Storia, cultura e una grande tradizione industriale rendono Ivrea una delle città più importanti del Piemonte. Dal Carnevale storico, famoso in tutto il mondo, al ricco patrimonio religioso, dai numerosi edifici di pregio ai musei, dai locali storici alla ricca offerta enogastronomica, il capoluogo del Canavese è una meta tutta da scoprire, possibilmente a piedi.
Ivrea è una città dal grande valore storico e culturale, premiata il primo luglio 2018 dall’Unesco, che ha riconosciuto il “valore universale eccezionale” del sito “Ivrea città industriale del XX secolo.” Una storica conquista per l’importante centro della provincia di Torino, raggiunta grazie a quel complesso di edifici costruiti tra il 1930 e il 1960 da Adriano Olivetti, che compongono la città industriale di Ivrea.
Un insieme di edifici per l’industria, per i servizi e le residenze di straordinaria qualità architettonica, creazioni dei maggiori architetti e urbanisti italiani del XX secolo e dei tecnici di fabbrica.
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Dove si trova Ivrea
A un’altitudine di 267 metri, poco lontana dalla Valle d’Aosta e a poco più di cinquanta chilometri da Torino, Ivrea è bagnata dalla Dora Baltea e sorge a pochi chilometri dalla Serra Morenica, il rilievo di origine glaciale, risalente al periodo quaternario, più lungo, massiccio e dritto del mondo.
Circondano la città numerosi laghi morenici, mentre a una ventina di chilometri dal centro cittadino c’è il Lago di Viverone, al confine con la provincia di Biella.
Fondata nel 100 a.C. Ivrea si divide tra la città antica, da percorrere a piedi tra vicoli e piazze, e la città industriale, costituita dall’insieme delle architetture collegate al progetto industriale e socio-culturale di Adriano Olivetti.
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Cosa vedere a Ivrea
I monumenti di Ivrea
Cattedrale di Santa Maria Assunta
Situata su un’altura, nella zona antica della città, la cattedrale di Santa Maria Assunta sorge a due passi dal castello e dal palazzo del Vescovado e vanta una storia millenaria.
Edificata nel X secolo, è stata più volte oggetto di modifiche ed è oggi una miscellanea di stili. Campanili, volte e la cupola sono in stile barocco, la cripta e il deambulatorio in stile romanico, la facciata in stile Neoclassico.
Santuario di Monte Stella e cappella dei Tre Re
Dedicato alla Madonna nera, la vergine dal colorito scuro tipica dell’iconografia bizantina, il santuario di Monte Stella venne edificato nel 1627, per essere poi ampliato nel 1658.
Della costruzione originaria rimangono il campanile e una parete adiacente all’attuale chiesa, dalla forma di tempio a pianta circolare ed edificata nel XIX secolo.
Proseguendo oltre il santuario si giunge in un posto panoramico dove sorge la romanica cappella dei Tre Re, edificata nel XIII secolo, che custodisce un affresco di scuola spanzottiana risalente al XV secolo e raffigurante una “Adorazione del Bambino”.
Castello di Ivrea
A pianta trapezoidale con quattro torri cilindriche angolari alte 34 metri, è il simbolo della città ed è anche conosciuto come il “castello dalle rosse torri”.
Costruito tra il 1358 e il 1395 da Amedeo VI di Savoia per farne il simbolo del potere e del dominio della sua casata sul Canavese, ma anche come baluardo contro le invasioni provenienti dalla vicina Valle d’Aosta, è una struttura mastodontica che tra il 1750 e il 1970 fu utilizzato come carcere.
Chiesa di San Bernardino
Parte di un convento francescano del XV secolo, la chiesa di San Bernardino sorge nell’area degli storici stabilimenti dell’Olivetti. Merita una visita anche solo per lo straordinario tramezzo dello Spanzotti, uno dei più significativi protagonisti del Rinascimento pittorico piemontese, che propone venti scene sulla vita di Cristo tra cui l’Annunciazione, la Natività, la Fuga in Egitto, l’Ultima Cena, la Preghiera nell’orto degli Ulivi e la Crocifissione.
Teatro Giacosa
Il teatro Giacosa sorge nel cuore antico della città. Progettato dall’architetto Maurizio Storero e inaugurato nel luglio del 1834, in occasione della festa di San Savino, patrono della città, fu intitolato al drammaturgo, scrittore e librettista canavesano Giuseppe Giacosa.
