Alternative Guide: arriva la serie di podcast alla scoperta di un’altra Monaco di Baviera. Da ascoltare e da vivere

Pagode orientali nel bel mezzo di laghetti boscosi. Musei tra i più ricchi al mondo di opere d’arte antiche e contemporanee. E persino onde da surf in pieno centro. Monaco di Baviera val bene un viaggio anche oltre l’Oktoberfest e la Romantische Straße. Lo sanno bene i suoi abitanti, che sono maestri nel praticare la cosiddetta Gemütlichkeit, la capacità di godersi la vita con affabilità e allegria. Un piacere che condividono volentieri con i visitatori, in un’atmosfera vivace e accogliente.

Questa città versatile è pronta a stupire chiunque cerchi una destinazione fuori dai luoghi comuni ma, soprattutto, è una città che ha tante storie da raccontare. Per questo è nato il progetto Alternative Guide, il podcast in cinque puntate che racconta l’altra Monaco, quella alternativa, fuori dai soliti giri. Si può ascoltare sul sito di Air Dolomiti, la compagnia aerea del Gruppo Lufthansa che collega le principali città italiane con l’Europa, a cominciare proprio da Monaco, capitale della Baviera.

Monaco di Baviera, la green city piena di sorprese

Monaco è una città tutta da camminare, e da pedalare. Una green city che ha investito in qualità dell’aria sviluppando le piste ciclabili e deviando il traffico di auto e mezzi pesanti fuori dal centro. Così, passo dopo passo, è un piacere prendersi il tempo per andare alla scoperta di quartieri giovani e alternativi. È il caso di Haidhausen, ex quartiere dormitorio operaio, oggi definito «Quartiere francese». Il motivo lo si scopre girovagando tra le piazzette e i vicoli animati da caffè, studi artistici e concerti dal vivo, come in una Montmartre in salsa tedesca. Qui si svolge persino un festival del cinema secondo solo alla Berlinale. Hipster e cool è anche il quartiere residenziale Schwabing, ricco di atelier, barber shop, insegne vintage e negozi di vinile.

Maxvorstadt è il quartiere universitario, dove un residente su quattro ha passaporto straniero, e vanta una concentrazione straordinaria di musei d’arte. Giovane e vivace grazie ai suoi numerosi locali frequentati dagli studenti, è stato disegnato a tavolino da Ludovico I di Baviera, puntando su palazzi signorili, viali verdi e piazze eleganti. Colorato e divertente è anche Glockenbachviertel, letteralmente «quartiere del ruscello della campana» dove nel ‘500 si concentravano le fonderie che forgiavano le campane. Punto di ritrovo per la comunità LGTBQ+ già dagli Anni 50, quando le relazioni omosessuali erano considerate fuori legge, è esploso nella sua esuberanza a partire dal 1971, con la fine delle restrizioni.

Monaco, città di parchi, acqua e sport

Per chi ama la natura e gli spazi aperti, Monaco è la meta ideale con il suo mosaico di parchi, fiumi e laghetti. Per i monacensi, infatti, lo sport è soprattutto un’occasione per stare all’aria aperta ossigenandosi tra i polmoni verdi sparsi un po’ ovunque. Lungo il fiume Isar, in particolare, accoglie con i suoi 373 ettari l’Englischer Garten (Giardino inglese), considerato fra i maggiori parchi al mondo grazie a ben 73 km di sentieri, tra laghetti e torrenti. Ma ciò che sorprende di più sono le architetture orientali della Chinesischer Turm, la torre cinese in legno alta oltre venti metri, e la Sala del tè giapponese, su di un’idilliaca isoletta fluviale artificiale. Per non parlare delle onde del tumultuoso torrente Eisbach, che fanno la gioia dei surfisti tutto l’anno (muniti di muta, naturalmente). Secondo alcune leggende metropolitane, furono i soldati americani di stanza a Monaco a creare le onde (tramite una diga) per trovare un angolo di California anche qui.

