Cosa vedere in Slovenia e cosa visitare in una breve fuga o in una vacanza di più giorni? Sono numerose le attrazioni nel piccolo Paese a pochi passi dall’Italia e da Trieste. Dalla capitale Lubiana alle città minori, passando per le migliori terme della Slovenia e per le cittadine che si affacciano sull’Adriatico nel piccolo tratto di costa – lungo solo 46 chilometri – compreso tra il nostro Paese e la Croazia.
Tra le cose da vedere in Slovenia non bisogna poi dimenticare le escursioni in montagna, ai laghi alpini e verso gli alpeggi, dove ancora si alleva il bestiame e i casari fanno il formaggio come una volta.
Dalle vette più alte al ventre della terra, anche il sottosuolo del Paese dei Balcani offre diverse cose da vedere e da esplorare: le miniere patrimonio Unesco, gole profonde e cavità carsiche tra grotte e canyon scavati nella roccia dall’azione incessante dell’acqua.
Le Grotte di San Canziano (Škocjan)
Le grotte di San Canziano sono un inatteso spettacolo della natura. Tant’è, sono state dichiarate Patrimonio Unesco nel 1986.
È stata l’azione incessante dell’acqua sulle rocce carbonatiche tipiche della zona del Carso, molto porose e permeabili, a dare forma nei millenni a questo parco sotterraneo di grotte, canyon e doline, stalattiti e stalagmiti.
Visitarle è come fare un viaggio al centro della terra. Oltre al variegato patrimonio naturale, lungo il percorso nel corso delle varie esplorazioni pionieristiche del sottosuolo carsico sono stati ritrovati molti reperti archeologici, tra cui fossili.
Visita alle grotte di San Canziano
Il percorso nelle viscere del parco primordiale comincia dal centro visite e si può fare solo in gruppo, accompagnati da una guida. Superato il tunnel artificiale di accesso, si entra nell’area della Tiha jama, la cui “sala” principale, la Velika Dvorana, svela l’Orjak, una delle più grandi formazioni di stalattiti di tutto il complesso di San Canziano.
Questa prima parte di grotte, scoperta nel 1904, è detta “del silenzio”. Andando oltre, si entra poi nella cosiddetta “grotta del rumore”, esplorata per la prima volta nel 1851: è il canyon Šumeča jama, percorso dal fragoroso fiume Timavo (Reka, in sloveno) e attraversato dal ponte Cerkvenikov most, sospeso a 46 metri sulle acque del fiume.
A questo punto il tour continua in superficie lungo la Velika Dolina (profonda fino a 165 metri). Superata la Tominčeva jama, dove sono stati ritrovati numerosi reperti archeologici, il percorso entra nella Mala dolina (profonda 120 metri) da dove un ponte naturale, ciò che resta dell’originaria volta delle grotte sprofondate centinaia di migliaia di anni fa, porta nella Mahorčičeva jama e nella Mariničeva jama. Questi cunicoli rocciosi si snodano sotto il paese di Škocjan, da cui prende nome il sistema di grotte. Qui, accanto a un gruppetto di case, c’è l’altra entrata nel sottosuolo: è l’abisso Okroglica, profondo 90 metri.
Il tour delle Grotte di San Canziano termina da dov’è iniziato, al centro visite, dopo circa tre ore di cammino, cinque chilometri e circa mille gradini. Chi vuole può scegliere la versione più breve – da tre chilometri circa con 500-800 gradini – e all’arrivo alla Velika dolina tornare al punto di partenza utilizzando la funicolare.
Dove sono e come arrivare alle Grotte di San Canziano
Il parco regionale delle Grotte di Škocjan si trova nel Carso di Škocjan. Dista soli 15 chilometri da Trieste, 80 sia da Ljubljana sia da Gorica e 200 km da Maribor.
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Grotte di Postumia
Le grotte di Postumia sono, con quelle di San Canziano, tra i fenomeni carsici più studiati dai geologi e una delle tappe turistiche imperdibili della Slovenia.
