In Piemonte, alla scoperta della Valle Anzasca: ecco dov’è, cosa vedere e cosa fare

Dove si trova la Valle Anzasca

La Valle Anzasca, in Piemonte,  è una delle valli trasversali della Val d’Ossola e giunge fino alle pendici della vertiginosa parete est del Massiccio del Monte Rosa. Valle del Verbano-Cusio-Ossola, inizia al borgo di Piedimulera per giungere fino a Macugnaga.

Divisa in due a livello culturale, con la parte bassa di tradizione latina, e l’alta contraddistinta dalle usanze degli antichi Walser, che qui si insediarono tra il XIII e il XV secolo, la Valle Anzasca ha nel borgo di Macugnaga il centro principale, conosciuta per l’ampio comprensorio sciistico e la ricca offerta escursionistica estiva.

Al ricco patrimonio paesaggistico e naturalistico della valle si uniscono poi ponti, mulini, lavatoi, torri, forni e cappelle, testimonianze della lunga storia di queste popolazioni dell’estremo nord del Piemonte. Importante in valle, nel passato, fu l’attività mineraria, in particolare l’estrazione dell’oro, i cui giacimenti pare fossero già noti ai Romani.

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Cosa vedere in Valle Anzasca, Piemonte 

 Monte Rosa

Quello del Monte Rosa è il massiccio montuoso più esteso dell’arco alpino e il secondo per altezza dopo quello del Monte Bianco. Particolare è il versante est, quello che si affaccia sulla Valle Anzasca, dalle dimensioni himalayane. Raggiungibile in seggiovia e anche tramite un facile sentiero che sale dalla frazione di Pecetto di Macugnaga, il ghiacciaio del Belvedere è tra le più straordinarie bellezze della valle e punto di partenza per raggiungere lo scenografico anfiteatro dell’Alpe Pedriola, il Lago delle Locce oppure scendere a Macugnaga, toccando Rosareccio, il Lago Secco e il bosco di conifere.

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Monte Rosa
Uno scorcio del Monte Rosa (Foto Flickr)

 

Macugnaga

Centro principale della valle, Macugnaga è un comune sparso di oltre cinquecento abitanti che sorge ai piedi della maestosa parete est del Rosa. Il suo territorio raggiunge il suo punto più alto con il picco della Grenzgipfel, a 4.618 metri di altitudine, che la rende il comune con la maggior altitudine del Piemonte.

Dalla chiesa vecchia, in località Dorf, alla chiesa nuova, nella frazione Staffa, dalla chiesa della Madonna dei Ghiacciai, nella frazione Pecetto, all’oratorio di San Bartolomeo nella frazione Stabioli, Macugnaga è una meta turistica invernale, con i suoi impianti di risalita e le stazioni sciistiche, ma anche estiva, con arrampicate e percorsi trekking, per bicicletta e mountain-bike, e anche culturale con i suoi musei e la miniera d’oro della Guia.

Anche a livello gastronomico Macugnaga sa regalare emozioni, con i suoi agriturismi e i suoi ristoranti dove si servono le specialità della valle.

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Macugnaga Piemonte
Una veduta di Macugnaga (foto Italia.it)

 

Ceppo Morelli

Quando si sale verso il Monte Rosa, Ceppo Morelli è l’ultimo paese che si incontra prima di giungere a Macugnaga. Posto a 750 metri di altitudine, è il più piccolo centro abitato della Valle Anzasca.

Il suo nucleo antico propone case in pietra e legno, ma anche interessanti emergenze architettoniche come la chiesa parrocchiale di San Giovanni Battista e il santuario di Croppo.

Imperdibile una visita all’alpeggio alle pendici del Marigal, da dove si gode una veduta straordinaria sulla parete est del Monte Rosa, unico alpeggio della valle dove le baite in pietra presentano i soffitti a volta.

 

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Ceppo Morelli Piemonte
Una veduta di Ceppo Morelli (foto Flickr)

 

Vanzone con San Carlo

Uniti nel 1875, Vanzone e San Carlo d’Ossola presentano interessanti costruzioni dalle nobili architetture. Dalla seicentesca Casa Parrocchiale, con il tipico loggiato a portico su due ordini di colonne in pietra, alla torre di Battiggio al cinquecentesco ponte Pertuso, dai numerosi oratori alle chiese parrocchiali, quella dedicata a Santa Caterina a Vanzone e a San Carlo nell’omonimo centro, il borgo è un interessante percorso storico e architettonico. Terra di miniere e di rii, antichi mulini e panorami montani, Vanzone con San Carlo è storia, arte, e tanta natura incontaminata all’ombra della parete del Rosa.

Bannio-Anzino

Contano circa cinquecento abitanti Bannio, antica capitale della Valle Anzasca, Anzino, la frazione di Pontegrande e altre nove località che fanno riferimento al comune. Vicoli acciottolati e case di pietra e legno contraddistinguono questo abitato che ha, come principale patrimonio architettonico, la chiesa parrocchiale di San Bartolomeo, risalente al XII secolo.

