Sovra natural. È la parola chiave che presenta i trend che guideranno nel 2024 le strategie del turismo. Secondo la visione di Laura Rolle, docente ed esperta in tendenze e semiotica, sovra natural esprime la nuova dimensione culturale mutante. L’uomo, grazie alle ultime tecnologie, gestisce un potere mai avuto prima, ma fa i conti con l’esigenza di un contatto con il trascendentale.
L’inizio di una nuova era
Tra le nuove tendenze spiegate nella sua ricerca Vision +24 by TTG, due ci hanno colpito: Origin of Creation e Only Human?.
Scrive Rolle sulla prima: “I grandi cambiamenti degli ultimi anni ci fanno sentire di essere all’inizio di una nuova Era e forse di una nuova civiltà. Di qui l’interesse per un’estetica neoprimitivista, per i materiali minerali, i luoghi desertici e primordiali.
Ma non è solo una questione di stile, piuttosto si tratta di interesse per le ‘origini’, sia l’origine della Terra o di un territorio, sia le origini di civiltà antiche, ma anche per il momento in cui è stato concepito un prodotto, un brand, un’idea, un’opera d’arte. La sfida, pertanto, è non ricadere nei vecchi cliché della tradizione o della storia, ma valorizzare l’atto originario della Creazione e l’Origine in tutti i suoi aspetti”.
Ogni imperfezione è unica
E sulla seconda tendenza, la ricercatrice afferma: “Mentre l’Ai si diffonde in maniera pervasiva, si fa strada l’esigenza di ritrovare anche una dimensione esclusivamente umana. Non si tratta di opporre digitale a fisico o semplicemente di ritrovarsi in Real Life, quanto piuttosto di far emergere le specificità dell’esperienza umana, fatta di imprevedibile creatività, di presenza vera, capace di maestria straordinaria e di imperfezioni uniche. La sfida è saper recuperare la verità e il lusso di essere umani”.
L’importanza di un sorriso
In questo numero, ci piace pensare di aver colto il desiderio di esplorare luoghi primordiali, di ritrovare la presenza umana, il recupero della verità e il lusso di sentirsi umani. Perché natura, cultura e incontri sono i fili conduttori di tutti i racconti dei nostri reporter. E non smetteremo mai di ripetere che, per DOVE, il viaggio è conoscenza e la scoperta non ha mai fine.
Non c’è webcam o Google Earth che possano mai restituire l’emozione di scendere dalla scaletta di un aereo e ritrovarsi in un mondo di suoni, profumi, sapori così diversi da quelli conosciuti. Tuttavia, la parte più sorprendente è il ritorno a casa.
Ogni viaggiatore (non turista), a Tokyo, in Groenlandia o in Africa, sentirà esplodere nuove dimensioni emotive ed estetiche e tornerà cambiato, non solo culturalmente arricchito, ma trasformato nell’anima.
Non so se la mia foto possa rendere l’idea: in quel lontanissimo villaggio sperduto sull’isola di Canhabaque in Guinea Bissau ho imparato tanto. Anche a non sorridere più a vanvera.
Come scriveva la poetessa Maya Angelou: “Se cerchi sempre di essere normale, non scoprirai mai quanto puoi essere stupefacente”. Vi sembra poco?
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L'articolo Luoghi remoti e il lusso di sentirsi umani. L’editoriale di DOVE di novembre sembra essere il primo su Dove Viaggi.
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