Overbooking: cos’è, quando si verifica e come tutelarsi

È l’incubo di molti viaggiatori che, dopo aver prenotato un volo e giunti in aeroporto, si sentono dire che non possono imbarcarsi per problemi di overbooking. Una situazione a dir poco spiacevole, che si può verificare soprattutto nei periodi di alta stagione – durante l’estate, il periodo natalizio o in occasione di ponti – quando il traffico aereo è più intenso. Con il rischio di mandare all’aria le vacanze o un viaggio di lavoro.

Vediamo, allora, cos’è l’overbooking, perché si verifica e come tutelarsi quando si è costretti a restare a terra per questo motivo.

Cos’è l’overbooking

Il termine overbooking significa, letteralmente, in traduzione, sovra prenotazione ma è correntemente usata la parola inglese anche tra noi italiani. Come definito dall’ENAC, l’Ente Nazionale per l’Aviazione Civile, indica che i “che i posti disponibili sull’aeromobile sono inferiori rispetto al numero di prenotazioni confermate e ai biglietti emessi per quel determinato volo”. In altre parole, vengono venduti più biglietti rispetto ai posti a disposizione su un aereo. È una pratica legale utilizzata da tutte le compagnie aeree per massimizzare il profitto di ogni singolo volo e tutelarsi nel caso in cui alcuni passeggeri non si presentino all’imbarco.

È importante non confonderlo con la lista d’attesa. In questo caso, infatti, il passeggero che prenota un biglietto lo fa sapendo già che il suo posto non è assicurato ma che potrà viaggiare solo se qualche altro passeggero annulla o cambia il volo oppure non si presenta al check-in.

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Overbooking è legale? Come e perché si verifica

L’overbooking, dicevano, è una pratica legale ed è un diritto delle compagnie aeree vendere più biglietti rispetto agli effettivi posti a sedere. Questo dipende dal fatto che, statisticamente, c’è sempre qualche viaggiatore che, per un motivo o per l’altro, annulla o modifica la partenza oppure non si presenta all’imbarco o al check-in.

Le compagnie aeree usano algoritmi basati sulla stima del numero di passeggeri che non si presenteranno sul volo che vengono messi in relazione con alcune variabili come l’aeroporto di partenza e di arrivo, i possibili ritardi, gli annullamenti delle coincidenze e le condizioni climatiche.

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Overbooking: diritti e tutela dei viaggiatori

I viaggiatori sono tutelati dal Regolamento comunitario n. 261/04 in materia di trasporto aereo. In Italia, il punto di riferimento è l’ENAC, responsabile della corretta applicazione del normativa in caso disservizi nel trasporto aereo e riassunta nella Carta dei Diritti dei passeggeri.

Il regolamento affronta i casi di negato imbarco (compreso l’overbooking), cancellazione, sciopero, ritardo prolungato del volo, obbligo di informazione da parte della compagnia aerea, sistemazione in classe superiore o inferiore e ha il potere di irrogare sanzioni amministrative nei confronti dei soggetti inadempienti.

Per tutti questi casi, le compagnie aeree in partenza dal territorio dell’Unione Europea hanno l’obbligo di informare dei loro diritti i passeggeri coinvolti.

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Overbooking: come richiedere il rimborso o risarcimento

In caso di overbooking, i passeggeri sono tutelati dall’art. 4 del regolamento CE n. 261/04 che sancisce il diritto a ricevere il rimborso del biglietto, oppure a scegliere un volo alternativo tra quelli disponibili. Cosa succede se si va in overbooking? A risponderne è la compagnia aerea, che deve rimediare all’inconveniente risarcendo in modo diretto o indiretto il viaggiatore rimasto a terra.

L’indennizzo consiste generalmente nel proporre un biglietto sostitutivo sul primo volo disponibile o di una sistemazione di pari livello. Se il passeggero rifiuta, la compagnia cerca passeggeri volontari disposti a cedere il proprio posto in cambio di un rimborso del biglietto (entro una settimana) o dell’imbarco sul primo volo disponibile verso la destinazione, garantendo tutti i servizi di assistenza gratuita durante l’attesa, come pasti, pernottamenti o trasferimenti.

Se anche questo tentativo non va a buon fine, il passeggero a cui viene negato l’imbarco ha diritto a un risarcimento pecuniario che dipenderà dalla tratta aerea (intracomunitaria o extracomunitaria) e dalla distanza in Km percorsa.

Rimborso overbooking: le tariffe

Per le tratte all’interno dei confini europei ha diritto a un rimborso di 250 euro se la tratta è inferiore o uguale a 1500 km e di 400 euro per tratte superiori ai 1500 km; per le tratte extracomunitarie, ha diritto a un rimborso di 250 euro se la tratta è inferiore o uguale a 1500 km, di 400 euro per tratte comprese tra i 1500 e i 3500 km, e di 600 euro per le tratte superiori ai 3500 km.

Queste tariffe variano nel caso in cui il passeggero accetti una soluzione alternativa. Il rimborso può essere ridotto del 50% in caso di trasferimento su un altro volo che comporti un ritardo massimo di 2 ore (per tratte inferiori 1500 km), 3ore (per tratte tra i 1500 km e i 3500 km), o 4 ore (per tratte superiori a 3500 km). Oppure può essere ridotto fra il 30 e il 70% del prezzo del biglietto, in base alla lunghezza della tratta, nel caso in cui si accetti di viaggiare in una categoria inferiore rispetto a quella prenotata.

In questi casi si ha anche diritto all’assistenza fino all’imbarco, che consiste nel rimborso anche di pasti e bevande, alla sistemazione in albergo se sia necessario uno o più pernottamenti, il trasferimento dall’aeroporto al luogo di sistemazione e viceversa e a due chiamate telefoniche o messaggi via fax o posta elettronica.

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Come evitare l’overbooking

L’overbooking è difficile prevederlo, ovviamente, ma si può cercare di prevenire eventuali disagi. Se si intende di volare in periodi di alto traffico aereo, ad esempio nel periodo estivo o natalizio, meglio fare check-in appena possibile, magari subito dopo l’acquisto del biglietto, e non ridursi a poche ore dalla partenza o all’arrivo in aeroporto. Oppure sottoscrivendo la carta fedeltà o frequent flyer della compagnia aerea con cui si intende volare in modo da acquisire vantaggi che, spesso, comprendono l’imbarco assicurato in caso di overbooking.

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