Estate a Plan de Corones: in bici a piedi e tappe di gusto

Da un lato le pareti delle Dolomiti, dall’altro le cime granitiche delle Alpi centrali. L’area di Plan de Corones, in Alto Adige uno dei comprensori sciistici più gettonati delle vacanze invernali nel cuore della vastissima Val Pusteria, è una destinazione che durante la stagione estiva offre molteplici opportunità.

Le passeggiate sono per tutti, e raggiungono soleggiati altipiani o laghi color smeraldo, tra baite e antichi masi. I borghi da visitare custodiscono fiabeschi castelli e musei contadini; e per i più sportivi e amanti dell’avventura, le palestre sono zone incontaminate da perlustrare in sella ad una e-bike o facendo trekking, con gambe e fiato allenato.

Plan de Corones cosa fare
@istock Concordia 2000 Kronplatz

Cosa fare a Plan de Corones

La natura, nella regione turistica del Plan del Corones, si impone con maestosità. I parchi Fanes-Senes-Braies, Puez-Odle e Vedrette di Ries-Aurina offrono tre scenari diversi, ma in grado allo stesso modo di far spalancare gli occhi. Come in un film, ogni cambio di inquadratura è una sorpresa che ammalia: infinite distese, pascoli e mucche che accompagnano placide camminatori e ciclisti, cime scoscese e boschi. L’acqua è un elemento costante, tra cascate possenti e specchi turchesi dei laghi alpini. Un’area da scoprire in sella ad una e-bike o a piedi, assecondando tempi e ritmi di ognuno.

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Passeggiate e sentieri a Plan de Corones

Il sentiero che conduce alla Cascata Egger nella Valle Anterselva, è una breve me suggestiva camminata. Tutti la possono fare, senza particolari sforzi. Dall’area sportiva di Anterselva di Mezzo, in soli 700 metri si arriva ai Masi Egger; passato il ponte si costeggia il ruscello Egger fino ad arrivare al salto d’acqua. Chi volesse proseguire, una volta giunti  ai Masi Egger, potrà imboccare la strada a destra e in 45 minuti (circa 1 km) arriverà ad una seconda cascata, la Klammbach, sotto Malga Berger.

Chi ama le passeggiate in quota con panorama incluso, potrà salire al Plan con la cabinovia e raggiungere il Sentiero circolare Concordia 360° direttamente a 2.275 m di altitudine, attorno alla cima del Kronplatz. Un’ora di camminata, adatta a tutti, anche ai bimbi in passeggino, con lo sguardo rivolto verso le Dolomiti a sud e le Alpi a nord. Lungo l’anello i più temerari possono anche lanciarsi e dondolare in altalena, lo Skyscraper, un dondolo gigante per appassionati di sport estremi.

Plan de Corones in bici: le escursioni più belle

Pedalare godendosi profumi e colori delle Dolomiti della Val Pusteria: nulla di più semplice. In sella, e senza particolare prestanza atletica –  complici i dislivelli contenuti e la tecnologia delle e-bike -si riesce a perlustrare il territorio in lungo e in largo.

Da Gais a Campo Tures

Un itinerario pianeggiante e adatto a tutti, è quello da Gais a Campo Tures. Punto di partenza il parco giochi nel centro di Gais, e poi via sulla pista ciclabile, che attraversa campi puntinati da antichi masi, e piccoli borghi lungo l’Aurino. La pedalata si conclude alle cascate di Riva, prima di Campo Tures.

Bike Park Kronplatz

Il posto giusto per gli spiriti più adrenalinici. Il Bike Park di Plan de Corones conta 17 trail di ogni tipo e difficoltà: corti, lunghi, ripidi, piatti, sassosi, impegnativi, facili. Percorsi tracciati nei boschi e lungo i pendii, lasciando radici e salti al loro posto, senza piegare la natura al tragitto.

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Kronplatz bike @kronplatz.com

Ciclabile della Val Pusteria in tre tappe

La ciclabile della Val Pusteria collega Rio di Pusteria a Lienz (A). Chi avesse circa 7 ore di tempo potrà percorrerlo per intero: sono 150 km di semplice pedalata, che tutti possono affrontare senza farsi spaventare dalla lunghezza del percorso.

Prenderla con maggiore calma è fattibile, basterà dividere l’itinerario in tappe.

Tre, quelle che solitamente suddividono il percorso.

Il primo tratto pianeggiante lungo 25,5 km è il più accessibile, passa per le diverse località Vandoies di Sotto e di Sopra, Chienes, Casteldarne e S. Lorenzo fino a Brunico (835 m).

