“Partenza”, parola che si aggira nell’etimologia come un detective nei vicoli di un giallo, è un concetto che scatena riflessioni più complesse di un rompicapo cinese. È un po’ come chiedersi perché il wi-fi crolla sempre quando sei sulla soglia del finale di una serie tv. Immagina di trovarti al bivio delle emozioni umane, con una mappa che va da “Inizio” a “Fine” passando per una tappa intermedia chiamata “Dove sono?”.
Fuga dalla calda routine
Qui, nel mondo intricato delle parole, “partire” mette in scena una commedia di equivoci tra separarsi da ciò che amiamo e abbracciare l’incertezza dell’ignoto. Da un lato c’è il distacco, il taglio netto come una coltellata della relazione affettuosa con la tua calda routine. Dall’altro, l’inseguimento dell’ignoto, avvolto nella dimensione avventurosa del viaggio. La “partenza” sembra quasi giocare a nascondino con le nostre emozioni, mescolando le carte e facendo brillare la tensione tra il passato che svanisce e un futuro avvolto nel mistero. Ma non finisce qui.
La “partenza” è come una versione turbo dell’adolescenza. È quel momento in cui smetti di credere che il mondo sia un parco giochi infinito e capisci che è più simile a un labirinto pieno di trappole. È come passare dall’innocenza all’esperienza, dal sedersi sulle ginocchia di papà al cercare disperatamente di montare il divano dell’Ikea da solo. E la meta del nostro viaggio? È l’opportunità di dimostrare di aver compreso il manuale delle istruzioni della nostra personalità. Ma, attenzione, non è il botto finale del fuoco d’artificio, è più un percorso segreto che porta a sbloccare un livello extra in un videogioco. La “partenza” è una di quelle parole che ti guarda dritto negli occhi e ti chiede: “Sei pronto?” È saltare su un treno in corsa e domandarsi se abbiamo davvero preso il biglietto nella giusta direzione. È ammirare il soffitto e perdersi nei meandri della mente, tra pensieri profondi e sogni senza gravità. È un momento di svolta, di spaccatura, di virata verso nuovi orizzonti.
Chiediti se sei davvero partito
Insomma, la “partenza” è come un enigma che si reinventa a ogni viaggio, un rompicapo che ogni avventura si impegna a risolvere, simile a un film in bianco e nero dal sapore rétro che lascia un’impronta indelebile nella memoria, un frammento di te stesso su quella mappa della vita.
Sei appena tornato dalle vacanze? Chiediti se sei davvero partito. O se non valga la pena di rimettersi in gioco anche solo per un weekend. Che si tratti di una passeggiata in un bosco del Friuli Venezia Giulia, di una mostra in città o della prima aurora boreale in Lapponia, lo speciale di Dove di questo mese è una bellissima provocazione a tuffarti nel significato più profondo della “partenza”. Un invito a scoprire quella parte (pars) della vita che ha sempre più senso.
Da non perdere con Dove
Biella Città Creativa UNESCO. La Guida. Alla scoperta del centro piemontese e del suo territorio, tra musei, eccellenze industriali e artigianali, indirizzi segreti, shopping e cucina di qualità. Un itinerario inatteso e sorprendente che attraversa storie, vie d’acqua, sentieri, santuari. La nuova guida di 124 pagine è in edicola dal 29 settembre, in regalo con Dove.
Dove Viaggi ©RIPRODUZIONE RISERVATA
L'articolo Settembre, tempo di ripartire. L’editoriale di DOVE sembra essere il primo su Dove Viaggi.
from Dove Viaggi https://ift.tt/XekmNA5
via IFTTT
Commenti
Posta un commento