Arrivare in albergo, aprire con un codice la stanza (già vista e scelta da casa) e con l’app sul cellulare regolare – a voce – luci, temperatura, ordinare il menu della colazione, ma anche il cuscino perfetto per la notte. Rigorosamente consegnato da un maggiordomo elettronico che non sbaglia un colpo. Un’occhiata alle mail proiettate sul televisore e via verso l’avventura, per poi tornare a vedere la serie tv preferita iniziata sul divano di casa. E prima di decidere l’itinerario del giorno dopo, sperimentare e prenotare nel metaverso una bella escursione personalizzata.
Bagagli? Sempre più leggeri, perché tutte le attrezzature per gli sport si prenotano prima e si trovano pronte in loco; nessun panico su prese e caricatori, tanto tutto è risolto da cavi usb universali, o meglio ancora, ricariche wireless messe a disposizione dall’hotel. Futuro? No, servizi tecnologici già esistenti sparsi negli alberghi del mondo (metaverso escluso). L’idea di utilizzare la tecnologia per anticipare i bisogni e risolvere piccoli o grandi problemi dei clienti è una delle tendenze inarrestabili dell’ospitalità. E ignorare la trasformazione vuol dire giocarsi il futuro, anche dell’azienda.
È interessante la divisione che fa Simone Puorto, fondatore della società di consulenza Travel Singularity, tra hotel tecnocentrici, antropocentrici e ibridi. I primi (per giovani, aziendali, high-tech) trarranno verosimilmente i maggiori benefici, dice Puorto, dalla sostituzione dei dipendenti umani con robot, chioschi di self check-in e altri automatismi, e “non è difficile pensare che potranno offrire prezzi estremamente competitivi grazie alla riduzione del costo del personale umano”.
Non scomparirà invece l’hotel che comunque metterà al centro la presenza dell’essere umano, ma sarà rivolto a un target alto, la stessa che oggi ama gli oggetti fatti a mano, su misura. In mezzo a questi due estremi, la fascia ibrida, la più estesa, dove umano e artificiale convivono e concorrono a offrire servizi anche economicamente sostenibili.
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A Dove, mentre studiamo tendenze e ricerche, abbiamo deciso di offrirvi uno speciale esclusivo selezionando nel mondo 100 hotel che valgono un viaggio. 50 li troverete pubblicati sul giornale mensile e 50 qui, sul nostro sito. Come li abbiamo scelti, classificati? Primo: li abbiamo provati. Secondo: li abbiamo ritenuti così unici da meritare una vacanza. Così, ecco design hotel, castelli, boutique hotel, lodge o alberghi in location uniche o con terrazze e piscine da togliere il fiato. Alcuni sono già nell’olimpo della fama internazionale, altre sono vere e proprie scoperte, da tenere in un prossimo carnet de voyage.
Ci piace pensare d’essere stati, così, un motore di ricerca umano, dotato di intelligenza naturale, al servizio, ancora una volta, dei vostri sogni.
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L'articolo L’intelligenza naturale della redazione al vostro servizio: l’editoriale di “Dove” di febbraio sembra essere il primo su Dove Viaggi.
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