Dolomiti di Brenta: tutti i tesori del Parco naturale del Trentino

Uno mosaico di biodiversità su un territorio di 620 chilometri quadrati: ecco il Parco Naturale Adamello-Brenta, l’area protetta più estesa del Trentino.

Unisce le rocce dolomitiche del Gruppo di Brenta (a est) con i massicci dell’Adamello-Presanella (a ovest), dando vita a due mondi rocciosi geologicamente unici che nel 2008 sono valsi al parco il riconoscimento di Geoparco dall’Unesco (oggi sono 61 siti di interesse geologico, definiti geositi).

La Val Rendena è il confine naturale che separa i due gruppi, modellati dalle acque superficiali e dai ghiacciai a partire da circa 20 milioni di anni fa, quando le Alpi Meridionali emersero dal mare. Numerose valli laterali costituiscono la via di accesso agli ambienti più selvaggi e remoti del territorio dove agli occhi più attenti si presentano molteplici esemplari della fauna locale.

Bosco di abeti in Val Nambrone Trentino vicino a Madonna di Campiglio
Bosco di abeti in Val Nambrone, nei pressi di Madonna di Campiglio © iStock

Dove sono le Dolomiti di Brenta

Un paradiso alpino in Trentino-Alto Adige: anche le Dolomiti di Brenta sono Patrimonio mondiale dell’Umanità (e sono l’unico sito dolomitico UNESCO interamente trentino).

Un continuum di guglie, torrioni e pareti verticali, formate da rocce calcareo-sedimentarie emerse dal mare milioni di anni fa che svettano a ovest della Valle dell’Adige. Il gruppo si trova al di fuori della tradizionale regione dolomitica e fa parte delle Alpi Retiche. Comprende le Valli Giudicarie, la Val Rendena, la Val di Sole e la Val di Non.

Sul fronte opposto svettano le rocce magmatiche intrusive dell’Adamello-Presanella, tra cui la tonalite, dall’aspetto simile al granito. Il massiccio, formatosi per la solidificazione del magma all’interno della crosta terrestre, è posto nel cuore della Catena Alpina, fra il Trentino e la Lombardia.

Nonostante si stia drammaticamente ritirando negli ultimi decenni, nel gruppo Adamello-Presanella si trova il più esteso ghiacciaio italiano e uno dei più ampi d’Europa. Una preziosissima risorsa di neve e ghiaccio per l’ecosistema, la cui fusione in acqua dà vita a cascate con salti di decine di metri e a torrenti di portata eccezionale.

Proprio nel cuore del Parco Naturale Adamello Brenta, da una sorgente glaciale in alta quota, sgorga l’acqua Surgiva, che dopo aver compiuto un lungo percorso sotterraneo arriva a valle e viene imbottigliata a Carisolo, nello stabilimento del Gruppo Lunelli.

Madonna di Campiglio, Dolomiti di Brenta
Le cime intorno a Madonna di Campiglio, Dolomiti di Brenta © iStock

Quali sono le località più importanti delle Dolomiti di Brenta

Su tutte, la località più rinomata e alla moda delle Dolomiti di Brenta è Madonna di Campiglio, apprezzata sia d’estate sia d’inverno.

Pinzolo è una meta dallo charme montano autentico, Andalo è tra le località preferite dalle famiglie grazie ai numerosi servizi e attività per bambini.

E poi, Molveno, affacciata sull’omonimo lago, è la destinazione ideale per chi ama gli sport acquatici e fare passeggiate rilassanti intorno allo specchio d’acqua.

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Cosa vedere nelle Dolomiti di Brenta

Alte vette, laghi, cascate e persino un larice monumentale tra le Dolomiti del Brenta e nel parco naturale dell’Adamello-Brenta.

Cima Tosa

Da vedere c’è la Cima Tosa, la più alta e maestosa delle Dolomiti di Brenta con i suoi 3136 metri di altitudine. Basta seguire il sentiero segnalato per raggiungerne la vetta. Si parte dal parcheggio del Rifugio Vallesinella (a 1.513 metri, raggiungibile da Madonna di Campiglio tramite strada comunale a pedaggio) e in circa sei/sette ore di buon cammino su percorso di roccette e alcuni passaggi su roccia si arriva in cima (sentiero Bogani, numero 318).

