“Windy City” o “Second City”: la storia di Chicago è scritta nei suoi appellativi, in quel vento che soffia gelido dal lago Michigan ma anche sulle ceneri del devastante incendio che nel 1871 ha raso al suolo un terzo di “downtown”, spronandola a rialzarsi in fretta a colpi di svettanti grattacieli e a diventare una delle capitali mondiali dell’architettura, prima sotto l’egida della pionieristica “Chicago School” e di firme come Daniel Burnham, William Le Baron Jenney e John Root, poi di leggendari archistar, tra tutti Frank Gehry e Frank Lloyd Wright.
Si intuisce al volo approdando nell’estremità meridionale del Michigan Lake in Illinois, dove è di casa la terza metropoli più grande degli Stati Uniti, un macrocosmo multistrato che offre sfumature diverse della sua poliedrica personalità a seconda dell’altezza in cui si punta lo sguardo: pronta a captare ogni novità, come le antenne della Willis Tower (527,3m), il suo edificio più alto, eclettica come gli stili degli edifici che si avvistano dai vagoni del “Loop”, l’antica sopraelevata che dal 1892 scarrozza per il centro migliaia di passeggeri, dall’animo green e artistica come le opere – una su tutti il “Cloud Gate” di Anish Kapoor – che punteggiano i suoi parchi, ma anche “pop” come lo “street o comfort food” servito nei folcloristici locali affacciati sulla strada, sofisticata e gourmet come le nuove vinerie urbane che imbottigliano rossi e bianchi in lussuosi scantinati di design e, ancora, “underground” come la sua scena musicale o i quartieri intorno a Wicker Park e Logan Square.
Dall’alto in basso, la prospettiva cambia sempre, disegnando un affascinante melting pot architettonico e culturale che vale la pena esplorare a piedi, in bici e in barca, sui battelli che percorrono ogni giorno il fiume Chicago, costeggiando il suo elegante Riverwalk pedonale.
Per informazioni: choosechicago.com
Cosa vedere a Chicago in tre e cinque giorni
Skydeck Chicago Museum
Per ammirare in un colpo solo lo sfavillante skyline e farsi un’idea in poco tempo della città si sale al 103imo piano della Willis Tower dove, accanto allo Skydeck panoramico aperto al pubblico nel 1973, si è affiancato nel 2021 un nuovo museo che offre una vista a 360° gradi sulla metropoli e un’esperienza immersiva di tutte le sue principali attrazioni: pannelli multimediali, vagoni della metropolitana con simulazioni di viaggio, backdrop per selfie e fotografie, videowall esplicativi su musica, gastronomia, sport, cinema e architettura aiutano a ricostruire le tappe evolutive di quest’angolo di Illinois e la storia dei suoi protagonisti più celebri.
Da Michael Jordan, stella dei Chicago Bulls dal 1984 al 1998, a Oprah Winfrey fino a Michelle (nata a Chicago) e all’ex Presidente degli Stati Uniti Barack Obama che qui ha vissuto fino al 2008 prima di vincere le elezioni (la casa si trova in 5046 S Greenwood Ave ). Tra le nuove gettonate attrazioni svettano poi gli adrenalinici “The Ledge”, cinque balconi in vetro completamente sospesi a più di 400 metri d’altezza.
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Chicago walking (art) tour
Proseguendo per le squadrate vie a scacchiera di downtown è impossibile non imbattersi in almeno un’opera d’arte o in un grattacielo siglato da un archistar, caratteristica che rende tutto il centro storico un grande museo gratuito en plein air: dalla monumentale scultura senza nome realizzata nel 1967 da Pablo Picasso in Daley Plaza al gigantesco mosaico “Four Seasons” (“quattro stagioni”) di Marc Chagall che campeggia in Chase Tower Plaza (10 South Dearborn Street) dal 1974, stesso anno in cui è stata inaugurata anche “Flamingo”, l’opera “stabile” rosso fiammante firmata dallo statunitense Alexander Calder, fino al più recente “Gentleman” (2015) del taiwanese Ju Ming in Ama Plaza.
Ma è l’immenso Millennium Park, polmone verde completato nel 2004 (al 201 E Randolph St) a sintetizzare alla perfezione come a Chicago l’arte sia diventata, anno dopo anno, un bene comune fruibile e al servizio della società: in quest’oasi punteggiata di aiuole e aree ricreative trovano spazio alcune delle opere più rappresentative (e visitate) della metropoli, da quel gigante “fagiolo” – ovvero “The Bean” come chiamano “Chicagoans” e turisti la famosa scultura “Cloud Gate” di Anish Kapoor – inaugurato nel 2006 – all’avveniristico Jay Pritzker Pavilion, arena progettata nel 1999 da Frank Gehry e inaugurata nel 2004, un auditorium dalla sorprendente silhouette naturale che ricorda quella delle conchiglie, dove d’estate vanno in scena concerti e performance di artisti internazionali.