A rendere unica la visita di questo complesso di grotte, tunnel e canyon sotterranei, Postojnska in sloveno, è la possibilità di percorrere l’itinerario a bordo di un trenino, che corre sull’unica ferrovia sotterranea a doppio binario al mondo.
Al mix di meraviglia e stupore di trovarsi immersi in un mondo sotterraneo misterioso, si aggiungono alcune scoperte che si svelano lungo il percorso. Tra queste, la stalagmite bianca alta cinque metri, detta Brillante, e proprio accanto una colonna calcarea dal decoro barocco.
E poi la grotta di Otok (o di Ottocco), la grotta Nera, la grande caverna della Planina e l’abisso della Pivka. C’è poi una cavità enorme, la cosiddetta Sala dei concerti, che riesce a contenere fino a 10mila persone.
Il tour delle grotte di Postumia dura circa un’ora e mezzo ed è lungo cinque chilometri.
Dove sono e come arrivare alle Grotte di Postumia
Il Parco delle Grotte di Postumia è a soli 49 chilometri da Lubiana e poco più di 50 chilometri da Trieste. Alla visita delle Grotte di Postumia, si abbina quella del Castello medioevale di Predjama, che svetta a pochi chilometri di distanza.
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Castello di Predjama
Poco distante dalle Grotte di Postumia, incastonato nella roccia, si erge il medioevale di Castello di Predjama (Castel Lueghi). Il lato frontale si affaccia nel vuoto, il retro invece è collegato a una fitta rete di gallerie usate in tempi antichi dal proprietario, il cavaliere Erasmo di Predjama, per mettere in atto le sue scorribande.
Sotto il Castello la cosiddetta Grotta sotto il Castello è la seconda più lunga della Slovenia. Una parte è visitabile durante la visita al Castello.
Frutto del lavoro combinato di uomo e natura, per la sua unicità il Castello di Predjama è nel Libro dei Guinness dei primati ed è considerato tra i dieci castelli più affascinanti al mondo.
Lago di Bled
A una cinquantina di chilometri a nord-ovest di Lubiana, il lago di Bled è una tappa frequentata da molti turisti, soprattutto nel periodo estivo, ma da inserire assolutamente in un tour della Slovenia.
Di origine glaciale, fa parte del Parco Naturale del Triglav ed è un vero gioiello della natura, immerso nel verde, in un habitat incontaminato sebbene sia in parte trasformato dall’intervento dell’uomo. Simbolo del lago è l’isola al centro, l’unica naturale della Slovenia.
Il lago di Bled è la meta ideale per chi vuole fare sport, trascorrere alcune ore di relax in spiaggia o sulle panchine disseminate lungo il sentiero di circa sei chilometri che lo circonda. Ed è il punto di partenza ideale anche per chi con un paio di giorni in più a disposizione volesse scoprirne i dintorni.
Tra le zone da visitare nelle vicinanze del Lago di Bled, le due mete imperdibili sono le Gole del Vintgar (distanti 4 chilometri dal lago) ed il lago di Bohinj (il più esteso del paese, a soli 30 minuti di macchina).
La zona di Bled è amata anche dagli appassionati di terme e benessere: le acque del lago, infatti, sono di origine termale e negli ultimi anni le sorgenti benefiche situate sulla sua parte nordorientale sono state convogliate alle piscine di alcuni alberghi costruiti nei pressi del bacino naturale.
Vuole la tradizione che i turisti e i frequentatori del lago di Bled si abbandonino al piacere di gustare la tipica torta, detta Blejska Kremma rezina, una sorta di millefoglie ricca di panna e di crema.
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L’Isola di Bled
L’isola di Bled, Blejski otok in sloveno, è una meta nella meta. Dalla riva del lago l’isolotto si raggiunge in kayak, a bordo di una canoa o con una pletna, la tipica imbarcazione costruita dagli artigiani locali fin dal 1590. A tutt’oggi, il mestiere del pletnar, il barcaiolo, si tramanda di padre in figlio. Sono 23 le imbarcazioni di questo genere che si alternano nelle acque cristalline del lago di Bled, ciascuna è lunga 7 metri e larga 2 e può trasportare fino a 18 passeggeri.
