Non è necessario imbarcarsi in voli intercontinentali per raggiungere angoli remoti del pianeta in cui rigenerarsi: chi è alla ricerca di un’immersione nella wilderness e nei rituali antichi delle nostre origini, può dirigere la propria bussola verso la Basilicata, una regione che non solo ha saputo conservare il suo contatto primordiale con la natura, ma lo preserva con ben 5 parchi naturali ricchi di specie endemiche e animali selvatici. Una terra ancestrale, che conserva riti arborei legati alla fertilità dei campi, consumati tra cime e tronchi trascinati dai buoi. Un luogo di passioni, pace e spiritualità, dove si prova ancora stupore di fronte a borghi che sembrano presepi in ogni momento dell’anno; ci si emoziona guardando i riti teatrali della Natività; e si respira a pieni polmoni al cospetto di cime innevate e distese di natura senza interruzione.
Il Natale nei borghi-presepe
Sembrano scolpiti direttamente sulla roccia e cesellati da una grande mano artigiana. I borghi che popolano la Basilicata tra montagne, pinnacoli e tornanti, paiono presepi allestiti tutto l’anno. Un’atmosfera che a Natale si fa ancor più magica grazie a luminarie, decorazioni e scene in costume. Succede nei numerosi presepi viventi che animano diversi centri storici, da Matera ai villaggi di tradizione arbëreshë. È il caso di San Costantino Albanese, dove gli abitanti conservano le radici popolari albanesi e, nel periodo natalizio, le traducono in un Presepe Vivente nelle vesti tipiche e fra mestieri antichi, al suono di zampogne e ciaramelle. Per non parlare di Matera, dove i Sassi illuminati diventano un perfetto sfondo naturale dell’antica Palestina, dove mettere in scena con teatralità la vita di Cristo, fra legionari romani, grotte e scene della Natività.
Del resto siamo in una location rimasta intatta nel tempo e valorizzata al meglio, dove registi come Pasolini e Mel Gibson hanno trovato la scenografia perfetta alle sequenze della Passione e dei Vangeli. Presepi viventi e presepi vissuti. Al Museo Internazionale del Presepio “Vanni Scheiwiller” di Castronuovo Sant’Andrea, gli allestimenti presepiali sono diffusi lungo le grotte, cantine e stalle del medievale Rione Manca. Qui, ben 200 e più sono i presepi esposti che dal XVII secolo al giorno d’oggi sono stati sapientemente creati. Un percorso luminoso vi attende tra i vicoli in 50 postazioni, dove trovano naturale insediamento manufatti italiani e stranieri: dalla Basilicata alla Lapponia, dalla Calabria all’Australia. Per questo, fino al 2 febbraio 2023, 7 presepi contemporanei (lucani o ispirati alla Basilicata), forgiati da altrettanti artisti con materiali diversi come alluminio, legno, pietra leccese e plastica riciclata, saranno visibili nel Salone Papale di Rieti per l’ottavo centenario del primo presepio di Greccio, allestito da San Francesco nel 1223.
Sci e ciaspole ai piedi nei parchi nazionali
Non solo Natale nei borghi incantati, la Basilicata è anche e soprattutto natura primitiva tra aspre montagne e saliscendi ammantati di neve. Uno scenario incantevole e meditativo da contemplare, ma appassionante da vivere attraverso le tante attività outdoor. C’è solo l’imbarazzo della scelta: circa un terzo del territorio lucano è ricoperto da aree protette e sono ben cinque i parchi tra cui scegliere (2 nazionali e 3 regionali).
La bellezza en plein air dei parchi regionali
Il Parco nazionale del Pollino, anche Geoparco Unesco, è perfetto per camminare tra boschi, faggete e pini loricati. Questi alberi-icona dal portamento tormentato, sono considerati i guardiani del parco, da ammirare ciaspole ai piedi, attorno alla cima di Serra di Crispo. Per chi preferisce lo sci, invece, ci sono le piste di Viggianello e Terranova del Pollino.
Con il Parco nazionale dell’Appennino Lucano Val d’Agri Lagonegrese si raggiungono le cime imbiancate che ospitano i comprensori sciistici più frequentati: Sellata- Arioso, Monte Volturino e Sirino. Siamo in un polmone naturale ad alta quota, dove si respira meglio grazie a distese di boschi vetusti di faggi, aceri e abeti bianchi, che diventano area SIC (Sito d’Interesse Comunitario) nell’Abetina di Laurenzana e nel Bosco Faggeto di Moliterno.
Nel Parco naturale regionale del Vulture si cammina nella caldera di un vulcano estinto alle pendici del Monte Vulture, dove la biodiversità la fa da padrona fra boschi di faggio, abete e castagno, e aree lacustri che riempiono antichi crateri come il Lago Piccolo e il Lago Grande. Il tutto impreziosito da abbazie benedettine e castelli normanni che raccontano le gesta di Federico II e della sua corte.
Per chi ama collezionare suggestioni fra i Borghi più belli d’Italia, il Parco regionale Gallipoli Cognato e delle Piccole Dolomiti Lucane è la meta ideale. Pietrapertosa e Castelmezzano, due borghi-presepe naturali che sono rinati con le attività all’aria aperta fra Volo dell’Angelo, ponti tibetani e vie ferrate, ne sono l’esempio più spettacolare.
L’ultimo idillio tra natura e cultura è quello che si compie nel Parco regionale della Murgia Materana, dove le profonde gravine hanno custodito tracce di vita ancestrale in grotte e anfratti diventati rifugio di specie fossili scampate all’estinzione. Una natura primordiale da esplorare con lentezza, per poterne assaporare appieno tutta la passione, senza compromessi. Nel silenzio.
Info: basilicataturistica.it
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