Dove di aprile da venerdì è in edicola con lo Speciale weekend e ponti. L’editoriale

“Tantissimi anni fa, viaggiando da solo in India, mi sono ritrovato schiacciato e sballottato per lunghe ore in una derelitta corriera, affollata all’inverosimile di esseri umani e animali, che arrancava nel caldo torrido di una campagna senza fine. schiacciato contro di me e ugualmente sballottato era un ragazzetto indiano vestito con una tunica bianca e con l’aria timida. dopo parecchio tempo, mi ha rivolto cautamente la parola per chiedermi se potesse farmi una domanda. la domanda, senza preamboli, era quale fosse la mia strada per andare verso dio. non seppi rispondere, ovviamente, forse oggi, tanti anni dopo, qualcosa gli potrei dire.

il senso della vita, secondo un anziano sioux, è rivolgerci con un canto a tutte le cose che incontriamo. questo è il mio canto ai buchi bianchi”.

In viaggio verso la scoperta

Buchi bianchi. Dentro l’orizzonte è il titolo dell’ultimo libro del famoso fisico teorico Carlo Rovelli (Adelphi, 2023, 144 pag.). Ed è curioso che in quarta di copertina abbia scritto: “Non so se l’dea che i buchi neri finiscano la loro lunga vita trasformandosi in buchi bianchi sia giusta”. Questo piccolo – immenso – saggio non è il racconto di una scoperta, ma, come ha detto l’autore in un recente incontro al Piccolo Teatro Grassi di Milano con Luciano Fontana, direttore del Corriere della Sera (lo trovate sul sito del quotidiano), è “il racconto di un’incertezza, un viaggio verso la scoperta”. Come spesso succede leggendo i saggi di Rovelli, sembra di sentire la sua voce, e la licenza sulle regole della punteggiatura – come un bollettino dal fronte, un flusso di coscienza – ti immerge nei suoi pensieri.

L’emozione di un’avventura

Il fisico parte dai buchi neri per raccontare dei buchi bianchi (elusivi fratelli minori) e arrivare alla ragione della differenza fra passato e futuro. Cosa succede se si entra in buco nero e si “esce” dall’altra parte?  Cosa accade  se il tempo torna indietro? Usciamo nel futuro… Rovelli ce lo racconta citando Dante, ma il grande viaggio di “passaggio” è un archetipo, ricorda Ulisse, L’epopea di Gilgameš , il Libro tibetano dei morti… E in queste pagine si respira l’emozione di un’avventura ancora in corso, che non sai dove ti porterà davvero.

Partire per conoscere

Mi ha colpito quel frammento di racconto che ho trascritto all’inizio. Perché una domanda (di un ragazzo indiano) in un viaggio reale, ha trovato una risposta in un viaggio “meta-fisico”. Ecco, questo mese, che ci regala ponti e lunghi weekend, su DOVE parliamo di splendide mete (dall’Islanda ad Amsterdam), di giovani chef (a pag. 144), ma anche di luoghi nel mondo dove trasformarsi, ritrovarsi, per tornare a casa arricchiti, cambiati (a pag. 161). L’esplorazione nell’universo di Rovelli può dare le vertigini, ma ci ricorda che l’emozione di partire per conoscere è alla portata di tutti.

 

 

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