Arrivati sull’isolotto si scoprono i suoi gioielli: in cima a una scalinata di 99 gradini c’è la Chiesa di Santa Maria Assunta (Cerkev Marijinega vnebovzetja), risalente al XV secolo, con la sua torre alta 52 metri che custodisce la cosiddetta campana dei desideri, una campana in bronzo del 1534 che secondo la leggenda esaudisce i desideri di chi la fa rintoccare tre volte.
Castello di Bled
Su una collina poco oltre il lago, a 604 metri di altitudine il medioevale Castello di Bled domina la valle. Il suo nucleo originale risalente all’anno 1000 d.C. ne fa uno dei manieri più antichi della Slovenia. Venne poi ristrutturato e modificato nel tempo, anche a causa dei pesanti danneggiamenti subiti con il terremoto che colpì la zona nel 1700.
Nelle sue sale sono custoditi i reperti scoperti nel tempo nell’area del lago e dintorni. Il momento migliore per organizzare una visita al castello è durante il festival medievale, che si tiene in estate, quando la corte si anima per la presenza di figuranti in costume, bancarelle di artigianato locale, falconieri, arcieri, cavalieri in armatura e dame.
Gola di Vintgar
A circa 4 chilometri dalla cittadina di Bled e dal suo celebre lago, la gola di Vintgar è un orrido lungo 1600 metri e profondo fino a 250, creato dall’azione erosiva del fiume Radovna.
Le sue pareti, alte da 50 a 100 metri, sono così ripide da essere addirittura verticali in alcuni punti. La parte più stretta, detta Pekel (l’inferno), misura solo pochi metri. Lungo il canyon l’acqua scorre vorticosamente creando rapide o cascate e, in altri punti, marmitte fluviali (in particolare nella parte superiore della gola, a Velika draslja e Mala draslja) e piscine naturali.
Dal 1893 la gola è visitabile, ai primi 500 metri di ponti e gallerie si aggiunsero nel 1906 il ponte della ferrovia di Bohinj, che attraversa la gola per una larghezza di 53 metri, e la diga, da dove la maggior parte dell’acqua entra nelle condutture, fino alla piccola centrale idroelettrica Vintgar sotto il monte Šum.
Lago di Bohinj
Con i suoi 4350 metri di lunghezza, una larghezza massima di 1250 e un’area di 3.3 chilometri quadrati, il lago di Bohinj è il più grande della Slovenia. Si trova nel cuore del Parco nazionale del Triglav, incastonato tra le vette delle Alpi Giulie, in un paesaggio incontaminato.
Nei dintorni del lago si dipanano oltre 400 chilometri di sentieri escursionistici e alpini perfettamente mappati da fare sia in bici sia a piedi.
Bohinj è un punto di partenza ideale per salire sul monte Triglav, da dove portano altri sentieri.
Lubiana
Lubiana è la capitale della Slovenia (in sloveno Ljubljana). Conta circa 293 mila abitanti, è la più grande città del Paese ma tra le più piccole capitali d’Europa. Giovane, vivace e cosmopolita, ha un patrimonio storico artistico di tutto rispetto e, non da poco, molti spazi verdi: il Parco Tivoli è il più vasto della capitale.
Sono i simboli della città il castello, il ponte dei draghi e gli altri, come il Triplo ponte di Plečnik, il Ponte dei Macellai, il Ponte dei Calzolai e il Ponte Hradecky). E ancora, il fiume Ljubljanica, che divide la città vecchia dalla zona più commerciale, sulle cui sponde si susseguono uno dopo l’altro ristoranti e caffè all’aperto, la biblioteca, la cattedrale di San Nicola, il mercato centrale (Centralna Tržnica).
