Orvieto, che sorpresa! Tra foreste, canyon e reperti archeologici, la vacanza è un’esperienza nuova

Arroccata sulla cima di una gigantesca rupe di tufo, Orvieto da secoli domina il verdissimo paesaggio umbro fatto di vigneti, uliveti e cipressi. L’affascinante città medievale attrae visitatori da tutto il mondo alla ricerca di un viaggio nel tempo tra arte e storia, fatto di monumenti unici come il Duomo, il Pozzo di San Patrizio e misteriosi percorsi sotterranei. In pochi, però, sanno che  c’è molto di più: esiste una Orvieto inedita tutta da scoprire e pronta a stupire e sorprendere il visitatore, grazie a nuovi e inaspettati itinerari ed esperienze.

L’altra Orvieto, fra trekking urbano, foreste fossili, scavi archeologici e cappelle rupestri

Esiste una Orvieto esclusiva e nascosta, pronta a essere vissuta tramite mappe e nuovi sentieri naturalistici perfetti per chi è alla ricerca di esperienze immersive nella rigogliosa natura umbra e nella storia della città. Basta partire dall’Anello della Rupe, suggestivo percorso di cinque chilometri, inserito all’interno del Parco Archeologico Ambientale dell’Orvietano e dedicato agli appassionati di trekking urbano, dove si può toccare con mano la consistenza morbida e porosa del masso tufaceo, camminando a mezza costa sulle imponenti fondamenta storiche della città che offrono molteplici scorci panoramici verso tutti i punti cardinali. Sono cinque i punti di accesso al percorso: Madonna del Velo, Porta Vivaria, Porta Rocca (anche detta Porta Soliana), Palazzo Tiberio Crispo e il parcheggio dell’ex Campo della Fiera.

Qui, tra i principali punti di interesse spiccano la Chiesa del Crocefisso del Tufo, cappella rupestre con un notevole crocefisso intagliato nella roccia vulcanica e la Grotta dei tronchi fossili, cavità artificiale che custodisce i preziosi resti fossilizzati di un’antichissima foresta. Risalente a ben 350 mila anni fa, la vegetazione è stata ricoperta e inglobata da materiali vulcanici, gli stessi che crearono la rupe tufacea sulla quale sorge Orvieto.

Il percorso termina a Porta Maggiore, dove si snoda il Sentiero del Sasso Tagliato verso il borgo di Sugano attraverso gli scavi archeologici del Campo della Fiera, sede del santuario federale degli etruschi Fanum Voltumnae, e il Sasso Tagliato, il masso che – secondo la tradizione – si aprì al passaggio della processione che recava a Orvieto il Sacro Corporale del miracolo del Corpus Domini avvenuto a Bolsena.

Itinerari esperienziali, sentieri naturalistici, tappe golose e profumo di rose

Numerosi sentieri naturalistici permettono non solo di immergersi completamente nella natura, ma di godere anche delle ricchezze enogastronomiche e artigianali del territorio. I comuni di Orvieto e Porano, in collaborazione con il Cai di Orvieto, hanno selezionato itinerari esperienziali che abbracciano più località e percorsi articolati. Qualche esempio? L’Anello dell’Orvietano (12 tappe per 150 chilometri), la Traversata dei Due Laghi Trasimeno-Bolsena (7 tappe in 100 chilometri) e la Via Germanica.

Non solo vie attraverso panorami suggestivi e svariati vari punti di interesse culturale, ma anche tappe golose per conoscere i produttori locali tra cantine vitivinicole, frantoi, produttori di formaggi, birrifici e laboratori artigianali. Ma le occasioni per entrare in contatto con l’essenza del territorio sono ancora di più: il Paese delle Rose, presso il borgo di Rocca Ripesena, per esempio, offre un profumato percorso didattico attraverso centinaia di varietà di rose situate tra vicoli, cortili, muri in tufo e tanti angoli nascosti: tra un fiore e l’altro si arriva alla piccola rupe da dove si può ammirare Orvieto in tutta la sua meraviglia.

La visita alle ex Officine Netti, poi, è un tuffo nel passato alla scoperta della prima fonte di energia idroelettrica che illuminò la città dal 1896: sbarramenti, macchinari e strutture murali dell’opera si mimetizzano in un’area ricca di fitta di vegetazione, raggiungibile tramite un piacevole percorso escursionistico situato sulle colline a nord ovest.

Non solo i grandi cammini, ma canyon naturali, riserve Unesco e bike park

Il territorio di Orvieto è notoriamente attraversato dai grandi cammini europei, come il tratto italiano della Via Romeo Germanica e la Via Francigena, ma la natura rigogliosa e la storia antica di questi luoghi riservano ancora molte sorprese. Per esempio, Prodo, piccolo borgo medievale tutto da scoprire con il suo maestoso castello, dove il limpido torrente Fosso Campione affluisce nelle acque del  lago di Corbara.

Qui, il lungo percorso scavato dall’acqua nella roccia ha generato nel tempo un suggestivo canyon naturale con alte pareti calcaree, piccole e grandi cascate. Perfetto per chi è alla ricerca di un pizzico di adrenalina e vuole provare a nuotare tra i lunghi corridoi di acqua limpidissima e le pareti di roccia: un’esperienza adatta a tutti, ma il consiglio è quello di affidarsi a guide e personale specializzato per viverla  in sicurezza e godersi l’unicità di questi scenari.

A soli tre chilometri dall’antica Orvieto si raggiunge l’incantevole borgo di Titignano, dove parte un suggestivo sentiero a mezza costa che passa attraverso la macchia mediterranea. Attraversando lecci, corbezzoli ed esemplari secolari di querce sempreverdi un breve tratto di strada bianca porta alla Roccaccia. Il rudere di un antico maniero consumato dal tempo offre una vista spettacolare sulle Gole del Forello e il lago di Corbara, un’altra sorta di canyon naturale scavato dal corso del fiume Tevere.

Da non perdere, poi, un’escursione sul Monte Peglia, riconosciuto nel 2018 Riserva Mab Unesco. Qui, la biodiversità di flora e fauna, unita alla presenza di importanti giacimenti fossili, rendono le escursioni davvero speciali. In particolare, la breccia ossifera del Peglia è una cavità naturale che contiene accumuli di rocce ricche di sedimenti fossili che hanno restituito nei secoli resti di animali come la tigre dai denti a sciabola, orsi, scimmie e piccoli roditori.

Non va dimenticato che Orvieto è anche una meta ideale per i cicloturisti e per gli appassionati di mountain bike. C’è persino un bike park permanente con appoggi, tratti veloci e tecnici, che ogni anno a marzo ospita la Orvieto Wine Marathon, dove partecipano campioni nazionali e internazionali della specialità. Per chi ama gli itinerari nella natura, in particolare, ai piedi della Rupe, tra Ciconia, Morrano e Osarella, si snoda un bellissimo percorso di 48 chilometri e ben 1600 metri di dislivello tra salite molto dure, discese tecniche e paesaggi spettacolari. Impossibile non sorprendersi.

Info: liveorvieto.com

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