Il Museo della Scienza e della Tecnica di Milano, il primo e tutt’ora il principale museo educativo italiano, fa settant’anni. Li celebrerà nei prossimi giorni con visite guidate, mostre interattive, laboratori, installazioni d’arte contemporanea ed eventi aperti. Al centro di tutto l’esposizione straordinaria della Tenda rossa del Dirigibile Italia di Umberto Nobile, visibile dopo un lungo e complesso restauro.
Il compleanno del Museo delle Scienze
Si parte mercoledì 15 febbraio, con una serata gratuita per celebrare il suo 70° compleanno. Il Museo Nazionale Scienza e Tecnologia, il più grande museo tecnico-scientifico italiano, è stato inaugurato infatti il 15 febbraio 1953. L’idea del fondatore, l’ingegner Guido Ucelli, era quella di dotare l’Italia, al pari degli altri grandi paesi europei, di un museo che raccontasse il “divenire del mondo” a partire da uno sguardo di unitarietà della cultura rappresentato da Leonardo da Vinci, a cui sono dedicate le dieci sale.
“Il Museo attraverserà i suoi 70 anni di vita continuando a consolidare in ogni ambito il proprio prestigio e ruolo internazionali. Con una costante valorizzazione delle proprie collezioni, con innovazione nei servizi educativi, con novità nel rapporto fra arte e scienza e con un’attenzione alla contemporaneità e al progresso della cittadinanza scientifica.”, afferma Fiorenzo Marco Galli, Direttore Generale del Museo.
I 70 anni del Museo delle Scienze: le aperture straordinarie
In occasione della serata, dalle ore 18 alle 23.30 sono in programma attività speciali e novità.
Sarà possibile salire a bordo del sottomarino Toti ed eccezionalmente visitare il ponte di comando del transatlantico Conte Biancamano.
Per i 120 anni dalla nascita dalla nascita di Giulio Natta e dei 60 anni dal Premio Nobel ricevuto per la sintesi del polipropilene, il pubblico potrà scoprire, attraverso il racconto inedito della curatrice, la storia di uno dei materiali che più hanno cambiato il mondo.
Nell’edificio Monumentale si potrà ammirare, accompagnati dal curatore, la Sala del Cenacolo, l’antico refettorio del Monastero Olivetano di San Vittore, una delle poche rimaste a Milano a testimonianza del Barocchetto Lombardo con Le nozze di Cana di Pietro Gilardi.
Aperte anche la visita alle più suggestive esposizioni del Museo, dalla nuova sezione Oltrepassare dedicata ai bypass ferroviari alle iconiche Gallerie Leonardo con recente nuovo allestimento, fino all’area Spazio per ammirare l’unico frammento lunare in Italia.
Ecco il detector magnetico di Guglielmo Marconi nella sezione Telecomunicazioni, il primo forno elettrico per acciaio Stassano nella ricostruzione della Fonderia industriale e l’esposizione permanente dedicata a un materiale dalle mille vite, l’acciaio. Ecco il padiglione Ferroviario con le locomotive di altri tempi, i grandi velieri e gli aerei pionieri del volo nel padiglione Aeronavale, oltre all’area espositiva Mosaico tecnologico, che racconta la storia delle infrastrutture e della modernizzazione del Paese nel secondo Novecento.
I 70 anni del Museo delle Scienze: i laboratori
Aperte le porte di 10 laboratori interattivi del Museo, dove ragazze e ragazzi di ogni età potranno scoprire quanta scienza si nasconde nella vita quotidiana, giocando con le bolle di sapone, realizzando una stop motion per raccontare la propria storia, producendo un affresco o guardando il mondo in un microscopio. Per più giovani è stata pensata anche un’avventura inedita nel nuovo STEM lab Viaggi per mare, scenografia immersiva fra avvistamenti, tempeste e invasioni di topolini.
E sarà possibile diventare astronauti in una missione su una base marziana oppure fluttuare nello spazio osservando la prima passeggiata spaziale da protagonisti, in un’esperienza in realtà virtuale mai vista prima.
I 70 anni del Museo delle Scienze: l’arte contemporanea
Nell’ambito del programma di opere d’arte digitale interattiva Digital Aesthetics si potrà fruire della nuova installazione poetica La Gabbia del collettivo auroraMeccanica, esplorare il potere della musica di connettere le persone nell’installazione Cave of Sounds di Tim Murray-Browne & Music Hackspace Ensemble, scatenare la creatività nel laboratorio Future Inventors ed esplorare le potenzialità del linguaggio nell’opera Robotic Voice Activated Word Kicking Machine di Neil Mendoza.
I 70 anni del Museo “Leonardo da VInci”: tra musica e show
Si alterneranno performance teatrali, concerti e spettacoli di danza che vedranno coinvolti il Conservatorio Giuseppe Verdi di Milano, la Compagnia Nazionale Danza Storica e ArteMente, MTS – Musical! The School. E dalle 18.30 nell’Auditorium in programma lo spettacolo teatrale “Il Museo si racconta”, per rivivere, attraverso documenti e immagini storiche, la storia del Museo.
Si potrà assistere ad esecuzioni inedite degli studenti del Conservatorio Giuseppe Verdi sul pianoforte Érard di inizio Novecento, ascoltare le sonorità jazz del gruppo Cosimo And The Hot Coals nella sala da ballo del transatlantico Conte Biancamano o fare un viaggio dagli oldies al funk, dai mash-ups alla breakbeat, guidati dalla dj Missin Red.
