Città d’arte, villaggi, canyon e lavanda: cosa vedere e cosa visitare in Provenza

La Città dei Papi e quella di Cézanne. I campi di lavanda e l’itinerario dell’ocra. Borghi arroccati e villaggi sull’acqua. E poi i luoghi di van Gogh ad Arles, Marsiglia e i calanchi, e il canyon più grande d’Europa: ecco cosa vedere in Provenza. La regione più ammaliante della Francia.

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Aix En Provence

Aix-en-Provence Provenza Francia
Aix-en-Provence, una delle città-gioiello della Provenza. Foto iStock

La città di Paul Cézanne è una piccola Parigi. Elegante, ricca di palazzi signorili del XVII e XVIII secolo e di musei. Ma anche di piazze soleggiate animate da fontane e da mercati: di frutta e verdura, di libri antichi, di fiori, che riempiono con le loro bancarelle il centro storico di colori e profumi provenzali.

Cours Mirabeau è il cuore della città, un lungo viale all’ombra di platani, nato nel nel XVII secolo come passeggiata per carrozze e pedoni.
Vi si affacciano magnifiche dimore e hôtel particulier, come l’Hôtel de Forbin, al numero 20, e il barocco Hôtel Maurel-de-Pontevés, al numero 38.

Numerosi negozi, caffè all’aperto e bistrot, tra cui Les Deux Garçons. Lo storico locale dove s’incontravano Cézanne e il suo amico Emile Zola, distrutto da un incendio nel 2019 e ora in fase di restauro.

Ma sono tanti i luoghi del padre dell’arte moderna da visitare: dal Jas de Bouffan, la casa di campagna paterna, all’appartamento in rue Boulegon dove abitò gli ultimi anni.

Dalla celeberrima montagna Sainte-Victoire, massiccio calcareo vicino alla città dipinto da Cézanne in ben 44 oli e 43 acquerelli, e le cave di Bibémus all’atelier sulla collina dei Lauves. Il luminoso studio dove l’artista lavorò quotidianamente dal 1902 al 1906, realizzando decine di opere oggi conservate nei grandi musei del mondo, tra cui le ultime Bagnanti.

Questo tranquillo rifugio è rimasto invariato grazie a Marcel Provence, che acquistò la proprietà dopo la morte dell’artista nel 1906. Così, la sua presenza si può ancora avvertire tra i modelli delle ultime nature morte, gli strumenti di lavoro, gli arredi e gli oggetti personali.

Per ammirare, però, alcuni suoi capolavori – 10 in tutto, tra cui il Ritratto di Zola, acquisito di recente – bisogna andare al Musée Granet. Uno scrigno di ben 13.000 opere, antiche e moderne, tra cui una prestigiosa collezione di dipinti italiani, francesi e nordici dal XIV al XVIII secolo, che si trova nel quartiere Mazarin, ricco di hôtel particulier.

Aix-en-Provence Città in Francia
La Cattedrale di Aix. iStock

Non mancate, infine, di visitare la Cattedrale di Saint Saveur che mescola romanico e gotico e ha, tra l’altro, un magnifico chiostro. E l’Hôtel d’Albertas, uno dei più importanti e più bei palazzi signorili di Aix, nell’omonima piazza.

Gole del Verdon

Gole del Verdon Provenza Francia
Le Gole del Verdon, il canyon più grande d’Europa. Foto iStock

È il canyon più imponente e spettacolare d’Europa. Nel cuore del Parco Naturale Regionale del Verdon, tra le Alpi dell’Alta Provenza e il Var, queste gole profonde, scavate nel corso dei millenni dal fiume Verdon, sono lunghe circa 25 chilometri e racchiuse tra pareti rocciose, alte fino a 700 metri, sorvolate da avvoltoi.

Paradiso per appassionati di escursioni, arrampicata, sport acquatici ed estremi, le Gole del Verdon si possono esplorare in vari modi.

In auto, moto, o bicicletta, per scoprire paesaggi grandiosi dall’alto delle scogliere.

