Il ghetto ebraico di Roma è una delle tante meraviglie della Città Eterna. Situato tra Largo Argentina e l’isola Tiberina, nonostante la sua centralità è riuscito, nel corso del tempo, a mantenere un’impronta autentica. Il Tevere su un lato, Piazza Venezia dall’altro, ecco dove si trova il ghetto ebraico di Roma. Una visita significa cultura, storia, tradizione e non ultimo buon cibo. Da cosa vedere a dove mangiare, tutto ciò che c’è da sapere su questo quartiere così particolare.
Il ghetto ebraico di Roma, la storia
Prima di capire esattamente dove si trova il ghetto ebraico di Roma, cosa visitare e cosa mangiare, occorre ripercorrere i passi salienti della sua storia per comprendere appieno l’importanza – e il significato – che questo quartiere ha per tutta la città. Istituito nel 1555 da papa Paolo IV (sarebbe infatti il più antico del mondo occidentale), gli ebrei romani vennero privati di tutti i loro diritti e sostanzialmente rinchiusi nel ghetto.
Originariamente, infatti, era dotato di soli due accessi, uno per l’entrata e l’altro per l’uscita. A ciò si aggiunse una serie di regole: obbligo di residenza nel ghetto e di indossare un simbolo distintivo, proibizione di possedere immobili e, ancora, di commerciare qualsivoglia merce fatta eccezione che per gli indumenti.
Passarono gli anni, il ghetto si ampliò sempre di più, e bel 1849, dopo la proclamazione della Repubblica Italiana, il quartiere venne liberato. Pochi anni dopo, intorno al 1870, gli antichi edifici subirono una demolizione e il ghetto visse una ristrutturazione urbanistica con la nascita di via del Tempio, via Catalana e via del Portico d’Ottavia. Il momento più drammatico della storia del ghetto ebraico di Roma accadde il 16 ottobre del 1943 quando, all’alba, le truppe naziste prelevarono dalle loro case e catturarono più di mille ebrei. I prigionieri, appena due giorni dopo, furono diretti ad Auschwitz dove trovarono la morte. A sopravvivere allo sterminio del ghetto, solo 16 persone.
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Ghetto ebraico di Roma, cosa vedere: i monumenti più belli
Cosa vedere nel ghetto ebraico di Roma? La Sinagoga, detta anche Tempio Maggiore, è senza dubbio uno dei luoghi che catalizzano l’attenzione. Un grande edificio di due piani, su base quadrata, la cupola a sormontare il tutto. Progettata agli inizi del Novecento dagli architetti Armanni e Costa, nei suoi sotterranei trovano posto il Museo Ebraico e il Tempio spagnolo.
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Tra i monumenti più famosi del ghetto ebraico c’è poi il Portico d’Ottavia, datato al II secolo a.C. In epoca medievale le sue rovine diventarono le fondamenta di una chiesa e del mercato del pesce: un luogo ricco di storia, quindi, dal quale è possibile accedere al Teatro Marcello, altresì detto piccolo Colosseo.
E come non citare la celebre Fontana delle tartarughe, curiosa tanto per l’aspetto quanto per la sua storia. Si racconta, infatti, che il duca Mattei ordinò al Bernini di realizzarla in un solo giorno e situarla davanti al palazzo del padre della sua amata. L’obiettivo? Dimostrare di essere un uomo importante. Edificata nel 1658, è una delle cose più curiose da vedere nel ghetto.
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Da non perdere, infine, l’isola Tiberina, la più piccola abitata in tutto il mondo. Situata nelle vicinanze del ghetto ebraico, pur non facendone strettamente parte vale una visita.
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Dove (e cosa) mangiare al ghetto ebraico di Roma
Alla scoperta della cucina kosher, per le vie di questo straordinario quartiere. Un’esperienza dentro l’esperienza, perché se già la visita al ghetto di Roma nasconde molte sorprese, capire dove e cosa mangiare è la ciliegina sulla torta. Sicuramente non si possono perdere i (veri) carciofi alla giudia, ma anche il pesce ripieno e il brodo di pesce. Tra i ristoranti più famosi del ghetto ci sono la Taverna del ghetto e Nonna Betta, da non perdere per assaporare la cucina kosher più tradizionale. Voglia di dolce? Una capatina alla pasticceria Boccione è d’obbligo.
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Come arrivare al ghetto ebraico di Roma
Dove si trova e come arrivare al ghetto ebraico? Posto nelle vicinanze di Trastevere, per raggiungerlo coi mezzi pubblici esistono due possibilità. Affidandosi alla metropolitana, è necessario muoversi sulla linea B e scendere alla fermata Circo Massimo. Da qui, una camminata di circa venti minuti permette di arrivare al quartiere. Scegliendo le vie di superficie, di contro, si prende l’autobus 70 e si scende a Largo Torre Argentina. Gli altri bus che passano nelle vicinanze del ghetto sono i numero 23, 780, 81, 87, 492, 63.
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