Lago di Tovel Dolomiti Brenta Trentino
Lago di Tovel © iStock

Il lago di Tovel

Il Lago di Tovel, di origine glaciale, è forse il luogo più noto della Val di Non. Le sue acque di colore blu-verde un tempo si tingevano di rosso per la presenza di un’alga che oggi non si riproduce più. La passeggiata è pianeggiante e adatta a tutti, da tenere presente che c’è un piccolo tratto con alcuni scalini su roccia

Il giro del lago, una camminata pianeggiante e adatta a tutti, si conclude in circa un’ora con poca fatica, tranne nel passaggio in un breve tratto con alcuni scalini su roccia e un cordino metallico per facilitare il passaggio.

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Cascate di Nardis in Val Genova Trentino
Cascate di Nardis in Val Genova Trentino © iStock

Cascate di Nardis

Le Cascate di Nardis, nei pressi di Surgiva, si trovano in una gola incassata tra le montagne e si raggiungono facilmente percorrendo il sentiero escursionistico adatto a tutta la famiglia.

Le acque di fusione glaciale provenienti dalla Val Nardis alimentano questo salto d’acqua di oltre 100 metri.

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Cascata di Lares

Se la cascata di Nardis è la più famosa, è solo una delle numerose cascate che impreziosiscono il Parco dell’Adamello-Brenta. Un’altra è la Cascata di Lares, la sua acqua proviene dalla fusione del ghiacciaio di Lares, precipita di balza in balza da un’altezza complessiva di 200 metri. Salendo lungo il ripido sentiero si incontra prima il salto basso e poi il salto alto.

La Val Genova

Profondo solco glaciale percorso dal fiume Sarca, la Val Genova è una valle laterale della Val Rendena.

Dal paesino di Carisolo, si inoltra per 17 km tra Adamello e Presanella, in un sali-scendi con tratti pianeggianti. La valle termina nella piana di Bedole, delimitata dall’anfiteatro glaciale delle vedrette delle Lobbie e del Mandrone, da cui nasce il Sarca di Genova.

Proprio per l’abbondanza di acqua che caratterizza la valle, i primi esploratori la definirono anche “la Versailles dell’Italia settentrionale”.

Ovunque in Val Genova, la roccia tonalitica caratterizza il paesaggio; avvicinandosi ad un qualsiasi masso, anche l’occhio meno esperto saprà distinguere i cristalli lattiginosi, madreperlacei, scuri e grigiastri tipici della roccia. La presenza della tonalite è una delle ragioni per cui il Parco, nel 2008, è entrato a far parte della rete europea e mondiale dei Geoparchi UNESCO.

Il larice monumentale di Bedole

Sempre nella selvaggia Val Genova, in prossimità della Malga Bedole, si può ammirare tra gli alberi che fiancheggiano la distesa di pascolo, un larice secolare di circa 600 anni inserito nell’elenco degli alberi monumentali della provincia di Trento.

Val Nambrone © iStock 

Cosa fare nelle Dolomiti di Brenta?

D’estate trekking, arrampicata, sentieri e single track per gli amanti delle due ruote, adatti sia ai principianti sia agli esperti. D’inverno sci e snowboard la fanno da padroni per tutta la stagione nei comprensori di Madonna di Campiglio e Pinzolo.

Trekking

Tra sentieri panoramici che attraversano valli, prati e foreste ci sono passeggiate tranquille e trekking più impegnativi per tutti i tipi di camminatori.

Il Cammino Orsi

Il trekking del Cammino Orsi è un itinerario escursionistico che collega i principali rifugi delle Dolomiti di Brenta. Prende vita tra boschi e pascoli alpini, attraverso ponti sospesi e panorami spettacolari.

Sentiero tematico Amolacqua

Breve e adatto a tutti è il sentiero tematico Amolacqua, in Val Nambrone, graziosa valle laterale della Val Rendena. L’acqua è l’elemento dominante di questo angolo di natura ed è anche il tema del giro ad anello. Lungo poco più di un chilometro dal Rifugio Nambrone porta alla cascata di Amola costeggiando il torrente Sarca di Nambrone. Tra boschi di abeti rossi e bianchi e anse di acque cristalline attraversate da passerelle di legno.

Chi voglia fare un’escursione più lunga, partendo dalla cascata d’Amola o dal Rifugio Nambrone può raggiungere il Rifugio Cornisello, a 2120 metri di altitudine (raggiungibile anche in auto). Il sentiero in quota sfiora i 1500 metri, passa attraverso boschi di faggio e di abete e i pascoli della malga Amola (durata circa 40 minuti, facile).

Sempre in questa zona partono altri i percorsi che consentono di raggiungere il rifugio Segantini e Lago Nero.

