Un classico, ma rivisitato. Evergreen, ma con un sovrappiù di fascino indiscutibile. Con il Chianti, la Val d’Elsa e il Valdarno si entra nel cuore della Toscana.
Un territorio disseminato di piccoli borghi, tenute e castelli che raccontano storie di mecenati e nobiluomini, di poeti e artisti, di città amichevolmente nemiche e di potenti granducati.
“Una terra molto antica”, dice Gordon Matthew Thomas Sumner, alias Sting, “dove è facile sentirsi parte del paesaggio e di quello del Chianti in particolare”. La star è arrivata più di vent’anni fa a Figline Valdarno, ha acquistato Il Palagio, una dimora cinquecentesca circondata da ettari di boschi, giardini, oliveti e vigneti, ed è diventato un testimonial involontario per un luogo che è il centro della regione. Certamente, il punto di partenza ideale per ritagliarsi un viaggio ai confini del tempo.
Nel cuore della Toscana più classica
Il Chianti
Il Chianti è diviso tra le province di Firenze, Arezzo e Siena. Difficile tracciarne i confini perché solamente i monti omonimi, a est, lo separano in maniera netta e naturale dal Valdarno Superiore.
Confini storici
Sotto il profilo storico, il nome dovrebbe attribuirsi solo ai comuni di Gaiole, Radda e Castellina, detti appunto “in Chianti”. Sono questi i territori dell’antica Lega militare fiorentina del Chianti, che aveva per emblema un Gallo Nero (quello che è diventato il logo del Consorzio del vino Chianti Classico).
Il restante territorio sfuma nelle colline che segnano i percorsi irregolari dell’Arbia, dell’Elsa, della Greve e della Pesa, colline sottolineate dalla geometria dei vigneti, dal verde argento degli ulivi, dai lunghi filari di cipressi.
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Piccole “capitali” del Chiantishire
Dici Chianti e pensi subito alla Via Chiantigiana che unisce (o divide) le eterne rivali Firenze e Siena passando per le piccole capitali del Chiantishire.
Greve, per esempio, e la sua piazza, dalla particolare forma triangolare e circondata da logge ad arco, dove secoli fa si teneva il mercato.
Nei dintorni, poi, seguendo il saliscendi delle colline, si incontrano Castellina, Radda e Volpaia con il grande fascino dei segni del tempo: mura di cinta e torri difensive, palazzi adornati di stemmi, vicoletti e chiese rinascimentali.
Da Gaiole si raggiunge il Castello di Brolio dove nell’Ottocento, grazie all’intuito di Bettino Ricasoli, nacque, dall’assemblaggio di quattro uve – Sangiovese, Canaiolo, Trebbiano e Malvasia – la “ricetta” del Chianti moderno. Da qui, il paesaggio si fa più dolce, le colline digradano verso Castelnuovo Berardenga e si comincia a intravedere lo skyline di Siena.
Affacciati sulle vigne
Un antico borgo medioevale, con tanto di pieve, torre campanaria dell’anno Mille e monastero fortificato del XII secolo: è il Castello di Spaltenna, trasformato oggi in un resort di charme, nei pressi di Gaiole in Chianti.
Vale la pena concedersi il lusso di una notte in una delle suite, soprattutto durante la bella stagione. Per godersi un unicum in queste terre: una piscina a sfioro con vista su colline e vigneti.
Il Valdarno Superiore e Inferiore
Nomen omen: il Valdarno è la valle dell’Arno, o meglio delle due sezioni che, rispetto a Firenze, si distinguono con le denominazioni di Superiore e Inferiore.
Le Balze
A metà strada tra Firenze e Arezzo, tra colline, borghi arroccati, uliveti e vigneti, si trovano le Balze, un divertissement geologico tutto toscano a metà strada tra il Grand Canyon e la Monument Valley.
Paesaggio da opera d’arte
Le argille e le ghiaie stratificate delle Balze, scolpite da secoli di piogge e raffiche di vento, ricordano i profili delle cattedrali gotiche tutte guglie e pinnacoli. Un paesaggio mistico e severo che fece innamorare Leonardo (lo racconta in uno dei suoi Codici) e che, secondo la leggenda, è quello ritratto alle spalle della Monna Lisa.
A piedi sulle Balze
Tra i sentieri e i paesaggi scolpiti delle Balze del Valdarno Superiore si snoda un trekking ad anello lento e facile (in totale una decina di chilometri) che va a scoprire l’area naturale protetta ma anche il borgo di Castelfranco di Sopra, lungo la strada dei Setteponti, le pievi e le fortezze disseminate nella valle.