Chi approda al Millennium Park lo fa per ammirare da vicino anche un’altra opera pubblica interattiva, la Crown Fountain dello spagnolo Jaume Plensa, due parallelepipedi di 15 metri che riproducono video digitali dove si alternano i volti di chi abita in città.
The Art institute of Chicago
Per farsi anche solo un’idea dell’impressionante numero di opere ospitate al suo interno non basta un’intera giornata, ma The Art Institute of Chicago, l’istituzione museale più importante in città aperta nel 1879, è una delle tappe obbligate ogni volta che si atterra a Chicago.
Secondo soltanto al Louvre di Parigi per il numero di capolavori impressionisti e post impressionisti che trovano spazio nelle sue sale, il museo vanta oltre 300.000 creazioni, reperti e manufatti dislocati su quattro piani, facilmente visitabili grazie all’App e alle guide cartacee multilingue distribuite all’ingresso che aiutano a orientarsi tra sale e gallerie.
In un’ora nel museo si riesce a fare la spola dal celebre “The Old Guitarist” di Pablo Picasso (galleria 391, 3° piano) a “Nighthawks” di Edward Hopper (galleria 262, 2° piano), dal capolavoro “The Bedroom” di Vincent van Gogh (galleria 241, 2° piano) a “Sky above Clouds IV” della statunitense Georgia O’Keeffe (galleria 249, 2° piano), senza rinunciare all’Hartwell Memorial Window”, monumentale finestra composta da ben 48 pannelli in vetro colorato disegnata dall’artista Agnes F. Northrop per i Tiffany Studios nel 1917 (galleria 200, secondo piano).
Spostandosi tra le sale è impossibile non fermarsi al richiamo esercitato dalle tele di Seurat e Claude Monet, Francis Picabia ma anche dall’inconfondibile “American Gothic” di Grant Wood.
L’ingresso del Art Institute of Chicago è da South Michigan Avenue, 111.
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Per una pausa strategica tra uno spostamento e l’altro, si sale all’ultimo piano del Chicago Athletic Association (12 S Michigan Ave), esclusivo ex club privato per pochi facoltosi membri ospitato in un edificio in stile gotico veneziano del 1893, scampato alle grinfie degli speculatori edilizi che nel 2008 avrebbero voluto trasformarlo in un grattacielo e condominio di lusso.
Oggi i suoi eleganti salotti in stile retrò preservano l’atmosfera da gentleman’s club ma sono stati convertiti in un luogo di inclusività culturale con sale aperte al pubblico per disegnare e leggere, in un grazioso boutique hotel (perfetto per soggiornare in città) e, soprattutto nel Cindy’s, lounge bar e ristorante (l’executive chef è Kaleena Bliss) che vanta non solo il rooftop più panoramico della città, con una vista superba sul Millennium Park e sulle sponde del lago Michigan, ma anche un’opera originale di Andy Warhol, il ritratto di Mrs. Cindy Pritzker, imprenditrice e proprietaria, insieme al marito Jay, del colosso Hyatt e fondatori nel 1979 del famoso Premio Pritzker.
The Loop e la Route 66
Non serve avere molti giorni (e soldi) a disposizione per girare tutta downtown, basta salire sulla sopraelevata del 1892, conosciuta da tutti come “The Loop”, dove al prezzo di 2.50$ ci si fa scarrozzare lungo un tour ad anello del centro storico, dalla fermata di Merchandise Mart, passando per Washington/Wells, Quincy, La Salle, Washington Library, Adams, Wabash, State e Clark Lake, per poi proseguire verso i sobborghi urbani e le aree residenziali più decentrate.
Vale una sosta, più per la potenza evocativa che per l’attrazioni in sé, l’iconico cartello stradale all’incrocio tra la Adams e S Michigan Avenue (di fronte all’Art Institute of Chicago) che sigla l’inizio dell’epica “Route 66”, emblema e simbolo per più di una generazione di viaggiatori “on the road” del sogno a stelle e strisce.
The Navy Pier e la Centennial Wheel
Progettato da Daniel Brunham e completato poi dall’architetto Charles Sumner Frost per rendere il lago fruibile ai cittadini, il Navy Pier non ha mai smesso di attrarre i turisti per la superba vista sui grattacieli di downtown da un lato, sulle sponde del Michigan Lake dall’altro, diventando fin dal 1916, anno della sua inaugurazione, una delle attrazioni più visitate del Midwest.
