L’oro nero di Modena si svela a curiosi ed appassionati. Vitigni storici, locali selezionati, lavorazioni tradizionali, saranno gli ingredienti di Acetaie Aperte, una serie di iniziative programmate per la giornata di domenica 24 settembre, e dedicate all’Aceto Balsamico di Modena.
Alla scoperta dell’oro nero dei colli modenesi
Sui colli modenesi, tra i filari di Trebbiano Modenese e Lambrusco Grasparossa, preziose botti custodiscono l’oro nero, simbolo di questa zona. L’aceto balsamico è una questione di famiglia, di casa. Qui, le origini del balsamico, si perdono nella notte dei tempi, quando quasi tutte le famiglie su queste dolci alture producevano l’aceto in casa. Una tradizione antichissima che il Consorzio di secondo livello Terre del Balsamico e il Consorzio Tutela Aceto Balsamico Tradizionale di Modena, tengono in vita e valorizzano.
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Aceto Balsamico di Modena: come riconoscerlo
Si potrà scoprire che se è capsula bordeaux, l’aceto balsamico è invecchiato almeno 12 anni; se è capsula oro ‘Extra Vecchio’, minimo 25 anni. Che l’Aceto Balsamico di Modena può essere sia Igp che DOP. Esiste una bottiglia ufficiale del Consorzio (per le riserve o edizioni speciali possono essere utilizzate bottiglie diverse) da 100ml, in vetro, a forma sferica con base rettangolare, e l’ha disegnata Giugiaro. E che poche gocce stanno bene con tutto: carne, pesce, dessert, frutta e gelato. E che anche sulle scaglie di Parmigiano Reggiano DOP può creare un matrimonio perfetto.
Acetaie aperte in oltre 30 aziende
Un viaggio sensoriale a 360 gradi, Acetaie Aperte, alla scoperta dell’eccellenza modenese. Basterà portare con sé della sana curiosità, e un paio di scarpe comode. Oltre 30 acetaie del territorio aprono le porte ai visitatori –domenica 24 settembre dalle 10 alle 18 -con una serie di iniziative culturali e gastronomiche.
Percorsi guidati che, partendo dal vigneto, arrivano fino ai locali di produzione, dove si potranno conoscere tutte le fasi del processo dell’Aceto Balsamico di Modena, dalla bollitura del mosto alla barricaia, e alla sala invecchiamento; visitare fattorie didattiche, orti botanici, e godere di passeggiate panoramiche sulla valle del Panaro.
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“Da oltre vent’anni – racconta Enrico Corsini, Presidente del Consorzio di secondo livello Terre del Balsamico e del Consorzio Tutela Aceto Balsamico Tradizionale di Modena – i due Consorzi insieme organizzano questo appuntamento con l’obiettivo di far conoscere la capacità dei nostri produttori, e soprattutto la versatilità di questo prodotto leader del Made in Italy alimentare.
Il valore di questo evento sta anche nel volere educare sempre di più il consumatore a riconoscere i prodotti autentici al fine di far sedimentare una cultura gastronomica che ci aiuti a sconfiggere imitazioni ed evocazioni”.
Tour e degustazioni guidate
Nel centro di Modena, nella Boutique di Acetaia Giusti di Piazza Grande, ad esempio, si potranno ascoltare i racconti sulle pregiate gocce nere delle varie etichette di casa, e partecipare ad una degustazione guidata, così come visitare il Museo Giusti, il Museo dell’Aceto Balsamico Tradizionale di Modena, per un percorso narrato insieme ai Maestri della Consorteria dell’Aceto Balsamico Tradizionale ( si finisce sempre con l’assaggio!).
Verso le campagne di Sassuolo dagli Eredi Bertone Sante, invece, si potrà partecipare a un tour nelle sale di invecchiamento dell’acetaia, con degustazione finale di Aceto Balsamico IGP e Aceto Balsamico Tradizionale di Modena D.O.P. accompagnati da prodotti tipici come tigelle, salumi e formaggio.
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“Fin dall’antichità l’aceto di vino e il mosto cotto rappresentano i condimenti per eccellenza della cucina italiana – afferma Mariangela Grosoli, Presidente del Consorzio Tutela Aceto Balsamico di Modena. “Con questa iniziativa che ha visto ogni anno accrescere il numero di visitatori, vogliamo far conoscere l’estrema versatilità di questo condimento pregiato sia per gli chef, sia per gli appassionati di cucina di tutto il mondo. Ogni acetaia ha organizzato momenti di incontro per raccontare non solo come si produce e farne apprezzare le caratteristiche organolettiche, ma soprattutto per fare conoscere le storie di vita e di impresa che si legano a questo prodotto tra i più rappresentativi della cultura gastronomica italiana e il suo primo ambasciatore nel mondo”.
Per alcune acetaie è prevista la prenotazione, per altre è consigliata. Info e programmi delle singole acetaie sul sito www.acetaieaperte.com
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