A organizzare il tutto è Andare a Zonzo, tour operator specializzato in outdoor travel.
La vista più suggestiva del Valdarno
Per ammirare questi capolavori della natura è possibile seguire il Sentiero dell’Acqua Zolfina, che prende il via da Castelfranco di Sopra e raggiungere il borgo di Piantravigne, abbarbicato su uno strapiombo, dal quale si può ammirare quella che da molti è considerata una delle viste più suggestive del Valdarno.
Il borgo (più bello d’Italia) di Loro Ciuffenna
Ma intorno alle Balze c’è dell’altro: Loro Ciuffenna, per esempio, uno dei Borghi più belli d’Italia. Le case in pietra a strapiombo sulle gole del fiume, le viuzze lastricate, il vecchio ponte informano che il Medioevo qui ha lasciato tracce profonde.
Cosa vedere nel territorio di Loro Ciuffenna
Tra le tracce c’è, appena fuori dal centro abitato, anche la Pieve di San Pietro a Gropina, un gioiellino del Romanico tra i più belli della Toscana, che mixa con disinvoltura architetture paleocristiane, sculture longobarde e colonne dai capitelli ispirati ai bestiari medievali.
Nel territorio di Loro Ciuffenna si trova anche il villaggio medievale del Borro. “In realtà”, racconta Salvatore Ferragamo, amministratore delegato dell’azienda di famiglia proprietaria del borgo, “il Borro nasce come un castello. Quello che rimane delle mura e del ponte è il racconto di una fortezza posizionata su uno sperone di roccia: borro, in toscano, è il burrone formatosi dal letto di un torrente”.
Storia e storie lungo il fiume Arno
Ma il Valdarno continua dopo Firenze, da Montelupo a Pisa, dove il fiume sfocia nel Tirreno.
I borghi e le cittadine che si incontrano lungo il suo corso raccontano vicende antiche fatte di lotte continue tra fiorentini e pisani per il controllo di queste terre. Anche qui Storia e storie si intrecciano.
Empoli, capitale del vetro
C’è quella della lavorazione del vetro, per esempio, che vede in Empoli la sua piccola capitale. Chi desidera saperne di più sulle caratteristiche dei tradizionali manufatti nati in città deve visitare il Museo del Vetro ospitato nei quattrocenteschi Magazzini del Sale.
Nel centro storico si scopre la Collegiata di Sant’Andrea, dalla facciata optical dove i marmi bianchi e verdi si contendono tutto lo spazio disponibile.
Il Museo della Collegiata, poi, ospita dipinti, sculture e ceramiche realizzati da maestri del calibro di Filippo Lippi, Masolino da Panicale e Andrea Della Robbia.
I gioielli di San Miniato
I pellegrini che, secoli fa, percorrevano la Via Francigena passavano anche da San Miniato.
La sua piazza della Repubblica è scenograficamente chiusa dalla facciata del Seminario, decorata nella parte superiore da affreschi e traforata nella parte inferiore dagli sporti delle antiche botteghe.
A dimostrare l’importanza e il benessere delle famiglie sanminiatesi durante il Rinascimento ecco Palazzo Formichini (è oggi sede della collezione della Cassa di Risparmio, con opere del Guercino, di Lorenzo di Bicci e Jacopo del Sellaio).
E soprattutto Palazzo Grifoni, edificato su progetti di un archistar del tempo, Giuliano di Baccio d’Agnolo.
Escursione nella più grande palude interna italiana
Infine, un’ultima tappa per ammirare una tra le bellezze più incredibili del Valdarno. Lungo il corso del fiume si dipana il Padule di Fucecchio, la più grande palude interna italiana, con centinaia e centinaia di ettari di zona umida.
I più curiosi possono godersi un’escursione alla scoperta di questo paesaggio meraviglioso, della sua fauna selvaggia e della flora rigogliosa.
Cosa vedere in Val d’Elsa
Ed ecco la Val d’Elsa, bacino del fiume Elsa che si allunga tra le Colline Metallifere e il Valdarno Inferiore.
Lungo la Via Volterrana
Difficile parlare di lei senza nominare la suggestiva Via Volterrana. Parte da Firenze in direzione di Volterra e percorre il cuore della Toscana, dove le file di cipressi su un crinale, i casali isolati su un poggio, il biancore delle colline rendono magico il paesaggio.
Attraversata da un troncone della Via Francigena, la valle diventò nel Medioevo un importante centro di commerci.
Borghi e cittadine vissero uno sviluppo economico senza pari, di cui sono testimonianza gli edifici pubblici e privati dell’epoca arrivati fino a noi.