In questo molo lungo circa un chilometro si condensano boutique di souvenir, ristoranti e d’estate – nel periodo tra il Memorial Day (29 maggio) e il Labour Day (4 settembre) – concerti e spettacoli all’aperto gratuiti.
Ad arricchire poi l’offerta ricreativa ci sono le crociere sul lago e la svettante Centennial Wheel, ruota panoramica che regala un colpo d’occhio a 360° su tutta l’area.
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Un immenso luogo polifunzionale in continuo divenire, riscoperto dopo la pandemia anche dai Chicagoans che qui hanno trovato spazi per incontrarsi in pubblico con sufficiente distanziamento sociale e un ricco calendario di eventi, incluse mostre temporanee.
Tra i nuovi progetti in cantiere, anche l’inaugurazione nel 2024 dell’Illuminarium, esperienza interattiva, immersiva e hi-tech che si avvale di realtà aumentata e virtuale per trasportare i visitatori in ecosistemi lontani, dalla savana in Africa alla superficie lunare.
In barca, lungo il Magnificent Mile
Che Chicago sia profondamente legata all’acqua è chiaro fin da subito atterrando in città, basta osservare le numerose bandiere che sventolano su strade e grattacieli: due bande orizzontali celesti, a indicare il colore del Michigan Lake e del Chicago River – il cui corso è stato invertito grazie alla costruzione di un articolato sistema di canali – e quattro stelle per non dimenticare gli eventi che ne hanno scandito la storia, l’incendio del 1891, la World’s Columbian Exposition del 1893, la Century of Progress International Exposition del 1933 e il Fort Dearborn, primo insediamento urbano del 1803.
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Il modo più suggestivo per ripercorrerne le tappe evolutive della città è proprio dall’acqua, salendo a bordo della First Lady, imbarcazione che quest’anno festeggia 30 anni di “Chicago Architecture Center River Cruise”, crociere lungo il fiume durante le quali si scoprono i segreti degli edifici più importanti della città, soprattutto quelli che svettano nello sfavillante “Magnificent Mile”, ovvero il centrale Michigan Avenue District, regno di boutique alla moda, hotel di lusso e storici grattacieli: il John Hancock Center del 1969, progettato da Bruce Graham e Fazlur Khan, la Tribune Tower del 1925, alta 141 metri e in stile neogotico, il Wrigley Building del 1922 e l’elegante The Mart del 1930 dall’estetica Art Déco.
Il punto di partenza delle crociere è sul Riverwalk all’incrocio di Michigan Ave. and E. Wacker Dr. (la scala per scendere sul Riverwalk è al n.112 di E. Wacker Dr.). In alternativa, si può passeggiare lungo il Riverwalk dove di sera va in scena lo spettacolo luminoso “Art on The Mart”, particolarmente adatto a chi viaggia con i bambini.
Le location dei film a Chicago: il tour “Chicago and The Movies”
Da “The Blues Brothers” (1980) a “Gli Intoccabili” (1987) fino a “Il Fuggitivo” (1993), Chicago è stata immortalata in molte pellicole di culto: è divertente scoprirlo girando a piedi downtown insieme alle guide del tour “Chicago and The Movies” che ripercorrono set e location con tanto di tablet per mostrare ai turisti gli spezzoni dei film. Un modo insolito per visitare importanti edifici storici come il Chicago Cultural Center del 1897 e la sua cupola-gioiello firmata Louis Comfort Tiffany (la più grande al mondo firmata Tiffany) o il Marquette Building del 1895 firmato dagli architetti Holabird & Roche dove sono state girate alcune scene de “Gli Intoccabili”.
Cosa fare a Chicago in sette giorni
Con una settimana a disposizione c’è tutto il tempo per spingersi fuori dal centro ed esplorare storici quartieri alternativi e nuove aree di tendenza dove si concentrano boutique di stilisti emergenti, negozi vintage e colorati locali dai concept insoliti. Dall’area di Wicker Park, enclave hipster sviluppata intorno a North Milwaukee, alle vicine Logan Square e Bucktown, tutte viali alberati e casette in mattoni rossi abitate oggi da artisti, creativi e giovani professionisti.
Per pranzo si raggiunge il Time Out Market (916 W Fulton Market), insegna di successo con diversi locali disseminati per il pianeta che offre stand gastronomici che servono dal classico hamburger alle donuts, ciambelle over glassate, ma anche piatti etnici come ramen e sushi. Un ambiente dall’atmosfera rilassata e informale dove sorseggiare una birra su lunghi tavolino in legno.
Di sera si può fare la spola tra i più celebri locali che hanno scandito la storia della musica mondiale, dal Redhead Piano Bar (16 W Ontario St) al Blue Chicago (536 N Clark St), dall’Andy’s Jazz Club (11 E Hubbard St) all’House of Blues (329 N Dearborn St) fino a Metro (3730 N Clark St), palcoscenico di esordio per molte celebrità, dai R.E.M ai Nirvana.
