Intrecciano religione e folklore, tradizioni dell’isola e secoli di dominazione spagnola: i riti della Settimana Santa in Sardegna sono diventati un forte richiamo turistico, senza perdere nulla della loro suggestione e del sentimento di devozione che li ispira. Tra queste celebrazioni che in tutta l’isola permettono di vivere da vicino i momenti più toccanti della storia della Passione e della Resurrezione di Cristo spiccano le processioni che si svolgono a Iglesias, tra i vicoli della città antica. Quest’anno tornano dal 4 all’11 aprile.
Le processioni della Settimana Santa a Iglesias in Sardegna
Le processioni della Settimana Santa di Iglesias sono un’eredità che la Spagna ha lasciato in quest’angolo nel sud-ovest della Sardegna, dopo quattro secoli di dominazione, insieme allo stile gotico -aragonese che caratterizza alcuni edifici religiosi della città, fra cui la Chiesa di San Francesco nel centro storico.
L’arciconfraternita della Vergine della Pietà del Santo Monte, attiva da cinque secoli, firma la regia delle quattro processioni che si svolgono dal martedì al venerdì che precedono la Pasqua, tutte fortemente partecipate da abitanti e turisti. A queste si aggiungono altri riti: Su Incontru, sabato 8 aprile, e S’Inserru, martedì 11 aprile.
I veri protagonisti di tutte queste rappresentazioni sono i baballottis, gli “incappucciati”, o penitenti, che indossano tuniche bianche e cappucci e rievocano i disciplinanti medievali, che praticavano l’autoflagellazione in pubblico come penitenza ed espiazione.
I baballottis protagonisti della Settimana Santa di Iglesias
I baballottis portano a spalla i sette simulacri che ricordano la Passione di Cristo durante la processione dei Misteri, che apre la Settimana Santa martedì 4 aprile. Il primo simulacro rappresenta Gesù che prega nell’orto degli ulivi. Sulla portantina, preparata la Domenica delle Palme, viene issato accanto alla statua un grosso ramo d’ulivo con fiori ed essenze mediterranee (come nella tradizione spagnola). Gli altri Misteri rappresentano la Cattura, la Flagellazione, l’Ecce Homo, la Salita al Calvario, la Crocifissione, la Vergine Addolorata.
La sera del giovedì santo, 6 aprile, Iglesias si riempie di baballottis: accompagnano la statua della Vergine durante la Processione dell’Addolorata, rievocazione del dramma di Maria alla ricerca di Gesù prima che venga arrestato, che fa tappa nelle chiese del centro storico e si svolge al suono dei tamburi e delle matraccas, antichi strumenti che creano frastuono.
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Venerdì Santo: la Processione del Descenso
Venerdì santo ( 7 aprile), al mattino, il quartiere alto de “Sa Costera” fa da palcoscenico alla processione del Monte, che ricorda l’ascesa al Calvario. A tarda sera, la più attesa delle Processioni: quella del Descenso, la rappresentazione del funerale di Gesù, in cui si mescolano gusto barocco, esuberanza di orpelli, fede e devozione.
Is Vexillas, gli stendardi, aprono la processione, seguiti da San Giovanni e dalla Maddalena (secondo la tradizione entrambi maschi), vestiti con abiti orientaleggianti e adornati con monili d’oro, e da Giuseppe d’Arimatea e Nicodemo. La venerata statua di Gesù morto giace sotto un baldacchino bianco, segno di regalità, coperta da un velo di tulle. In fondo al corteo sfilano i confratelli dell’Arciconfraternita del Monte con il simulacro dell’Addolorata.
La mattina di Pasqua si svolgono altre due processioni; l’ultima è S’Inserru, martedì 11 aprile, con le statue di Gesù Risorto e della Madonna che si separano, tra inchini e saluti, per essere accompagnati, rispettivamente, nella chiesa di San Francesco e in quella di San Giuseppe.
Per informazioni: visitiglesias.comune.iglesias.ca.it
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