Il borgo di San Giminiano
San Gimignano, città Patrimonio dell’Umanità dell’Unesco, ha mantenuto quasi intatta la sua struttura due-trecentesca, quella di una Manhattan ante litteram, con uno skyline affollato di torri che ricordano i grattacieli newyorchesi.
Della settantina realizzate in origine (una per ogni famiglia benestante) ne sopravvive solo una quindicina, ma lo spettacolo è ancora unico.
La via San Giovanni porta fino alla Collegiata con gli affreschi di Taddeo di Bartolo e di Ghirlandaio. Imperdibile, poi, la chiesa di Sant’Agostino con i dipinti di Benozzo Gozzoli.
Il borgo di Certaldo
Certaldo, al confine tra i territori di Firenze e Siena e città natale di Boccaccio, è un borgo medievale di grande fascino. La parte più antica, il Castello, è raccolta dentro le mura su cui si aprono le porte d’accesso.
Il suo edificio simbolo è Palazzo Pretorio, riconoscibile dalla facciata decorata dagli stemmi in ceramica invetriata di casate nobiliari. Nella vicina chiesa di San Tommaso e Prospero si entra invece per ammirare il Tabernacolo dei Giustiziati, capolavoro di Benozzo Gozzoli.
Casole d’Elsa
Basta spostarsi di qualche chilometro per ritrovarsi tra panorami fatti apposta per chi non si aspetta nulla di consueto, con un Medioevo dallo charme ombroso raccontato da fortezze, campanili, palazzi e pievi.
Vale una deviazione dalla “via maestra” Casole d’Elsa, adagiato sul dorso di un colle da cui si gode un vista strepitosa sulla campagna senese.
Tipico borgo medievale cinto da mura e dominato dalla classica rocca, è un museo a cielo aperto di arte contemporanea. Installazioni, sculture, murales si scoprono con una passeggiata fra strade e vicoli, su cui affacciano anche gli atelier dei molti artisti che hanno scelto Casole per vivere e lavorare e che meritano una visita.
Poi, si può riprendere il percorso. L’arrivo è a Volterra, ed è già Val di Cecina. Ma questo è un altro viaggio.
Tra i filari nel Chianti in bicicletta
Incontri ravvicinati con cantine e castelli, pedalando (anche a pedalata assistita) con Chianti Live. Si parte da Radda, si fa tappa al Castello di San Donato in Perano e su strade bianche si arriva al piccolo borgo fortificato del Castello di Vertine.
Stop successivo a Meleto, col suo maniero medievale disputato per secoli dalle rivali Firenze e Siena. Ultima tappa al Castello di Ama. Pit stop a Poggio San Polo per un tipico pranzo in fattoria a base di salumi locali, preparazioni ruspanti e un calice di Chianti.
I sentieri dell’arte
Immersione totale nella natura e incontri ravvicinati con l’arte contemporanea? Tutto possibile nei parchi artistici toscani, dove le statue e le installazioni di autori famosi ed emergenti sono dislocate tra viali alberati, boschetti e giardini.
Succede, per esempio, nel Parco delle Sculture del Chianti alle porte di Castelnuovo Berardenga. Una trentina di grandi installazioni in legno, pietra, metallo e vetro realizzate da artisti provenienti da ogni latitudine sono disposte lungo un sentiero che si snoda nel bosco e si apre in piccole radure.
Succede anche al Castello di Ama a Gaiole in Chianti: qui il borgo, le ville e il parco ospitano installazioni site specific capaci di esaltare il territorio. Il progetto negli anni ha visto la collaborazione di grandi artisti che hanno collocato le loro opere più significative tra i giardini e le cantine del Castello. Qualche nome? Michelangelo Pistoletto con L’albero di Ama, Anish Kapoor con AIMA, Louise Bourgeois con Topiary.