Spostandosi nel Westpark, composto da 60 ettari di collinette e laghetti, si trova persino un roseto con 500 specie diverse di rose. Qui nel 1983 si tenne un’esposizione internazionale di orticoltura di cui sono ancora visibili 4 padiglioni: il giardino cinese ‘dei profumi e dello splendore’, quello giapponese di Sapporo, città gemellata con Monaco; la pagoda thailandese col Buddha, primo tempio buddista della Germania, e la pagoda costruita in Nepal da 300 artigiani e riassemblata qui. Imperdibile, soprattutto per gli sportivi, è poi l’Olympiapark, dal tennis al canottaggio, un paradiso dello sport che, solo fino a qualche anno fa, era una discarica. A renderlo unico sono gli impianti eretti per i Giochi Olimpici del 1972: dalle piste di atletica con la torre olimpica che sfiora quasi i 300 metri e si può scalare, al villaggio olimpico fino alla pista di pattinaggio su ghiaccio.

Dalla street art alle chiese, la Monaco segreta 

A pochi passi da Marienplatz si entra nel mondo della street art al MUCA. Il Museo dell’Urban & Contemporary Art è un open space di 2000 mq con opere di artisti di strada dai più giovani a più affermati come Banksy. Ma è nel quartiere Maxvorstadt che l’arte si fa una scorpacciata di bellezza tra musei e collezioni che spaziano dall’antico Egitto ad Andy Warhol, passando per Kandinsky e Paul Klee. All’Alte Pinakothek (vecchia pinacoteca) vi attendono più di 700 capolavori classici, da Dürer a Giotto. Per chi preferisce invece l’arte moderna e contemporanea c’è la Neue Pinakothek (nuova pinacoteca) con la più grande collezione di arte contemporanea al mondo grazie alle opere di Goya, Monet, Manet, Cézanne e Van Gogh.

Da non perdere, il patrimonio di arte religiosa nelle tante chiese. È il caso di Michaelskirche (Chiesa di San Michele), la cui architettura barocca è ispirata alla Chiesa del Gesù di Roma con una gigantesca cupola seconda solo a San Pietro. E non mancano le curiosità, dalla Herrenchiemsee (ex Chiesa degli Agostiniani), oggi sconsacrata, che ospita un Museo della caccia e della pesca con oltre mille animali impagliati. Alla Peterskirche (Chiesa di San Pietro), sulla cui statua si trova una tiara mobile: si toglie quando muore il papa e si rimette alla nuova elezione. Fino alla quattrocentesca Frauenkirche (Cattedrale di Nostra Signora), che custodisce una strana impronta di piede che, secondo la leggenda, apparterrebbe addirittura al diavolo.

Fuori Monaco, tra laghi e castelli

Uscendo da Monaco si apre un altro mondo di bellezze artistiche e naturalistiche, di cui i castelli della Romantische Straße sono solo la punta di diamante. A 20 km a sud del capoluogo si trova, per esempio, il bel Lago Starnberg, noto per essere il buen retiro del jet set tedesco con ville di attori, politici e nobili. Fra questi non mancano le residenze dei Wittelsbach, l’ex famiglia reale bavarese. Qui si trova il castello di Berg e l’Isola delle Rose che vide il passaggio di ospiti illustri del calibro della principessa Sissi, cugina del re, e di Richard Wagner.

Un altro lago dallo scenario suggestivo, sul quale si specchiano le Alpi Bavaresi, è il Tegernsee, dove si trova il castello dei Wittelsbach sorto su un antico monastero benedettino. All’interno è ricavata una fabbrica di birra, da gustare nell’annessa cantina-birreria Bräustüberl. Vale una sosta, senza dubbio, il borgo medievale di Wasserburg am Inn, che incanta con le sue architetture antiche su un’ansa del fiume Inn, affluente del Danubio. Questa deliziosa cittadina si trova lungo la Strada del Sale, tra Monaco di Baviera a Salisburgo, posizione strategica per il commercio dell’oro bianco che fece la sua fortuna nel Medioevo. Al suo fascino cedettero molti illustri visitatori fra cui Wolfgang Amadeus Mozart, che trascorse proprio qui le sue vacanze con il padre Leopold. Ancora visibile è la Roter Turm (Torre Rossa), all’interno delle antiche mura fortificate, che svetta fra campanili aguzzi e facciate merlate. Come in una fiaba.

Scopri di più su: airdolomiti.it e ascolta qui o su Spreaker i cinque podcast della serie Alternative Guide

 

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