Antiche pietre, murales e tartufi: 10 borghi da visitare in Molise

C’è il borgo dei libri, quello dei murales, il paese dei tartufi e quello delle campane. E ci sono decine di piccoli borghi in Molise, arroccati sull’Appennino, circondati dai boschi, con antiche case in pietra, vicoli stretti, mura medievali.

Da Castelpetroso e il Santuario dell’Addolorata a Fornelli con le sue sette torri, dalle chiese di Agnone alle rovine della città romana di Saepinum: ecco 10 borghi da visitare in Molise.

Castelpetroso

Castelpetroso Molise
La Basilica dell’Addolorata meta di pellegrinaggio. iStock

Un piccolo borgo millenario in cima a un colle, in provincia di Isernia, frequentato tutto l’anno dai pellegrini che arrivano da ogni angolo d’Italia per far visita a un’affascinante basilica neogotica, la cui storia è iniziata alla fine XIX con l’apparizione della Madonna.

Dal Medioevo a oggi il centro di Castelpetroso non è cambiato: una manciata di case in pietra tra stretti vicoli e minuscole piazze, la grande Chiesa parrocchiale di San Martino e il Castello, o Palazzo Marchesale. Un possente edificio a pianta quadrata costruito dai Longobardi tra la fine del X° e l’inizio del XI° secolo e abitato dai signori locali nel corso dei secoli, che oggi ospita un piccolo Museo della Civiltà Contadina e un Presepe artistico.

La fama del borgo di Castelpetroso è legata a quella della Basilica Minore dell’Addolorata, uno dei santuari più suggestivi d’Italia che attira folle di pellegrini e turisti, sorto vicino al luogo in cui la Madonna sarebbe apparsa a due contadine nel 1888.

C’è voluto quasi un secolo per costruire questa grandiosa e fiabesca architettura dalle forme neogotiche, che sembra emergere dal verde dei boschi circostanti, con le  le guglie che svettano verso il cielo, l’alta cupola e i due campanili.

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Fornelli

Fornelli, borghi Molise
Uno scorcio di Fornelli, borgo in provincia di Isernia. iStock

In provincia di Isernia, questo paesino con vista sui Monti delle Mainarde fa parte del circuito dei Borghi più Belli d’Italia.

La medievale cinta di mura che lo avvolge è una delle meglio conservate della regione ed è caratterizzata da sette torri, simbolo del paese. Altri punti di riferimento sono il Palazzo Baronale, che conserva l’impianto dell’antico castello longobardo, e la Chiesa Madre di San Michele Arcangelo.

Fornelli è famoso per il suo olio e per le “Giornate al Borgo“, rievocazione medievale che durante il mese di agosto invade i vicoli e le piazzette del paese.

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Macchiagodena

Macchiagodena Molise
Macchiagodena, borgo raccolto attorno al suo castello. iStock

È chiamato il Borgo dei Libri, da quando ha lanciato l’iniziativa dei soggiorni gratuiti per chi veniva in visita con un volume da regalare.

L’impegno culturale di questo piccolo centro in provincia di Isernia, circondato da boschi ricchi di funghi e tartufi, ha portato anche al restauro del suo castello.

Antichissimo (fu fondato come torre di guardia dai Longobardi) e spettacolare per la posizione su uno sperone di roccia a strapiombo sulla Valle del Biferno, il castello è da sempre il fulcro del borgo che si sviluppò intorno con le sue case medievali in pietra.

Da non perdere la vista dal belvedere affacciato sul massiccio del Matese e il Sentiero Natura LIPU di Rio Secco che permette d”immergersi nella bellezza incontaminata dei dintorni.

Agnone

Agnone Molise
Agnone, il borgo in provincia di Isernia che vanta un gran numero di chiese. iStock

È il borgo delle campane. Tradizione artigianale ancora oggi rappresentata ad Agnone dalla Pontificia Fonderia Marinelli: probabilmente, la più antica fonderia del mondo, che dal 1040 realizza le campane per i Papi.

Allungato sul crinale di una collina che domina la valle del fiume Verrino, il borgo è caratterizzato da un centro storico di impronta veneziana e da un ricco patrimonio costituto da palazzi nobiliari, botteghe artigiane del rame e del ferro e, soprattutto, chiese.

