Hokkaido, cosa vedere e cosa fare nell’isola giapponese meno conosciuta

Cosa fare e cosa vedere in una vacanza in Hokkaido? Sono tante le attrazioni della più settentrionale delle quattro isole principali del Giappone. Ingiustamente tralasciata a favore di destinazioni considerate più attrattive, Hokkaido offre un notevole insieme di natura, cultura, gastronomia.

È animata da un’importante attenzione all’ecologia, tanto da essere stata inserita da Lonely Planet tra le mete sostenibili dei Best in Travel 2024, l’elenco delle destinazioni da preferire nei prossimi mesi. È anche stata scelta come sede per il summit mondiale dell’Adventure Travel Trade Association, la più grande rete di operatori nel turismo attivo. Il Summit, il primo in Asia, ha attirato quasi 800 esperti da 65 Paesi del mondo.

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Parte più a Nord del Giappone, Hokkaido è permeata da un affascinante spirito di frontiera. Nonostante le grandi coltivazioni (è la più grande regione produttrice di cibo del Paese), la natura qui regna sovrana. Come confermano i numeri: gli abitanti sono poco più di 5 milioni, di cui quasi 2 concentrati nel capoluogo, Sapporo. La densità abitativa dell’isola è di soli 67 abitanti per km² (un quinto della media giapponese).

Qui si stendono ben sei parchi nazionali, tra cui Shiretoko, Patrimonio Unesco, cinque geoparchi e 13 zone umide di Ramsar. A Hokkaido vive una grande varietà di animali selvatici, molti dei quali non presenti in altre parti del Giappone. Come orsi bruni, gru dalla corona rossa, volpi rosse e cervi selvatici di Ezo (Ezo è l’antico nome che definiva l’isola di Hokkaido).

In questa cornice naturale si inseriscono città e paesi. Forse poco appariscenti, ma capaci di offrire un’ottima gastronomia e spunti culturali interessanti.

 orsi bruni Shiretoko
Non solo Shiretoko ha una delle più alte densità di orsi bruni al mondo, ma offre la possibilità di osservarli direttamente e in sicurezza ©iStock

Dove si trova Hokkaido

Grande quasi quanto l’Austria, Hokkaido sfoggia un ambiente naturale intatto, sfondo ideale a un ampio ventaglio di attività all’aria aperta. Un territorio fatto di laghi, foreste, vulcani, alte cime, immensi coltivi, circondato dal mare.

Nonostante corrisponda al punto più a Nord del Giappone, Hokkaido è posta a una latitudine che corrisponde a molte città del mondo. È poco più a nord di Roma e Madrid, all’incirca alla latitudine di New York.

Geograficamente si pone sotto l’isola russa di Sachalin. Le coste sono bagnate a ovest dal Mar del Giappone, a nord dal Mare di Okhotsk, a est dall’Oceano Pacifico. Il centro dell’isola è montuoso, formato da altipiani e gruppi vulcanici (sono 31 i vulcani attivi).

Cosa fare in Hokkaido

Fare una vacanza in Hokkaido significa scoprire tanti aspetti diversi di un’area di 83.456 kmq, grande quanto due volte la Svizzera. Un territorio ideale per gli amanti del turismo attivo e esperienziale, oggi in notevole espansione.

In primavera, le fioriture invitano a passeggiate che deliziano gli occhi. Certo primeggia la famosa fioritura dei ciliegi (sakura in giapponese), da vedere ad esempio nel Parco di Goryokaku, resto della fortezza di Hakodate, nel sud di Hokkaido, che vanta 1.500 alberi. O la Nijūkken Road nella città di Shinhidaka, nel centro, che con i suoi 7 chilometri (e 3.000 alberi) si dice sia la più lunga fila di ciliegi del Giappone.

Ma sono spettacolari anche le fioriture di Ozora e Takinoue: qui intere colline sono tinte dal Phlox Subulata, il muschio rosa.

Giardini fioriti di Shikisai
Giardini fioriti di Shikisai, vicino a Biei ©iStock

Il clima mite in estate è ideale per esplorare montagne, parchi nazionali e campagne. Si fa trekking e escursionismo, mountain bike e bici da strada, canoa e rafting. Ma anche uscite per osservare uccelli e altri animali nei loro habitat naturali, come orsi bruni e balene.

L’autunno riporta i colori in primo piano, con gli infuocati toni del foliage. Da vedere nel Parco Nazionale di Daisetsuzan, il gruppo vulcanico da cui prende il nome: vanta la montagna più alta di Hokkaidō, l’Asahidake. O nella Jigokudan, letteralmente la valle infernale, a Noboribetsu, riserva geotermica attiva con fiumi, cascate e il grande lago termale Oyunuma.