La capitale della Slovenia si visita anche per i suoi musei, tra cui il Museo Nazionale della Slovenia, a carattere storico, e il Museo d’Arte Moderna, con i dipinti e le sculture dell’arte slovena del XX secolo.
I luoghi in cui prendono vita e forma progetti di creatività alternativa a Lubiana sono il centro culturale autonomo Metelkova, aperto nel 1993 con l’occupazione di alcune vecchie caserme fuori uso. E il centro di cultura urbana Kino Šiška, che nello stabile ricavato nella ex fabbrica di biciclette Rog ospita più di 300 eventi all’anno.
In altri siti storici, tra cui il mercato centrale e la Vecchia centrale elettrica, sono nati nuovi concetti artistici come la galleria DobraVaga e il festival Mladi levi. Molto stimolanti sono anche i festival di world music Druga godba, il festival Mesto žensk (Città delle donne) che sfida la definizione classica del genere, e il festival del film gay e lesbico più vecchio d’Europa.
Città sul mare in Slovenia
Solo una piccola parte del territorio della Slovenia è bagnato dal Mare Adriatico. 46 chilometri, per l’esattezza, tra spiagge per lo più di ciottoli, libere o attrezzate, in località mai troppo affollate che valgono un tuffo.
Una località di mare molto nota e frequentata è Pirano, per molti una delle più belle e interessanti città del Paese per la sua duplice offerta storico-artistico-culturale e di intrattenimento. Pirano, infatti, oltre ad essere una città vivace sul mare è una città dal cuore medioevale, che deve la sua fortuna al sale dell’Adriatico.
Pirano conserva i resti della cinta muraria medievale e le vie strette con le case una a ridosso dell’altra. Di influenza veneziana sono il lungo molo e l’architettura, la Piazza Giuseppe Tartini e la stessa Casa dove nacque il violinista.
Spiccano, poi, il municipio del XIX secolo, con un leone di pietra simbolo dell’ex Repubblica di Venezia; il Duomo di San Giorgio, nelle vicinanze, decorato con dipinti del XVII secolo e altari in marmo.
A 300 metri da Capo Madonna, l’estremo lembo occidentale della penisola piranese si trova il punto più profondo del mare sloveno: 38 metri in verticale nel Mare Adriatico.
Portorose è forse la cittadina sul mare più conosciuta del Paese. Ha una spiaggia e diverse strutture alberghiere, anche di lusso.
Isola, un villaggio di pescatori nei pressi del parco di Strugnano, Punta Ronco è un hot-spot apprezzato da chi pratica surf e kitesurf, mentre Punta Gallo è il punto ideale per vedere il panorama fino alla Baia della Luna di Strugnano: è Moon Bay, anche detta Baia di Santa Croce, una lingua di terra incastonata tra le falesie e raggiungibile solo a piedi attraverso un ripido sentiero.
Proprio da Strugnano, solo a piedi si arriva a Mesečev Zaliv, una baia incantevole, caratterizzata da piccoli sassi. E ancora, tra Strugnano e Pirano, l’area del golfo di Fiesa è una zona balneare molto frequentata negli ultimi anni.
Poco dopo il confine italiano, vicino alla cittadina di Ancarano, Punta Grossa è una delle più grandi spiagge della penisola. Molto popolare anche tra i locali è la spiaggia di Valdoltra e quella di Študent, un piccolo stabilimento balneare con un bar, famoso per la sua atmosfera rilassata. Immersa nel verde, invece, è la spiaggia di San Bartolomeo, l’ultima sul territorio sloveno, collocata a un passo dal confine italo-sloveno.
Le Saline di Sicciole
Vale una visita anche il Parco Naturale delle Saline di Sicciole. È il più esteso ambiente umido del litorale (circa 750 ettari) e si trova nel lembo sudoccidentale del territorio sloveno, a ridosso del confine con la Croazia.
Nella sezione nord del parco, Lera, nelle antiche pozze d’acqua inondate dall’acqua di mare, ancora oggi il sale si estrae come si faceva oltre 700 anni.