Quella di San Marco, millenaria, a cui si arriva salendo per i vicoli sino alla parte più alta di Agnone. Le chiese di San Francesco, di  Sant’Antonio Abate, Santa Croce, Sant’Emidio, ma anche altre, tutte ricche di tesori preziosi, tra statue, affreschi, altari barocchi in legno intagliato e dorato.

È un’esperienza unica assistere alla “Ndocciata”, la storica e suggestiva festa del fuoco, di origine pagana, che si tiene due volte all’anno, a dicembre.

Protagoniste sono le enormi torce d’abete (le ‘ndocce), allestite in modi deversi e portate da uomini, che sfilano lungo il paese per celebrare il solstizio d’inverno.

Frosolone

Frosolone Molise
Le pittoresche case di Frosolone, il paese dei coltelli e delle lame in provincia di Isernia. iStock

Arroccato sull’Appennino, a circa 900 metri di altezza, è circondato da boschi, faggete, pascoli, laghetti, e dalle sorprendenti rocce della Morgia Quadra.

Ma ci sono altri validi motivi, oltre alla natura, per visitare questo antico borgo di origini osche e sannite, ammesso nella rete dei Borghi più belli d’Italia e anche tra le Bandiere Arancioni del Touring.

Tra vicoli, archi, fontane e palazzi, Frosolone incanta con le sue pietre e il suo centro storico dall’impianto medievale dove si scoprono diverse belle chiese, tra cui la parrocchiale di Santa Maria Assunta, con la facciata barocca e, all’interno, due tele del pittore settecentesco Giacinto Diana.

Da vedere anche il Palazzo baronale e i musei che espongono la tradizione artigiana: quello del Costume e il Museo dei ferri taglienti, dedicato alla produzione delle forbici e dei coltelli per cui il borgo è ancora oggi famoso.

Così come è ancora viva in questi luoghi la transumanza, tradizione alla quale è legata il più famoso formaggio del borgo: il Caciocavallo Podolico, fatto solo con latte di razza podolica allevate in pascolo, in libertà.

Oratino

 Oratino Molise
Le antiche pietre di Oratino, uno dei quattro centri molisani eletti tra i Borghi più belli d’Italia. iStock

Sorge sulle rotte della transumanza anche Oratino, panoramico borgo che domina la valle del Biferno dall’alto di un colle nella provincia di Campobasso.

Nella sua lunga storia Oratino è stato anche un fiorente centro d’arte e artigianato tra il XVII e il XIX secolo.

Una schiera di fabbri, scalpellini, doratori, vetrai e pittori hanno lasciato tracce sulle dimore gentilizie e negli edifici religiosi del paese, come la chiesa di Santa Maria Assunta e quella di Santa Maria di Loreto in cui si ammirano affreschi sulla volta e manufatti preziosi, come l’ostensorio d’argento.

Ha un magnifico portale in pietra in pietra Palazzo Ducale, che nacque come castello fortificato nel XIV secolo e poi diventò una dimora nobiliare.

È tutto ciò che resta di un castello medievale la torre di avvistamento chiamata Rocca di Oratino, in cima a una cresta rocciosa.

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Civitacampomarano

Civitacampomarano Molise
Un’opera di street art nel borgo © Ian Cox 2022

È il borgo rinato grazie all’arte di strada. Cvtà Street Fest, il nome del festival internazionale ideato 8 anni fa da Alice Pasquini che ha trasformato Civitacampomarano, villaggio sannita in provincia di Campobasso, di appena 300 abitanti, in un museo a cielo aperto.

Sono ormai oltre oltre 70 le opere realizzate sui muri antichi del borgo da artisti arrivati da tutto il mondo, alla gastronomia e alle tradizioni locali, che ogni anno porta alla ribalta anche tradizioni e piatti tipici come i “Cielli” di Civitacampomarano, dolci del paese a base di mosto cotto, e i “Cavatelli” molisani. E accende monumenti del borgo come Casa Cuoco, la dimora storica in cui visse il celebre illuminista italiano Vincenzo Cuoco, e il Castello Angioino.