Il sentiero delle cascate

Da Ponte Verde (960 metri) alla piana di Bedole (1580 metri) questo il tracciato permette di vedere le cascate più famose, i pianori degli alpeggi di Malga Caret e Malga

Bedole, le storiche “case da mont” di Todesca e Ragada, fino alla testata della valle chiusa dai ghiacciai delle Lobbie e del Mandron. Numerosi accessi intermedi consentono di calibrare la durata dell’escursione e di fare tappa nei rifugi della valle.

Il sentiero delle cascate è adatto a escursionisti mediamente esperti (dislivello di 620 metri circa).

Lo sbarramento di Fontana Bona (o Sentiero Major Malina)

Il percorso riprende le tracce storiche della Grande Guerra. Lo Sbarramento di Fontanabona, infatti, era un punto strategico per il controllo dei passaggi. Seguendo i segnavia si possono scorgere i segni e le opere di quei giorni: piccole fortificazioni, trincee e terrazzamenti.

Il percorso ad anello parte e arriva in località Fontanabona (Ponte delle Trincee). A tratti impervio, ma con poco dislivello (100 metri), è comunque adatto a escursionisti esperti.

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Bicicletta

In Val Genova si pedala da Carisolo a Malga Bedole in un sali-scendi continuo per 17 chilometri. Con lo scorrere impetuoso del fiume Sarca a fare da colonna sonora naturale, tra prati e boschi di abeti rossi che nel fondovalle hanno ri-colonizzato l’ambiente naturale e con le loro radici stabilizzano grossi massi staccatisi dai versanti circostanti proteggendo la zona da frane e alluvioni e contribuendo alla creazione di un ambiente fresco e rilassante.

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Arrampicata

Non mancano le arrampicate e le vie ferrate su pareti rocciose o itinerari protetti con cavi e pioli che consentono di raggiungere cime e punti panoramici spettacolari in sicurezza.

Su tutte, gli alpinisti esperti non possono mancare le Pale di San Martino, un gruppo montuoso famoso per le sue pareti verticali e le vie di arrampicata tecniche e impegnative.

facciata esterna Lefay Dolomiti Resort & Spa a Pinzolo
Lefay Dolomiti Resort & Spa a Pinzolo

Relax e benessere

Dopo una giornata trascorsa all’aria aperta, arriva il momento per un po’ di relax nelle Spa e nei centri benessere dei resort della zona.

Un’oasi wellness nel cuore delle Dolomiti di Brenta è il Lefay Resort & SPA Dolomiti, un moderno resort a cinque stelle in armonia con la natura circostante. All’esterno, design e materiali rispettano le forme e i colori delle montagne. Gli spazi interni sono realizzati in legno, pietra e tonalità rilassanti che conciliano il benessere e la tranquillità.

In tutte le stanze c’è un tocco di tradizione montana, ma è la vista sulle Dolomiti ad aggiungere valore (oltre alla jacuzzi privata o alla sauna in suite per chi cerca un’esperienza ancora più esclusiva).

Il resort è stato progettato utilizzando tecnologie per il risparmio energetico e promuove pratiche eco-sostenibili come l’utilizzo di energia rinnovabile e la riduzione del consumo di plastica.

Anche la cucina del Lefay Dolomiti è un’esperienza. Il ristorante propone un menù gourmet che combina la tradizione gastronomica della regione con influenze internazionali. Gli ingredienti sono selezionati con cura per garantire piatti gustosi e insieme salutari. I vini vengono dalle migliori cantine italiane e internazionali.

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Il Parco Naturale Adamello-Brenta

Nel parco vivono numerosi animali selvatici, tra cui l’orso bruno, ritornato ad abitare le foreste grazie al progetto Life Ursus, camosci, cervi, caprioli, aquile, stambecchi, volpi, tassi, martore, galli cedroni, marmotte, pernici bianche. E vegetano diversi esemplari di flora, oltre 1.300 specie.

Ma se c’è un elemento che caratterizza l’area, è l’acqua. Dai ghiacciai che dominano la parte trentina, dove svetta il massiccio Adamello-Presanella, laghetti si getta dalle cascate, alimenta incantati e torrenti che attraversano le valli

Fonte di acqua Surgiva: un tesoro di leggerezza e purezza

La fonte di acqua Surgiva si trova in Val Nombrone, nel cuore del parco naturale Adamello Brenta. Ha origine da un’antica falda che si forma a oltre 2000 metri di profondità nelle montagne. Durante il suo percorso sotterraneo, l’acqua assorbe minerali e oligoelementi preziosi, arricchendosi di proprietà benefiche.

