Fiandre: tra arte fiamminga e pedalate a tema, viaggio nella terra delle passioni

Quando si pensa alle Fiandre la mente va subito ai grandi Maestri Fiamminghi della pittura, al fascino medievale e barocco di alcune città come Bruges, Gent e Anversa. Alla birra e al cioccolato o anche al grande rispetto per la natura e per la bicicletta. Sono i punti forti di questa regione nel nord del Belgio, grande poco più del Trentino Alto Adige – ha una superficie di 13.533 chilometri quadrati -, ricchissima di storia, arte e cultura, famosa un tempo per essere la terra di produzione d’eccellenza dell’omonimo prezioso tessuto.

In effetti, le Fiandre sono la destinazione ideale per una vacanza che abbia il sapore di un viaggio nel tempo. Un luogo unico, nel cuore dell’Europa, tesoro inesauribile di bellezze culturali ma anche naturali, come il tappeto blu-viola dei giacinti della Foresta di Halle, la Riserva dello Zwin, (una palude costiera protetta dalle dune di sabbia, ndr), o il Parco Nazionale di Hoge Kempen, con i suoi 5.700 ettari di verde.

Ma sarebbe molto riduttivo immaginare che la scoperta di questa terra si possa esaurire in un elenco di musei da visitare, di monumenti da incasellare, di giardini da fotografare… Perché le Fiandre hanno un aspetto più profondo da condividere: questa meta di viaggio desidera, infatti, diventare una Flourishing Destination, una destinazione rigogliosa e rigenerante, ovvero, un luogo innovativo, stimolante e fonte d’ispirazione, capace di smuovere le emozioni e di donare energia a chi sceglie di visitarla e a chi la vive ogni giorno.

La foresta di Halle, nelle Fiandre, con la sua inconfondibile distesa di fiori viola-blu (iStock)

Fiandre: l’importanza delle connessioni

Quando si mette piede nelle Fiandre, il suggerimento è quello di andare oltre i semplici “prodotti” dell’offerta turistica più prevedibile e godersi la vita come un vero abitante, dando più importanza alle connessioni – tra le persone, i luoghi e le esperienze – che a ciò che si vede, entrando così in un circolo virtuoso che permette di cogliere appieno le diverse identità del territorio.

Dall’arte alla natura, dalla gastronomia allo sport, infatti, non mancano nuovi spunti per fare le valigie e partire, nei prossimi mesi, alla scoperta di una terra che è sì di dimensioni modeste, ma che non finisce mai di meravigliare per la sua ricchezza sorprendente. Qualche esempio?

Da James Ensor e Dieric Bouts, sulle tracce dell’arte

Nel 2024, in occasione dei 75 anni dalla sua scomparsa, le Fiandre faranno da sfondo a un progetto di valorizzazione e riscoperta di James Ensor, il maggior rappresentante del simbolismo belga e tra i padri del modernismo. Ostenda e Anversa, le città a cui l’artista “delle maschere” fu più legato, ospiteranno un festival cittadino e varie iniziative culturali, una delle quali, la mostra Rose, Rose, Rose, A mes yeux al Mu.Zee, il Museo di arte moderna ad Ostenda, prende il via già il 16 dicembre.

Sempre ad Anversa è in corso, fino al prossimo gennaio, la mostra Turning heads, una raccolta di 76 opere al Museo Reale di Belle Arti, realizzate da maestri fiamminghi e non solo, che raccontano il volto nell’arte in tutta la sua intrigante diversità. È a Lovanio, invece, che si celebra il pittore “primitivo” Dieric Bouts, protagonista di un eclettico festival cittadino all’insegna del motto Bouts 2023. New Horizons (fino al 14 gennaio). Un progetto di musica, spettacolo e teatro che va ad integrarsi con la grande mostra Dieric Bouts. Creator of Images, in programma al Museo M Leuven fino a metà gennaio.

Il municipio, a sinistra, e la chiesa di San Pietro, a destra, a Lovanio (foto VisitFlanders/Kevin Faignaert)

Da non perdere, poi, quest’inverno, il riallestimento della collezione permanente del Sint-Janshospitaal di Bruges, tra i più antichi edifici ospedalieri conservati in Europa e oggi sede dei capolavori del pittore Hans Memling. La collezione, seconda più grande al mondo, tornerà in scena supportata da innovative applicazioni digitali. Un appuntamento, questo, da segnare in agenda insieme a Triennale Bruges, importante rassegna che vede riflettere dodici artisti internazionali su come affrontare il cambiamento in una città in cui la “non edificazione” è al centro di una visione del futuro (13 aprile-1° settembre 2024) e all’ottava edizione di Beaufort24, una serie di installazioni lungo il litorale belga sul tema Fabric of Life (27 marzo-2 novembre 2024).

