Grand Tour delle donne in Toscana: quattro tappe e quattro storie da scoprire tra Lucca e Lucchesia

Continua il Grand tour delle donne in Toscana, il nostro progetto editoriale che racconta la regione attraverso le protagoniste del territorio seguendo i passi di Benvenute, il piano avviato da Toscana promozione turistica per costruire un’offerta e un’accoglienza fondate sulla cura e l’ascolto delle viaggiatrici.

Per ogni tappa, quattro donne protagoniste del territorio si raccontano e spiegano perché aspettano a braccia aperte tutte le viaggiatrici: dopo Siena e Pisa è la volta di Lucca, una città senza tempo conservata come uno scrigno, con la sua cerchia muraria perfettamente conservata e le sue “cento chiese”, punteggiata di piccole e grandi architetture di pregio in un dedalo di sinuose stradine. Da qui, il viaggio per incontrare le protagoniste di questa tappa si sposta in Lucchesia, terra dal movimentato paesaggio modellato delle anse del fiume Serchio e punteggiato di centri medievali.

Gabriella Biagi Ravenni: tra epistole e note in compagnia di Puccini

Gabriella Biagi Ravenni

Lucca è universalmente conosciuta come la città natale di Giacomo Puccini. La nuova tappa del Grand tour delle donne non poteva non seguire le tracce del celebre compositore: lo abbiamo fatto con chi è l’anima da decenni degli studi pucciniani, Gabriella Biagi Ravenni, pianista e ricercatrice, presidente del Centro studi Puccini creato a Lucca proprio da lei nel 1996. Dal 2014 ne è presidente, dopo anni dedicati al museo e alla fondazione Puccini.

Gabriella Biagi Ravenni progetta e realizza iniziative di studio e di ricerca su Puccini con convegni, concerti, mostre: “Uno dei più grandi progetti è il censimento e la raccolta dell’epistolario pucciniano – racconta – un modo per conoscere ancora più intimamente il compositore che studio da sempre. Si contano ben 10.402 lettere, tra le cui righe emergono la sensibilità ma anche l’umiltà, il volersi mettere in discussione”.

“Ho sempre avuto un legame forte con Puccini, dedicandogli gli studi di una vita – conclude Gabriella – al punto che mio nipote quando era in prima elementare e doveva disegnare l’albero genealogico, una volta terminato, mi fece notare che mancava Giacomo Puccini visto il legame stretto che anche lui evidentemente percepiva”

Monica Ferrucci e la scoperta della felicità tra le capre dell’Appennino tosco-emiliano

Monica Ferrucci

Monica Ferrucci ha una tenuta nel comune di Capannori, Podere Al Carli, in una struttura bucolica che si staglia nel passaggio del parco dell’Appennino tosco-emiliano. Qui, Monica alleva capre e pecore, produce prodotti caseari  e tappeti dalla lana tosata. Lei stessa racconta così la storia dell’attività: “La mia famiglia di origini livornesi acquistò nel 1993 un vecchio Casale del X secolo incorniciato dai Monti Pisani, rilevandolo dal regista e attore britannico David Lean (alla regia, tra gli altri film, del celebre Lawrence d’Arabia, ndr), che lo aveva acquistato senza mai ristrutturarlo. La ristrutturazione è stata lunga e complessa ma il risultato molto soddisfacente. Da quando i miei non ci sono più, siamo il mio compagno e io a occuparcene”.

La coppia non vive sola nella tenuta: ci sono anche centinaia di pecore e capre, oltre ad alcune mucche. “I miei animali vivono in libertà – spiega Monica – tutti i giorni li accompagno al pascolo, alle pendici del Monte Prato Fiorito. Non potrei più tornare in città, non compro nulla al supermercato, mangio solo ciò che produco e raccolgo erbe spontanee che cucino. Qui sono felice e appagata e anche chi viene a trovarci e a vedere i nostri animali sembra ritornare felice”.

