9 borghi da visitare assolutamente in Toscana

Come un forziere della Storia, tra necropoli etrusche nelle campagne e teatri romani fra i cipressi, la Toscana custodisce alcuni dei borghi più d’Italia. Luoghi con un lungo passato, dove il tempo sembra essersi fermato al Medioevo.

Si tratta di piccoli centri scolpiti nella pietra, arroccati su rupi o speroni di roccia. I cui castelli e monasteri, visti da lontano, profilano colli e delineano il paesaggio.

Arte e natura in Toscana sono inscindibili. Ecco gli spunti per un viaggio nel passato, dal litorale costiero a boschi, alture, paesi dell’entroterra. Seguendo i passi di Etruschi e Romani, fra giacimenti archeologici avvolti da paesaggi grandiosi e sorgenti termali che sgorgano dai tempi più antichi.

Borgo San Casciano Toscana
Il borgo di San Casciano dei Bagni, nella Val di Chiana senese

San Casciano ai Bagni: opere d’arte ritrovate

Dal Medioevo agli splendori del Rinascimento, il tempo ha lasciato segni indelebili sul territorio toscano. Qui il passato continua a stupire e affiorare.

È cronaca recente la più grande scoperta archeologica in Italia, mezzo secolo dopo il ritrovamento dei Bronzi di Riace: 24 statue bronzee votive etrusco-romane emerse dal fango a San Casciano ai Bagni.

La grande scoperta

Il lavoro di un archeologo è paragonabile a quello di un investigatore. Parte dagli indizi per ricostruire una trama, una storia, un mondo perduto. È quello che è accaduto nel borgo termale dall’epopea etrusca di San Casciano dei Bagni, nella Val di Chiana senese.

Qui fra distese di verde, colline e calanchi, alle pendici del Monte Cetona un team di archeologi tenaci e 40 studenti italiani, europei e americani lavorava da tempo nel santuario termale etrusco-romano e aveva portato alla luce il Tempio di Apollo con migliaia di monete votive, emesse anche dalla Zecca di Roma.

Poi nel novembre 2022, la grande scoperta: dal fango sono spuntate 24 statue di bronzo (dal II sec. a.C). Etruschi e Romani, convinti del potere taumaturgico dell’acqua, avevano consacrato le sorgenti come luogo di culto, non solo di guarigione.

Con l’avvento del cristianesimo la grande vasca fu chiusa da blocchi e colonne di travertino, e sono state proprio queste barriere a conservare intatto il patrimonio appena ritrovato. Che si potrà ammirare solo fra due anni, in un futuro, nuovo museo dedicato.

Intanto, si può visitare l’area archeologica, con resti di mura, sezioni di colonne e naturalmente le terme pubbliche dei Romani che, come quelle di oggi, venivano alimentate dalle sorgenti di cui San Casciano è ricca (ben 42) e che ne fanno il più grande comprensorio termale d’Europa.

Populonia l’aristocratica

È il mare, tra il promontorio di Piombino e il Golfo di Baratti in provincia di Livorno, a regalare le suggestioni medievali del borgo di Populonia.

Il Parco archeologico di Baratti-Populonia

Le influenze etrusche e romane di Populonia si trovano nel Parco archeologico di Baratti-Populonia. Qui le poiane sorvolano le rovine, gli elicrisi tingono di giallo un paesaggio di macchia, lecci e querce.

Il miglior Baedeker di questo parco è la Geografia di Strabone, che ben racconta attorno al 20 d.C. la storia di un’aristocrazia prospera grazie ai traffici marittimi e all’estrazione dell’ematite.

“Populonia fu costruita su un alto promontorio a precipizio sul mare. Ho visto anche quelli che lavorano il ferro portato dall’Elba: non può essere trattato in fornace e fuso nell’isola, e viene portato subito dalle miniere sul continente“. L’integrità delle vestigia si deve proprio alle scorie ferrose che le hanno conservate.

