È tutto pronto per la decima edizione del Torino Jazz Festival. Al via dall’11 al 19 giugno nove giorni di concerti, esibizioni, jam session e altre forme di espressione artistica. E non mancheranno gli incontri e le conferenze tematiche. Oltre 50 gli eventi sparsi in diversi luoghi della città. Dove protagonista assoluto sarà il jazz, portato on stage da grandi nomi internazionali e da musicisti emergenti.
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Torino Jazz Festival 2022: tutte le declinazioni del jazz
Dal mainstream ai nuovi linguaggi improvvisativi, passando per il rock, l’avanguardia, il nuovo progressive europeo e l’elettronica. Il calendario della decima edizione del Torino Jazz Festival sarà una panoramica sulle tante e diverse declinazioni del jazz.
Grandi nomi internazionali, produzioni originali, prime italiane ed europee si alterneranno nel Main Stage. Mentre la sezione Jazz Cl(H)UB coinvolgerà i jazz club della città: 27 gli eventi in cartellone, con particolare attenzione ai musicisti emergenti.
Diretto dai musicisti Diego Borotti e Giorgio Li Calzi, il Torino Jazz Festival è ormai tra i più importanti a livello internazionale. In questa edizione dedicherà ampio spazio a produzioni originali create per l’occasione, che daranno modo agli spettatori di assistere a eventi unici e concerti in prima nazionale di star del jazz.
Torino Jazz Festival 2022: i luoghi
I luoghi del TJF saranno le Officine Grandi Riparazioni, il Conservatorio Giuseppe Verdi, l’Auditorium del grattacielo Intesa Sanpaolo, il Teatro Vittoria, il Tempio Valdese e i jazz club della città.
I Jazz Blitz porteranno il jazz a chi non può raggiungere i luoghi di concerto, coinvolgendo giovani allievi delle scuole di musica e del Conservatorio. I Torino Jazz Meetings, invece, saranno un punto di incontro e scambio di esperienze.
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Torino Jazz Festival 2022: 5 palinsesti
TJF 2022, nella sua decima edizione, ripropone il format dei cinque palinsesti integrati: l’attività dei Main Stage; il palinsesto Jazz Cl(H)UB; il contributo dei Jazz Blitz; gli incontri, le conferenze, i progetti speciali che proporranno chiavi di lettura guidate alla storia e all’estetica del jazz, agli innesti con altre arti o tecnologie, alle implicazioni antropologiche e sociali di una forma d’arte profondamente connessa alla realtà da cui è generata; e poi i Meeting, che metteranno in scena una giornata di conferenza regionale e una nazionale, dedicata in questa edizione all’incontro con MIDJ.
Torino Jazz Festival 2022: cent’anni di Charles Mingus
In questa edizione, il Festival ricorda la figura di uno dei giganti della storia del jazz, Charles Mingus (1922-1979). Contrabbassista, pianista, scrittore e compositore, il maestro ha lasciato un segno indelebile nella cultura del Novecento.
Per celebrarlo sono in calendario concerti con quattro maestri assoluti del suo strumento d’elezione, il contrabbasso, oltre che appuntamenti con la letteratura, graphic novel e teatro.
Torino Jazz Festival 2022: alcuni eventi da non perdere
Il palinsesto eventi è ricco (programma completo sul sito), eccone alcuni da non perdere assolutamente.
Sabato 11 giugno: nella giornata inaugurale del Festival, oltre al ricordo mingusiano, vanno in scena i concerti nei jazz club. Tra questi, un’originale rilettura di un grande classico della musica contemporanea, “In C” di Terry Riley, rielaborato da un quartetto di musicisti torinesi, Berts, Chirico, Dellapiana, Mazza, ai sintetizzatori modulari.
Inoltre, in collaborazione con Fondazione Circolo dei lettori e Salone internazionale del Libro Torino, l’incontro con Jonathan Coe. Lo scrittore inglese racconterà al pubblico la sua doppia passione per la letteratura e la musica (intervistato dallo scrittore torinese Giuseppe Culicchia).
