Le eccellenze gastronomiche del Piemonte. E i progetti per formare le giovani generazioni

Diventare chef, direttore d’albergo, barman o cameriere di sala. È il futuro delle ragazzi iscritti agli Istituti alberghieri. Che in Piemonte hanno avuto la possibilità di lavorare fianco a fianco con professionisti d’eccezione durante Eccellenze del Piemonte in vetrina, progetto ideato da Visit Piemonte con la Fiera Internazionale del Tartufo Bianco d’Alba, promosso dalla Regione Piemonte e realizzato con le Agenzie Turistiche Locali.

Al lavoro con chef stellati, sommelier, maître

Quest’anno, per la prima volta, l’iniziativa che ha per protagonista il tartufo ha coinvolto alcuni degli istituti alberghieri della regione. Gli allievi di sette scuole si sono confrontati con la maestria di chef capaci di conquistare la stella Michelin. Erano Marta Grassi del Tantris di Novara, Andrea Ribaldone del Lino di Pavia, Sergio Vineis del Patio di Pollone e Christian Mandura del ristorante Unforgettable di Torino.

Ma anche con cuoche di insegne storiche, Mariuccia Roggero del ristorante San Marco di Canelli, e cuochi legati ad altre cucine, il francese Jerome Migotto del ristorante Le Piemontesine di Igliano e Matteo Sormani della Walser Schtuba di Riale, rappresentante della gastronomia connessa alla popolazione walser.

Coinvolti anche maître, sommelier, bartender, direttori di sala, con l’obiettivo di far vivere agli alunni un’esperienza fondamentale per il loro futuro. In cucina e non solo. Le giornate di lavoro con gli chef si sono infatti concluse con cene evento aperte al pubblico che hanno visto gli alunni accogliere in sala, preparare cocktail, illustrare i vini. E ovviamente servire in tavola i piatti realizzati dagli chef di domani.

Gli istituti alberghieri, tra enogastronomia e formazione

Il progetto di Visit Piemonte si inserisce nei nutriti programmi già attuati dagli Istituti alberghieri piemontesi, che tengono spesso stage, cene, eventi, aperti al pubblico. Come quelli organizzati nel ristorante Inizio dell’Istituto Alberghiero Mellerio Rosmini di Domodossola o nelle sale dellI.I.S.S. Ciampini di Novi Ligure e del Giolitti di Torino.

Da evidenziare anche la collaborazione tra la Scuola Alberghiera di Agliano Terme e Asti e l’Associazione per il patrimonio dei Paesaggi vitivinicoli di Langhe-Roero e Monferrato, destinata a preparare i narratori di domani.

Attività formative che contribuiscono al successo delle scuole. “Ogni anno abbiamo una grandissima richiesta di neo diplomati”, dice la dirigente Franca Zampollo del Giolitti di Torino, “sin da subito si spalancano per loro numerose opportunità lavorative”.

Piemonte, boom di buona cucina e turismo

D’altronde l’enogastronomia in Piemonte gode di buona forma. Proprio il territorio Langhe Roero e Monferrato ha ottenuto il primo posto come miglior destinazione enogastronomica all’Oscar del turismo digitale durante l’ultimo TTG.

E anche se la regione ha conquistato meno stelle nella Guida Michelin 2024 rispetto alle precedenti edizioni, non sono mancate le sorprese. Come il talentuoso chef Mammoliti del La Rei Natura che passa da 0 a 2 stelle e i riconoscimenti arrivati all’Antica Corona Reale di Cervere e Fre di Monforte per il nuovo premio Passion  Dessert. O le 26 Chiocciole decretate dalla guida Osterie d’Italia 2024, il massimo riconoscimento assegnato alle insegne vicine ai valori di Slow Food, nato proprio in Piemonte.

 

I Plin, i piccoli agnolotti piemontesi ©Visit Piemonte ph Andrea Pisano-IFSE

Il buon momento non è solo culinario. Il Piemonte sta registrando anche ottimi numeri nel turismo: i primi nove mesi hanno segnato un +8,4% di presenze e un +11% di arrivi in confronto allo stesso periodo del 2022. Movimenti che risultano in crescita anche rispetto al 2019 pre Covid: +12,8% di arrivi e +7,2% di presenze.

I segni positivi e a doppia cifra sono anche per i laghi, +24% sul 2019, per le colline, +17% di arrivi e +23% di presenze. E per Torino, che mette a segno +13% di arrivi e +7% di pernottamenti rispetto al 2019.

Qualche tappa di scoperta golosa

Anche il Vermouth di Torino continua a riportare un trend favorevole. Dal 2018, anno dei primi successi, i volumi della produzione sono più che raddoppiati, con un aumento medio annuale del +23%. Un segnale del crescente interesse per questo vino aromatizzato nato nel XVIII secolo, apprezzato anche da casa Savoia.

Aperitivo con vermouth a Torino © Visit Piemonte/GettyImages ph Giorgio Perottino

Per assaggiarlo e scoprire le piante del genere Artemisia cresciute in Piemonte, che lo compongono insieme ad altre erbe e spezie, c’è Extra Vermouth. La degustazione, abbinata a golosità tipiche come acciughe, tomini, vitello tonnato, è disponibile in 23 locali di Torino. Da prenotare sul sito di Turismo Torino.

Il capoluogo piemontese, illuminato fino al 14 gennaio dalla 26esima edizione di Luci d’artista, brilla anche per il cioccolato. Invita a entrare il nuovo negozio di Domori in Piazza San Carlo, il salotto della città, inaugurato un anno fa. Il primo negozio su strada del brand sfoggia panettoni, tavolette, frutta ricoperta e le nuove praline realizzate da Luigi Biasetto, in vendita solo qui. Mentre nelle sale al piano inferiore si tengono lezioni, laboratori, degustazioni.

Il tipico dolce al cioccolato, il Bonet © Visit Piemonte ph Andrea Pisano-IFSE

Spostandosi verso le colline, cala presto il sipario sulla Fiera del Tartufo Bianco d’Alba, il 3 dicembre. Ma rimane aperto il Mudet, il nuovo Museo del Tartufo inaugurato lo scorso ottobre. Nello storico complesso della Maddalena, lo stesso che accoglie la Fiera, ecco 10 sale divise in 4 sezioni tematiche che raccontano gli aspetti naturalistici, rituali e gastronomici del famoso fungo ipogeo.

Un angolo è dedicato a Treffle unters and their dogs, la serie di scatti che Steve McCurry ha fatto ai trifolao (il cercatore di tartufi, in dialetto piemontese) e ai loro cani nell’intera regione.

Il MUDET, il nuovo Museo del Tartufo ad Alba © Valeria Gallo

Continua anche la raccolta del tartufo (fino a gennaio per il bianco, fino a marzo per il nero) e la possibilità di trovarlo in menu. Dove spicca anche l’altro grande protagonista delle tavole piemontesi di questo periodo, il bollito. Il piatto diventa Gran Bollito, quello preferito da Vittorio Emanuele II, quando risponde alla regola del sette codificata da Giovanni Goria, Accademico della Cucina: 7 tagli, 7 ammenicoli, 7 verdure e 7 bagnetti.

Per assaggiarli, non mancano i grandi eventi. La Sagra del Bollito di Moncalvo: la 385esima edizione si tiene dal 2 al 10 dicembre. E la Fiera del Bue Grasso di Carrù, che vanta 5 secoli di storia e dal 1910 si celebra il secondo giovedì prima di Natale, quest’anno il 14 dicembre.

 

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