Malaga è la seconda città dell’Andalusia e la porta d’ingresso alla Costa del Sol con le sue spiagge affollate. Negli ultimi dieci anni questa città a pochi chilometri da Gibilterra e dal Marocco ha fatto della cultura una potente leva di sviluppo.
Nuovi musei ed edifici d’avanguardia, il sapiente restauro del centro cittadino e un’intelligente riqualificazione di aree urbane hanno infuso nuova linfa vitale alla città, oggi capitale culturale e meta ideale per un fine settimana ricco di cose da vedere e da fare.
Tra 36 musei, eventi come il Malaga Film Festival e la Biennale di Flamenco. Il Teatro del Soho, creato da Antonio Banderas, e la cucina stellata del ristorante Josè Carlos Garcia al Muelle One. E il Museo Picasso: il cuore pulsante del rinascimento malagueño, nato nel 2003 non come semplice pinacoteca, ma come fulcro della cultura e della comunità cittadina. Senza dimenticare il mare e i piccoli borghi di pescatori come il Pedregalejo, a meno di mezz’ora dal centro città. Ecco il meglio da vedere a Malaga.
Cosa vedere a Malaga
Il Museo Picasso
Plaza de la Higuera è quasi incastrata nel reticolato stretto della vecchia medina di Malaga. All’ombra secolare di questo fico s’intrecciano memorie di arabi, fenici, musulmani e cristiani. Ed è questo l’anello di congiunzione del Museo Picasso.
Un edifico che ha un cuore rinascimentale e un corpo moderno, e che ricorda le case andaluse nel suo bianco essenziale. Una cittadella della cultura, con mostre, progetti sociali e una stagione di concerti, che nell’ottobre 2023 festeggia vent’anni di vita.
Pablo Picasso trascorre i primi dieci anni della sua vita a Malaga. Dopo il Capodanno del 1900 non tornerà più nella sua città di origine. Ma i legami tra l’artista e l’Andalusia seguiranno traiettorie parallele. E alla fine, nel 2003, la regione andalusa ha creato con Christine Ruiz- Picasso moglie di Paul (primogenito del pittore) e il figlio Bernardo Ruiz Picasso un accordo per poter esporre parte della loro collezione personale.
In tutto, il museo custodisce 204 opere autografe, di cui 49 prestate da Christine Ruiz e Berardo Ruiz Picasso. La collezione permanente è ospitata a palazzo Buenavista, raffinatissimo esempio di stile rinascimentale mudéjar, mentre le mostre temporanee (così come l’importante biblioteca, gli uffici, l’auditorium) si trovano nella nuova ala progettata come un cubo bianco da Richard Gluckman.
“In dieci anni Malaga ha saputo imporsi come capitale culturale dell’Andalusia- spiega il direttore del museo Josè Lebrero Stals – oggi grazie alla cultura una città di circa 568 mila abitanti ospita ogni anno 1,3 milioni di turisti, di cui almeno 650 mila visitano il Museo Picasso”.
Le mostre a Malaga, la città natale di Picasso, per i 50 anni dalla morte dell’artista nel 2023
Fino al 10 settembre si può visitare la mostra Picasso Escultor Materia Y Cuerpo. Curata da Carmen Giménez e inserita nelle celebrazioni ufficiali per i 50 anni dalla morte del geniale artista, è la prima grande esposizione in Spagna incentrata esclusivamente sulle sculture di Picasso. 61 opere, realizzate tra il 1909 e il 1964 con materiali diversi: legno, bronzo, ferro, cemento, acciaio e gesso.
Dal 3 ottobre al 24 marzo 2024 il Museo presenterà invece The Echos of Picasso che rifletterà sull’influenza che l’artista ebbe sull’arte del XX secolo.
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La Cattedrale
È la chiesa più imponente dell’intera Andalusia, nella centralissima plaza del Obispo. Costruita sopra la precedente moschea a partire dal 1487, anno della riconquista cattolica di Malaga, è stata concepita come il più imponente argine fisico all’Islam in Europa.
Nonostante il suo nome completo sia Santa Iglesia Catedral Basílica de la Encarnación, la gente di Malaga la chiama affettuosamente ”La Manquita “. Questo soprannome (la mano monca) è dovuto alla mancanza della seconda torre, che era nei piani originali dell’architetto Diego de Siloé ma che non si realizzò per mancanza di fondi pubblici.
Per scoprire la Cattedrale di Malaga da una prospettiva diversa, dal 2015 questo edificio ha aperto i suoi tetti al pubblico. Da qui si può godere di una vista unica della città.
