Concluse le festività, archiviati tutti gli addobbi, arriva il momento di decidere come smaltire l’albero di Natale, possibilmente in modo responsabile e sostenibile. Di solito, c’è chi consegna le punte di abete all’isola ecologica del proprio comune di residenza e chi le trasforma in legna da ardere o in compost. Se si tratta di piante vive dotate di radici, poi, esistono alcuni vivai che le custodiscono per l’anno successivo o, addirittura, si occupano di programmarne la ri-piantumazione in aree dedicate.
Ma cosa fare quando vogliamo completamente riciclare un abete, magari acciaccato o rinsecchito? È possibile riciclarne ogni singola parte? La risposta è sì e arriva direttamente dallo studio Forêt Atelier della talentuosa Maidie van den Bos, botanical sommelière, come si definisce lei stessa. Sviluppato a Rotterdam in collaborazione con duecento studenti, otto chef e diversi volontari, il progetto ha dimostrato con grande creatività tanti modi “gustosi” per dare nuova vita al vecchio albero di Natale, diventando fonte di ispirazione per tutti i cittadini desiderosi di seguire le regole più avanzate del riuso e del riciclo.
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In questo esperimento virtuoso di upcycling a tutto tondo, si è pensato a lungo come utilizzare ogni singola parte dell’albero, in questo caso un immenso abete rosso alto 16 metri, vecchio di 45 anni. Con gli studenti di quattro istituti scolastici, l’anziano albero è stato consegnato a otto chef e pasticceri stellati della città con i quali, dopo aver separato tutti gli aghi, i rami e il tronco, sono state inventate delle ricette ad hoc e creati due prodotti: il primo è lo sciroppo di pino “Coolsingelspar Single Batch“. Una parte degli aghi è stata, poi, utilizzata per creare delle fermentazioni alcoliche per ottenere uno pseudo champagne pronto per l’anno successivo, nominato “Champ du Champ“.
Guidati dallo studio Forêt Atelier gli studenti e i volontari hanno, infine, pensato a ulteriori idee per riutilizzare il tronco d’albero con cui sono stati costruiti 200 sottobicchieri in legno e 75 cassette per contenere le bottiglie, tagliate con il laser dallo studio GeFixt by Bowy & Julian.
Ogni singola parte dell’albero è stata utilizzata, niente è stato gettato, incluse la corteccia profumatissima che è stata utilizzata per confezionare i prodotti e le ceneri degli scarti trasformate in saponi e prodotti in ceramica.
Il progetto è stato reso pubblico per diventare una fonte d’ispirazione per i Natali futuri, nel pieno spirito di questa festività. Per maggiori dettagli, c’è anche il diario di bordo degli studenti.
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