La seconda tappa è  lunga 33,5 km. Da Brunico si prosegue per Perca, Valdaora di Sotto, di Mezzo e di Sopra, per Monguelfo, Villabassa e Dobbiaco (1.241 m), finché si arriva a S. Candido (1.174 m).

La terza ed ultima tappa -44 km in discesa – parte a S. Candido, passa per Versciaco e Prato alla Drava (1.113 m) passando il confine Austria-Italia. Lungo il torrente Drava si prosegue fino a Lienz. E se per il ritorno o qualche tratto intermedio dovesse farsi sentire la stanchezza, nessun timore: il treno con appositi vagoni per biciclette vi riporteranno a destinazione.

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I musei a Plan de Corones: Messner Mountain Museum e Lumen

Storie di scalate e scalatori, e fotografia di montagna, costituiscono i due fulcri espositivi dei musei oltre i 2 mila metri di Plan de Corones. Per raggiungerli basta prendere la cabinovia a Riscone, e arrivare ai 2275 metri della vetta. L’architettura del MMM, Messner Mountain Museum, vale di per sé la salita.

In armonia con la roccia, la struttura progettata da Zaha Hadid (esatto, la stessa dei grattacieli di City Life a Milano, ndr) rapisce lo sguardo. Nelle sale si trovano opere d’arte, oggetti personali appartenuti a Messner, racconti di gesta emozionanti. Fuori dalle vetrate, le maestose pareti dolomitiche e le Alpi a fare da cornice al percorso espositivo.

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(c)T.BRUGGER LUMEN museo della fotografia di montagne e il ristorante Alpin a Plan de Corones

In una ventina di minuti di piacevole camminata lungo il sentiero della Concordia, e si varca la soglia del LUMEN, il Museum of Mountain Photography. Distribuito su tre livelli, questo museo di 1800 metri quadrati che affianca il ristorante AlpiNN – Food Space & Restaurant di Norbert Niederkofler, ripercorre la storia della fotografia alpina, dalle imprese titaniche per immortalare le vette innevate trasportando 250 kg di attrezzatura, alla moderna tecnologia. Spettacolare la sala degli specchi e l’ex arrivo della storica cabinovia di Kronplatz, convertita in anfiteatro in cui si apre un gigantesco otturatore sulle montagne. Info www.lumenmuseum.it

Cosa vedere nell’area di Plan de Corones

Una tavolozza di verdi compone l’area di Plan de Corones, tra prati e fitti boschi, costellati da 14 località, ognuna con una propria identità forte. L’incantevole città di Brunico, il centro principale, San Vigilio di Marebbe, Valdaora, San Lorenzo, Valle di Casies- Monguelfo- Tesido, Falzes, Rasun in Valle Anterselva, Anterselva, Chienes, Terento, Gais-Villa Ottone e San Martino in Badia. Ciascun borgo conserva tracce del passato, testimonianze artistiche, e tradizioni ancorate a mestieri contadini.

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@istock Brunico

La città di Brunico

Brunico è una città vivace, e durante la bella stagione è piacevole passeggiare per il suo centro pedonale, la Stadtgasse, tra botteghe storiche, caffè e boutique. Quattro porte costituiscono gli antichi accessi al borgo, che svela al primo sguardo le proprie origini medioevali. Da non perdere qui è il Castello vescovile, che domina dall’alto la città, e conserva un’ala dedicata ad uno dei sei musei sulla montagna di Reinhold Messner.

Il Lago di Anterselva

Undici chilometri, da percorrere in auto, oppure ancor meglio in bici lungo la ciclabile della Val Pusteria, e si arriva nella Valle di Anterselva, patria del Biathlon. Eccola sulla cartina geografica, tra le Vedrette di Ries-Aurina fino al passo di Stalle. Una camminata di poco più di un’ora, adatta a tutti, su passerelle in legno e fioriture autoctone, e si percorre l’anello attorno al lago di Anterselva, bacino alpino a 1600 metri d’altezza, terzo lago naturale più grande dell’Alto Adige, dallo spettacolare color smeraldo.

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Lago di Anterselva @Eleonora Lanzetti

A San Vigilio di Marebbe tra gufi e stelle

Lasciata la Valle di Anterselva, ci si sposta a San Vigilio di Marebbe, nel Parco Naturale di Fanes- Senes- Braies.  Punto di partenza per raggiungere il cuore del parco, è l’albergo alpino Pederù, da cui prende il via un anello che in circa due ore in salita conduce ai rifugi Sennes, e infine al Fodara Vedla, circondato da un alpeggio dal verde quasi accecante e avvolto nel rigoroso silenzio. La rete internet non prende – avvisa il rifugista – è meglio chiacchierare sorseggiando uno Spritz della casa, che non è arancione ma bianco, e viene servito con pigne ed aghi di pino mugo nel bicchiere.