Per gli appassionati di musica rock, non mancano tour che ripercorrono luoghi e tappe a tema “Smashing Pumpkins”, tra le rock band originarie di Chicago più celebri al mondo.
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Sul fronte dell’architettura, prenotando con largo anticipo, ci si spinge fino a Oak Park, sobborgo al confine occidentale di Chicago, raggiungibile in circa 35 minuti con la Green Line, per visitare la Frank Lloyd Wright Home and Studio, casa-museo del 1889 dedicata al suo celebre proprietario (e architetto) Frank Lloyd Wright, insieme a una serie di abitazioni (osservabili solo dall’esterno perché private) messe a segno negli anni dall’archistar, come le case di Water Gale e di Thomas Gale e la Unity Temple, chiesa universalista unitaria e tempio, tutte ubicate a Oak Park.
Dove e cosa mangiare a Chicago
La scena gastronomica urbana è un curioso melting pot di antichi comfort e street food che nascondono aneddoti affascinanti, ristoranti gourmet e locali modaioli che offrono concept innovativi di ristorazione e, anche con pochi giorni a disposizione, si può scegliere se cenare nella nuova “Chicago Winery” nella zona di River North, dove si imbottigliano vini provenienti in prevalenza dalla California, assaporando creazioni che rielaborano con estro radici e vegetali, oppure sperimentare la famosa “Pizza- Chicago Style”, la “Deep Dish Pizza”, portata alla ribalta da celebri insegne della ristorazione come Giordano’s, colosso dell’impasto dal 1974.
Inventata nel 1943 da Ike Sewell e Ric Riccardo nel leggendario locale “Pizzeria Uno” (29 East Ohio), dove c’è ancora una targa a ricordarlo, la pantagruelica “Deep Dish Pizza” è un impasto molto soffice e alto, riempito di ogni sorta di ingrediente (mozzarella e peperoni i più gettonati) e poi cotto in teglia: il risultato è una sorta di torta-pizza più che la classica napoletana sfornata in Italia.
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Vale anche la pena di partecipare a uno dei food tour organizzati da Bobby’s Bike Hike’s dove in circa tre ore si assaggiano e si visitano storici ristoranti e locali, conditi da curiosi aneddoti e racconti su come sono nate le ricette più iconiche della città, inclusa la gigante pizza ripiena. Un tour interessante (non all’insegna del fine dining) per scoprire che molti dei cibi etichettati spesso dai puristi come “junky food” – dai panini imbottiti agli hot dog – non sono in realtà figli del consumismo ma della Grande Guerra e della Grande Depressione, come il panino imbottito con carne e giardiniera in grado di offrire il giusto apporto di vitamine e proteine in un pasto solo.
Le tappe golose? Dall’insegna Belli Goat all’Exchequer Restaurant frequentato anche da Al Capone ai tempi del Proibizionismo, fino al più romantico The Palmer House che sforna ancora oggi, fin dal 1893, golosi brownie al cioccolato nati per una travagliata storia d’amore.
Come arrivare a Chicago (con stopover a Lisbona)
Chi ha in programma di volare a Chicago può beneficiare del programma “Portugal Stopover” messo a disposizione dalla compagnia aerea TAP Air Portugal, membro di Star Alliance, fondata nel 1945 e riconosciuta nel 2023 da AirlineRatings.com la compagnia aerea più sicura in Europa e la sesta nel mondo. Il programma consente ai passeggeri che non hanno come destinazione finale Lisbona o Porto, ma che si fermano in una di queste città, di beneficiare, all’andata e al ritorno, di una sosta in Portogallo fino a dieci notti, senza costi aggiuntivi nella tariffa.
Le tariffe per volare a Chicago (da Milano Malpensa, Roma, Firenze, Napoli, Venezia e Bologna) partono da 282 euro (solo andata) da Milano Malpensa e da 290 euro (solo andata) da Roma Fiumicino.
Un’offerta strategica che permette di visitare Lisbona, il suo antico quartiere Alfama, trascorrere una giornata sul fiume Tago, ammirando le sue più celebri attrazioni come la Torre de Belem e l’avveniristico MAAt, Museo di Arte, Architettura e Tecnologia per poi spostarsi al tramonto nella brulicante Praça do Comércio, visitare l’interattivo “Centro Interpretativo da História do Bacalhau”, dedicato al suo ingrediente e piatto più celebre, assaporare un “pastel de nata” in uno dei tanti eleganti dehors affacciati sulla piazza.
Per informazioni: flytap.com, visitlisboa.com
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