Cosa vedere nel Parco archeologico di Baratti-Populonia

La visita del Parco inizia con la piana di San Cerbone occupata dalla necropoli (VII-IV secolo a.C.) e dai sepolcri a tumulo dei principi etruschi. La più monumentale, la Tomba dei Carri, è di circa 28 metri, con un dromos (corridoio) che conduce alla camera funeraria e una cupola a cerchi concentrici quasi ipnotica.

La Tomba del Bronzetto ha le sembianze di un piccolo tempio, mentre quella dei Colatoi prende il nome dai colini in bronzo per filtrare il vino, che gli Etruschi consumavano nei simposi, omaggiando Fufluns, divinità paragonabile al Dioniso greco.

Spostandosi verso le colline boschive del Parco di Baratti si incontra la Necropoli delle Grotte (IV-II secolo  a.C.), con tombe ipogee scavate nell’arenaria. Nell’abbraccio tra il promontorio e il golfo si staglia l’acropoli dell’antica città-stato etrusca di Populonia, che regala una vista grandiosa sulla costa e testimonia il passaggio a colonia romana.

Infatti, ecco i resti dei templi e di una grande domus, l’Edificio delle Logge, con il ninfeo monumentale e le terme pubbliche. La zona è ancora una meta termale con centri a Sassetta e Venturina.

Lungo il sentiero fino al mare

Dal parco archeologico, poi, si accede direttamente alle spiagge di Baratti: il sentiero 301 scende in venti muniti all’angolo marino più selvaggio, la Buca delle Fate.

A casa del re

A Populonia si può fare un’esperienza di archeologia sperimentale, calandosi nella vita della potente aristocrazia etrusca. È la Casa del re, ricostruita in scala reale.

Entrando si notano due troni in vimini e legno su cui sedevano il lucumone, massima autorità politica nelle città-stato etrusche, e la sua sposa, davanti a un tavolino su cui poggiano delle tazze da libagione. Si tratta delle riproduzioni di quelle che, nei primi anni Duemila, gli archeologi portarono alla luce sul promontorio dell’antica città. Forse deposte in un simposio rituale per la sua fondazione, alla fine del IX secolo a.C., e per l’ascesa di un nuovo potere. Per gli Etruschi il vino era una bevanda sacra e il suo consumo un rito per sancire alleanze, giurare fedeltà.

The Sense Experience Resor Vetulonia Toscana
The Sense Experience Resort, circondato da una pineta, non lontano dagli scavi di Vetulonia

Vetulonia, un borgo fra gli ulivi

Prua a sud, seguendo il filo ideale dell’acqua, dal mare al lago salato di Prile, ormai prosciugato: così si arriva a Vetulonia, frazione di Castiglione della Pescaia. Erede dell’antica Vatl, uno dei siti etruschi più straordinari dell’intera regione, ora è un borgo fra gli ulivi.

L’antica Vatl

La Vatl storica, caduta in mani romane, era scomparsa fino agli ultimi decenni dell’Ottocento. Poi Isidoro Falchi, medico e grande appassionato di archeologia, ne ritrovò le tracce in un documento all’Archivio di Stato senese in cui si nominava la città.

Nello stesso anno, il 1880, Falchi scovò la scritta Vatl su alcune monete, dando inizio a una fortunata campagna di scavi che riportarono alla luce Vetulonia e le sue mura ciclopiche (III-II secolo a.C.).

Le mura ciclopiche di Vetulonia

Delle antica mura ciclopiche sopravvivono oggi circa 30 metri fra due torri medievali nella parte alta del paese. Le ricerche archeologiche proseguirono per decenni, ancora la città è un cantiere aperto e non tutte le vestigia sono visitabili.

sala Museo Isidoro Falchi Vetulonia Toscana
Una sala del Museo Isidoro Falchi, a Vetulonia.

Visita al Museo Isidoro Falchi

Prima di godere del paesaggio lungo la Via dei Sepolcri che porta alle tombe monumentali, bisogna entrare nel Museo Isidoro Falchi per ammirare la strepitosa collezione di gioielli in oro, ambra e rame e scoprire due curiosità.

I gioielli del Museo

La prima, è il fregio che rimanda alle avventure degli Argonauti trovato nella Domus Medea. L’altra, è un pendente nettaunghie di bronzo appartenuto a una nobile etrusca e acquistato da Eugenio Montale per la sua compagna, Irma Brandeis-Clizia.