Il latte e i formaggi non sono l’unica produzione di Monica: “Tutti gli anni toso le pecore e porto la lana alla filanda, dalla quale produrre coperte e tappeti – spiega – mentre dalle pelli dei capretti realizzo gilet. Il mio unico problema è che, una volta castrati, i nostri montoni restano tutti con noi: sono molto affettuosi e alla fine la nostra famiglia aumenta sempre più”.

Mariella Lencioni, la regina del catering di Lucca

Mariella Lencioni
Mariella Lencioni

La storia di Mariella Lencioni è la storia di una donna volitiva, avventurosa, che sa mettersi in gioco e che ha fatto del catering il suo stile di vita: “Fin da piccola cucinavo per i miei fratelli e mio padre, essendo mia madre un’operaia e tutto il giorno fuori – ricorda -. Mio padre mi aveva comprato uno sgabello per arrivare ai fornelli. A 18 anni anni mi sono innamorata di un algerino, che ho sposato, e a 22 mi sono trasferita in  Algeria con lui, lavorando come segretaria”.

“La mia gavetta da cuoca l’ho iniziata quando ho fatto ritorno in Italia qualche anno più tardi – racconta ancora Mariella -. Ho affiancato per anni lo chef Gianluca Pardini, ho insegnato nella sua scuola di cucina di Lucca, ho lavorato nel suo ristorante e l’ho persino rilevato. Poi, dopo 15 anni di percorso condiviso, ho voluto mettermi in gioco con una mia attività. Sono diventata chef a domicilio nelle ville storiche di Lucca, affittate a breve-medio termine da personaggi più o meno famosi, trascorrendo in cucina anche 10 ore al giorno. L’estate scorsa, per esempio, sono stata chef a domicilio per Nancy Pelosi, che ha scelto di fare una vacanza in Toscana. La cucina è il fulcro degli incontri e noi chef diventiamo confidenti dei viaggiatori. E soprattutto delle viaggiatrici”.

Quando non fa la chef a domicilio, Mariella Lencioni organizza eventi e impartisce delle Cooking class, sempre in villa: “Ma non è l’unica mia attività. Da un paio d’anni sono anche presidente dell’Unione cuochi di Lucca e da 15 anni sono membro della Federazione cuochi toscani, la prima donna ad esserlo diventata”. Una donna di successo appagata, che aggiunge: “Mi piacerebbe che cambiasse qualcosa  nel nostro mondo fortemente maschile, soprattutto per le nuove generazioni”. Per prenotare il catering di Mariella: 328 2596584.

Anna Lemmi, albergatrice della casa incantata in Garfagnana

Anna Lemmi

Anna Lemmi è la proprietaria di un’antica struttura fiabesca alla quale ha ridato vita, La dimora del Codirosso, a Brucciano, nel comune di Molazzana. “Ho studiato architettura, ho sempre avuto il gusto per i dettagli e sempre accarezzato l’idea di ridare bellezza e vita a ciò che ne aveva perduta. Da tre anni ho potuto realizzare il mio sogno, ristrutturando con cura una vecchia casa di famiglia. Qui, nel mio b&b ogni viaggiatrice ricerca proprio la bellezza di un tempo e lo fa perché desidera ritrovare sé stessa, cogliere l’essenza dell’ospitalità del passato, luoghi nascosti dove sentirsi a proprio agio. Preparo con cura le colazioni, tutto fatto in casa, e cerco di rendere piacevole e calda l’ospitalità”.

La struttura è strategicamente situata in prossimità del parco regionale delle Alpi Apuane: “Una buona base di partenza per escursioni, nei boschi e nelle montagne della Garfagnana, ma questa base si sceglie spesso soprattutto per una pausa di riflessione, facilitata qui dal silenzio che regna tra i boschi”.

Scopri di più: toscanapromozione.it

Guarda anche: Grand Tour delle donne in Toscana, lo speciale

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