Domenica 12 giugno: continuano gli appuntamenti e i concerti dedicati a Mingus al Conservatorio Giuseppe Verdi. Ancora Jonathan Coe, in versione musicista e compositore, ospite alle tastiere, della Artchipel Orchestra, diretta da Ferdinando Fara. Mentre tra i concerti nei club, quello di Tad Robinson, uno degli esponenti di punta del soul blues contemporaneo.
Lunedì 13 giugno: al Conservatorio Giuseppe Verdi, in prima italiana, in collaborazione con la Reale Ambasciata di Norvegia, l’incontro tra il trio norvegese Elephant 9 di Ståle Storløkken.
Martedì 14 giugno: Jazz Talk nei Laboratori di Barriera con la presentazione degli esiti di una ricerca condotta sul pubblico di MiTo SettembreMusica e Torino Jazz Festival. Inoltre, un concerto in prima nazionale nel Tempio Valdese di Ståle Storløkken, in un’insolita esibizione all’organo liturgico.
Mercoledì 15 giugno: alle OGR la prima data europea del tour One Final Music Session di Milton Nascimento, cantautore brasiliano celebrato nel mondo per la potenza espressiva con la quale ha rinnovato il ricco repertorio del suo Paese.
All’Auditorium grattacielo Intesa Sanpaolo, poi, la voce di Chanda Rule, in prima nazionale, riprenderà standard jazz e brani di New Orleans in chiave contemporanea. Interessante anche al Circolo dei lettori, il Jazz Talk, La Luce e i Buio, la musica e i grandi temi della contemporaneità, con Domenico Quirico, giornalista, scrittore, inviato de La Stampa, che conversa con John Vignola, giornalista, critico musicale e conduttore radiofonico di Radio1.
Giovedì 16 giugno: alle OGR, la Torino Jazz Orchestra rende omaggio alla musica di Armando Trovajoli e alla sua vocazione per il jazz. La big band diretta da Fulvio Albano con gli arrangiamenti di Franco Piana, regalerà un’inedita versione per orchestra jazz dell’opera di Trovajoli, che pone in risalto la sua vena creativa. Completano la formazione Dino e Franco Piana: due importanti solisti, amici e collaboratori storici di Trovajoli, ideali interpreti della sua musica.
Sempre alle OGR, Buster Williams, uno dei maestri del contrabbasso contemporaneo. Ha collaborato con Herbie Hancock, Art Blakey, Herbie Mann, McCoy Tyner, Dexter Gordon, Roy Ayers sensibile con grandi voci quali Bobby McFerrin, Sarah Vaughan, Nancy Wilson e Betty Carter. Si presenta al TJF, alla guida di un quartetto affiato dove spicca la presenza di una autentica star della batteria come Lenny White.
Venerdì 17 giugno: alle OGR, produzione originale, quattro artisti che hanno saputo ritagliarsi un proprio spazio attraverso un linguaggio unico: Jan Bang è il signore delle macchine, producer tra i più amati al mondo, Arve Henriksen, caposcuola del sound norvegese, alla tromba evoca gli echi dei fiordi mentre i timbri originali di Roberto Cecchetto fanno di lui un elemento essenziale al gruppo. Il gesto, l’azione e il silenzio sono tratti caratterizzanti del percussionista e del performer totale Michele Rabbia.
Sempre alle OGR, Jason Lindner con Now Vs Now, in questa occasione, appositamente ideata per il TJF 2022, il trio ospita il chitarrista, polistrumentista e compositore Kurt Rosenwinkel.
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Sabato 18 giugno: alle OGR, il TJF accende i riflettori su Trixie Whitley, giovane cantante, batterista, bassista, tastierista e autrice di talento, già front-woman del gruppo di culto Black Dub di Daniel Lanois e figlia del songwriter Chris Whitley, con cui ha debuttato da bambina, suonando dal vivo e registrando in molti suoi album.