Il museo è piccolo, solo sette sale, ma encomiabile, organizzato per i non vedenti che possono toccare veri reperti.

All’uscita, via alla scoperta dei sepolcreti, tombe a camera formate da lastroni monolitici: il più famoso, quello di Pietrera, largo 60 metri, ha restituito un tesoro di gioielli e sculture etrusche, anche se per secoli è stato usato come cava di sassi per i muretti a secco.

Il suono ritrovato

Al Museo Isidoro Falchi di Vetulonia c’è anche una ricca sezione dedicata alla musica, arte che aveva un ruolo fondamentale nella cultura etrusca, nei simposi dedicati all’otium o nelle trattative politiche.

Nel museo è stato realizzato un flauto uguale a quello di 2.600 anni fa e ne è stato riprodotto il suono, grazie alle ricerche condotte da esperti e dalla direttrice del museo, Simona Rafanelli.

Vie Cave Borgo Sorano Toscana
Una delle Vie Cave, percorsi scavati nella roccia, di Sorano.

I borghi del tufo

Filari di viti si intrecciano all’ocra delle colline del Fiora, nella Maremma grossetana, ove si aprono le vie del tufo. Strade intagliate in questa roccia magmatica, friabile, sin dai primi insediamenti etruschi. Sono le Vie Cave, create dall’uomo e dalla natura, meta di trekking emozionali fra felci, licheni, tracce archeologiche e silenzio.

Trekking nella storia

I percorsi sono tanti e si presentano come corridoi a cielo aperto, lunghi al massimo un chilometro, larghi dai due ai quattro metri e con pareti alte 20. Sentieri rituali e mistici? Passaggi strategici in caso di invasioni nemiche? Corridoi idrici collegati ai villaggi agricoli?

Non c’è certezza sul loro passato, solo su un presente di cammini suggestivi, da imboccare partendo dai borghi tufacei e incantati di Sorano, Sovana e Pitigliano.

Il borgo di Sorano e la sua fortezza

A sovrastare da una rupe il borgo di Sorano è la fortezza Orsini (XII secolo), l’unica mai espugnata nella zona, in parte museo, in parte labirinto di gallerie sotterranee visitabili.

Qui è imperdibile la stanza di Niccolò IV Orsini affrescata con grottesche e lo spartito di un madrigale. Nel borgo si trovano anche 23 tombe etrusche ipogee.

stradina nel centro di Pitigliano Toscana
Una stradina nel centro di Pitigliano © Getty Images

Il borgo di Pitigliano

Ma forse il borgo di tufo più scenografico è Pitigliano, detta la piccola Gerusalemme perché nel XVI secolo fu rifugio per gli ebrei espulsi dallo Stato Pontificio e da Firenze, e ancora oggi si fa flanella nel loro quartiere con sinagoga.

Da vedere l’acquedotto mediceo e il singolare Museo archeologico Manzi, che si dipana all’aperto, collegando la “citta dei vivi”, ossia gli antichi insediamenti urbani, con le necropoli.

Borgo Sovana Toscana
Una veduta su Sovana e il paesaggio intorno

Il borgo di Sovana

Una manciata di chilometri e si arriva a Sovana, che riassume la storia del territorio nei suoi palazzi medievali, nelle chiese paleocristiane, romaniche e gotiche.

San Mamiliano, intitolata all’evangelizzatore della Maremma, è costruita su una struttura etrusca e conserva un tesoro: 500 zecchini d’oro rinvenuti sotto il pavimento, forse accantonati per far fronte a carestie o pestilenze.

Fiesole, il giardino di Firenze

Adagiata tra due colli, uno dei gioielli più preziosi del panorama toscano con le sue ville aristocratiche, Fiesole è considerata il giardino di Firenze per l’esuberante eleganza della sua vegetazione, da sempre calamita dell’intellighenzia, dai Medici a Paul Klee, dagli inglesi del Grand Tour a Le Corbusier.