Un tubo lungo cinque chilometri la pompa dalla sorgente di Prà dell’Era (a quota 1134 metri) fino allo stabilimento di imbottigliamento a Carisolo (a 830 metri). Come previsto dalla normativa italiana l’acqua viene sottoposta a severi controlli per verificare che sia microbiologicamente pura ma viene imbottigliata così com’è, senza l’aggiunta di nessuna sostanza.

Surgiva è l’unica acqua che si può fregiare del marchio del Parco Naturale Adamello Brenta. Da anni il gruppo Ferrari-Lunelli – storica casa produttrice di vini spumanti prodotti con metodo classico, proprietaria dal 1975 degli stabilimenti di imbottigliamento a Carisolo – si impegna in diversi progetti dell’Ente Parco per la salvaguardia del patrimonio naturale di queste montagne, anima del Trentino più vero.

Il Gruppo sostiene l’attività della Commissione Glaciologica della SAT – Società Alpinisti Tridentini, che ha realizzato, a partire da luglio 2021, un sistema di analisi per monitorare lo stato e l’estensione dei ghiacciai del Trentino.

Oltre che per leggerezza e purezza, l’acqua Surgiva si distingue per il basso residuo fisso (49,50 mg per litro). Viene venduta solo in bottiglia di vetro a rendere, per preservare intatta la sua integrità e, insieme, per salvaguardare l’ambiente. È nota anche per le sue proprietà benefiche: minerali come calcio, magnesio e potassio sono essenziali per il corpo svolgono un ruolo importante nel mantenimento dell’equilibrio elettrolitico, per la salute delle ossa e la regolazione della pressione sanguigna.

Come arrivare nelle Dolomiti di Brenta

Le Dolomiti di Brenta sono raggiungibili in treno con la linea ferroviaria che copre la tratta Verona-Trento-Brennero-Monaco. Le stazioni principali sono Rovereto e Trento. Da qui, le cittadine di Madonna di Campiglio, Andalo, Pinzolo, Molveno sono collegate da un’efficiente rete stradale e da un servizio di autobus locali. Un collegamento di autobus collega Trento, Mezzocorona con Andalo,  Molveno, Tuenno, mentre Cles e Malè sono collegati dal trenino della Val di Non e Val di Sole. Le località delle Valli Giudicarie e della Val Rendena sono collegate a Trento con la rete Trentino Trasporti.

Chi si muove in macchina, raggiunge le Dolomiti di Brenta in auto arrivando in Trentino Alto Adige con l’autostrada A22 del Brennero e uscire a Mezzocorona.

Dopo l’abitato, si imbocca la statale 43 e poi in funzione di dove si è diretti basta seguire le indicazioni che portano a Fai della Paganella (S.P. 237) per arrivare a Andalo e Molveno.

Per raggiungere il versante occidentale del Gruppo di Brenta  l’uscita consigliata dall’autostrada del Brennero è Trento centro.

All’uscita nella rotatoria si prende a destra per Riva – Madonna di Campiglio sino a ponte Arche e poi la S.S. 421 per San Lorenzo e Molveno oppure proseguendo per Tione, a destra per la statale della Val Rendena, si arriva a Pinzolo e Madonna di Campiglio.

I rifugi delle Dolomiti di Brenta e come raggiungerli

Gli accessi alle cime delle Dolomiti di Brenta sono la Val Rendena, facilmente raggiungibile con gli impianti di risalita che portano al Grostè o a piedi dalla Vallesinella, località poco distante dal centro di Madonna di Campiglio.

Nelle Valli Giudicarie il consiglio è di partire dalla Val d’Ambiez, sopra l’abitato di San Lorenzo in Banale fino a raggiungere il Rifugio Agostini, e dalla Val d’Algone raggiungendo il Rifugio Dodici Apostoli.

Dalla Val di Non il Gruppo del Brenta si raggiunge dal Rifugio Peller sopra Cles o passando per la Val di Tovel. I più esperti possono avvicinarle sia a piedi sia con gli impianti di risalita, dall’altopiano del Pradel poco sopra l’abitato di Molveno in Paganella, fino al Rifugio Tommaso Pedrotti, dove nel 1864 cominciò l’esplorazione delle Dolomiti con la prima traversata della Bocca di Brenta.

Quando andare nelle Dolomiti di Brenta

Le Dolomiti di Brenta offrono esperienze diverse in ogni stagione. L’estate è ideale per escursioni, arrampicate e attività all’aperto, con temperature piacevoli e giornate lunghe che consentono di godere al meglio della natura. L’inverno è perfetto per lo sci e lo snowboard, con abbondanti nevicate e piste pronte già a inizio stagione grazie all’innevamento programmato.

 

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