In inverno, quando il freddo cala dalla Siberia, i protagonisti sono neve e ghiaccio: sciate nelle tante stazioni sciistiche dell’isola, insieme a uscite con racchette da neve, slittino, motoslitta, passeggiate sui banchi di ghiaccio alla deriva.

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Di ottimo livello è anche la cucina. In tavola arrivano pesce e frutti di mare freschissimi, il tradizionale ramen nelle varie versioni locali, ortaggi, meloni e piccoli frutti, gelato e dolci. Innaffiati da vino e dalla birra di cui Sapporo va giustamente orgogliosa.

Dalle tradizionali locande ryokan in stile giapponese agli hotel e moderni appartamenti, Hokkaido offre una grande varietà di opzioni di soggiorno. Grazie alla natura vulcanica dell’isola, numerosi sono anche gli Onsen, i bagni termali, rito molto amato dai giapponesi.

Cosa vedere a Hokkaido

Il territorio dell’isola può essere diviso in quattro grandi macroaree geografiche: Sapporo e Hokkaido centrale, Hakodate e Hokkaido meridionale, Asahikawa e Hokkaido settentrionale, Kushiro e Hokkaido orientale.

Sapporo e Hokkaido centrale

Sapporo e il parco Odori
Sapporo e il parco Odori visto dalla TV Tower ©Carmen Rolle

Fondata appena nel 1868, Sapporo è la più giovane tra le metropoli del Giappone. Con quasi 2 milioni di abitanti, è la quinta città del Paese e la più grande a nord di Tokyo. La sua storia inizia con il neonato governo Meiji e lo spostamento del capoluogo da Hakodate, ritenuta poco centrale.

A studiarne il piano urbanistico fu chiamato in aiuto il governo statunitense: grazie al lavoro di Horace Capron, Sapporo ha una forma simile a quelle delle città americane, con uno schema a griglia.

Ma a differenza della maggior parte dei principali centri urbani del Giappone, Sapporo è piena di verde. Basta salire sulla TV Tower che svetta in centro per avere un  colpo d’occhio eccezionale sul Parco di Odori. I giardini si estendono per circa un chilometro e mezzo, dividendo la città tra nord e sud.

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In una delle vie che partono dal parco ecco la Torre dell’orologio risalente al 1878, unico edificio antico tra costruzioni moderne. Bisogna invece spingersi più a sud per trovare il quartiere di Susukino, dove si  concentra la vita notturna.

Entrando al Museo d’Arte Moderna di Hokkaido si scoprono artisti locali o che sono stati ispirati da questa isola. Combina invece arte e natura il Moerenuma-kōen, parco che ha trasformato una vecchia discarica grazie alle opere dello sculture architetto american-giapponese Noguchi Isamu.

Sapporo ha un legame speciale con la neve, che qui cade copiosa. La città ha ospitato le prime Olimpiadi Invernali dell’Asia nel 1972 e dal 1950 organizza il Festival della neve. Da mettere in agenda la collina di Okurayama, per una spettacolare vista su Sapporo e lo Stadio del salto con gli sci, con il trampolino usato nelle Olimpiadi e tuttora sede di gare.

Stazioni sciistiche in Hokkaido: neve polverosa vicina alla città

La più famosa stazione sciistica del Giappone, Niseko, è solo a due ore di treno dalla stazione di Sapporo. Le quattro aree sciistiche interconnesse (Grand Hirafu, Hanazono, Niseko Village e Annupuri) hanno alcune delle piste da sci e snowboard più belle del Paese.

Impianti sciistici e il monte Yotei, Niseko
Impianti sciistici e il monte Yotei, Niseko ©iStock

Appena fuori dal centro della città di Sapporo c’è la stazione sciistica di Teine. Mentre le stazioni turistiche più piccole, come il Monte Moiwa, offrono la possibilità di godersi la neve fresca lontani dalla folla.

Mare e spiagge nel centro di Hokkaido

Il centro di Hokkaido sfoggia anche coste suggestive. La penisola di Shakotan è l’unico parco marino di Hokkaido. Con le scogliere di Capo Kamui si allunga nel Mar del Giappone, che qui assume un intenso colore blu, non a caso chiamato Blu di Shakotan. Oltre a passeggiate panoramiche, si fa snorkeling, escursioni in kayak o avvistamento, con un po’ di fortuna, di delfini e balene.

Non lontano, si entra volentieri alla distilleria Nikka, a Yoichi, dove si produce il famoso whisky Nikka. Un museo ne racconta la storia:  inizia nel 1935, anno in cui fu fondata da Masataka Taketsuru, che aveva imparato il processo di distillazione in Scozia.

