Il senso del neoumanesimo: l’editoriale del numero di “DOVE” di dicembre

Caro Babbo Natale, finalmente quest’anno puoi evitare lo smart working e tornare rubicondo nelle nostre case. Noi, perdonaci, siamo stati distratti a sopravvivere nell’anno della permacrisis, parola del 2022, secondo il dizionario Collins, crasi tra “crisi” e “permanente” che indica “un periodo esteso di instabilità e insicurezza”. Effettivamente, dopo 24 mesi di pandemia speravamo d’aver visto il film peggiore della nostra vita, ma poi è iniziata la guerra in Ucraina e, nel corso dell’anno, dopo aver sentito parole come “bomba atomica” e “guerra mondiale” sono arrivate la crisi energetico-economica, il violento cambiamento climatico (con i disastri annessi) e una diffusa aggressività umana tradotta in quotidiane notizie di cronaca nera degne di una serie tv crime. Eppure, caro Babbo Natale, almeno da questa parte del mondo, diciamo, siamo ancora qui e siamo ancora vivi. Pronti alle novità dell’anno che sta arrivando. Ma quale futuro ci aspetta?

borgo di Maloja
In copertina, il borgo di Maloja, in Svizzera, sotto la neve (foto di Roberto Moiola/ClickAlps)

Riporto uno stralcio delle riflessioni di Umberto Galimberti all’ultimo Barcolana Sea Summit, sull’uomo nell’era della tecnica, suo tema da oltre vent’anni e sempre attuale. “I valori della tecnica sono efficienza e funzionalità, produttività, velocizzazione del tempo e siamo già arrivati a una velocizzazione del tempo che ha oltrepassato la misura della psiche umana: non siamo all’altezza della velocizzazione del tempo richiesta dai telefonini e dal computer. (…) E, naturalmente, usciti come siamo dalla dimensione umanistica che ha caratterizzato l’uomo occidentale, siamo entrati in una dimensione di carenza di senso perché la tecnica non ha scopi, non dischiude un senso, non apre scenari che abbiano un significato. Carenza di senso non vuol dire che non capiamo ciò che succede, ma che non abbiamo un orizzonte di significatività rispetto al quale pervenire ad una comprensione sensata del mondo”.

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Il futuro? Galimberti risponde che “non è il tempo della salvezza, non è attesa, non è speranza. Il futuro è un tempo come tutti gli altri. Quindi cosa dobbiamo fare? Non c’è niente da fare, c’è da subire”. La lettura della contemporaneità del filosofo lancia, però, un seme di speranza quando, in altri testi, chiede di ridare parola ai giovani. Di ascoltarli, di dar loro spazio. Iniziamo subito, allora, dall’urlo più forte delle nuove generazioni che parlano di scelte consapevoli, di futuro green e di un mondo sostenibile. Lavoriamo insieme per un neoumanesimo che ricacci la téchne nell’alveo del saper fare, per scoprire scenari che abbiano nuovi significati. E il numero di Dove di dicembre è uno speciale illuminato da queste idee. Mettilo nella cesta, caro Babbo Natale, vedrai che ti stupirà. Nonostante tutto, abbiamo trovato tante storie che sanno di buono. Auguri di cuore.

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L’Italia con gli sci ai piedi: la guida con il numero di dicembre

Le piste più belle, i comprensori più attrezzati, gli impianti più nuovi: con il numero 12 di Dove troverete lo speciale L’Italia con gli sci ai piedi, realizzato da Scimagazine. Una guida imperdibile, dedicata agli appassionati di montagna e sport invernali, per scoprire il meglio nel nostro Paese, dalle Alpi agli Appennini (Dove+Speciale 7,90 €).

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