A piedi, percorrendo uno dei numerosi sentieri che costeggiano le gole. Il più famoso è il Sentier Blanc-Martel, che prende il nome da Alfred-Edouard Martel e Isidore Blanc, gli esploratori che per primi attraversarono l’intero canyon francese.

O ancora c’è chi sceglie di esplorare il fiume in gommone o kayak, per cambiare punto di vista e cogliere la grandiosità del canyon dal basso.

Da non perdere La Route des Crêtes, strada panoramica di 24 km con 14 punti di osservazione vertiginosi, che parte da La Palud sur Verdon e permettere di visitare la parte più impressionante delle gole.

Eccezionale anche il panorama dal Point Sublime: sull’ingresso del canyon, dove il Verdon si insinua tra le due falesie. Questo balcone sospeso è anche il punto di arrivo del sentiero Blanc-Martel.

E ancora, la vista dal Ponte di Galetas: a cavallo tra le Alpi dell’Alta Provenza e il Var, permette di ammirare la fine del canyon, là dove il fiume Verdon incontra il lago di Sainte-Croix. Info: verdontourisme.com.

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I campi di lavanda di Valensole

campi lavanda Valensole Provenza
La fioritura della lavanda a Valensole. Foto iStock

In tutta la Provenza si possono percorrere diverse Vie della Lavanda, ma il regno della celeberrima e profumata pianta simbolo della regione è l’altopiano di Valensole, non distante dalle gole del Verdon, nelle Alpi dell’Alta Provenza.

Qui, su questa piana a 5-600 metri, grande 800 kmq, campi coltivati che si estendono a perdita d’occhio si colorano di mille sfumature, tra il viola, il malva e il blu, da fine giugno ad agosto.

Lo spettacolo della fioritura culmina nella festa della lavanda che travolge di turisti e bancarelle il paese di Valensole, con i suoi vicoli colmi di negozi di prodotti tipici, tra miele di lavanda, olii essenziali, saponi e sacchetti profumati.

Diversi percorsi attraversano l’altopiano, che si può esplorare a piedi o in bici, con soste per visitare le distillerie.

Abbazia di Senanque

Abbazia di Senanque Provenza
L’Abbazia di Senanque, cartolina provenzale per eccellenza. iStock

Campi di lavanda circondano anche l’abbazia di Senanque, sito religioso cistercense fondato nel XII secolo e ancora oggi vivo e abitato  da monaci che si dedicano, tra l’altro, alla coltivazione e lavorazione della lavanda e all’ospitalità per i turisti.

La visita permette di ammirare la chiesa abbaziale, l’antico dormitorio, il chiostro e la sala capitolare.

Quest’icona della Provenza si trova a pochi chilometri dal più celebre villaggio del Luberon: Gordes.

Gordes e i borghi arroccati del Luberon

Gordes, Provenza
Gordes, uno dei borghi più belli della Provenza. iStock

Un borgo di pietra arroccato su una collina, da dove la vista spazia per la vallata, tra vigneti, uliveti e campi di lavanda.

Intorno a un grande castello fondato nel Medioevo e ricostruito nel Cinquecento che domina il villaggio, un dedalo di vicoli tortuosi, scorci panoramici dietro ogni angolo, muretti a secco e case con tetti di tegole aggrappate alla roccia.

Questo spettacolo è Gordes. Ma tutto il Luberon, forse la zona più bella e autentica della Provenza, nel dipartimento di Vaucluse, è disseminato di incantevoli borghi medievali, tutti da scoprire.

Ménerbes, Lourmarin, Oppède-Le-Vieux, Ansouis e altri paesi classificati tra i “Villaggi più belli di Francia” che vi raccontiamo in questo articolo.

Roussillon

Roussillon Provenza
Il colorato borgo di Roussillon tra i giacimenti di ocra. Foto iStock

Il Parco Regionale del Luberon non è solo color lavanda. È infatti famoso anche per i giacimenti di ocra, minerale terroso conosciuto già dai Romani come colorante.

Roussillon, il secondo villaggio più visitato del Luberon, dopo Gordes, è un borgo costruito in cima a una scogliera color ocra, dove i tetti e le facciate delle case sono impregnati degli stessi toni rossi e arancio dei paesaggi circostanti.