Si stende invece a sud di Sapporo il Parco nazionale di Shikotsu-Toya, che prende il nome da due laghi. Stupisce il lago Toya: creato da una gigantesca eruzione migliaia di anni fa, occupa un’enorme caldera. La vista migliore? Dalla cima del Monte Usu, vulcano attivo: lo sguardo vola sull’intero parco fino all’Oceano Pacifico. Il lago Toya, il Monte Usu e il Monte Showa-Shinzan, sorto per attività eruttiva solo nel 1943, hanno ottenuto lo status di Geoparco Unesco.

Valle dell'inferno a Noboribetsu
La Valle dell’inferno a Noboribetsu, con le sorgenti termali, i vapori sulfurei e le rocce colorate dai minerali ©iStock

Più rilassante il bagno in uno dei tanti onsen, le vasche termali disseminate sulle rive dei due laghi. Sono numerose anche a Noboribetsu, la città termale più famosa di Hokkaido: le sue sorgenti sono considerate tra le migliori del Giappone. È da segnare sul taccuino di viaggio insieme alla vicina Valle dell’inferno, con le acque termali che sgorgano tra le rocce bianche e i vapori sulfurei.

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Hakodate e Hokkaido meridionale

Sede del governo degli Shogun e di un grande porto internazionale che attirò consolati stranieri, Hakodate conserva edifici che ne raccontano la storia nella caratteristica area di Motomachi. La città è da mettere in agenda con il mercato del mattino, con le bancarelle coperte di prodotti ittici freschissimi come granchi, ricci di mare, uova di salmone.

Hakodate sfoggia anche spettacolari panorami dalla cima del Monte Hakodate, dove salire al tramonto o di notte. O dalla Torre Goryokaku: con i suoi 100 metri svetta sul forte a forma di stella nato per proteggere la città e poi trasformato in parco con migliaia di alberi di ciliegio.

Con una breve gita, ecco il Monte Esan, vulcano attivo famoso per la flora alpina. O i grandi spazi del Parco seminazionale di Onuma, con i suoi laghi impreziositi da piccoli isolotti e il monte Komagatake. Da mettere nel taccuino di viaggio anche Matsumae. Costruito nel 1606, è il più settentrionale dei castelli del Giappone e riporta indietro ai tempi dei samurai guerrieri.

 monte Hakkodate
Vista dall’alto del monte Hakodate sulla città ©iStock

Asahikawa e Hokkaido settentrionale

La seconda città più grande di Hokkaido, Asahikawa, sorge a nord-ovest della catena montuosa del Daisetsuzan. È la base per visitare il parco nazionale con la spettacolare gola di Sounkyo e la zona di Furano, o per spingersi fino all’estremo nord, il Capo Soya. Attraversata da oltre 100 fiumi, sfoggia una vivace cultura artistica e artigianale, mentre in inverno offre piste da sci e snowboard.

Con i suoi 2.268 chilometri quadrati, il Parco Nazionale Daisetsuzan è il più grande e montuoso dei 34 parchi nazionali del Giappone. Difende un’ampia varietà di flora e fauna, con molte specie rare, oltre alla vetta più alta di Hokkaido, il monte Asahidake (2.291 metri), a numerosi vulcani attivi e fonti termali. Da Sounkyo Onsen si sale in funivia al monte Kurodake per avere un assaggio della natura. Mentre la Daisetsuzan Grand Traverse, percorso a tappe di circa 80 chilometri, attira gli escursionisti più esperti.

Tra colline tinte dai campi di lavanda in estate e coperte dalla neve in inverno, Furano è parte del Parco naturale di Furano-Ashibetsu. Con la bella stagione invita a fare rafting, canoa, ciclismo, trekking, uscite in mongolfiera, mentre nei mesi invernali ecco il comprensorio sciistico, rinomato per la neve leggera e polverosa.

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L’atmosfera dell’ultima frontiera permea invece Capo Soya: è il punto più settentrionale del Giappone. Nelle giornate limpide si può vedere all’orizzonte il profilo dell’isola russa di Sakhalin distante 43 km.

La vicina città di Wakkanai è la base di partenza per le piccole isole di Rishirie e Rebun, che con la pianura costiera di Sarobetsu, sulla terraferma, sono protette da un parco nazionale. Con l’ampia varietà di paesaggi, il parco rappresenta il Giappone meno turistico. Si fa trekking tra coni vulcanici (tra cui il monte Rishiri, 1.721 metri), paludi di torba, scogliere a strapiombo sul blu, pendii coperti di rara flora alpina.

