Worldrise presenta la campagna 30×30: è tempo di proteggere il nostro mare

Worldrise Onlus, l’associazione che da 10 anni sviluppa progetti di conservazione dell’ambiente marino, si è fatta portavoce di 30×30 Italia la campagna italiana per la protezione di almeno il 30% del nostro mare entro il 2030. L’iniziativa, nata nel 2020, si inserisce all’interno di un più ampio sforzo internazionale volto a proteggere il mare, per garantirne funzionalità e produttività, proteggendo la nostra stessa vita sul pianeta.

Un respiro su due che facciamo, infatti, lo dobbiamo proprio al mare che produce circa il 50% dell’ossigeno che respiriamo. Il mare è anche uno dei nostri migliori alleati nella mitigazione dei cambiamenti climatici: assorbe circa il 25% dell’anidride carbonica in eccesso presente in atmosfera, regola il clima ed è fonte di lavoro e sostentamento diretto per metà della popolazione mondiale.

Mediterraneo, un mare ricco e da proteggere

Come se non bastasse, il nostro Mar Mediterraneo è considerato un vero e proprio centro di biodiversità: ospita, infatti, oltre il 18% delle specie marine conosciute, circa 17.000 specie. Purtroppo, però, è anche un mare sovrarsfruttato sia dalla pesca sia dall’estrazione di gas e dal traffico navale. Questi fattori, aggiunti all’inquinamento e ai cambiamenti climatici, ne stanno minacciando gravemente la ricchezza. A oggi, solo il 9% della superficie del nostro mare è protetto: una percentuale considerata insufficiente da tutta la comunità scientifica.

Coralli
Una colonia di coralli nel nostro mare © Worldrise

AMP, le aree marine protette

Lo strumento più efficace che abbiamo, ad oggi, per proteggere il mare sono le Aree Marine Protette, che funzionano proprio come i parchi naturali protetti sulla terra: sono aree in cui la legge limita significativamente le attività umane che troppo spesso ne alterano l’ambiente. Con questa protezione gli ecosistemi hanno la possibilità di rigenerarsi, producendo così una serie di benefici ambientali, ma anche sociali ed economici per le comunità locali.

Un aspetto interessante riscontrato nelle prime Aree Marine Protette, per esempio, è che i pesci, non conoscendone i confini, portano i benefici ecologici che ne scaturiscono (come l’aumento del numero e della grandezza) anche a tutte le zone limitrofe. Un dato dal valore inestimabile per la nostra sopravvivenza.

Una campagna, molteplici obiettivi

La Campagna 30×30 Italia lanciata da Worldrise è un’iniziativa nazionale che contribuisce a un impegno planetario che prevede l’istituzione di Aree Marine Protette (AMP)  su almeno il 30%  di tutto l’oceano entro il 2030.

La campagna si basa su tre pilastri: sensibilizzazione (è aperta anche una raccolta firme), azione e ricerca. Attorno a questi tre punti vengono definiti gli obiettivi annuali e realizzate le attività. Finora hanno aderito alla campagna oltre 50 associazioni e movimenti di tutela ambientale su tutto il territorio nazionale che lavorano in maniera sinergica.

È proprio nell’ambito di questa campagna, per esempio, che è stato lanciato il progetto SEATY, supportato da Fastweb Spa, che prevede l’istituzione di Aree di Conservazione Marina Locale a protezione dei tratti di costa del litorale, con benefici ecologici e attività educative in cui sono coinvolte le comunità locali. La prima SEATY è già attiva dal 2022 nel comune di Golfo Aranci, in Sardegna.

Mariasole Bianco, co-fondatrice e presidente di Worldrise, esperta di conservazione marina, ci invita a non disperare: “I nostri mari sono in difficoltà, ma non è tutto perduto: il nostro futuro dipende dal mare e il futuro del mare dipende da noi”.

Info: worldrise.org

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