durata del volo 2 ore e 40 minuti circa) operati da Ryanair. Voli diretti con la stessa compagnia sono previsti anche da Bologna e Roma Ciampino a partire da aprile 2024.

Fez si raggiunge facilmente anche atterrando all’aeroporto di Casablanca e proseguendo in treno per circa 3 ore e 45 minuti o in autobus (via Rabat) in 4 ore e mezza.

Il clima tra Fez e Meknes: quando andare

Fez vista dall'alto
Fez vista dall’alto (foto Dario Raffaele)

Tra Fez e Meknes l’estate, da fine giugno a settembre, può essere molto calda, con temperature che raggiungono anche i 40 gradi.

I mesi invernali, che qui vanno da dicembre a febbraio, portano con sé temperature moderate e piacevoli. Le massime diurne oscillano generalmente tra i 15 e i 20 gradi, mentre le notti possono essere fresche, con temperature che scendono intorno agli 8 gradi.

Con l’arrivo della primavera, da marzo a maggio, Fez e Meknes si risvegliano con una rinascita di colori e profumi. Le temperature iniziano a salire gradualmente, con massime che si attestano tra i 20 e i 25 gradi Celsius, mentre le notti diventano più miti. Questo è il momento ideale per esplorare i giardini, i mercati e le strade storiche della due città, godendo di condizioni climatiche piacevoli.

Anche l’autunno, da ottobre a novembre, è caratterizzato da una generale mitezza con temperature massime diurne intorno ai 22-25 gradi.

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