Tascabile, elettrica, cool. Ecco la microcar in gran parte italiana nata per la metropoli (e i borghi, e le isole)
La ricerca del mezzo che cambi per sempre la mobilità urbana, il sacro Graal che vinca la sfida dell’inquinamento, del traffico, dell’accessibilità, è un’avventura sociale e tecnologica che va avanti ormai da decenni, passando dal Segway al monopattino elettrico, dallo scooter con il tetto a quello a tre ruote.
Microlino, la microcar elvetico-italiana commercializzata e in gran parte prodotta e progettata da Koelliker a Torino e dintorni, il “quadriciclo elettrico” che ieri, 24 maggio, ha sfilato in carovana con agilità tra le viuzze del centro e la Collina di Torino, ha però una storia (e un look) che, decisamente, intriga.
Forse perché, innanzitutto, non va pensata come un’automobile “concentrata” ma come un monopattino evoluto.
Microlino: la risposta a un nuovo lifestyle urbano
Si parte da un’analisi. Serve spazio. Per i pedoni, per le bici portate in centro dalle nuovi ciclabili che si vanno diffondendo nelle nostre città, per le nuove aree pedonali e i dehors spuntati in Pandemia, e poi confermati a furor di popolo, nei centri storici. Serve una mobilità che rappresenti un nuovo sentire ormai accettato ovunque, quello che chiede meno emissioni pericolose, ma anche meno inquinamento, stili più slow, più essenziali e meno aggressivi. Servono soluzioni per vivere città che, per mille motivi, ma in modo ormai sempre più netto e senza ritorno, stanno espellendo le auto private dai propri centri storici fra Ztl, nuovi limiti di velocità, pedaggi e parcheggi ristretti. Così come sono cambiati gli orari delle città, il rapporto lavoro-tempo libero, la composizione delle famiglie (secondo studi riportati da Koelliker in media ogni auto è occupata da 1,2 persone, e viaggia una media di 35 chilometri al giorno a una velocità ai 30 chilometri.
Ecco allora la prima idea, spuntata nel 2015 di 2015 Wim Ouboter. Lui, zurighese, è il fondatore della Micro Mobility System , che manda oggi avanti con i due suoi figli Merlin and Oliver: l’uomo della linea di monopattini Micro Mobility. Il modello più famoso è quello regolabile, pieghevole, di design con due ruote davanti e una dietro, pensato per iniziare da bambini, poi, le varie versioni elettriche hanno riempito il mondo: oggi la Micro, 100 milioni di euro di fatturato, ne produce 80 milioni di pezzi l’anno, di monopattini, leader di mercato negli Stati Uniti.
Basta aggiungere una quarta ruota ed ecco il sogno di Microlino, “quadriciclo di categoria L7” per la mobilità urbana sostenibile. Una nuova categoria di prodotto, la microcar premium, tra la moto e l’autovettura, che ha preso vita con la scelta di rivolgersi alla tradizione tutta italiana (e torinese) del design industriale e di varare l’alleanza con il gruppo Koelliker per la progettazione e la produzione – in due stabilimenti a Moncalieri e La Loggia, nel Torinese – il marketing e la distribuzione.
Il risultato è già prenotabile sul sito di koelliker.it/microlino, importatore e distributore esclusivo. Prime consegne a giugno. E il 24 maggio, a Torino, è arrivata la presentazione ufficiale alla stampa.
Stile, essenzialità e originalità
E allora eccola la Microlino su strada. Tra le vie affollate intorno a Piazza Vittorio e Piazza San Carlo, sul lungo Po e intorno a Piazza Castello, per poi inerpicarsi per le viuzze e i tornanti della Collina. Un mezzo che occupa la metà dello spazio di un Suv e ne pesa un terzo (435 chili). Ospita in 2,519 di lunghezza, 1501 di altezza, 1473, di larghezza, due sedute (vere e regolabili) e un bagagliaio da 230 litri.
Essenzialità, nello spirito del “se non serve si può togliere”, vuol dire niente autoradio (ma c’è il supporto per il cellulare-navigatore e l’amplificatore bluethoot), niente alzacristalli elettrico, anche per eliminare peso e carico sulla batteria elettrica, niente aria condizionata, anche se si pensa a un upgrade i questo senso (ma il tettuccio apribile ne fa la più piccola convertibile sul mercato), un abitacolo in cui ogni millimetro è sfruttato (comodo però).
Tutto perché Microlino abbia bisogno di un 60 per cento in meno di energia rispetto a un’analoga elettrica, con un’autonomia fino a 230 chilometri (ricaricandosi in 4 ore a una normale presa).
L’originalità è nella soluzione innovativa dell’entrata anteriore, nel senso che l’intero “muso” del mezzo si alza ad accogliere i passeggeri, nei due fari esterni ed estroflessi che danno quell’aria da coccinella (o da mininavicella spaziale) che, posteriormente, ospitano anche gli specchietti. Nelle ruote anteriori più distanziate .
Lo stile è nelle linee giocose e compatte, un po’ riprendendo certe “bubble car ” degli Anni 50, concepite da Icona Design (altro marchio sabaudo) e in cinquetinte vivaci per la leggera carrozzeria in alluminio (come per le sportive).
Microlino: chi la può guidare
Microlino si guida dai 16 anni, con la potente da motorino, da tempo estesa alle microcar, e, con una velocità massima di 90 chilometri orari, non può andare in autostrada.
Il prezzo è importante per quella che si propone, anche, come una nuova icona del green lifestyle, 21.090 euro che possono scendere a 17.090 euro o con contributo statali. E varie soluzioni si stanno pensando per provare Microlino in affitto, o in sharing.
In viaggio con Microlino
Microlino, soprattutto, è a zero emissioni, silenziosa, agile e ridotta, perfetta per le affollate zone del business e dello shopping delle metropoli italiane (dove ha accesso naturalmente, ai parcheggi per le elettriche), tra strade minore e passanti, bici e tram.
Non a caso l’automobilina sarà la superstar dell’evento Party Like a Dj, organizzato da Radio Dj il 10 e 11 giugno al Parco Sempione di Milano. Qui farà ufficialmente il suo debutto in società, presentandosi al grande pubblico con la possibilità di guidarla e provare in test drive dedicati.
Ma si presta, pensando anche al mondo di Dove, ai centri storici delle piccole e grandi città d’arte, le aree medievali, i borghi storici d’altura. Tutti luoghi da dove, gradualmente, le auto-auto, sono destinate ad essere bandite. E, perché no, le fascinose isole minori italiane, con i loro tornanti sul mare e i loro paesini-porto: in estate, quest’anno, Microlino sarà in tour anche alle isola Eolie per l‘Eolie Music Fest di luglio.
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