Da qui parte il Sentiero delle Ocre, due diversi percorsi nell’area di una cava dismessa, tra formazioni rocciose e pinnacoli coperti di pini marittimi e l’incredibile tavolozza delle sfumature della terra.

Colorado Provenzale

Colorado Provenzale
L’incredibile tavolozza di colori del Colorado Provenzale. iStock

Più impressionante l’esperienza offerta dal Colorado Provenzale, un antico sito minerario di ocra a cielo aperto, a pochi minuti dal paesino di Rustrel, visitabile lungo due sentieri escursionistici.

Anche qui ad affascinare sono le spettacolari sfumature di colore, le rocce e i paesaggi che rimandano a scorci del Grand Canyon americano,  tra scogliere, grotte, pinnacoli e promontori modellati dalla natura e dall’uomo.

Camini delle Fate, sentiero del Sahara, Deserto bianco sono  i nomi dei luoghi più insoliti e spettacolari che si possono ammirare mentre si cammina (info: coloradoprovencal.fr).

Avignone

 Avignone, Provenza
Il maestoso Palazzo dei Papi ad Avignone. iStock

Sulle rive del Rodano, nel Vaucluse, è una delle città più ricche di storia, arte e cultura della Provenza e non solo.

Famosa in tutto il mondo per il suo festival di arti performative contemporanee (la 77esima edizione si è svolta a luglio 2023) e per il Palazzo dei Papi: il più grande edificio gotico del mondo, costruito in 70 anni per diventare la residenza del potere papale nel XIV secolo, dopo che questo si trasferì da Roma ad Avignone nel 1309.

Nell’imponente complesso si distinguono il Palazzo Vecchio e il Palazzo Nuovo, il percorso di visita comprende oltre 25 stanze, tra sale di rappresentanza, appartamenti privati ​​del Papa decorati con preziosi affreschi, chiostri, terrazze e giardini. Ma il Palazzo ospita anche mostre d’arte contemporanea e la Cour d’Honneur è il cuore del festival di Avignone.

Avignone Provenza
Il ponte St.Bénézet. iStock

Il Palazzo dei Papi è Patrimonio Unesco insieme ad altri monumenti della città: la cattedrale Notre Dame des Doms, riconoscibile per la sua cuspide sormontata dalla statua della Vergine, costruita nel XII secolo e poi rimaneggiata, il ponte St.Bénézet, sospeso sul Rodano con le sue 4 arcate del XII secolo, le uniche rimaste delle 22 originarie, e le mura che circondano la città vecchia, lunghe 4 km, costruite nel XIV secolo.

Da non perdere una visita al Museo del Petit Palais nell’antico palazzo degli Arcivescovi, con una straordinaria collezione di dipinti e sculture del Medioevo e del Rinascimento, tra cui opere di pittori italiani come Sandro Botticelli, Simone Martini, Vittore Carpaccio.

E poi al Musée Calvet, per le sue ricchissime raccolte, tra archeologia, arti figurative e decorative, ospitate in un palazzo del Settecento, e al Musée Angladon, anche questo in un bel palazzo settecentesco, con capolavori di Degas, Cézanne, Picasso, Modigliani e l’unico dipinto di van Gogh visibile in Provenza. Tutte opere provenienti dalla collezione dello stilista parigino Jacques Doucet.

Il cuore pulsante di Avignone è Place de l’Horloge, mentre è uno degli angoli più belli Rue des Teinturiers, pittoresca strada acciottolata e ombreggiata da alberi, che segue il canale della Sorgue fino alle mura.

Si passeggia tra antiche cappelle e ruote idrauliche che raccontano l’attività tessile del passato, atelier di artisti, negozi di vintage e libri usati, caffè e bistrot con tavolini lungo il canale.

Villeneuve-lez-Avignon

Villeneuve-lès-Avignon Francia
Il Fort Saint André a Villeneuve-lès-Avignon. iStock

Di fronte ad Avignone, sull’altra riva del Rodano, Villeneuve-lez-Avignon è un’affascinante cittadina medievale, sede dei cardinali della corte papale ad Avignone nel XIV secolo.

