Si è scelto l’11 dicembre, la Giornata Internazionale della Montagna, per inaugurare la mostra collettiva che celebra i 70 anni di fondazione di Cober.
Un marchio storico dell’outdoor, nato nel 1953 su intuizione di Renato Covini. Che da prima azienda in Italia a fornire bastoni da sci “finiti, quando ancora il panorama era formato solo da piccoli artigiani che producevano componenti, nel tempo è diventata una vera eccellenza del made in Italy.
70 anni di Cober in mostra a Milano
Mountains at (He)Art ha riunito le opere commissionate da Cober a dodici artisti: giovani per età, spirito e idee. E tutti italiani, proprio come il brand Cober. Ad accomunarli anche tre valori cardine: sostenibilità, amore e passione per la natura e l’innovazione.
Da un bastoncino all’opera d’arte
12 bastoncini. 12 artisti. 12 opere d’arte. 12 diverse declinazioni di Cober, dritte al cuore della montagna.
Elemento d’ispirazione e generativo di ogni opera d’arte in mostra, infatti, una coppia di bastoncini da sci che Cober ha inviato a ogni artista. Oggetti con una specifica funzione d’uso, che nelle loro mani sono stati riprodotti, tagliati, incorporati, rimodellati e portati su un piano astratto o ricondotti alla materia prima.
Ogni artista, quindi, ha reagito in modo personale, offrendo un’interpretazione unica, che allarga i confini di ciò che solitamente è associato al mondo dello sport outdoor.
Le opere
“SCKREEECH (nella foto sopra) è la rappresentazione verbale del rumore che viene prodotto durante una brusca frenata e che determina il blocco di un’azione in corso”, ha detto Clarissa Falco, classe 1995, di Genova, per descrive l’opera che ha realizzato partendo dal nuovo modello della linea Freeski di Cober, SubZero.
O ancora, Untitled, firmata dal torinese Alberto Silvestrel, che in una delle sue fotografie di paesaggio antropico, Acer, scattata nei pressi di Varigotti, in Liguria, ha inserito un best seller Cober nel mondo hiking e trekking.
“Untitled, 2023 è un progetto divertente e stimolante che mi ha permesso di scattare una fotografia diversa ma, allo stesso tempo, in linea con il mio stile di produzione”, ha detto l’artista. “Ho percorso il sentiero del pellegrino che collega Noli a Varigotti, portando con me i bastoni, finché ho trovato lo scorcio perfetto. Li ho appoggiato i bastoni sul muretto di una casa in riva al mare e fotografato l’insieme”.
Prendendo ispirazione da Freedom, l’artista lecchese Mauro Baio, classe 1991, ha realizzato Cober Peaks. Nato e cresciuto tra cime maestose, le montagne sono da sempre un’ispirazione per il giovane pittore. La sua ricerca artistica è fortemente incentrata sull’espressione attraverso geometrie e colori, con un’accentuata presenza di elementi sportivi. Essendo lui stesso uno sportivo, desidera comunicare e condividere ciò che conosce meglio.
Nel dettaglio, le opere realizzate per l’ultimo progetto di Cober rappresentano una naturale evoluzione di una serie che Mauro porta avanti da molti anni, ossia la rappresentazione delle montagne. La passione per lo sci e l’alpinismo lo ha portato a vivere uno stato di estasi, che cerca di rappresentare nel modo più astratto possibile, secondo la sua attuale capacità artistica.
”Per noi festeggiare i settanta anni di Cober è come festeggiare un membro della famiglia […]“, ha spiegato Alice Covini, global sales manager Cober e nipote del fondatore Renato. “Il legame della nostra famiglia con la montagna è fortissimo. Mio nonno Renato ha realizzato l’intuizione di industrializzare la produzione dei bastoni da sci con materiali e tecnologie moderne, mentre la visione di mio padre Flavio è stata quella di spingere l’acceleratore sulla innovazione tecnologica e di design, aprendo a nuove categorie di prodotto anche per le attività estive in montagna”.
La sfida per futuro? «Per la mia generazione la sfida più grande è quella di uno sviluppo sostenibile nel rispetto della tradizione di famiglia. L’utilizzo di materiali riciclati, di elettricità da fonti energetiche rinnovabili e un ciclo di produzione a filiera corta sono le fondamenta su cui vogliamo costruire lo sviluppo futuro della nostra attività», ha detto ancora Alice.
Le opere dei dodici artisti – selezionati da Sofia Castoldi e Ludovica Simone, co-curatrici con Cober del progetto Mountains at (He)Art – sono visionabili e acquistabili online.
Una parte del ricavato sarà destinato all’acquisto di Polly House by 3Bee, le casette per le api impollinatrici fondamentali per la biodiversità, che Cober sostiene per preservare l’Osmia Rufa o ape solitaria, la cui presenza è un termometro della salute del pianeta.
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