Da vedere anche il piccolo santuario seicentesco della Madonna della Neve, profondamente legato all’attività della Milizia Tradizionale di Bannio, tra i simboli folcloristici delle valli ossolane.

Tanti sono gli itinerari della zona, da quelli più semplici, come il “Sentiero della Salute”, che collega Bannio a Ceppo Morelli attraverso belle pinete, a quelli più impegnativi alla volta di pareti e creste montane.

Calasca Castiglione

E’ su uno straordinario balcone soleggiato che sorge Calasca Castiglione, borghi riuniti in un’unica realtà nel 1928. Centri che hanno mantenuto la loro fisionomia originale di tipici centri di montagna.

Da non perdere in zona la cascata della Val Bianca, incantevole salto d’acqua di ottanta metri, la chiesa parrocchiale di Sant’Antonio Abate, conosciuta anche come “Cattedrale tra i boschi”, ricca di decori e affreschi, la chiesa di San Gottardo, dall’imponente campanile e dall’interno ricco ed elegante, e l’antico affresco di San Cristoforo sulla facciata esterna meridionale.

Porta d’accesso per la selvaggia Val Segnara e punto di partenza della GTA (Grande Traversata delle Alpi) che collega la Valle Anzasca con la Valsesia e la Valstrona, Calasca Castiglione è zona di antiche vie e sentieri che si snodano tra cappelle, oratori, forni e mulini.

Piedimulera

Sorge sulla sinistra del delta del fiume Anza, che nasce dal ghiacciaio del Belvedere e si immette nel fiume Toce. Era chiamato anticamente “Pie’ di mulera”, cioè ai piedi della mulattiera che conduce in Valle Anzasca.

Tra i luoghi d’interesse del borgo all’imbocco della valle vi sono numerosi edifici risalenti al sei-settecento che testimoniano l’importanza del luogo nei secoli, centro di commerci tra le genti delle valli ossolane e quelli della Valle Anzasca.

Tra le costruzioni civili c’è palazzo Testoni, caratterizzato da un torrione a pianta quadrata risalente al 1595, eretto probabilmente per il controllo della mulattiera che conduceva in Valle Anzasca. Da vedere anche la parrocchiale dei Santi Giorgio e Antonio Abate, a una sola navata di stile classico, con il campanile costruito nel 1792.

Museo della Miniera della Guia

Tra i punti di maggior interesse culturale della Valle Anzasca c’è il Museo della Miniera della Guia. Tra le poche miniere d’Europa visitabili dal pubblico, sorge in una delle zone d’Italia più ricche d’oro. Quest’ultima non è comunque l’unica miniera della valle, sono infatti numerose le miniere della zona. Quello che propone il museo è un viaggio alla scoperta della storia della miniera, delle genti che vi hanno lavorato e delle tecniche di estrazione e di purificazione dell’oro.

Lago delle Fate

E’ uno degli angoli più suggestivi e più belli a livello paesaggistico della Valle Anzasca, in Piemonte. Bacino artificiale, il Lago delle Fate lo si raggiunge dopo una passeggiata di circa mezz’ora che parte da una delle tante frazioni di Macugnaga, Isella. Quando si giunge alla vista delle acque si rimane incantati. Lo scenario alpino, le acque e le piccole spiagge rendono il Lago delle Fate una meta imperdibile della zona.

 

Lago delle Fate Macugnaga
Il Lago delle Fate (iStock)

 

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Casa Museo Walser in Valle Anzasca, Piemonte 

Situata presso la frazione di Borca di Macugnaga, la Casa Museo Walser è interamente visitabile. Bellissimo esempio di abitazione d’epoca, ricca di arredi e oggetti che la caratterizzavano in passato, propone un interessante percorso di visita che consente di conoscere e approfondire quelle che erano la vita e le tradizioni dei Walser, antico popolo dell’alta valle.

 

Casa Museo Walser Valle Anzasca Piemonte
La Casa Museo Walser (foto Comune di Macugnaga)

 

Cosa fare in Valle Anzasca, Piemonte 

 

La Via del Pane

Tra i più interessanti viaggi di scoperta nella storia delle terre ossolane c’è la Via del Pane in Valle Anzasca, itinerario di grande valore culturale che si sviluppa attraverso piccoli centri rurali, in parte abbandonati, dove è possibile ammirare antiche strutture dove un tempo si praticava la panificazione.

Alle mulattiere si alternano oratori, edicole sacre, forni e mulini e, ovviamente, incantevoli panorami sui monti. Si parte da frazione Colombetti, bell’esempio di insediamento montano con case a loggia e archi, e, tra le tante tappe, si giunge a Olino, incantevole punto cardine dell’antica via, dove vedere due forni e una sala che un tempo si utilizzava per la preparazione dell’impasto.