Cosa vedere a Colle Val D’elsa, nel Chianti e Valdarno: mappa degli indirizzi
Dove dormire a Colle Val d’Elsa, in Chianti e Valdarno
Borgo Livernano, Radda in Chianti (Si)
Circondato da foreste, viti e uliveti, solo undici suite arredate in tuscan style. Alla Cantina Casalvento, della stessa proprietà, si degustano e acquistano i vini della tenuta. Prezzi: doppia b&b da 243 a 358 €, ristorante 70 €. Web: livernano.it
L’Ultimo Mulino, Gaiole in Chianti (Si)
In un mulino del XV secolo che ha mantenuto intatto il fascino di un tempo. Le camere si affacciano sul verde della campagna e la piscina è ricavata nell’antica vasca di raccolta dell’acqua. Prezzi: doppia b&b da 107 a 158 €. Web: ultimomulino.it
Borgo del Cabreo, Greve in Chianti (Fi)
Il relais di charme di proprietà della famiglia Folonari ha appena riaperto dopo un’attenta ristrutturazione. Solo sette camere e quattro suite con parquet in rovere, marmi di Carrara, tessuti di Etro. Prezzi: doppia b&b da 180 a 380 €. Web: borgodelcabreo.it
Borgo Scopeto, Castelnuovo Berardenga (Si)
Piccola fortezza medievale trasformata in un resort elegante con tutti i numeri (e le stelle) di un relais di charme. È stato il set di Letters to Juliet e i cinefili possono trascorrere la notte nella suite di Sophie, il personaggio interpretato da Amanda Seyfried. Prezzi: doppia b&b da 234 a 501 €. Web: borgoscopetorelais.it
Hotel le Fontanelle, Castelnuovo Berardenga (Si)
Un casale a cinque stelle, circondato dalla campagna toscana dove la semplicità diventa lusso. Le camere hanno pavimenti in cotto e soffitti con travi a vista. Il menu del ristorante La Colonna reinterpreta la cucina toscana con abbinamenti inediti come nei cappelletti di caprino e funghi. Prezzi: doppia b&b da 464 a 988 €, ristorante 75 €. Web: fontanellestate.com
Borgo San Felice, località San Felice, Castelnuovo Berardenga (Si)
Albergo diffuso nell’antico borgo al centro di una tenuta di vigneti e uliveti, con piscina, Spa ricavata nell’antico frantoio, enoteca e due ristoranti: il Poggio Rosso, una stella Michelin, e l’Osteria del Grigio, trionfo di toscanità. L’hotel è associato al circuito Relais & Chateaux. Prezzi: doppia da 620 a 850 €. Web: borgosanfelice.it
Agriresort Tenute Ruffino, Bagno a Ripoli (Fi)
Si dorme nelle stanze di una villa rinascimentale con giardino all’italiana, affacciata sui vigneti e sulla piscina a sfioro. La cucina locale (tagliatelle alla cacciatora, peposo di cinghiale, coniglio in doppia cottura) si assaggia alla Locanda le Tre Rane, ristorante che è parte del resort. Prezzi: doppia b&b da 190 a 290 €, ristorante 40 €. Web: ruffino.it
Il Borro, Loro Ciuffenna (Ar)
Un gioiello dell’ospitalità targata Ferragamo. Soggiorni di lusso, in suite o casali, sempre a contatto con la natura, tra uscite a cavallo, visite in cantina e trattamenti di alta gamma nella Spa. Prezzi: doppia b&b da 450 a 980 €. Web: ilborro.it
Villa Sonnino, San Miniato (Pi)
Una villa signorile costruita nel Cinquecento per una delle più potenti famiglie locali. Appena fuori dal centro abitato, si raggiunge percorrendo un lungo viale di cipressi. Prezzi: doppia b&b da 98 a 132 €.Web: villasonnino.com
Castello di Casole, loc. Querceto, Casole d’Elsa (Si)
Un piccolo gioiello sulle colline della Valdelsa, con una parte antica che risale a più di mille anni fa, dove si trovano le 39 camere. Tra le guest experience un safari fotografico all’alba nei boschi della tenuta. Prezzi: junior suite b&b da 780 a 2.375 €. Web: belmond.com/it
Hotel Monteriggioni, Monteriggioni (Si)
È situato all’interno del piccolo borgo medievale circondato di mura e torri: la “casa” ha soltanto undici camere dal look raffinato, tutte affacciate su un giardino di olivi secolari dove viene servita la colazione e dove è stata ricavata una piscina in pietra. Prezzi: doppia b&b da 188 a 396 €
Como Castello del Nero, Barberino Tavernelle (Fi)
Un millenario castello toscano con affreschi rinascimentali, pavimenti originali in cotto, arredi di design contemporaneo firmati da Paola Navone. Trattamenti olistici ispirati alle filosofie orientali nella Spa. La Taverna è il ristorante easy dell’hotel, con una selezione di piatti toscani. All’interno della tenuta di 300 ettari Podere San Filippo, la fattoria ottocentesca, ospita 12 appartamenti eleganti e confortevoli, alcuni con patio, perfetti per soggiorni in famiglia. Prezzi: doppia b&b da 754 a 1.481 €. Web: comohotels.com
