Extralarge: il racconto del mondo in 200 foto panoramiche

Viaggi, paesaggi, visioni, suggestioni: 200 immagini catturate con una vecchia fotocamera analogica panoramica e raccolte in un libro dal formato unico. Extralarge, microstorie dal lato lungo del mondo di Mauro Querci è un omaggio e insieme un atto d’amore verso qualcosa che stiamo perdendo: il senso autentico della fotografica.

Extralarge: 20 anni di scatti panoramici

Non c’è alcun intento nostalgico nell’idea di raccogliere gli scatti realizzati nell’arco di vent’anni (2001-2021), ai quattro angoli della Terra. In quelle che per l’autore sono diventate “tappe di un viaggio attraverso il mondo in cui viviamo, ricerca di bellezza che non si consumi nello spazio di un selfie, di un post, di un tweet”.

Ci sono invece il desiderio e la consapevolezza di restituire valore all’atto fotografico. E al risultato – spesso incerto, talora sorprendente – di quell’atto: la stampa dal negativo.

Mauro Querci, Extralarge, 12) Statua di Butrinto, Albania
Statua di Butrinto, Albania © Mauro Querci

Nessuna preview, nessuna anteprima: solo il tempo sospeso nell’attesa dello sviluppo della pellicola e dell’apparizione sulla carta fotografica dell’immagine.

Un processo “magico”, nel quale si recupera e si completa il senso originario di quell’atto compiuto al momento dello scatto. Che proprio perché non ripetibile, e in qualche misura imprevedibile, richiede, nel momento in cui si compie, la massima concentrazione, la totale “presenza” dell’autore. La fotografia tradizionale o analogica, in fondo è tutta qui: le virtù dell’attenzione contrapposte al mordi-e-fuggi social.

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Extralarge: immagini di “realtà aumentata”

In questo libro letteralmente “orizzontale” c’è tutta l’emozione di una vita, narrata con uno strumento, la fotocamera Hasselblad X-Pan (ormai da molti anni fuori produzione) che è parte integrante del racconto. Una compagna imprescindibile, limite e opportunità creativa al tempo stesso, con il suo peculiare formato 24×65, che è quasi il doppio del classico formato del negativo 24×36.

Una scelta di campo: “Mi piace chiamarlo ‘formato palcoscenico’ e secondo me permette di esplorare una realtà aumentata”, scrive Querci, e sottintende un concetto di “realtà aumentata” molto diverso da quello al quale siamo abituati: “Davanti a queste foto, infatti, c’è la sensazione che entrino in gioco elementi misteriosi. Magari sono nascosti al di là del muro, dentro una forma consueta, in un passaggio fatto ad alta quota, oppure si trovano appena oltre il margine dell’immagine. E, grazie a un potere arcano, esercitano la loro funzione. Non si vedono ma si percepiscono”.

Mauro Querci, Extralarge, Inverno a Bereguardo, Pavia
Inverno a Bereguardo, Pavia, © Mauro Querci

La realtà aumentata che evoca Querci non è quindi la plateale rappresentazione di un ipertesto, ma la segreta espressione di un metatesto, che risiede nelle cose, e che sta all’osservatore scoprire. La differenza è cruciale: lo spettatore è chiamato a farsi interlocutore, ad ascoltare e a essere ascoltato. Quello che propone il libro di Querci è quindi un dialogo. Ma è inevitabilmente anche un viaggio. Anzi tanti viaggi. Sfogliando le pagine strette e lunghe di Extralarge, infatti, ci si perde e ci si ritrova tra mondi diversi.

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Extralarge: un libro che pesa due chili e mezzo

Diciamolo subito: non lo si può sfogliare “alla leggera”, è un libro impegnativo, esigente. Ideato graficamente da Valeria Settembre, con i suoi due chili e mezzo di peso, le sue pagine di 41×16 centimetri e uno spessore di 6, richiede al lettore energie, attenzione, non c’è spazio per lo scroll compulsivo di Instagram.

Ma questa è la sua forza. Invita il lettore a dedicare tempo e a mantenere un passo lento durante questo ideale giro del mondo.

Extralarge: dalla Namibia a Pavia

Ci si perde nei deserti del Nordafrica e del Sudamerica, una delle grandi passioni dell’autore, ci si inoltra lungo fiumi leggendari e all’interno di foreste equatoriali, accompagnati da annotazioni, frammenti letterari, evocazioni poetiche, brevissimi reportage in forma di didascalia. Ecco quindi l’Algeria, la Libia del tempo che fu, il Congo, la Tanzania, il Mali, la Namibia. Ecco l’America vista dall’alto (Chicago) o dal basso (New York). Ecco Cuba, il Cile, l’Albania, Parigi

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Paesaggi, panorami, talora anche persone, dettagli. Pinnacoli di roccia, grandi distese, sconfinate praterie, croci, ponti, chiese, capannoni industriali, edifici abbandonati. E poi le stagioni: le piogge, i cieli sereni, la neve, le nebbie, i tramonti, le albe.

Mauro Querci, Extralarge, Sulla strada per Mede
Sulla strada per Mede, Pavia, 2010 © Mauro Querci

Un atlante le cui parti si mescolano e giustappongono non in nome della geografia fisica, ma di quella dei sentimenti. Che cerca di esplorare i limiti del mezzo sperimentando anche – e con eccellenti risultati –  inquadrature verticali che espandono le capacità espressive della fotocamera sfruttandone l’orientamento più inatteso, quello dall’alto in basso.

C’è poi un punto in cui il racconto compie un ulteriore scarto e si fa al tempo stesso più intimo e universale. È quando Querci raggiunge i luoghi del cuore: la natia Toscana e, ancora di più, la Bassa che circonda Pavia e il Pavese, dove vive da decenni.

Extralarge: istantanee dai luoghi del cuore

Sono i luoghi cari, quelli più conosciuti e a volte, proprio per questo, più difficili da raccontare. Ma sono i luoghi in cui la fotocamera può indugiare, in cerca di quella sottile sfumatura di luce, di quell’atmosfera sfuggente, di quell’ombra che esalta contorni altrimenti invisibili.

Qui, l’autore può soffermarsi più a lungo, con pazienza, con dedizione, tornare e ritornare più volte e in diversi momenti. Pioppeti, canali, il Ticino, il Po, risaie, cascine, colline, campi arati o coperti da un manto di neve.

Extralarge Il porto sepolto del Po, 2017 © Mauro Querci
Porto sepolto del Po, 2017 © Mauro Querci

Sono inquadrature che conducono lontano quanto le immagini scattate nei luoghi più remoti del pianeta.

Come la foto intitolata Porto sepolto del Po: cosa ci fa un battello in secca perduto nel mezzo della campagna pavese? È un’apparizione che ci proietta in un istante nella foresta amazzonica di Fitzcarraldo.

Che è un modo di dire, senza usare le parole: non c’è bisogno di andare lontano per incontrare il proprio universo, in cui sentirsi estranei e, al tempo stesso, a casa.

Extralarge, microstorie dal lato lungo del mondo di Mauro Querci, concept e grafica: Valeria Settembre
Edizione indipendente, copie numerate da 1 a 200, pp. 448+16
60 € (+ spese di spedizione)
Per info e prenotazioni: mauro.querci@gmail.com

Mauro querci, autore di Extralarge, 200 foto panoramiche
Un autoritratto di Mauro Querci (Firenze, 1963), giornalista di Panorama e autore del volume Extralarge, microstorie dal lato lungo del mondo

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