Il suo notevole patrimonio architettonico comprende il Fort Saint André, da dove si gode  un panorama mozzafiato che va dal Mont Ventoux alle Alpilles al Palazzo dei Papi di Avignone; la Chartreuse du Val de Benediction, complesso monastico del Trecento, con la chiesa, tre chiostri, quaranta celle, i giardini e la cappella decorata con affreschi.

Da visitare il Museo Pierre-de-Luxembourg: l’Incoronazione della Vergine dipinta da Enguerrand Quarton nel XV secolo è il fulcro delle collezioni. Fu realizzata per la cappella funeraria di Papa Innocenzo VI presso la Chartreuse du Val de Bénédiction.

Pont du Gard

Pont du Gard Francia
Il Pont du Gard, meraviglia antica appena oltre il confine della Provenza. iStock

Non lontano da Avignone, ma sconfinando nella regione dell’Occitania, si scopre questa meraviglia dell’antichità: il ponte romano più alto del mondo, costruito nel I sec. d.C.,  e parte di un acquedotto che portava l’acqua per 50 km, fino a Nîmes.

Costituito da tre ordini di archi uno sopra l’altro, alto 49 metri e lungo 275, il ponte domina il fiume Gardon. Un monumento eccezionale per le sue dimensioni e lo stato di conservazione, che si trova in una ambiente naturale tutelato di grande bellezza (info: pontdugard.fr).

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L’Isle-sur-la-Sorgue

L'Isle-sur-la-Sorgue Provenza
L’Isle-sur-la-Sorgue, una piccola Venezia provenzale. iStock

È chiamata la Venezia della Provenza. Questa bella cittadina sulla Sorgue, nel dipartimento di Vaucluse, vicino ad Avignone, è infatti una città che vive sull’acqua: attraversata da un reticolo di canali e animata da mercati di fiori sulle barche, terrazze e ristorantini che si affacciano sul fiume.

Un’altra sua particolarità sono le ruote a pale che costeggiano i canali. Sono una testimonianza dell’industria tessile che un tempo garantiva la prosperità della città.

Oggi, invece, la fama di L’Isle-sur-la-Sorgue, affollata di botteghe e gallerie, è legata soprattutto all’antiquariato, ai suoi vivaci mercati provenzali (il giovedì e la domenica mattina) e a una delle più grandi fiere di antichità e brocantage di Francia, che si svolge a Pasqua e ad agosto.

Fontaine de Vaucluse

Fontaine de Vaucluse Provenza
Fontaine de Vaucluse , il borgo di Petrarca. iStock

A pochi chilometri da Isle-sur-la-Sorgue, Fontaine de Vaucluse è un altro villaggio sull’acqua. Famoso per aver ispirato al poeta Francesco Petrarca la sua canzone più celebre: Chiare, fresche et dolci acque.

È qui infatti che si trova la sorgente del fiume Sorgue, ai piedi di una spettacolare falesia che si raggiunge con una passeggiata dal centro del borgo, dove il poeta soggiornò a lungo. Scopri di più su Fontaine de Vaucluse cliccando qui.

Arles

Arles Provenza
Arles e la sua arena romana viste dall’alto. iStock

È famosa nel mondo per aver ispirato van Gogh: durante il suo soggiorno qui, tra il febbraio del 1888 e il maggio del 1889, il pittore olandese realizzò circa 300 disegni e dipinti.

Oggi, in tutta la città e nei dintorni, dei pannelli segnalano i luoghi in cui l’artista sistemò il suo cavalletto. Dalla place du Forum del celeberrimo dipinto Terrazza del caffè la sera, conservato al Museo Kröller-Müller di Otterlo, al molo del Rodano di Notte stellata, al famoso ponte di Langlois, altro scorcio caro a van Gogh che lo dipinse più volte.

Arles Provenza
Il ponte di Langlois, tra i luoghi di van Gogh. iStock

Ma Arles è anche ricca di tesori romani, come l’Arena, il Teatro antico, le Terme di Costantino, la necropoli degli Alyscamps, tutti dichiarati Patrimonio Unesco insieme alla magnifica cattedrale romanica di Saint Trophime.

