Da Beatrice Portinari, musa ispiratrice del sommo poeta, a Anna Maria Luisa dei Medici, illuminista ante litteram, fino alle viaggiatrici del Grand Tour che l’hanno scelta come meta privilegiata, Firenze da sempre è donna, come l’arte rinascimentale di cui si nutre. Il Grand tour delle donne fa tappa nel capoluogo, dopo aver attraversato le altre città d’arte fino all’Appennino per poi ridiscendere verso la costa tirrenica.
A Firenze abbiamo incontrato donne di successo che custodiscono con professionalità e grazia il ricco patrimonio della regione. Dalla raffinata ospitalità alle eccellenze della gastronomia, dai preziosi tessuti protagonisti dell’artigianato fino ai panorami diventati location delle produzioni cinematografiche.
Stefania Ippoliti, una toscana da film
E la prima protagonista della tappa fiorentina del Grand tour delle donne rappresenta proprio il cinema. Stefania Ippoliti è direttrice dal 2006 della Toscana Film Commission, che organizza 50 giorni di cinema ogni anno.
“Sono arrivata a film Commission per caso – racconta -. Ho studiato giurisprudenza, mentre collaboravo con la mia famiglia che aveva un’azienda di maglieria, ho diretto per 8 anni uno show room a Firenze, per poi lavorare nella promozione del territorio attraverso eventi culturali. Grazie a questo impiego, l’allora presidente della Mediateca Regionale Toscana mi affidò l’incarico di aprire una film Commission sul modello di quelle già esistenti in altre regioni, per creare un link tra cultura e impresa creativa”.
Oltre a occuparsi delle sale di proiezione tradizionali, lo scopo della Commission è attrarre nuove produzioni cinematografiche sul territorio: “Noi siamo fortunati perché siamo la Toscana, un nome famoso in tutto il mondo – commenta Stefania Ippoliti – ma è fondamentale portare più lavoro possibile nella nostra regione, anche in termini di artigianato. Per esempio Prato è il distretto per la creazione di costumi: lì abbiamo realizzato quelli della serie tv de “I Medici”. A Pisa lavoriamo con le nuove tecnologie applicate al cinema, a Siena si realizzano le colonne sonore. Pistoia è invece il laboratorio delle scenografie tradizionali, digitali e anche vegetali, realizzate con le piante”.
Nella Toscana film commission lavorano tante donne toscane, tutte molto capaci: “La Toscana ha un modo tutto suo di fare cinema – continua Stefania – meno glamour ma molto incisivo”. Tanti sono anche i festival internazionali che organizziamo: coreano, francese, indiano. “E poi c’è un festival molto importante che da quest’anno guideremo noi – conclude Ippoliti con orgoglio – ed è il Festival Cinema e Donne, nato nel 1968, che si svolge a novembre”. Obiettivo: trasmettere un messaggio contemporaneo sul tema delle rivendicazioni femminili.
Elisabetta Fabri, la “grande bellezza” dell’hôtellerie
Sulle sponde dell’Arno, circondati da palazzi e monumenti rinascimentali, è più facile imparare l’estetica del bello. Elisabetta Fabri, imprenditrice e mecenate contemporanea, presidente di Starhotels e cavaliere del lavoro dal 2019, ha sviluppato una sua visione dell’azienda di famiglia partendo proprio da questo concetto: “Crescere a Firenze per me ha significato da sempre respirare bellezza e, allo stesso tempo, realizzare che questo grande dono andasse tutelato e valorizzato”.
Forte di questa convinzione, mentre il gruppo cresceva Elisabetta fondava Starhotels International con l’acquisto dell’hotel The Michelangelo di New York, nel cuore di Manhattan: “Questo punto di vista – ammette – mi ha insegnato a riconoscere il valore della nostra italianità e della bellezza straordinaria che il nostro Paese offre. Apprezzo le cose fatte a regola d’arte, principio che seguo anche negli alberghi con un’attenzione da bottega rinascimentale”.
Come avviene nel progetto La Grande Bellezza – The Dream Factory, un’iniziativa ideata da Starhotels con l’obiettivo di supportare l’artigianato nelle ristrutturazioni degli hotel del gruppo, come nel caso del 5 stelle Helvetia & Bristol: “Così si promuove un turismo più sostenibile, che riporta al centro il saper fare italiano e
incoraggia un nuovo Rinascimento”, conferma l’imprenditrice.