Appuntamento a teatro

Nata etrusca, la potente Vipsul divenne un fiorente insediamento romano. Lo testimoniano l’area archeologica e il superbo Teatro con un’ampia cavea semicircolare, ricavata in parte nella roccia, un’acustica impressionante e tremila posti per gli spettatori.

Scavato nell’Ottocento, già nel secolo successivo D’Annunzio voleva farlo rivivere. Allora prematuro, il progetto fu realizzato in seguito e ora il palcoscenico accoglie gli spettacoli dell’Estate Fiesolana.

Il borgo di Cetona

In provincia di Siena, tra la Val d’Orcia e la Val di Chiana, ai piedi di un monte vulcanico si annida Cetona, uno dei Borghi più belli d’Italia. Più che il passato etrusco e romano sono il Medioevo e il Rinascimento a segnarne le architetture.

Il Castello e gli altri palazzi di Cetona

l castello con torre del X secolo; le case in pietra del Rione delle Monache che cedono la scena ai palazzi cinque e seicenteschi della piazza principale.

Tra archeologia e natura

Nel borgo si fa un balzo indietro alle origini dell’umanità visitando il Museo civico per la Preistoria e passeggiando nel Parco archeologico-naturalistico con le grotte dove abitavano e pregavano i nostri antenati.

L’Archeodromo è un percorso didattico per famiglie, con la ricostruzione dei villaggi dell’età del Bronzo e del Paleolitico. Tanta passione per il passato remoto nasce anche dalla scoperta nel Monte Cetona dei resti di un’orca vissuta nel Pliocene, 3-4 milioni di anni fa.

cupola chiesa secentesca San Filippo Neri Cortona Toscana
Veduta sulla cupola della chiesa secentesca di San Filippo Neri dal Maec di Cortona, dal 1727 Accademia etrusca e oggi anche Museo archeologico.

Cortona, uno splendore

Arroccata su un colle, circondata dalle campagne aretine, Cortona (la Curtun etrusca) vale da sola il viaggio: il borgo infatti è ancora avvolto dai tre chilometri di poderose mura, costruite dagli Etruschi nel IV secolo a.C. e completate nel Medioevo. Uno splendore.

Tour archeologico a Cortona

Nel centro storico ci si può dedicare a una caccia al tesoro archeologico, cercando memorie etrusche e cisterne romane. E si può compiere un viaggio spazio-temporale in millenni di storia locale al Maec di Palazzo Casali che è Museo archeologico, Accademia etrusca dal 1727 e Museo cittadino.

Dentro e fuori il Maec

Custodito all’interno del Maec, il prestigioso Lampadario etrusco (IV secolo a. C), forse proveniente da un santuario extraurbano, è un fiore all’occhiello dell’era antica.

Un altro reperto, uno dei maggiori, conservato al Museo archeologico e cittadino è la Tabula Cortonensis, una tavola bronzea (III-II secolo a.C.) con il terzo testo etrusco mai rinvenuto per lunghezza (ben 40 righe) dopo il libro in lino di Zagabria e la Tabula Capuana. Testimonia un passaggio di proprietà terriera ed è redatto nell’alfabeto tipico di Cortona.

Il Maec sta progettando percorsi ciclabili e trekking per unire in un unico tour gli spot archeologici disseminati nelle campagne. Come le Tanelle e i Meloni, imponenti edifici funebri d’epoca etrusca. In particolare, il Tumulo 1 del Sodo, con la sua grandiosa scalinata-terrazza.

Si incontrano strade di epoca romana sulla montagna cortonese e non può mancare una visita alla Villa romana di Ossaia, che ha ancora molto da svelare, visto che dopo 31 anni gli scavi proseguono ancora. Come in tutta la Toscana, del resto.