Kushiro e Hokkaido orientale

Nell’Hokkaido orientale si aprono molti dei paesaggi e habitat naturali più intatti del Giappone, protetti da ben tre dei sei parchi nazionali di Hokkaido. La porta di accesso all’area è Abashiri, paesone sul mare di Okhotsk. Immancabile è una visita all’Hokkaido Museum of Northern Peoples: con 900 oggetti racconta le culture delle popolazioni che abitano il nord del mondo, dalla Groenlandia alla Scandinavia. Interessanti sono soprattutto le parti dedicate alla cultura indigena degli Ainu e quella più antica di Okhotsk.

Abashiri e la vicina Utoro devono la loro fama a un fenomeno invernale: Ryuhyo, i banchi di ghiaccio alla deriva lungo la costa. Per passeggiate guidate o uscite a bordo di una nave rompighiaccio.

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La penisola di Shiretoko (“fine del mondo” in lingua Ainu) è vicina. Protetta da uno dei parchi nazionali più incontaminati del Giappone, vanta 58 specie di mammiferi e 285 specie di uccelli, tra cui spiccano orsi bruni, gufi pescatori di Blakiston, volpi di Ezo, leoni marini, aquile di mare codabianca, orche e balene. Non a caso è parte del Patrimonio Mondiale dell’Unesco. Se in inverno si fanno ciaspolate, in estate le uscite sono in canoa, bici, a piedi. Facendo attenzione agli orsi: qui sono loro i padroni di casa.

Foreste primordiali, vulcani tinti dalle fumarole sulfuree, laghi craterici creano il suggestivo paesaggio del Parco Nazionale Akan-Mashu, scolpito da migliaia di anni di sconvolgimenti vulcanici. Comprende tre caldere e i loro laghi, Akan, Mashu e Kussharo.

cima del monte Meakan
Panorama vulcanico dalla cima del monte Meakan ©Carmen Rolle

Gli abitanti della zona di Akan mostrano orgogliosi le marimo, le verdi palle di alghe, ma anche gli onsen, i bagni termali. Si sale al monte Meakan e si visita l’Ainu Kotan, l’insediamento del popolo indigeno più grande di Hokkaido. Mentre il lago Mashu è tra i più limpidi al mondo, il Monte Io, il vulcano più attivo dell’area, attira con le fumarole e i cristalli di zolfo giallo.

Sono le zone umide a caratterizzare il Parco Nazionale Kushiroshitsugen. Un habitat acquatico frequentato da una varietà di animali e uccelli, tra cui uno dei simboli del Giappone, la gru dalla corona rossa. Il parco è fatto di paludi, laghi e il fiume Kushiro, che arriva all’omonima città portuale e al mare. Un buon modo per scoprirlo è una passeggiata sulle passerelle in legno dell’Onnenai Visitor Center.

gru dalla corona rossa Giappone
Le gru dalla corona rossa, uccello simbolo del Giappone, sono facilmente visibili nel Parco Nazionale Kushiroshitsugen

La rinascita culturale del popolo indigeno Ainu

A Hokkaido non mancano neppure storia e cultura. L’isola era infatti abitata dagli Ainu, popolazione di probabile origine mongola. Le tracce della lingua Ainu rimangono nel toponimo dell’isola, in quelli di tante città, tra cui Sapporo, e nel nome di molte specie d’alberi e animali.

Lo stanziamento dei primi giapponesi in Hokkaidō avviene nel 1600 con poche decine di migliaia di pescatori, mercanti e contadini. Ma il vero ingresso di Hokkaidō nel Giappone è solo con la Restaurazione Meiji, a partire dal 1868, per contrastare l’espansione russa.

Ainu Kotan, il villaggio Ainu vicino al lago Akan
L’Ainu Kotan, il villaggio Ainu vicino al lago Akan con i tipici negozietti di artigianato ©iStock

Rimasti in minoranza, oggi si scoprono gli Ainu in musei e piccoli villaggi. Per salvaguardarne storia e cultura nel 2020 nella città di Shiraoi è stato fondato l’Upopoy, il Museo e Parco Nazionale Ainu. È il primo museo nazionale dedicato esclusivamente sulla cultura Ainu.

Il clima di Hokkaido

Nonostante Hokkaido sia tra il 41° e il 46° parallelo, più o meno quello dell’Italia centrale, ha un clima ben diverso. È freddo e nevoso in inverno, quando il territorio è investito dalle correnti convogliate dall’anticiclone siberiano. Colme di umidità dal mare, le correnti provocano abbondanti precipitazioni nevose fino alle coste.