Dopo un periodo di declino fu restaurato e riconsegnato alla città nel 1958, quando fu inaugurato per volere del sindaco Adriano Olivetti, con un concerto dell’Orchestra RAI di Torino.
Fu l’inizio della seconda vita del teatro, che vide il palcoscenico del Giacosa calcato da artisti di fama come Corrado Pani, Valentina Cortese, Raf Vallone, Giorgio Albertazzi e Dario Fo.
Nuovamente chiuso, dopo 25 anni di attività il teatro riaprì nel 1999 per la sua terza vita. Con il soffitto affrescato da Giuseppe Borra, la sala è a ferro di cavallo con palchi disposti su tre ordini, con loggione superiore.
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I Musei di Ivrea
MAAM – Museo a cielo aperto dell’architettura moderna
Percorso di circa due chilometri visitabile autonomamente sempre, il Museo all’aperto delle architetture moderne olivettiane – MAAM è una tappa imperdibile per chi voglia conoscere e approfondire la storia di Ivrea.
Lungo il percorso si apprezzano gli edifici più rappresentativi della cultura olivettiana, tra cui fabbricati dedicati ai servizi sociali, alla produzione, alla ricerca e abitazioni civili.
Visitando il MAAM si apprezza l’impegno della Olivetti nel campo dell’architettura, del disegno industriale, dell’urbanistica e della grafica pubblicitaria e i contesti culturali in cui tali vicende si collocarono.
Un percorso per rivivere il periodo d’oro della Olivetti, e per apprezzare edifici e architetture novecentesche apprezzate e riconosciute in tutto il mondo.
Museo Civico Pier Alessandro Garda
Il Museo Civico Pier Alessandro Garda sorge in piazza Ottinetti, piazza storica del centro della città, nei locali dell’ex Monastero di Santa Chiara.
Il percorso di visita del museo eporediese comprende l’importante collezione archeologica, la pregiata collezione d’arte orientale, i quadri della collezione Croff, pervenuti al Comune di Ivrea grazie alle volontà testamentarie della signora Lucia Guelpa, che ha lasciato in eredità alla città il suo intero patrimonio, e la sezione dedicata al periodo tra il Gotico e il Rinascimento.
Laboratorio Museo Tecnologic@mente
Un museo e un laboratorio dedicato all’industria tecnologica, in particolare, come ovvio a Ivrea, al grande contributo della Olivetti. Vi sono esposte macchine da calcolo meccaniche, macchine per scrivere e calcolatori.
Al museo, dove c’è tanto della vicenda industriale della Olivetti, che nella sua storia ha saputo unire impresa e cultura, produzione e bellezza, profitto e solidarietà, si unisce il laboratorio didattico, dove tramite giochi ed esperimenti, i ragazzi delle scuole e non solo imparano e scoprono. Info: museotecnologicamente.it.
Cosa fare a Ivrea e dintorni
Partecipare al Carnevale Storico di Ivrea
Insieme di cultura, storia, tradizione e spettacolo, il Carnevale storico di Ivrea è riconosciuto come manifestazione italiana di rilevanza internazionale.
L’evento infiamma per giorni la città e richiama ogni anno migliaia di turisti e appassionati.
Lo spirito del Carnevale eporediese, istituito nel 1808 dall’unione di diverse cerimonie popolari rionali risalenti almeno al XVI secolo, consiste nella rievocazione di un evento svoltosi in epoca medievale, probabilmente legato alla rivolta del tuchinaggio, quando la città scacciò un signore locale che aveva portato la popolazione alla fame con elevate tasse e angherie di ogni genere.
Si dice che la ribellione partì dalla coraggiosa azione della figlia di un mugnaio della città, la novella sposa Violetta, che si oppose allo ius primae noctis, ennesimo sopruso del signore.
Il Carnevale di Ivrea è scandito da una serie di appuntamenti, riti e personaggi tra cui la mugnaia, simbolo di libertà e regina incontrastata del Carnevale.
L’inizio ufficiale del Carnevale è il 6 gennaio. Poi tra i tanti eventi legati a quest’ultimo ci sono il corteo storico, e, ovviamente, la battaglia delle arance che si tiene nelle principali piazze di Ivrea, tra gli aranceri sui carri, che simboleggiano i signori, e i tiratori a piedi, che rappresentano il popolo ribelle.