Toscana Resort Castelfalfi, località Castelfalfi, Montaione (Fi)
Da un’ex manifattura di sigari un boutique hotel di design contemporaneo in uno scenario di vigneti, oliveti e boschi. Spa e piscine si affacciano sulle colline della tenuta. A disposizione degli ospiti sei ristoranti: il gourmand Olivina è appena stato rinnovato. Prezzi: doppia b&b da 430 a 826 €. Web: castelfalfi.com
Dove mangiare a Colle Val d’Elsa, in Chianti e Valdarno
Ristorante Cabreo, Greve in Chianti (Fi)
All’interno del relais Pietra del Cabreo, è aperto anche agli esterni. Menu differenziati: più semplice a pranzo, quando in tavola arrivano insalate, taglieri e gelati; più articolato per cena, con una carta ispirata al territorio e piatti come battuta al coltello di chianina e risotto allo zafferano del Chianti e pecorino. Prezzo medio: 55 €; menu degustazione 75 €
Foresteria Villa Cerna, Castellina in Chianti (Si)
Nella storica tenuta della famiglia Cecchi, insieme ai vini della maison si degustano fiorentine alla griglia e controfiletti in crosta. Prezzo medio: 70 €. Web: foresteriavillacerna.it
Le Panzanelle, Radda in Chianti (Si)
Osteria chiantigiana con menu ispirato alle ricette della Toscana rurale. Imperdibili i pici all’aglione, la trippa, il cinghiale con le olive e, immancabile, la fiorentina di Chianina. Notevole la carta dei vini con le etichette di piccoli produttori del territorio. Prezzo medio: 30 €
Papaveri e papere, San Miniato (Pi)
Piccola osteria, ricavata in una vecchia chiesa rurale fuori dal centro. La carta rende omaggio ai ricettari toscani e ai prodotti di San Miniato (olio, tartufo, vino). Prezzo medio: 40 €. Web: papaveriepaolo.com
Quattro Gigli, Montopoli in Valdarno (Pi)
Salette con mattoni a vista, archi e volte in un palazzo del Quattrocento. Una terrazza con panorama da colpo di teatro. In tavola arriva il meglio della cucina tradizionale: sformato di pecorino, lasagne con salsiccia e tartufo, maialino da latte in porchetta. Prezzo medio: 45 €. Web: quattrogigli.it
La Torre, Barberino Tavernelle (Fi)
È il ristorante gourmand, una stella Michelin, di Como Castello del Nero, guidato dallo chef Giovanni Di Pirro. Il menu omaggia con creatività e con impiego di prodotti locali le ricette della tradizione gastronomica italiana. Prezzo medio: 150 €. Web: comohotels.com
Osteria del Carcere, San Gimignano (Si)
All’ombra delle torri di San Gimignano ci sono da provare le proposte di una carta incentrata sui sapori del territorio: selezioni di caprini e pecorini, salumi toscani e crostoni, pappa al pomodoro e acqua cotta. Prezzo medio: 40 €.
Cosa comprare a Colle Val d’Elsa, in Chianti e Valdarno
Pastificio Artigiano Fabbri, Greve in Chianti (Fi)
Da oltre un secolo i Fabbri selezionano grani antichi e preparano una quarantina di formati con trafile in bronzo e una lunga essiccazione naturale. Dopo lo shopping si visita il piccolo museo dove è esposta la collezione di macchinari d’epoca.
Antica Macelleria Falorni, Greve in Chianti (Fi)
Da più di 200 anni qui si vendono carni e salumi di qualità: finocchiona, prosciutti di Cinta e tagli di Chianina. Ma Falorni è anche una bistro-macelleria dove gustare taglieri di salumi e formaggi, zuppe e fettunte.
Macelleria Sergio Falaschi, San Miniato (Pi)
Bistecche di Chianina, finocchiona e rigatino di Cinta sono i fiori all’occhiello dei Falaschi, quarta generazione di macellai. Da provare anche la spuma di gota e il mallegato, presidio Slow Food. Web: sergiofalaschi.it
Gelateria Dondoli, San Gimignano (Si)
Nella centralissima piazza, il gelato di Dondoli è un richiamo irresistibile. Accanto ai gusti tradizionali ci sono sempre novità: la Crema di santa Fina (con pistilli di zafferano di San Gimignano e pinoli), lo Champelmo (sorbetto di pompelmo rosa e spumante di Vernaccia), Venere nera (more e lavanda).
Stefania Calugi, Castelfiorentino (Fi)
Azienda specializzata in tartufi: dal bianco al nero, dallo scorzone all’uncinato. In vendita anche funghi, sia freschi sia in creme, condimenti, stuzzichini e snack.
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