Strada del vino e dei Sapori del Friuli Venezia Giulia: viaggio nel gusto tra prodotti autentici e sostenibili
La varietà di territori che compone il Friuli Venezia Giulia corrisponde a quella dei prodotti e delle specialità enogastronomiche locali. Un ricco patrimonio culinario, frutto di influenze e contaminazioni, che affonda le proprie radici nella storia, nella cultura e nelle tradizioni, ancora molto forti e portate avanti con orgoglio. Per raccontarlo ai visitatori, è nata la Strada del Vino e dei Sapori del Friuli Venezia Giulia, un percorso che, idealmente, lega la montagna alla costa, passando per i colli, il fiume, la pianura e i vigneti, e lungo il quale andare alla scoperta di prodotti, tradizioni e luoghi che caratterizzano la regione.
Il percorso, adatto in ogni stagione, permette di scoprire anche la varietà di paesaggi così diversi eppure così vicini e facili da raggiungere. Basta pensare che in poco più di un’ora di auto si passa dai panorami montani delle Alpi e delle Dolomiti friulane a quelli pianeggianti e sabbiosi del mare. Vivendo esperienze da sempre parte della vita quotidiana dei suoi abitanti.
Strada del Vino e dei Sapori: un itinerario tra tradizioni e autenticità
Nata nel 2017 con l’intento di promuovere il turismo e l’enogastronomia regionale, la Strada del Vino e dei Sapori del Friuli Venezia Giulia si è da subito affermata come itinerario di un viaggio nel gusto di questa terra, che trova nell’autenticità e genuinità il suo punto di forza e fanno di questa regione un paradiso per food lovers. Particolare attenzione è posta ai luoghi: da Pordenone a Gorizia, dalle Alpi all’Isonzo, da Trieste a Aquileia, dall’Adriatico a Cividale, dove incontrare i produttori delle piccole produzioni agroalimentari, tra cantine, aziende agricole e ristoranti che invitano a entrare nel cuore del Friuli Venezia Giulia.
Ad oggi, la Strada del Vino e dei Sapori conta più di 380 aderenti di diversi settori: 191 aziende Wine, Beer &Spirits (aziende vitivinicole, birrifici e agribirrifici, distillerie), 113 realtà Taste (ristoranti, agriturismi, enoteche, gastronomie), 59 Food &Crafts (aziende agricole e artigiane) e 13 Tour & Experience.
Per orientarsi e definire il proprio viaggio, è possibile consultare il sito e una pratica guida da scaricare e portare con sé, suddivisi per territori geografici, luoghi e produttori.
Per la vastità e varietà del territorio, la strada comprende sei diversi percorsi di scoperta, tanti quanti sono gli ambienti naturali: dalla riviera alle Dolomiti Friulane, dal Collio al grande fiume Tagliamento, dai dolci paesaggi collinari che circondano San Daniele del Friuli e Udine fino al Carso e alla Riviera.
Naturalmente, ciò che per il visitatore può diventare un’eperienza occasionale, per i friulani è vita quotidiana. Per questo, la denominazione dei sei itinerari è introdotta “Da noi in…”, seguita dal territorio su cui si dipana, sottolineando l’autenticità e la genuinità delle storie, dei luoghi e dei momenti da vivere, like a local. In un susseguirsi di incontri, storie, tradizioni e prodotti che portano dritti al cuore del Friuli Venezia Giulia.
Strada del Vino e dei Sapori: dalla montagna alla collina
Il viaggio lungo la Strada del Vino e dei Sapori del Friuli Venezia Giulia comincia con Da noi in montagna, dove i ritmi della vita, sono scanditi, oggi come ieri, dalla natura e dal variare delle stagioni e i prodotti tradizionali nascono tra le valli e le vette delle Alpi e delle Dolomiti friulane. Dalle Valli del Natisone alla Val Canale, dal Canal del Ferro al Tarvisiano, dalla Carnia a Sappada alla Pedemontana del Livenza. Luoghi perfetti anche per fare escursioni tra erbe spontanee e campi coltivati non invadenti, dove cogliere l’enorme biodiversità all’origine di tanti sapori e incontrare piccole realtà familiari che tramandano antiche tradizioni.
Come quelle della produzione di formaggi e latticini, vaccini, caprini e di pecora, tipici delle località ad alta quota: dal rinomato formaggio Montasio DOP, ai caratteristici formaggi di malga, il formadi frant, la ricotta carnica affumicata, indispensabile per gli gnocchi di zucca o come guarnizione del piatto carnico d’eccellenza, i cjarsons. A cui si aggiungono il prosciutto di Sauris, la pitina, la varhackara, il pan di sorc, il radic di mont, l’aglio di Resia e la gubana. Tante specialità che ispirano la cucina di diverse strutture da quella degli agriturismi ai ristoranti più raffinati.
Nella zona collinare del Friuli Venezia Giulia si incontrano Cividale del Friuli, Cormons, Gorizia e San Daniele del Friuli, note per la storia e l’arte. Ma anche per l’elevata qualità dell’enogastronomia, favorita dal clima e dal saper fare degli abitanti, che rende particolarmente ricca e varia la cucina locale.