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Fodara, San Vigilio di Marebbe @Eleonora Lanzetti

Dopo aver cenato con gulash e canederli, e dell’ottimo Graukäse con cipolla, è tempo di tornare al Pederù dove ogni giovedì sera d’estate si sta con gli occhi puntati verso il cielo per scorgere stelle, satelliti e carri celesti in compagnia di un esperto astrofilo. Ma San Vigilio è anche il regno dei rapaci: all’Owl Park si incontra il falconiere Mario che con passione accudisce gufi, allocchi, civette ed aquile. In questo parco zoologico a ridosso dell’area delle Spiaggette, si trovano 40 specie e 110 rapaci da tutto il mondo, da scoprire durante l’affascinante visita guidata e gli spettacoli di volo.

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Museo provinciale degli usi e costumi dell’Alto Adige di Teodone

Scoprire la vita di un maso, gli usi e costumi popolari che hanno fatto la storia del territorio. A Teodone, frazione di Brunico, si aprono le porte di quello che potremmo definire un parco tematico delle tradizioni rurali dell’Alto Adige. Non serve neppure grande sforzo di fantasia per immaginare questo luogo popolarsi di famiglie nobiliari di campagna, braccianti, casari ed artigiani.

La visita comincia negli spazi della residenza barocca Mair am Hof, con le sale padronali e le collezioni etnografiche. All’aperto, invece, si susseguono strutture originali di antichi masi contadini e officine artigianali, orti e stalle, stube e cucine di una volta. Sembrerà di fare un tuffo nel passato (seppur non molto lontano). Info www.volkskundemuseum.it

Museo provinciale degli usi e costumi dell’Alto Adige di Teodone @Eleonora Lanzetti

Cosa mangiare (e dove) a Plan de Corones: soste di gusto

Una malga autentica, con terrazza soleggiate e stuben in perfetto stile pusterese: a Sorafurcia, località sopra Valdaora, si trova malga Oberegger, luogo ideale per rifocillarsi dopo la camminata al Plan de Corones.

La filosofia della cucina? Portare nel piatto le ricette tradizionali di una volta. A partire dalla materia prima: la carne di manzo utilizzata proviene dai “pinzgauer”, vecchia razza locale che si nutre di erbe spontanee nei pascoli attorno.

Dal bosco arrivano, invece, bacche, frutti e funghi. Nell’indecisione, sfogliando il menù, meritano un assaggio gli gnocchetti di grano saraceno con porri e speck, i canederli dolci ripieni d’albicocca e i Krapfen al papavero.

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Oberegger Alm, Valdaora @Eleonora Lanzetti

Se c’è un prodotto che più di tutti identifica il territorio alto atesino, questo è lo speck. Un salume che da queste parti si produce sin dai tempi antichissimi, insaporendo i tagli più nobili dei suini con ginepro, pepe, rosmarino, e affumicando con legno di faggio.

Il protagonista indiscusso di ogni merenda. Guai a non averlo in casa, da offrire ad un ospite. A Rasun Anterselva, accanto all’Hotel Autentis con Spa e suite ricavate nell’antico maso, da tre generazioni la famiglia Steiner si dedica alla lavorazione artigianale dello speck.

Suite “Joggila” Hotel Autenits ricavata nell’antico maso a Rasun Anterselva @hotelautentis

All’interno della struttura alberghiera degli Steiner si trova l’emporio in cui poter assaggiare e degustare (facendo delle vere e proprie verticali guidate, ndr) diverse qualità di speck. Il rinomato salume viene declinato in speck di coscia, pancetta, spalla, carré, guanciale, filetto e speck del contadino, ottenuto da maiali allevati nell’area di Anterselva in un raggio di 15 km.

A Chienes, invece, si entra nel mondo di latte e forme di Josef e Michela, il caseificio Gatscher, dove nascono formaggi, yogurt e burro in piccola produzione ma di genuina bontà. Un ottimo souvenir prima di tornare a casa? Il formaggio al ginepro, su tutti, aromatico e perfetto per l’aperitivo.

Metzgerei Steiner @steiner

Dove Viaggi ©RIPRODUZIONE RISERVATA

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