Viaggio nel cuore autentico de Le Isole di Tahiti: nella natura incontaminata di Rurutu e degli arcipelaghi più segreti
‘Ia ora na! ‘Buongiorno’, è il saluto che chiunque si sente rivolgere quando arriva ne Le Isole di Tahiti. Del resto, ritrovarsi in questo paradiso della Polinesia Francese, tra coni vulcanici ricoperti di natura tropicale, lagune trasparenti, e colorati tessuti floreali, non può che essere un “buon giorno”.
Ogni momento dell’anno è ideale per fuggire tra i cinque arcipelaghi soleggiati tutto l’anno, formati da 118 isole accarezzate dagli alisei del Pacifico. Un mito, quello della Polinesia, che arriva a noi grazie alle cronache estasiate dei primi esploratori occidentali come Louis-Antoine de Bougainville e James Cook. E diventa leggenda grazie ai racconti di Herman Melville e alle colorate tele di Paul Gauguin. Per ritrovarsi dunque dentro a un quadro o un romanzo, ecco dove andare e cosa sapere.
I cinque arcipelaghi della Polinesia Francese
Isole della Società, Isole Tuamotu, Isole Gambier, Isole Marchesi e Isole Australi. Ogni angolo di queste isole trabocca di bellezza tra spiagge bianchissime, vegetazione color smeraldo che si aggrappa ai picchi vulcanici, e lagune protette da barriere coralline popolate di pesci variopinti. Ma ciò che rende uniche e riconoscibili Le Isole di Tahiti è quel mix di natura e cultura che si esprime in tatuaggi ispirati agli elementi naturali, danze ondeggianti come il mare, ghirlande di fiori e foglie come gesto di benvenuto e tessuti floreali sgargianti abbinati a cappelli di palme e foglie di pandanus intrecciati.
Luoghi come Tahiti, Papeete, Bora Bora o Rangiroa sono sulla bocca di tutti, ma il fascino polinesiano di questi arcipelaghi del sud Pacifico si ritrova in maniera ancora più intensa e autentica nelle isole meno note. Qui, dove l’incontro con la cultura locale è più stretto e i tahitiani esprimono la voce dei loro antenati ma’ohi, dal vocabolario immaginifico.
Rurutu e le sette isole Australi
Maeva (benvenuti)! Per scoprire la cultura polinesiana più autentica si può partire da Rurutu, un’isola dell’arcipelago delle Australi, posto a circa 600 km a sud di Tahiti. Delle sette isole che lo compongono, cinque sono abitate e quattro raggiungibili in aereo. Fra queste c’è Rurutu, che insieme alle isole sorelle ha conservato la sua purezza grazie al suo isolamento. I paesaggi sono spettacolari, forse più che altrove: dalla lussureggiante vegetazione che ricopre monti, vallate e siti archeologici ai coni vulcanici che emergono da superfici di pietra corallina e strisce di sabbia chiara (Rurutu significa proprio ‘scoglio che emerge’), fino alle piantagioni di vaniglia, caffè e ananas che punteggiano le vallate.
L’arte antica dell’intreccio e i ritmi della natura
Ma Rurutu diventa anche l’incontro con tradizioni e artigianato antichi, una vera e propria immersione nella cultura locale che conta poco più di 2400 abitanti raccolti in colorati villaggi. Le allegre māmā hanno sempre un sorriso da spendere, anche quando sono assorte nell’intreccio di copricapi e tappeti. Quest’arte tramandata di generazione in generazione avviene esclusivamente a mano utilizzando foglie di palma e pandanus. Entrando nelle case polinesiane si viene accolti da tīfaifai, variopinte coperte realizzate unendo foglie cucite a mano con disegni ancestrali e floreali. Un patchwork artigianale che si sposa bene con oggetti lavorati in legno, espressione artistica degli uomini, o utensili e orpelli decorati con coralli, rocce e madreperla.
La bellezza delle Isole Australi, poi, si riverbera nel mare, soprattutto quando le balene raggiungono queste acque pacifiche per accoppiarsi e dare alla luce i propri piccoli, da agosto a ottobre.
Soggiorni autentici nelle guesthouse
E se, insieme ai paesaggi paradisiaci, ciò che vi spinge a partire è l’incontro con la cultura locale, non resta che prenotare una guesthouse, le piccole strutture ricettive diffuse sul tutte Le Isole di Tahiti e gestite dalle famiglie locali. Optare per bungalow e pension famille, non solo è più economico ma consente di collezionare esperienze autentiche, a diretto contatto con gli abitanti. Qualche esempio? Potrete imparare i movimenti della danza tradizionale (ori) o cucinare insieme ai proprietari piatti di pesce e latte di cocco (scopri di più qui). O ancora lanciarvi con il surf tra le onde che accoglieranno le competizioni olimpiche di Parigi 2024, oppure optare per una più rilassante canoa (va’a).
Che scegliate Bora Bora o Rurutu, il risultato non cambia: mettete un fiore tra i capelli (tiare) e cominciate a sorridere (a ‘oa’oa), il paradiso vi attende.
Info: tahititourisme.it
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