A ritmo slow, tra castelli e fortezze

Eccezion fatta per i manieri che fanno parte del paesaggio urbano, Fiandre e castelli è un binomio al quale non viene così spontaneo pensare. Niente di più sbagliato. La regione a nord del Belgio è costellata di dimore storiche e antiche fortezze, spesso rese ancor più affascinanti dalla presenza di curatissimi parchi e giardini.

Il Castello di Marnix de Sainte Aldegonde è stato costruito tra il X e l’XI secolo

È per valorizzare questo ricco patrimonio storico che è nato un nuovo itinerario dedicato proprio ai Castelli della Schelda. Un tour che parte dall’iconica fortezza Het Steen di Anversa e arriva fino al Gravensteen di Gent, permettendo di ripercorrere la storia e la magnificenza dei manieri costruiti, nei secoli, lungo la riva del celebre fiume. Ci sono il Castello di Wissekerke, tra i primi neogotici del Belgio, e quello d’Ursel, famoso per il suo bellissimo parco. Il fiabesco Castello di Marnix de Sainte Aldegonde e la città fortificata di Dendermonde. Infine Laarne, con la sua collezione di dipinti, arazzi e mobili d’epoca. Luoghi magici, di grande valore storico, sociale e culturale, da scoprire con tutta la famiglia, perché no, in bicicletta.

Fiandre, la terra delle due ruote

Perché se le Fiandre hanno un fiore all’occhiello, sono le due ruote. Non solo perché è qui che si corre la Ronde van Vlaanderen, ( il “Giro delle Fiandre”, ndr) una corsa ciclistica professionistica, ma anche perché la bicicletta è nel dna del popolo fiammingo. Tutto, qui, è a portata di pedale: gli incroci stradali sono numerati, i dislivelli minimi, le infrastrutture ottime e non si contano i servizi bike friendly.

Le Fiandre ben si prestano ad essere visitate in bicicletta

Un invito costante a montare in sella e pedalare a ritmo slow lungo i fiumi e i canali, nelle città d’arte o sulle tracce della Grande Guerra. Percorrendo, magari, uno degli Itinerari Ciclabili Iconici – nove percorsi a tema, di varie lunghezze e livelli di difficoltà, che passano dalla Costa o lungo la Schelda, tra le colline o sulle Ardenne Fiamminghe – o, se molto allenati, partecipando alla Flandrien Challenge, una sfida ciclistica che prevede di completare 59 segmenti in 72 ore, pedalando su superfici sconnesse come il pavé. Una prova davvero difficile, tanto che chi riesce a superarla vedrà il proprio nome inciso su un blocco di pietra ed esposto al Centrum Ronde Van Vlaanderen di Oudenaarde.

Un viaggio nel piacere della birra

La vita, però, non è fatta solo di fatica ma anche di piaceri. Che, nelle Fiandre, hanno un nome che prevale su tutti: birra. Fin dal Medioevo questo angolo d’Europa era terra di produzione, nelle abbazie, della nota bevanda ambrata. E, ancora oggi, la tradizione non si è persa con più di 1.600 birre originarie della regione e vendute in tutto il mondo, a riprova che non si tratta di un prodotto enogastronomico come un altro ma del frutto di un percorso culturale secolare.

A conferma dell’importanza del ruolo che questa bevanda ha per la comunità belga, non si può non menzionare l’apertura, lo scorso 9 settembre a Bruxelles, del Belgian Beer World. Sviluppato su due livelli all’interno dell’edificio che un tempo ospitava la Borsa, il progetto invita i visitatori, attraverso un percorso immersivo, a scoprire la storia della birra attraverso il tempo e dal punto di vista della cultura belga. Alla fine del tour, ci si rilassa al Beer Lab, uno Sky bar in cima all’edificio con vista impareggiabile sui tetti della capitale. L’occasione giusta per abbassare le difese ed entrare in connessione con l’anima più vera delle Fiandre.

Info: visitflanders.com/it

Dove Viaggi ©RIPRODUZIONE RISERVATA

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