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Shopping nel centro storico
Sono via Palestro e via Arduino, le arterie che dividono in due il centro storico, le vie principali dello shopping in città.
Da piazza Carlo Freguglia a piazza Ottinetti, da piazza di Città fino a giungere a piazza Vincenzo Gioberti, è un susseguirsi di botteghe e negozi, dove comprare le tipicità canavesane, pasticcerie, locali e caffè.
Tra vicoli acciottolati, antiche corti, palazzi storici e chiese, il centro di Ivrea è tutto da scoprire tra acquisti e scorci pittoreschi.
Giro dei Cinque Laghi della Serra d’Ivrea
Al Giro dei Cinque Laghi della Serra d’Ivrea appartengono il Lago Sirio, il Lago San Michele, il Lago Pistono, il Lago di Cascinette e il Lago Nero, ai quali se ne unirebbe un sesto, il Lago Coniglio, che non esiste più.
A pochi minuti dalla città di Ivrea, è una zona di particolare interesse geologico, naturalistico e faunistico, tutta da esplorare a piedi, a cavallo o in bicicletta.
I sentieri che collegano i vari bacini morenici della zona circondati dalle collineregalano in ogni stagione colori e suggestioni unici.
Dal percorso del Lago di Campagna, che propone la bella vista sul castello San Giuseppe, il Mombarone, la Serra e il borgo di Chiaverano, al più grande e conosciuto Lago Sirio, balneabile e attrezzato, con le vicine Terre Ballerine, una ex torbiera dal terreno elastico che ondeggia sotto i passi dei visitatori, e l’Acquedotto Romano.
Dall’anello del Lago Pistono, che si snoda tra boschi di castagni e vigneti all’ombra del castello di Montalto Dora, al Lago Nero, dal fascino tenebroso e selvaggio, alla passeggiata intorno al Poggio Montresco: tutta la zona è un susseguirsi di sorprese e scoperte tra percorsi che si intrecciano, le acque dei laghi e incantevoli scenari naturalistici.
Cosa vedere nei dintorni di Ivrea
Lago di Viverone
Situato a una quindicina di chilometri da Ivrea, all’incontro delle province di Biella, Vercelli e Torino, è uno dei laghi più grandi del Piemonte.
Con i suoi 55 chilometri quadrati di superficie, è il più grande bacino lacustre all’ombra della Serra Morenica. Ai tratti di sponda popolati da strutture ricettive e percorsi per passeggiate, e a quelli ricoperti di vigneti, si uniscono le zone più selvagge ricche di canneti dove trovano rifugio e luoghi ideali per la nidificazione numerose varietà di uccelli.
In primavera e d’estate le rive del lago vengono prese d’assalto dai turisti per una passeggiata, un pranzo in riva al lago o una gita in barca.
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Castello di Masino
A poco più di venti minuti dal centro di Ivrea, il castello di Masino è uno dei tesori architettonici e storici più importanti del Canavese. Il complesso è gestito dal Fondo Ambiente Italiano, e comprende il castello, il parco e il palazzo delle carrozze.
Dal castello si domina l’intero Canavese, dalle colline delle terre di Caluso al Lago di Viverone alla Serra Morenica, all’Eporediese alla Valchiusella.
Abitato per dieci secoli dai conti Valperga di Caluso, fu costruito nella seconda metà dell’ XI secolo, divenendo, nel 1070, proprietà di Pietro Masino.
Furono il vicerè di Sardegna Carlo Francesco II e il fratello Tommaso Valperga, abate di Caluso, a trasformare ambienti e arredi, dotando la residenza di nuovi locali ammobiliati, oggetti preziosi e decori.
La visita al complesso posto sulla collina comprende lo scenografico parco, gli splendidi affreschi che arricchiscono le sale del castello, gli arredi di pregevole fattura e il Museo delle Carrozze. Innumerevoli sono i punti panoramici che si aprono sulle colline e le campagne canavesane.
Castello di Agliè
Uno dei più grandi e spettacolari tesori del Piemonte sabaudo. Dal bellissimo parco alle sale affrescate degli interni, il castello di Agliè è la gemma del borgo omonimo, del quale fecero la storia personaggi del calibro di Filippo d’Agliè e Guido Gozzano.