La sezione Da noi sui colli aiuta a togliere dall’imbarazzo della scelta e a mettersi sulla strada giusta per inoltrarsi tra i vigneti alla scoperta di vini bianchi e rossi rinomati nel mondo, come il celebre Picolit e gli orange wine vinificati con macerazione del mosto a contatto con le bucce. Per conoscerli e imparare ad abbinarli ai prodotti locali, come il prosciutto di San Daniele, la Rosa di Gorizia, il musetto accompagnato dalla brovada (un contorno di rape dal colletto viola lasciate a macerare per due mesi nelle vinacce acide di uva nera), il pestàt di Fagagna, a base di lardo e erbe aromatiche, oppure con il formaggio di latteria, prodotto artigianalmente.
Strada del Vino e dei Sapori: dal fiume alla pianura e dal Carso al mare
Tra le pagine di Da noi sul fiume ci si sposta nel Friuli occidentale, con itinerari che ruotano attorno alla zona di Pordenone, dove i fiumi Tagliamento, Meduna, Cellina, Livenza, insieme ai Magredi, i terreni ghiaiosi di origine alluvionale tipici di questo territorio, sono da sempre fonte di vita e di benessere. Una terra fertile e generosa dominata dell’area vinicola DOC Grave, la più estesa della regione, mentre le specialità gastronomiche sono arricchite dalle contaminazioni del vicino Veneto, come ricette a base di oca e piatti di pesce d’acqua dolce, tra cui la trota salmonata. Tra i prodotti tipici da non perdere ci sono il Figomoro di Caneva, il formaggio Asìno, dal sapore sapido, la cipolla di Cavasso o le minestre e i contorni a base di fagioli di San Quirino e l’originale biscotto Pordenone, una vera prelibatezza.
Spostandosi verso sud, Da noi in pianura porta nei classici della cucina friulana. Quelli della zona intorno a Udine, disegnata da campi di ortaggi e allevamenti di suini da cui provengono i principali ingredienti dei piatti regionali: il salame friulano, la salsiccia, la soppressa, il lardo, la marcundela e, naturalmente, il musetto. Accanto a questi non può mancare il celebre frico, una ricetta della tradizione contadina con patate, cipolle e molto formaggio e simbolo gastronomico del territorio. Da Tavagnacco, nei dintorni di Udine, provengono invece i rinomati asparagi bianchi, che devono a un particolare metodo di coltivazione l’assenza di colore e delicatezza di sapore.
In Da noi sul Carso si entra in una zona di confine, quella della ex-Jugoslavia, caratterizzata dalle contaminazioni dell’Impero austro-ungarico che ancora oggi riecheggiano nelle tradizioni, negli splendidi palazzi e anche nella cucina di Trieste. In città non può mancare una sosta in uno dei tanti caffè storici del centro con i tipici buffet triestini, a base di specialità come la porcina o il cotto con kren e senape.
Poi la via tra i sapori locali prosegue verso l’entroterra, sull’altopiano del Carso, dove la ricchezza di flora e fauna offre paesaggi di grande importanza naturalistica e fa da cornice a vitigni da cui nascono vini rossi di carattere come il Terrano, bianchi come la Vitovska e la Malvasia e non ultimo il Prosecco DOC, che deve il nome all’omonimo paese accanto a Trieste. Qui, i posti migliori per degustare tante specialità sono le tipiche osmize, un’eredità dell’Impero austro-ungarico: si tratta di luoghi di ristoro, ospitati anche in abitazioni private, dove acquistare o gustare prodotti e piatti fatti in casa, come salumi, il formaggio Jamar o dolci davvero genuini.
Infine, Da noi in riviera invita a seguire le strade del litorale che si inoltrano in paesaggi variegati, tra la costa marina, lunga e sabbiosa, foci di fiumi e la laguna. Qui, le tracce della storia di luoghi storici come Aquileia, patrimonio UNESCO per i suoi siti romani e paleocristiani, si intrecciano a quelle della tradizione sempre viva del borgo di pescatori di Grado e delle cittadine rivierasche. I sapori tipici sono, naturalmente, quelli di pesce e crostacei appena pescati, proposti dai tanti locali e ristoranti della zona: dalle granseole, scampi, aragoste, canoce e gamberi alle sogliole, spigole, saraghi, ombrine e anguille dell’Alto Adriatico. Da non perdere, poi, le ricette della tradizione, come il famoso boreto, una pietanza tradizionale della cucina povera dei pescatori da accompagnare con polenta bianca, le acciughe (o sardoni) impanate e le sarde fritte o in saor, antipasti con vongole, capelunghe, capesante, fasolari e cozze. Non mancano, però, anche piatti di carne, come la selvaggina acquatica di laguna e specialità d’oca e il prezioso tartufo bianco raccolto nei boschi di Muzzana, nella laguna di Marano.
Info: turismofvg.it
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