Per la sua ‘prima’ italiana porta a Torino il suo songwriting venato di mille influenze, tra elettronica blues, rock e jazz.
Sempre alle OGR, un evento imperdibile, Kae Tempest, performer, rapper, writer, voce riconosciuta delle inquietudini giovanili, ha vinto numerosi premi per le sue opere poetiche, narrative e musicali (Leone d’argento nel 2021 alla Biennale Teatro di Venezia). Il suo romanzo d’esordio The Bricks That Built the Houses è stato un bestseller del Sunday Times e i suoi album sono stati nominati per il Mercury Music Prize. Kae Tempest a Torino presenta in prima nazionale il nuovo album, TheLine Is A Curve, un lavoro che si interroga a fondo sul senso della vita.
Domenica 19 giugno: il Torino Jazz Festival chiude l’edizione 2022 con un’escursione al Castello di Rivoli (in Collaborazione con Castello di Rivoli Museo d’Arte Contemporanea. Il trombettista e compositore Ramon Moro, suona in solo una composizione originale, ideale colonna sonora per le opere esposte al III piano Manica Lunga, parte della mostra Espressioni con frazioni.
Alle OGR, grande chiusura con un’altra prima nazionale, Jimi Tenor e UMO Helsinki Jazz Orchestra. Talento eclettico, il compositore e polistrumentista finlandese suona sassofoni, flauti, tastiere, strumenti di propria invenzione ed è contemporaneamente fotografo, regista, disegnatore di moda. Tenor aggiorna costantemente gli ingredienti mescolando il tecno jazz degli esordi all’elettronica dalle sfumature pop dei dischi successivi, fino all’afrobeat.
Lunedì 20 giugno, infine, un evento speciale al Cinema Massimo, in collaborazione con il Museo Nazionale del Cinema, The Migration Dance Film Project di Marlene Millar e Sandy Silva (Canada).
Il Migration Dance Film Project nasce dalla settennale collaborazione creativa tra due artiste pioniere nel rompere le convenzioni proprie alle rispettive pratiche artistiche: la regista di film di danza Marlene Millar e la coreografa di danza percussiva Sandy Silva. Un’esplorazione attraverso 7 cortometraggi, con una trama ancorata al tema della migrazione, che seguono un cast di dieci danzatori-cantanti in cui lo spettatore viene avvolto da canto, ritmo e movimento in un viaggio poetico, musicale, fisico e visivo.
La visione dei film è introdotta da un incontro con le autrici a cura dell’Associazione COORPI. Il Festival terminerà con il TJF PARTY JAM all’Amen bar.
Torino Jazz Festival 2022: parola ai direttori
«Sarà di nuovo possibile creare il proprio percorso di lettura stratificata che permetterà di entrare e uscire dai cinque palinsesti scegliendo il percorso che si preferisce per attinenza o per opposizione, improvvisando un gioco dalle mille possibilità» ha spiegato Diego Borotti.
«Il jazz ha sempre rappresentato la libertà e la fusione tra le comunità e le culture. E proprio questa è la nostra filosofia, per riuscire a vivere con consapevolezza e partecipazione un pianeta drammaticamente e meravigliosamente vivente. La nuova edizione del Torino Jazz Festival cerca di approfondire alcuni elementi che stanno intorno a noi, anche quelli extra-musicali che potranno rivelarsi cardini di nuove musiche. Proprio per questo il programma ha sempre un carattere contemporaneo e cerca di non chiudersi in un genere, ma è aperto a cambiamenti, differenze e ascolti», ha aggiunto Giorgio Li Calzi.
INFO UTILI:
Biglietteria: c/o Urban Lab piazza Palazzo di Città 8/F – da sabato 14 maggio lunedì/sabato 10.30/18.30 chiusa giovedì 2 giugno aperta tutti i giorni da lunedì 6 a domenica 19 giugno – Tel. 011.01124777 (nei giorni e negli orari di apertura della biglietteria).
Sono previste formule di abbonamento (info sul sito vivaticket.it). Tutte le info su torinojazzfestival.it
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