Dove sono i borghi della Toscana: la cartina

 

Dove dormire nei borghi della Toscana

Castello di Fighine, San Casciano dei Bagni (Si) 

Magnifico maniero dell’XI secolo trasformato in resort di lusso con cinque ville e due appartamenti. Prezzo: doppia b&b da 300 a 350 €. Info sul sito

The Sense Experience Resort, Follonica (Gr)

Non lontano dagli scavi di Vetulonia, circondato da una pineta. Ambienti raffinati e ogni genere di comfort, comprese spiaggia privata e piscina. Prezzi: doppia b&b da 255 a 1.100 €. Info sul sito

Hotel Villa Fiesole, Fiesole (Fi)

In una villa del XIX secolo con vista su Firenze, camere con soffitti affrescati. Quelle ricavate nell’ex limonaia hanno arredi contemporanei. Prezzi: doppia b&b da 216 a 600 €. Info sul sito

Hotel San Michele, Cortona (Ar)

Quattro stelle all’interno di Palazzo Bandelli, del XV secolo: 40 camere con mobili d’epoca. Nella torre, una suite con Spa privata e vista sulla città. Prezzi: doppia b&b da 85 a 130 €. Info sul sito

Agriturismo Fonte Etrusca, Sovana (Gr)

Un vecchio casolare in mezzo alla campagna ristrutturato in stile country chic. Prezzi: doppia b&b 80 € . Info sulla pagina FB Agriturismo Fonte Etrusca

Villa Curiel, Castagneto Carducci (Li)

Struttura anni Sessanta ammodernata, ha camere arredate con pezzi vintage e di design. Colazione a base di prodotti fatti in casa. Prezzi: doppia b&b da 185 a 250 €. Info sul sito

La Locanda di Cetona, Cetona (Si)

Deliziosa locanda di charme con travi a vista e camere ampie, arredate con grande gusto e mobili di artigianato. Prezzo: doppia b&b da 130 a 150 €. Info sul sito

Enoteca ottava Rima Cortona Toscana
L’Ottava Rima, enosteria a Cortona © Massimo Tartaglia

Dove mangiare nei borghi della Toscana

L’Ottava Rima, Sorano (Gr)

Enosteria con un menu a filiera corta e una carta dei vini che privilegia piccoli produttori. Prezzo medio: 30 €. Info sul sito

Osteria del Merlo, Cetona (Si)

Piatti espressi, creativi e originali, a base di ingredienti del territorio e paste fatte a mano. Prezzo medio: 40 €. Info sul sito

Antica Fonte, Fiesole (Fi)

Locale dall’atmosfera d’antan e piatti della tradizione. All’interno anche una cantina storica. Prezzo medio: 45 €. Info sul sito

Quattro Vesta, San Casciano dei Bagni (Si)

Il ristorante è un punto di forza di questa struttura aperta anche all’ospitalità, immersa nel verde. Cucina in equilibrio fra ricerca e tradizione. Prezzo medio: 45 . Info sul sito

Torre di Populonia, Populonia (Li)

Cucina di mare con pescato del giorno, dai gamberi rosa di Follonica alle acciughe dell’Elba. Pani e paste fatti in casa. Prezzo medio: 40 €. Info sul sito

Shopping per i borghi della Toscana: cosa e dove compare

Lune di Lana, Populonia Alta (Li)

Francesca Cantini realizza a mano gioielli, pochette e paralumi con una vasta gamma di filati. Info sul sito

Podere Bulgherino, San Casciano dei Bagni (Si)

Punto vendita dell’azienda agricola che produce in biologico legumi, cereali, olio e vino. Info sul sito

Arte Etrusca, Sovana (Gr)

Atelier orafo che riproduce gioielli etruschi in oro: dalle fibule agli orecchini, a collane, bracciali e anelli. Di più sulla pagina FB – Arte Etrusca Sovana

Cantina Gentili, Cetona (Si)

Produzione di Chianti con uve provenienti unicamente dalla propria tenuta. Info sul sito

Artigianato Lorenzini, Cortona (Ar)

Manufatti della tradizione toscana: ceramiche dipinte a mano, oggetti in legno di olivo e in vetro dipinto. Info sul sito

Contatti utili per organizzare un tour tra i borghi della Toscana

Comune di San Casciano dei Bagni

Comune di Cetona

Parco di Populonia e Baratti

Museo Isidoro Falchi

MAEC Cortona

 

Dove Viaggi ©RIPRODUZIONE RISERVATA

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