Proprio questa fortezza in cima a un crinale di arenaria si è trasformato quest’estate in un Museo di arte contemporanea e ha inaugurato la prima mostra con opere di William Congdon, Gino Marotta e Titina Maselli.

Sepino

Sepino Molise
Sepino, uno dei Borghi più Belli d’Italia, in provincia di Campobasso. iStock

In provincia di Campobasso, ai piedi del Massiccio del Matese, Sepino è un altro centro molisano ammesso nella rete dei Borghi più belli d’Italia.

In passato Sanniti e Romani si scontrarono nella sua terra che oggi ospita uno dei più importanti siti archeologici del Sud Italia, dopo Pompei.

La fondazione del borgo si deve ai Sanniti che qui costruirono, su una montagna, il centro fortificato di Terravecchia.

Nel 293 a.C., durante la terza guerra sannitica, i Romani riuscirono ad espugnarlo, per poi costruire una nuova città, in località Altilia, non distante dalla roccaforte sannitica.

La visita al borgo non può che iniziare dal Parco della città romana di Saepinum.

La cinta muraria che difendeva la città è giunta fino a noi intatta. Al suo interno ci sono il Foro, le terme, il mercato la basilica. E il teatro: il monumento più importante, edificato nel I secolo d.C. per tremila spettatori.

Il centro storico dell’attuale Sepino conserva, invece, le tipiche caratteristiche medievali.

Si scopre percorrendo vicoli e scalinate, fermandosi in piazza Nerazio Prisco, con la Chiesa di Santa Cristina, il campanile e Palazzo Giacchi, sede del Municipio, e poi alla fontana del Mascherone, di epoca romana, proveniente da Saepinum.

Castel San Vincenzo

Castel San Vincenzo Isernia Molise
L’Abbazia di San Vincenzo al Volturno, tra i comuni di Castel San Vincenzo e di Rocchetta a Volturno in provincia di Isernia. iStock

Castel San Vincenzo è un piccolissimo borgo centro medievale, con pittoresche case in pietra immerso nella natura incontaminata del Parco Nazionale d’Abruzzo, Lazio e Molise.

Il suo lago artificiale è uno specchio turchese in cui si specchaino i monti delle Mainarde.

Tra Castel San Vincenzo e Rocchetta al Volturno, si visita una gemma del patrimonio culturale del Molise: l’Abbazia di San Vincenzo al Volturno.

Un complesso monastico benedettino fondato nell’VIII secolo, che conobbe un periodo di gloria durante l’Impero carolingio al punto da diventare una delle abbazie maggiori d’Europa.

A questo periodo seguirono però molti secoli di decadenza e di oblio, terminati solo nel XX secolo grazie agli scavi che hanno riportato alla luce parti dell’antico sito religioso e testimonianze della sua ricca cultura.

In tempi recenti è tornata anche una comunità monastica che vive nel cenobio.

Il gioiello del sito archeologico di San Vincenzo al Volturno è la Cripta dell’abate Epifanio, un luogo sotterraneo che conserva al suo interno un ciclo di affreschi tra i più importanti dell’Alto Medioevo europeo.

San Pietro Avellana

San Pietro Avellana Molise
San Pietro Avellana nell’Alto Molise. Foto Visit Molise.

Borgo montano in provincia di Isernia, immerso tra boschi lussureggianti, San Pietro Avellana è famoso per i suoi tartufi: nero e bianco pregiato.

Il primo è protagonista di una fiera in agosto, mentre nel mese di novembre si svolge la Mostra mercato del tartufo bianco. E al re dei boschi è dedicato anche un nuovo museo, aperto da un paio d’anni, con un percorso multisensoriale ed interattivo.

La scoperta del borgo può proseguire al Museo dell’Alto Molise, che racconta usi e costumi, arti e mestieri, ma anche la storia dei bombardamenti del 1943 che distrussero il paese, poi ricostruito.

Percorrendo sentieri che attraversano boschi e faggete della Riserva di Collemeluccio-Montedimezzo, si arriva alla sommità del Monte Miglio con i resti delle fortificazioni sannitiche, che testimoniano le antichissime origini di San Pietro Avellana.

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Altre informazioni sui borghi del Molise su: visitmolise.eu.

 

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