In estate, invece, l’isola è favorita: al margine della circolazione monsonica, non è colpita dai grandi tifoni subiti dal resto del Giappone. Anzi, la stagione è piuttosto fresca, mitigata dalle correnti marine.

Come arrivare in Hokkaido

Il modo più veloce per raggiungere Hokkaido è l’aereo. Il nuovo aeroporto di Chitose di Sapporo è ben collegato a Tokyo, a molte città giapponesi e ad altri aeroporti asiatici.

Anche le zone sud, nord e orientale dell’isola hanno aeroporti comodi: da Hakodate, Tokachi Obihiro, Okhotsk Monbetsu e Memambetsu ci sono voli diretti per Sapporo e Tokyo, dall’aeroporto di Kushiro per Sapporo, Tokyo, Osaka; stagionalmente da Nakashibetsu partono voli diretti per Sapporo e Tokyo.

Se si sceglie il treno, lo shinkansen JR Tohoku/Hokkaido collega Tokyo con Hakodate e Hokuto, per continuare poi fino a Sapporo con l’espresso limitato Hokuto. Utilizzando l’auto, l’isola Honshu è collegata con traghetti verso numerosi porti di Hokkaido.

Come muoversi in Hokkaido

Ci sono molti mezzi per viaggiare. Voli interni, treni della linea JR e autobus collegano le destinazioni. Per muoversi in zone meno turistiche o più velocemente conviene affittare un’auto: le strade sono pochissimo trafficate e ben segnalate.

Cosa mangiare in Hokkaido

Pesce e frutti di mare serviti su riso
Pesce e frutti di mare serviti su riso ©iStock

Hokkaido è famosa anche per la sua cucina. Circondata dall’acqua, fatta di immense campagne, ricca di acqua dai monti e favorita da un clima frizzante, l’isola vanta attività di pesca e agricole che forniscono  ingredienti unici. Non stupisce che le ricette tipiche siano davvero numerose.

Gli amanti del pesce crudo non si fanno ovviamente sfuggire le varie combinazioni di sushi. Nelle piccole porzioni di riso e alghe ecco il pescato fresco, come ricci di mare, calamari, gamberi, capesante, granchi, salmoni.  Un’alternativa da provare è il Kattedon di Kushiro: si acquista una ciotola di riso al mercato del pesce e si riempie di pesci e frutti di mare crudi preferiti.

Anche il ramen è una specialità, che qui si assaggia in ben quattro varianti. Il ramen di Hakodate combina maiale o pollo, germogli di bambù, alghe e frutti di mare in una zuppa a base di sale e noodles sottili. Portato in Giappone nel periodo Edo dai cinesi, oggi è uno dei piatti di più amati di Hokkaido, più leggero delle altre varianti.

 mercato di Kushiro
Le bancarelle del mercato di Kushiro sono coperte da pesce e frutti di mare ©Carmen Rolle

Il ramen di Asahikawa si distingue per la salsa di soia che insaporisce la zuppa con noodle sottili, brodo di pesce, carne e lardo. Quello di Sapporo è una ricca zuppa di miso e noodle con mais dolce, germogli, pesce, carne di maiale e pollo, condita con burro. Il ramen di Kushiro è una zuppa con molti ingredienti: tonno bianco e sardine essiccati, alghe kombu, brodo di pollo, verdure, ossa di maiale, noodle, salsa di soia.

Da assaggiare è anche l’Ishikari nabe, piatto di salmone e verdure cotti in una zuppa di miso. Prende il nome dal fiume famoso per la pesca dei salmoni.

Altra particolarità di Hokkaido è la presenza dei formaggi. L’isola è infatti l’unica parte del Giappone dove è facile vedere mucche al pascolo. Soprattutto nell’area di Tokachi, nella parte sud orientale.

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È un piacere abbinare ai piatti il tipico sakè, ma anche birra e vino. Il primo vanta una produzione storica: la distilleria principale, Kobayashi, aprì le porte a Sapporo nel 1878, quella di Asahikawa, Takasago, iniziò la sua attività nel 1899. Oggi le distillerie sono 15, di buon livello.

Altrettanto famosa e antica la produzione della birra: lo stabilimento di Sapporo risale al 1876. Oggi se ne scoprono i segreti nel Museo e si assaggia nel Giardino della Birra. Più contenuta, ma in espansione, l’offerta di vino. Grazie ai suoli vulcanici, alla presenza di montagne, laghi, sorgenti e al clima fresco e secco in estate, Hokkaido sta emergendo soprattutto nel settore degli spumanti.

Per informazioni: japan.travel e visit-hokkaido.jp (in inglese)

Dove Viaggi ©RIPRODUZIONE RISERVATA

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