La Malaga monumentale: teatro romano e fortezza Alcazaba
Storia e bellezza nel percorso monumentale che in calle Alcazabilla si apre sul teatro romano (scoperto nel 1951) e prosegue con l’Alcazaba, la fortezza di epoca musulmana ai piedi del monte Gibralfaro.
Si sale a piedi o con un ascensore in calle Guillèn Sotelo. L’impatto è emozionante: patii e giardini in stile moresco testimoniano la Malaga araba. Non ha l’opulenza o le dimensioni dell’Alcazaba di Siviglia, ma è un piccolo gioiello ben tenuto e di facile accesso. L’app multilingue gratuita è un plus, ma il motivo più interessante per salire qui è la vista sulla città e sulla Costa del Sol. Dal castello di Gibralfaro, nelle giornate terse, Gibilterra appare all’orizzonte.
Pasaje Chinitas e plaza de la Constitución
Il Pasaje Chinitas non è mai stato un quartiere. Tuttavia, collegando quattro strade immediate —Santa María, Plaza de la Constitución, Fresca e Toril—, ha creato, al centro, una sorta di isola urbana con una propria singolarità e personalità ben definita. All’inizio si chiamava il passaggio di Alvarez, ma l’esistenza del Café de Chinitas ha fatto del luogo il cuore della bohème malagueña.
Dalla seconda metà dell’Ottocento café cantante a metà strada tra il bordello e il palcoscenico galante, il locale ha scritto una lunga e controversa cronaca sociale da cui spiccavano in egual misura risse monumentali, immoralità sceniche e nomi illustri. Uno su tutti Federico Garcia Lorca. Il caffè fu chiuso negli anni della guerra civile, un lutto mai superato dalla città.
Interessante dare un occhio al pavimento in plaza de la Constitución: sono riprodotte in bronzo le prime pagine dei quotidiani spagnoli del giorno in cui venne approvata la costituzione spagnola.
Soho Malaga
Tutto il quartiere sul lungofiume di Ensache Centro che un tempo era un’area portuale malsicura oggi è la zona più anticonformista della città. I muri dei palazzoni sono colorati dal collettivo di street art Maus, nell’ex mercato rionale ha trovato posto il CAC (museo di arte contemporanea), caffè e bistrot fusion nascono con grande rapidità nelle piazze e nelle strade. Un barrio forse sopravvalutato ma che in ogni caso sta risorgendo, e ha nel Teatro Soho CaixaBank nato per impulso personale di Antonio Banderas come omaggio alla sua città, il suo cuore culturale.
Plaza de toros la “Malagueta”
Ci sono regioni della Spagna in cui la corrida è vietata. L’Andalusia non è tra queste. Qui si rinnova ogni anno un’epica fatta di rischio, adrenalina, coraggio, folle che idolatrano i toreri come eroi. In stile neomudéjar con due anelli sovrapposti, la plaza de toros di Malaga è una delle più antiche e importanti di Spagna.
Qui la corrida richiama ancora migliaia di spettatori da tutto il mondo durante la Feria di agosto. Nelle altre stagioni è un centro culturale, che attualmente ospita la mostra fotografica di Edward Quinn Picasso y los años dorados de la Costa Azul.
I luoghi del flamenco
In Andalusia sono in molti a pensare che oggi il flamenco non abbia il posto che merita nella cultura spagnola. Certamente la Biennale di Flamenco di Malaga è un appuntamento unico per ascoltare tendenze, nuove leve e grandi interpreti (come Sandra Carrasco, una delle voci più emozionanti del flamenco attuale).
Ma in città esistono anche orgogliose roccaforti di quest’arte, luoghi dove capire il senso di una forma musicale che mescola dolore, passioni e voglia di riscatto. La Peña è come la milonga per il tango, un luogo dove si canta e si balla il flamenco. La peña Juan Breva, attiva da oltre 60 anni, custodisce tutta la vera tradizione malagueña.
Sembra di entrare in una osteria classica e senza tempo: piano per piano in un mondo di ricordi vibranti, caldi e veraci. Il circolo è uno dei più antichi e la tradizione del flamenco è tramandata con passione e orgoglio.
Le spiagge: Malagueta, Pedregalejo
Un villaggio di pescatori a pochi kilometri dalla città, dove le casette basse arrivano fino al mare e i tronchi di legno levigati fanno da argine alle piccole barche. La sera il villaggio si accende di luce: nei chiringuitos sulla spiaggia si cucina Espeto, la specialità del posto, degli spiedini di sardine cotti sulla griglia.