E, soprattutto, è una città culturalmente viva, tanto da ospitare il festival di fotografia più importante d’Europa, Les Rencontres, e un centro culturale d’avanguardia come il Luma Arles -Parc des Ateliers.

Un polo interdisciplinare dedicato all’arte contemporanea e alla ricerca, sorto in un sito industriale per la riparazione e la costruzione di locomotive e da poco completato con la torre-specchio di Frank Gehry.

Una nuova icona della città, rivestita da 11.000 pannelli di acciaio inossidabile, uno diverso dall’altro, che svetta con i suoi 56 metri e la sua forma contorta sul paesaggio di Arles.

Camargue

Camargue Provenza
I fenicotteri rosa, i più famosi abitanti della Camargue. iStock

A pochi chilometri da Arles, vi attende un mondo di acqua e di terra popolato da fenicotteri rosa e innumerevoli specie di uccelli, tori e cavalli bianchi che galoppano sulla sabbia.

La Camargue è il più grande delta fluviale d’Europa, una vasta area umida (930 kmq) formata da lagune e saline, paludi coperte da canneti, laghi e spiagge sabbiose.

Protetta da un Parco Naturale Regionale, questa terra dal fascino selvaggio e surreale, che custodisce una flora e una fauna uniche, così come le sue tradizioni, offre moltissimo da vedere e da fare. A partire dalla visita ai suoi centri principali: Les Saintes-Maries-de-la-Mer  e la fortificata Aigues-Mortes.

LEGGI ANCHE: Camargue, guida alla scoperta della regione più selvaggia di Francia

Marsiglia

Marsiglia Provenza
La Basilica di Notre Dame de La Garde che domina Marsiglia. iStock

Ha oltre due millenni di storia alle spalle ed è la seconda metropoli della Francia, dopo la capitale Parigi, nonché il capoluogo della Provenza.

Da sempre crocevia di popoli, questa città portuale con splendidi affacci sul Mediterraneo ha conservato la sua anima multietnica. E affascina per i suoi contrasti, il fermento culturale e il dialogo tra vecchio e nuovo, patrimonio antico e architettura contemporanea, che la caratterizza.

Un esempio recente è la tettoia disegnata da Norman Foster al Vieux-Port, una struttura in acciaio inox specchiante, di 46 per 22 metri, aperta su tutti i lati e retta da colonne circolari in acciaio, che riflette persone e barche.

Il volto contemporaneo della città si scopre anche al MuCEM, Museo delle civiltà d’Europa e del Mediterraneo, progetto avveniristico dell’architetto Rudy Ricciotti di fronte al mare, che ospita in 3 siti e 15mila metri quadrati di spazio collezioni permanenti, esposizioni, incontri, teatro, cinema, musica.

Ma anche il Panier, il più antico quartiere di Marsiglia arroccato sulla collina dove si stabilirono i greci che fondarono la città, oggi è un fulcro creativo che accoglie tra le sue viuzze atelier, bistrot, locali e colorate opere di street art.

Più in alto, la Basilica di Notre Dame de La Garde, in stile romanico-bizantino, è uno dei simboli di Marsiglia: si staglia sulla collina da dove si ha la miglior vista sulla città e si coglie quanto sia vasta.

Parc National des Calanques Provenza
Una spiaggia nel Parc National des Calanques. iStock

Da non perdere anche una passeggiata lungo la Corniche, che offre uno dei panorami più belli sul Mediterraneo, con le isole del Frioul e lo Château d’If, il forte su un isolotto reso leggendario dal romanzo di Alexandre Dumas Il Conte di Monte Cristo.

Gli eccezionali scenari naturali sono, infatti, un altro motivo per cui visitare Marsiglia, oltre il patrimonio culturale e la gastronomia.

Il Parc National des Calanques, che si estende da Marsiglia a Cassis per circa 20 km, è un susseguirsi di scorci e paesaggi meravigliosi, con le bianche scogliere di roccia calcarea che si innalzano come torrioni dall’acqua cristallina, regalando calette nascoste e spiagge tutte da esplorare.

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