È uno dei Paesi più soleggiati d’Europa con oltre 300.000 ore di sole all’anno (e già solo questo sarebbe un motivo più che valido per fare le valigie). A ciò si aggiungono la vicinanza all’Italia – dista meno di due ore in aereo da Milano, una e mezza da Roma – e la facilità nell’essere raggiunta, anche in inverno, grazie a voli diretti in partenza da 12 diverse città del Bel Paese.
Malta. Uno degli Stati più piccoli al mondo – con le sue sorelle minori, Gozo e Comino, ha una superficie totale di 316 chilometri quadrati – ma con una ricchezza di storia, arte e cultura inversamente proporzionale alla sua estensione.
Una destinazione al centro del Mediterraneo che, proprio per la sua posizione, ha rappresentato nei secoli un passaggio obbligato in molte rotte marittime e uno snodo strategico per i navigatori. Per questo, oggi, un concentrato di culture, usi e costumi diversi, riscontrabili nel cibo come nell’architettura e nelle tradizioni.
Malta vanta, come poche destinazioni sanno fare, un passato antichissimo. Ben più di 7.000 anni di storia, testimoniati dalla presenza di numerosi templi megalitici, così tanto affascinanti da essere stati dichiarati patrimonio dell’umanità dall’UNESCO. Veri e propri capolavori che si mescolano alle tracce lasciate dai Fenici – furono loro a fondare l’antica capitale Mdina – e dai Romani – imperdibili i mosaici della Domus di Rabat – ma, soprattutto, dai Cavalieri Ospitalieri di San Giovanni, ai quali si deve la più grande eredità architettonica e artistica dell’isola.
Ma se è innegabile il forte legame di Malta con il suo passato, altrettanto innegabile è la sua capacità di proiettarsi al futuro. Di valorizzare, vale a dire, l’autenticità delle sue radici ma, al contempo, di non trasformarle in un limite o in un ostacolo nel processo di modernizzazione del territorio, come dimostra, ad esempio, lo skyline di Valletta rivisitato da Renzo Piano nel rispetto armonico dell’architettura preesistente.
Il lusso dell’autenticità
Ed è proprio in quest’ottica che i palazzi nobiliari di Valletta, così come quelli di altre città gioiello dell’arcipelago maltese, sono stati trasformati, negli ultimi anni, in eleganti boutique hotel. Strutture che, secoli fa, incarnavano l’epoca cavalleresca e che oggi accolgono i viaggiatori con servizi di alto livello e una forte dose di autenticità, il vero lusso dei tempi moderni.
Lo stesso rispetto, quello che nasce dalla ricerca di armonia tra passato e futuro, che si ritrova anche nella gastronomia maltese, in perfetto bilico tra la necessità di valorizzare i piatti storici ma, al contempo, di rivisitarli in chiave contemporanea. Da qui si comprende la scelta di molti chef di recuperare, recentemente, antiche ricette e tradizioni culinarie per riproporle, nel rispetto dei pregiati ingredienti locali, con un tocco di modernità. Il risultato? Ben 6 ristoranti premiati, negli ultimi anni, sull’isola, con una stella Michelin.
Valletta, tra tradizione e innovazione
È a Valletta che meglio si coglie questa atmosfera. Perché è proprio questa città elegante e raffinata che, più di tutte, incarna lo spirito evoluzionistico di Malta e, al contempo, il suo forte attaccamento alle origini, ritrovabile, ad esempio, nelle minicrociere nel Grand Harbour a bordo di una dghajsa (un’imbarcazione tradizionale simile a una gondola, ndr) o negli afternoon tea degustati nei vari locali di ispirazione britannica.
Con la nomina, nel 2018, a Capitale Europea della Cultura, Valletta è stata oggetto di una grande trasformazione pur restando armoniosa con l’architettura originale. Ma se prima, nel centro storico, si trovavano principalmente uffici, oggi è un fiorire di locali creativi e culturali che nulla hanno da invidiare alle altre capitali europee.
Oggi, in città, grazie a numerosi e importanti investimenti non si contano i locali eleganti – wine bar e jazz bar, in primis – così come le interessanti attrazioni disseminate qua e là nel centro, alternate a negozi di artigianato di lusso. Non meno ricca è l’agenda degli eventi, con appuntamenti internazionali – uno su tutti, la Malta Biennale Art 2024, in programma tra marzo e maggio – che sono un invito irresistibile a partire.
Gozo, l’isola della concentrazione
A fare da contraltare alla vivacità incontenibile di Malta c’è Gozo, seconda isola, per grandezza, dell’arcipelago. Una destinazione completamente diversa dalla sua sorella maggiore, immersa com’è nella natura e con la sua atmosfera rilassata a tranquilla.
Il luogo ideale in cui ritrovare la concentrazione e rallentare i ritmi pressanti che caratterizzano, ormai, la quotidianità. La meta perfetta per mettere da parte il chiasso al quale, purtroppo, anche senza volerlo, si è sempre più assuefatti.
Le imponenti scogliere di Sannat sono un invito al riposo insieme al silenzioso fiordo di Wied il-Għasri e alle morbide e verdeggianti colline della valle di Il-Lunzjata. Qui, l’esortazione al digital detox è costante. Una necessità che diventa imprescindibile mentre si partecipa alle varie attività proposte nella natura, dall’hiking al trekking fino alla vela, al diving o alla mountain bike.
Forse è per questo che Gozo è prediletta, da anni, dagli amanti dello yoga e della meditazione. I panorami, qui, sono un costante invito alla ricerca di pace ed equilibrio interiore, condizioni mentali non più scontate al giorno d’oggi. Uno stato d’animo che si raggiunge più facilmente se si soggiorna in una delle tante farmhouse, le antiche abitazioni coloniche costruite nella tipica pietra calcarea locale e oggi trasformate in lussuose case-vacanze.
L’ambiente ideale per focalizzare l’attenzione su se stessi e sul proprio benessere interiore, immersi in uno scenario che invita a decelerare e ad apprezzare soltanto il “qui e ora”. Esattamente come ci si dovrebbe sentire in ogni vacanza.
Info: Visitmalta.com
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