Tour del Monte Rosa e del Cervino

Tra i percorsi alpini più spettacolari c’è sicuramente il Tour del Monte Rosa, dove ai grandiosi panorami si uniscono ben quaranta cime che superano i 4mila metri. Dalla Valsesia alla Valle Anzasca in Piemonte, dalla Valle del Lys alla Val d’Ayas alla Valtournenche in Valle D’Aosta, alle valli di Saas Fee e di Zermatt in Svizzera, l’incanto è assicurato, dove alla natura e ai suoi tesori si unisce la storia di un popolo, quello Walser, e la sua cultura, tra architetture e tradizioni.

 

Monte Rosa
Il Monte Rosa (foto Lago Maggiore Outdoor)

 

Stra’ Granda

Con i suoi quasi cinquanta chilometri di percorso, la Stra’ Granda è l’antica mulattiera che da Piedimulera giunge fino a Macugnaga, alle pendici del Monte Rosa, per proseguire poi in territorio svizzero.

L’itinerario, che percorre tutta la Valle Anzasca, prevede quattro giorni di cammino, e tocca Piedimulera, Pontegrande, Staffa di Macugnaga, il Passo di Monte Moro e Saas Almagell.

Tra mulattiere medievali e piccoli centri, oratori e piccole chiese, torri, lavatoi, forni, case signorili e mulini, la Stra’ Granda è uno dei percorsi della zona che meglio consentono di conoscere la valle.

 

Stra' Granda Piedimulera Valle Anzasca Piemonte
La Stra’ Granda, a Piedimulera (foto Gulliver)

 

Il Grande Sentiero Walser in Valle Anzasca, Piemonte 

Dei tanti straordinari percorsi e sentieri che percorrono questa zona settentrionale del Piemonte, all’ombra dell’enorme sagoma del Monte Rosa, c’è il Grande Sentiero Walser. Un percorso di oltre duecento chilometri che rendono quest’ultimo uno dei percorsi alpini più spettacolari. Grande Sentiero Walser che passa anche da Macugnaga. Un percorso che unisce due regioni, Piemonte e Valle d’Aosta, proponendo oltre duecento punti d’interesse e svariati percorsi tematici.

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Cosa mangiare in Valle Anzasca, Piemonte 

 

E’ ricca l’offerta gastronomica della Valle Anzasca. Dai mieli ai salumi, dai formaggi d’alpeggio alle confetture c’è l’imbarazzo della scelta. Nel XIX secolo, quando a Macugnaga arrivavano i primi viaggiatori britannici, venivano accolti nelle modeste locande dell’epoca con carne di marmotta e zuppa scozzese.

Oggi il menù di agriturismi e ristoranti è molto più ricco e prevede oltre ai formaggi, come la ricotta, il primo sale e le tome, e ai salumi, come il lardo, la bresaola, la mortadella di fegato, il salame, la pancetta, la lonza, i violini di agnello, capriolo, capra e camoscio, le classiche polente locali, con carni e spezzatini vari, la tradizionale “pasta alla Macugnaghese”,  con patate, pancetta e formaggi, riso al latte e la minestra di verdure dei campi.

 

Pasta alla Macugnaghese
La pasta alla macugnaghese (foto Giallo Zafferano)

 

Dove mangiare in Valle Anzasca, Piemonte 

 

 Ristorante Flizzi in Valle Anzasca, Piemonte 

Storico locale nel centro di Macugnaga, in piazza del Municipio a Staffa, capoluogo di dell’importante centro della valle, il ristorante Flizzi è una meta ideale per chi voglia assaggiare le specialità locali e propone, tra le altre, il vitello tonnato, il meglio dei salumi e dei formaggi della zona, la salsiccia in umido con polenta e il brasato di cervo con polenta.

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Agriturismo Alpe Burki

Mentre l’azienda agricola Alpe Burki si caratterizza particolarmente per l’allevamento di ovini, suini e bovini e per la coltivazione di ortaggi e frutta, l’agriturismo propone le materia prime trasformate in appetitosi piatti, dolci fatti in casa e ottimi formaggi. Situato a 1.600 metri di quota ai piedi del Monte Rosa, l’agriturismo è una tipica baita in pietra e legno con vista panoramica su Macugnaga.

Rifugio Wengwald Hutte

La cucina piemontese e tipicamente ossolana sono protagoniste del rifugio Wengwald Hutte. Situato a 2mila metri d’altezza, presso il ghiacciaio del Belvedere, è una costruzione in legno che consente di vivere le Alpi e le loro tradizioni. Si sale al rifugio con la seggiovia che parte dalla frazione di Pecetto di Macugnaga. Una volta giunti lo spettacolo del Monte Rosa è straordinario.

 

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