I più nostalgici potranno fare un salto nel passato, rivivendo atmosfere ottocentesche nella Sala delle Colonne, animata dal corpo di ballo della Compagnia Nazionale di Danza Storica, o assistere a una performance teatrale ambientata negli anni ‘20 del secolo scorso nel padiglione Ferroviario. E nella cornice della Sala del Cenacolo, gli spettatori potranno immergersi nella rappresentazione, a colpi di passi di danza, delle emozioni trasmesse dall’Ultima Cena di Leonardo da Vinci.
Tutte le attività in programma sono disponibili fino a esaurimento posti.
La Tenda rossa del dirigibile Italia, la storia
Sarebbe dovuto essere il viaggio che sanciva la superiorità delle industrie aeronavali italiane e celebrava il coraggio dei suoi scienziati e ufficiali, divenne invece uno dei più discussi disastri della storia dell’aviazione. L’avventura del dirigibile Italia – varato nel 1927, decollato al comando di Nobile dalla periferia di Milano nell’aprile del 1928 e precipitato il 28 maggio (dopo aver sorvolato il Polo: obiettivo della missione) sulla banchisa polare – è passata alla storia però anche come un esempio di resistenza, solidarietà e ingegno umano nelle difficoltà.
Epicentro e simbolo della vicenda, la tenda rossa dove trovarono rifugio 9 sopravvissuti, gli ultimi dei quali saranno infine raggiunti e recuperati, dallo spaccaghiaccio sovietico Kressin, il 12 luglio successivo, al termine di una campagna internazionale di soccorso che coinvolse decine di navi e aerei di diverse nazioni.
La tenda rossa oggi
La Tenda, che diede rifugio per 48 giorni ai superstiti del Dirigibile Italia è uno dei pochi oggetti della spedizione che si sono conservati fino ad oggi.
A pianta quadrata (270 cm per ciascun lato), una struttura piramidale di 250 cm di altezza, è realizzata in tela di seta, di color avorio per la parte esterna e in taffettà di seta blu-petrolio per quella interna. La tenda, all’avanguardia per l’epoca fu progettata da Felice Trojani dopo lo studio di quelle usate nelle precedenti spedizioni polari, e venne realizzata dalla Ditta Moretti di MIlano. Nel suo interno stava la radio Ondina Ondina 33 con cui il marconista Giuseppe Biagi riuscì a lanciare l’SOS e a guidare i soccorsi verso i superstiti.
La tenda rossa di Umberto Nobile: il restauro
La Tenda Rossa, parte della collezione del Civico Museo Navale Didattico, è in comodato al Museo Nazionale Scienza e Tecnologia dal Comune di Milano. Qui è stata esposta l’ultima volta nel 1998 per la mostra del 70° anniversario della spedizione.
Il manufatto è stata oggetto di un lungo restauro, avviato nel 2008 grazie al co-finanziamento di Regione Lombardia – Assessorato all’Autonomia e Cultura e affidato alla restauratrice di tessuti Cinzia Oliva, in accordo con la Soprintendenza Archeologia, Belle arti e Paesaggio per la città metropolitana di Milano.
Si è trattato di un intervento complesso che ha coinvolto professionisti del settore tessile, analisi scientifiche, ricerche storiche e momenti di riflessione con i professionisti del Museo. Lo stato di conservazione dei materiali costitutivi era molto compromesso e frammentario. L’analisi delle cuciture e dei materiali ha rivelato in due spicchi della Tenda la presenza di molteplici e stratificati interventi di restauro eseguiti nel tempo (probabilmente attorno agli anni ’50 del Novecento), di cui non è però stata rinvenuta alcuna documentazione.
Pe preservare i materiali deteriorati è stata creata una struttura interna super leggera in alluminio e tessuto, progettata e realizzata dalla restauratrice Valeria Borgialli, che sostiene la tenda esterna in un delicato equilibrio di tensioni.
La Tenda rossa, dove si trova
Grazie al contributo del Ministero dell’Università e della Ricerca nell’ambito del progetto MUSEO APERTO: Collezioni e Risorse Educative per una nuova accessibilità, Tenda Rossa è stata collocata in un box apposito per garantirne l’adeguata conservazione.
Il pubblico avrà la possibilità di tornare a vederla visitando le Collezioni di Studio, presso gli spazi adibiti a deposito che si trovano nel padiglione Aeronavale del Museo.
La Tenda è collocata all’interno di un box vetrina conservativo creato ad hoc per schermarla dalla luce, dotato di sportelli per la visione e l’estrazione del bene in sicurezza.
Da mercoledì 15 febbraio, in occasione della serata gratuita che il Museo organizza per celebrare il suo 70° compleanno, Tenda Rossa sarà visibile al pubblico, per la prima volta dopo il restauro. Con percorsi guidati, il pubblico può conoscere le vicende storiche legate alla Tenda Rossa e le complesse necessità di conservazione di questo tipo di testimonianze.
A Tenda Rossa sarà dedicata anche la visita guidata di sabato 18 marzo, per poi rientrare nelle visite guidate a Collezioni di Studio, proposte dal Museo ogni prima domenica del mese
Perché la Tenda Rossa non è rossa
Universalmente conosciuta come la Tenda Rossa, così si chiama anche il film russo ispirato alla vicenda nel 1969, con Claudia Cardinale e Sean Connery, la tenda appare oggi però nel suo colore originario bianco sporco.
Per renderla visibile all’avvistamento aereo i superstiti vi versarono dell’anilina rossa (fuxina), utilizzata in volo per determinare la quota del Dirigibile (si cronometrava il tempo che passava dal lancio di un contenitore dal dirigibile alla comparsa sul pack di una grande macchia rossa). Il particolare tipo di tintura non resistette però a lungo al gelo e alle intemperie. Sebbene sbiadita dopo pochi giorni, questa particolare colorazione conferirà però alla Tenda il nome leggendario con cui è conosciuta.
INFO e PRENOTAZIONI: www.museoscienza.org
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