Voyager Station: come sarà il primo hotel nello spazio

Spazio, prossima frontiera. Parafrasando il celebre incipit della serie Star Trek, è questa la destinazione per i fortunati turisti che presto potranno prenotare un soggiorno nel primo hotel nello spazio. Si chiamerà Voyager Station ed è progettata dalla Orbital Assembly Corporation, società di costruzioni gestita dall’ex pilota John Blincow.

Un altro nome che si aggiunge a quelli di altri grandi visionari che stanno spianando la strada al turismo spaziale, come Jeff Bezos, patron di Amazon e di Blue Origin, Richard Branson, fondatore di Virgin Galactic e Elon Musk con la sua Space X. E un altro progetto che si aggiunge ad altri, caduti poi nel vuoto (cosmico). Se tutto andrà secondo i piani, l’inaugurazione è prevista per il 2027.

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Voyager Station: la prima stazione per lavoro e svago

Il progetto della Voyager Station è stato rivelato per la prima volta nel 2019 e la data di apertura, prevista inizialmente per il 2025, è stata poi posticipata al 2027, pare per motivi legati alla pandemia.
L’hotel spaziale è parte dell’ampliamento del progetto iniziale della Orbital Assembly, partito dalla creazione della Pioneer Station, destinata sin dall’inizio ad ospitare aziende e agenzie spaziali che conducono ricerche sulla bassa gravità. Con la realizzazione dell’hotel, la stazione sarà la prima struttura in orbita libera, abitabile e gestita da privati, sia per lavoro che per svago.

Renderings courtesy of the Orbital Assembly Corporation
Rendering courtesy of the Orbital Assembly Corporation

Vacanze da fantascienza

Ispirata a film di fantascienza come 2001: Odissea nello spazio e Interstellar, la Voyager Station ha la forma di una ruota panoramica del diametro di 200 metri: girando e utilizzando la forza centrifuga, è in grado di produrre livelli variabili di gravità artificiale all’interno aumentando o diminuendo la velocità di rotazione.

Dai primi esperimenti con turisti spaziali, è emerso che gli effetti dell’assenza di gravità piacciono fino a un certo punto: va bene l’esperienza di muoversi fluttuando, ma non quando questo diventa un limite, ad esempio per mangiare, bere o dormire. Con l’approccio di gravità ibrido, i visitatori possono così sperimentare diversi i tipi di attività di microgravità, essenziale per un’abitazione a lungo termine nello spazio, come vivere un’esperienza turistica ideale senza compromettere il benessere fisico e mentale di una persona in vacanza nello spazio.

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Voyager Station: come è fatta

Nella Voyager Station, il lusso non è solo il viaggio. Anche gli ambienti interni sono pensati per offrire il massimo dei servizi e del comfort, degni dei migliori luxury hotel. L’anello esterno della ruota è collegato con quattro raggi-tunnel a una stazione centrale, punto di attracco per gli ospiti provenienti dalla Terra, dove, in assenza di gravità, si effettuano i controlli. Attraverso i tunnel, percorsi da ascensori, si raggiungono gli ambienti dell’hotel disposti in circolo: occupano una superficie totale di 11.600 mq e possono accogliere fino ad un massimo di 440 persone, tra ospiti e personale di bordo. E qui la sensazione cambia. Perché negli spazi comuni si sperimenta la microgravità, pari a 1/6 di quella sulla Terra dando la sensazione di stare quasi con i piedi per terra.

Rendering courtesy of the Orbital Assembly Corporation
Rendering courtesy of the Orbital Assembly Corporation

Gli spazi abitativi prevedono camere e grandi ville che si potranno anche acquistare come case per le vacanze, con ampie vetrate da cui ammirare la Terra e lo spazio, un ristorante gourmet gestito dai migliori chef, un bar e aree per l’intrattenimento che, nelle intenzioni di John Blincow, CEO della Orbital, offriranno esperienze davvero spaziali: da spettacoli e concerti degli artisti più famosi a partite di basket a gravità zero, provando l’ebbrezza di saltare cinque volte più in alto che sulla Terra. Meglio di Michael Jordan o Keon Johnson, insomma.
Non ultimo, la sicurezza: nella parte più esterna della ruota sono disposti 44 veicoli di emergenza, pronti a partire in caso di bisogno.

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Quanto costerà un soggiorno su Voyager Station

Per chi fosse interessato, la Voyager Station sta già accettando prenotazioni. Il costo di viaggio e soggiorno è ancora indicativo ma “non sarà così esorbitante come ci si potrebbe aspettare” affermano da Orbital Assembly. In realtà si parla di 5 milioni di dollari per un soggiorno di tre giorni e mezzo. D’altronde, la location è – letteralmente – fuori dal mondo, di classe super luxury e pensata per clienti molto esigenti. Per il momento, attendiamo l’inaugurazione e accontentiamoci di sognare. È gratis.

Per info: Voyager Station 

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