In questo processo di rinnovamento, il mondo femminile può fare la differenza: nel 2021, il gruppo Starhotels ha dato il via al progetto “Un futuro da star per 10 donne manager”, per accompagnare le donne in un percorso di carriera con posizioni di responsabilità, grazie al quale è stato nominato da ITQF Best Employers 2023 for women in Italia nel settore alberghiero.
Elisabetta Bardelli, la regina della seta
Quando l’artigianato tramanda antichi saperi diventa anche arte. Elisabetta Bardelli, che guida l’Antico Setificio Fiorentino, fondato a Firenze nel 1786, in particolare, produce tessuti su misura su telai d’epoca, secondo la grande tradizione della storia tessile rinascimentale. Tutto si muove tra antico e moderno con l’affascinante leitmotiv dell’ordito. Uno dei simboli del passato è il prezioso orditoio presente in azienda, realizzato nel ‘700 sul modello di Leonardo da Vinci, “ma che dà vita a creazioni moderne, perché il successo del nostro setificio è legato alla fusione tra antico e moderno”, spiega con entusiasmo Bardelli.
Broccati, damaschi con disegni floreali a effetto lucido e opaco declinati in tendaggi, abiti sontuosi e persino tappetini in seta per il mondo pet. Un universo avvolgente tessuto dalle mani di 15 donne che compongono lo staff di Elisabetta, donna vulcanica e positiva, presidente della fondazione “amici del pronto soccorso di Careggi” con un passato nella Fiorentina calcio.
“Le donne sono multitasking – spiega -. Alcune nostre tessitrici oltre a dare vita a tessuti straordinari si occupano anche dei nostri social. E noi valorizziamo le donne, anche quelle del passato: abbiamo dedicato una collezione di gioielli anche a Simonetta Vespucci, celebre gentildonna del Rinascimento”.
Oltre ai rivestimenti di lusso di super yacht e arredamenti per hotel di alta gamma, Elisabetta Bardelli ricorda con orgoglio alcuni lavori speciali, come le giacche di Andrea Bocelli. “Ma la soddisfazione più grande è stata realizzare la casula in damasco Doria e tela di seta per il pontefice Francesco, in occasione della sua visita pastorale a Firenze nel 2015”.
Il fascino e la grazia degli orditi e dei colori di questo setificio sono stati immortalati nei decenni durante le visite di teste coronate come Maria José del Belgio, ultima regina consorte d’Italia, o Grace di Monaco, e ultimamente persino da Jeff Bezos, patron di Amazon.
Enrica Della Martira, da MasterChef all’orto San Frediano
Il Grand Tour delle donne in Toscana coinvolge anche i sapori. Enrica Della Martira è una giovane chef creativa: “Seguivo e imitavo mia nonna, cuoca provetta – ricorda – Non avevo però avuto mai modo di dare sfogo alla mia fantasia culinaria, abitando a casa con i miei. Quando mi sono trasferita a Milano a studiare ho iniziato a cucinare per tanti miei colleghi”.
Il corso della vita di Enrica è cambiato con MasterChef: “Mi sono iscritta per gioco alla terza edizione, nel 2014 su Sky con gli chef Cracco, Barbieri, Bastianich – racconta – sono stata selezionata e sono arrivata terza”. Dopo l’esperienza televisiva, Enrica ha iniziato a fare corsi per una scuola di cucina e a cucinare in modo professionale. Nemmeno la nascita di due gemelli e la pandemia l’hanno fermata.
“Proprio in quel periodo, osservando il grande giardino abbandonato intorno a casa mia, un tempo vivaio di piante grasse, ho deciso di trasformarlo in un orto-cucina da cui poter attingere le verdure ogni giorno”, racconta. Così è nato l’orto San Frediano, realizzato dagli architetti Tommaso Villa e Frauke Stenz anche grazie a un fondo perduto per la ripresa dell’imprenditoria di regione Toscana.
Qui, oggi, Della Martira organizza private dining da 6 fino a 180 persone con quattro menu di finger food e un primo, un secondo e un dolce per tavolo. La visibilità non manca: “Per Discovery oggi curo il programma Pasta, Orto e Fantasia. Il lavoro è tanto, ma sono grata alla vita per aver potuto realizzare il mio sogno nel luogo perfetto”.
Scopri di più: toscanapromozione.it
Guarda anche: Grand Tour delle donne in Toscana, lo speciale
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