Teatro di lotte tra Guelfi e Ghibellini, ebbe nei marchesi del Monferrato, nei Savoia e nei conti di Agliè i più illustri signori. Residenza ducale e dimora sabauda dal 1765 al 1927, il castello è uno splendido esempio di architettura civile con ben trecento stanze arredate in parte con mobili d’epoca, reperti archeologici, dipinti e sculture.
Il laghetto, la scenografica fontana settecentesca, gli alberi centenari e i fiori compongo invece il parco, bella cornice del sontuoso castello, spesso utilizzato come set cinematografico.
Cosa mangiare a Ivrea
Dalla celebre “Torta 900” agli eporediesi, i tradizionali biscottini, dalla polenta ai faseuj grass, Ivrea propone numerose tipicità gastronomiche, anche di grande tradizione.
Una fermata in uno dei ristoranti o in una delle trattorie della città è d’obbligo. La scelta va dai salumi al lardo, dalle frittate alle verdure ripiene, dalle acciughe accompagnate dalle salse alla lingua bollita.
E poi gli involtini di cavolo ripieni di carne e tante zuppe con pane, brodo, formaggi oppure salsiccia e cipolla.
Tra i primi vi sono poi i tradizionali tajarin fatti in casa e il riso con i funghi, mentre tra i secondi ci sono il classico bollito, lo stracotto, il fritto misto alla piemontese salato e dolce, la tofeja, preparata con fagioli e cotiche, e la bagna caoda servita con verdure crude e cotte.
Dove mangiare a Ivrea
Ristorante La Mugnaia
Situato nel cuore antico della città, il ristorante La Mugnaia propone un menù che segue il ritmo delle stagioni e punta sulla qualità delle materie prime e sui prodotti del territorio.
Tra le specialità proposte dal ristornate vi sono i ravioli con brodo al parmigiano e tartufo nero, i tagliolini con farina di orzo, fondo bruno, crudo di gamberi e ricciola e il cubo di fassone alla brace di timo con verdure.
Osteria San Maurizio
Sorge nel rione San Maurizio, nel centro della città, in uno dei locali più antichi di Ivrea, nei pressi del ponte Romano sulla Dora Baltea.
Dal vitello tonnato al petto d’anatra scottato in padella, dal risotto, con bergamotto, gambero rosso e nocciole al cannolo di tonno al sesamo, finocchi e arancia, una cena all’Osteria San Maurizio è un’esperienza da provare, magari dopo una visita al centro storico e a un museo della città.
Trattoria San Giovanni
Sono i sapori e i colori delle valli canavesane i protagonisti dei piatti della trattoria San Giovanni, locale tradizionale e genuino di corso Vercelli, a cinque minuti dal centro, dove si servono dalla bagna caoda al cavolo al tartufo.
Tra gli antipasti vi sono i cardi gobbi di Nizza Monferrato profumati al tartufo, i gnocchetti di zucca aromatizzati al burro e timo con julienne di speck croccante e granella d’amaretto, i bocconcini di cervo in civet con polenta concia alle dieci tome. E ancora la trippa alla valchiusellese e la torta canavesana.
Trattoria Monferrato
Sorge nel cuore antico della città, a due passi da via Palestro e da piazza di Città, ed è tra le trattorie più antiche di Ivrea.
La trattoria Monferrato propone una cucina tipica del territorio, con un’offerta gastronomica che cambia a seconda delle stagioni. Un angolo della città dove si respira la storia e dove si servono i piatti della tradizione locale da accompagnare con un buon bicchiere di vino.
Pasticceria Balla
E’ la “Torta 900” la più prestigiosa creazione della storica pasticceria Balla di Ivrea. Coperta da brevetto, risale alla fine del XIX secolo quando il mastro pasticcere Ottavio Bertinotti di Ivrea, crea la ricetta di una torta speciale, destinata a fare la storia.
Nel 1970 Umberto Balla, con la moglie Caterina e il figlio Stefano, rilevano la pasticceria e da oltre mezzo secolo portano avanti la tradizione della “Torta 900.” Un pan di Spagna al cacao, morbido e delicato, tagliato a metà e farcito da una delicata crema al cioccolato con una spolverata di zucchero a velo.
Chi visita Ivrea non può non fermarsi alla pasticceria Balla. Che sia per la “Torta 900”, per una polentina d’Ivrea, per uno strudel, una crostata di frutta o qualche bignè, ne sarà comunque valsa la pena.
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