I salinai all’opera utilizzano gli antichi attrezzi e si prendono cura della petola, uno strato naturale che, come un filtro, impedisce al sale di mescolarsi al fango marino mantenendolo così bianco e pulito.
Oltre a dare il sale (Piranska sol) e il fior di sale, che rispetto agli altri sali del mondo contiene meno cloruro di sodio e circa il 5% di altri minerali, queste aree umide regalano scorci di paesaggio e colori spettacolari. E sono inoltre l’habitat naturale di molte specie animali: sono ben 272 specie di uccelli che sostano nelle saline durante la migrazione o per svernare. Numerose anche le specie vegetali: tra queste anche le cosiddette alofite, che amano il sale, l’assenzio marino, detto santonego in dialetto, base di un liquore digestivo, e il limonio, riconoscibile dai suoi fiorellini viola.
Arricchisce la visita delle saline, il museo a cielo aperto che occupa la parte meridionale del parco, detta Fontanigge. Qui, la produzione del sale è stata abbandonata negli anni Sessanta del secolo scorso, ma è un luogo suggestivo dove si possono ammirare i canali, gli argini, i bacini per l’evaporazione e le vecchie case in pietra dei salinai.
Per finire, oltre al sale da mangiare, nelle saline di Sicciole si possono sperimentare i benefici della talassoterapia. Massaggi, impacchi con fanghi salini e scrub con sale marino si possono fare nella Thalasso Spa Lepa Vida, una struttura immersa nella natura con una piscina d’acqua di mare, vasche più piccole con acqua madre e il percorso di piscinette Kneipp per riattivare la circolazione.
Terme e relax in Slovenia
La Slovenia è una terra ricca di sorgenti termali. Nella pianura pannonica, sul mar Adriatico, ai piedi delle Alpi, nei pressi del Carso o sui colli vinicoli sgorgano acque curative convogliate in centri benessere e Sp, i luoghi ideali in cui ritrovare l’armonia di corpo e mente.
Tra i tanti, il consiglio è di selezionare tra quelli inclusi nell’Associazione dei centri termali naturali della Slovenia, che garantisce il rispetto da parte dei centri di indicazioni specifiche.
I principali centri termali della Slovenia sono Rimske Terme, Rogaška Slatina, Dolenjske Toplice, Terme Olimia, Terme Lasko, Terme Dobrna, Šmarješke Toplice, Terme Čatež. E ancora, Torre Vinarium, Monastero di Olimje, castelli di Posavje.
Slovenia Green Wellness Route
Un’esperienza che abbina wellness e natura è la Slovenia Green Wellness Route, un percorso ciclo-turistico ad anello che collega le milgiori terme naturali e i centri termali sloveni, certificati Slovenia Green.
Parte da Lubiana, tocca le Alpi di Kamnik e della Savinja, passa attraverso le colline del vino e dei vitigni puntellate dai filari e arriva alla pianura pannonica fino al confine meridionale, e si immerge nella quiete del Parco Regionale Kozjansko. Qui si incontra Kostanjevica, la Venezia slovena e il castello di Otočec, che si erge su un’isola nel mezzo del fiume Krka. Il tour prosegue e si conclude nella capitale.
Il tour completo è suddiviso in 16 tappe, da fare una al giorno, per una lunghezza totale di 640 chilometri e un’altitudine massima di 940 metri. Ogni tappa svela borghi, città e villaggi dove il tempo sembra essersi fermato e raggiunge oltre dieci centri termali, tra cui le terme di Snovic, di Rimske e di Dobrna, le più antiche della Slovenia, quelle di Laško e il centro termale Olimia.
Un’occasione unica per scoprire il territorio sloveno, ma anche le persone, il cibo, la natura e il paesaggio in modalità slow e sostenibile.
Parco Nazionale del Triglav
È il simbolo della Slovenia alpina, un’area protetta che si estende per 880 chilometri quadrati e occupa il quattro per cento della superficie del Paese.