Oggi Pedregalejo è una delle zone più vive di Málaga e il luogo più amato dai malagueñi per i bagni, un pranzo fuori porta in riva al mare. E’ rimasto autentico, un po’ delabrè, diverso dall’allegria chiassosa della Malagueta, l’affollata spiaggia cittadina, e della Caleta, la spiaggia gemella affiancata dalla ciclabile e dalla promenade, con aree di sosta e palestre en plein air, che conduce al Pedregalejo.
Il mercato di Atarazanas
Colori, profumi, cibi freschi e deliziosi con un sorprendente rapporto qualità -prezzo. Nel cuore del centro storico il Mercado de Atarazanas è uno degli edifici che meglio rappresentano l’architettura del XIX secolo a Malaga. Magnifiche le vetrate che riproducono i punti salienti storici della città.
Banchetti colorati e pulitissimi vendono prosciutto, salsicce, formaggio, pesce e infinite varietà di olive. Poi tripudio di fragole, ciliegie, anguria e melone nella tarda primavera. Mangiare ad Atarazanas è una delle più belle esperienze in città.
Cosa mangiare a Malaga
Le tapas andaluse sono composte principalmente da melanzane fritte, sardine fritte, crocchette di formaggio, insalata russa (qui fatta con patate e carote) e la tipica ensalada Malagueña (con aggiunta di cipolle e arancia).
Il salmorejo è un gustoso gazpacho andaluso fatto con pane e pomodoro. Ma qui si ama molto anche l’Ajo blanco, gazpacho fatto con le mandorle. Solo sulle spiagge di Malaga si mangia l’Espeto (o Espedito), in origine spiedini di sardine grigliate ma che oggi sono fatti con molte varietà di pesce. La particolarità? La griglia è creata all’interno di una barca di legno.
Le tortas de algarrobo, dolci all’olio della regione dell’Axarquía di Málaga, sono preparate in modo tradizionale seguendo una ricetta che risale all’epoca dell’occupazione araba. Sono fatte con zucchero, cannella, anice, farina, mandorle, lievito e olio extra vergine di oliva. Popolarissime a Malaga, sono seconde solo alle tortas de aceite, più leggere e semplici sfoglie dolci fatte con olio.
Da bere la Cerveza Artesanal Rondeña, la birra migliore.
Dove mangiare a Malaga
El Pimpi è il ristorante che più racconta Malaga. Per molti motivi: si trova proprio di fronte all’anfiteatro romano e alla casa natale di Picasso.
È il ristorante in cui si possono trovare a tarda sera Paloma Picasso e Antonio Banderas. E custodisce il rito della tapas con vista piazza. Dentro si trovano un affascinante dedalo di salette con immagini e foto di personaggi celebri della movida andalusa e un meraviglioso patio.
Per un’esperienza gastronomica di livello si va da Juan Caros Garcia al Muelle One, stellato che propone un menu degustazione che rilegge in chiave personale i classici della cucina della Costa del Sol.
Provare, per una tapas in tarda mattinata o al pomeriggio, una delle notevole vinerie nel centro della città. La Tranca è uno dei despachos storici della città. Lì vicino c’è anche Ultramarinos.
Al mercato di Atarazanas un grande classico è il bar omonimo, il primo ad aprire qui. Bello anche El Cartuchito. Si va a pranzo per il pesce freschissimo, le verdure e le specialità locali come pimientos verdes, patas bravas e l’ensalada Malagueña (con patate, arance, baccalà e olive). Per i churros (le frittelle dolci a bastoncino) l’indirizzo giusto è Casa Arada, mentre il gelato più famoso della città si trova a Casa Mira.
Dove dormire a Malaga
Un indirizzo nel cuore di Malaga tra il Paseo del Parque e la Cattedrale è AC Malaga Palacio Hotel by Marriott. Da qui tutta la città è raggiungibile a piedi. Da segnalare il rooftop, il più alto della città, con piscina, per un aperitivo al tramonto (stanze da 180 a 230 euro).
Sempre nel centro della città Atarazanas Malaga Boutique Hotel è un tre stelle appena rinnovato con stanze essenziali e ariose che guarda proprio sul celebre mercato (prezzi da 140 a 190 euro).
Come arrivare a Malaga
L’aeroporto internazionale si trova ad appena 8 km dalla città. Ogni giorno voli diretti Ryanair e voli con scalo di Vueling e Iberia collegano Malaga all’Italia.
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