Non dista molto dai confini italiano e austriaco, è l’unico parco nazionale della Slovenia e prende il nome dal monte Tricorno (2.864 metri).
Ne fanno parte la cittadina di Bled con il suo lago, le gole di Vintgar e il lago Bohinj. E ancora, valgono una visita la gola di Pokljuka, il canyon del fiume Mostnica, la gola Martuljška soteska, le gole dell’Isonzo, della Mlinarica e di Tolmino (Tolminska korita).
Tra boschi e foreste, laghi alpini e torrenti crescono svariate specie di piante e abitano animali, tra cui anche lupi, orsi e stambecchi. In armonia con la natura, vive anche l’uomo, che in alcune fattorie tipiche e nei pascoli d’alta montagna alleva ancora il bestiame e produce i formaggi come una volta.
Comprensorio sciistico Kranjska Gora
Il comprensorio sloveno di Kranjska Gora, graziosa cittadina alpina di soli 5mila abitanti, si trova nella Gorenjska (Alta Carniola) e offre a sciatori e snowboarder circa 20 chilometri di piste, con 14 impianti.
È situato tra gli 807 e i 1.282 metri di altitudine nella Valle della Sava Dolinka. Qui ogni anno si svolgono alcune delle gare del Campionato Mondiale di Sci Alpino.
Miniera di Idrija
La cittadina mineraria di Idrija racconta una storia di oltre cinquecento anni legata al mercurio e all’attività di estrazione di questo metallo. La sua miniera è la seconda del mondo, dopo quella spagnola di Almaden, nell’arida Castiglia-La Mancia, ed è patrimonio mondiale dell’Unesco dal 2012.
La visita della miniera porta alla scoperta dei tunnel che si diramano sottoterra e della galleria Antonio, la prima scavata intorno al 1500 e l’unica oggi visitabile. Nel tempo il parco minerario crebbe a dismisura, fino a raggiungere i 700 chilometri di estensione tra cunicoli e gallerie, a una profondità di 380 metri sottoterra.
Oltre alla visita della miniera, per capire a fondo come vivevano e lavoravano i minatori e quale impatto ebbe l’attività minerario dal punto di vista socio-economico e culturale è consigliata la visita al Mestni muzej Idrija, il Museo municipale ospitato nel Castello Gewerkenegg.
Cittadina di Ptuj
Ptuji, nella regione della Štajerska, è la più antica città della Slovenia. E come si conviene, ha il suo castello, sede anche del Ptuj-Ormož Regional Museum, il Museo regionale. Questo è il punto privilegiato per vedere Ptuj dall’alto. Dispone infatti di una torre, oltre che di un monastero e di vari monumenti celebrativi. Tra questi, la lapide romana dedicata a Orfeo. Con i suoi cinque metri di altezza è il più alto scoperto nella provincia romana della Pannonia superiore.
E poi, tutt’intorno la cittadina è circondata dal paesaggio vinicolo delle colline di Haloze e Slovenske gorice. La ricchezza del territorio si svela nelle cantine. Nella Cantina di Ptuj è possibile assaggiare le migliori annate storiche dei vini sloveni. Tra queste il più antico vino sloveno, del 1917: lo Zlata trta, “Vite d’oro”. Qui si trova anche la più grande botte, che conserva oltre 22.115 litri di vino.
Ma ancora da visitare nei dintorni di Ptuj sono la cantina dei vini Osterberger e l’enoteca Kobal.
A Ptuj il vino è un argomento di piacere in tutti i sensi, per il palato e per la mente. Tant’è che nel mese di agosto, durante l’evento Dnevi poezije in vina (Giornate della poesia e del vino) diventa anche poesia. L’appuntamento riunisce poeti e artisti da tutto il mondo e i migliori vini sloveni nel centro storico di Ptuj. Per l’occasione, si tengono letture di poesia, concerti, discussioni su musica, teatro, film, fotografia e altre forme d’arte. Si svolge poi nel mese di maggio anche il festival Salon Sauvignon, dedicato al vino, alla cucina e alle belle arti.
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