Il prossimo 16 giugno sarà, per tutto il mondo, come ogni anno, Bloomsday, il giorno dedicato a Leopold Bloom, il protagonista dell’Ulisse di James Joyce, uno dei romanzi che più ha influenzato la letteratura del ‘900 e che a Trieste ha avuto la sua prima gestazione. Qui, infatti, lo scrittore irlandese diede vita a tre capitoli del suo romanzo più famoso, ispirato, tra l’altro, per alcuni tratti del personaggio principale, oltre che all’eroe omerico, alla figura di Italo Svevo, triestino Doc, allievo e amico di Joyce negli anni della sua permanenza nella città mitteleuropea.
Quest’anno, in particolare, si celebra il centenario della pubblicazione dell’Ulisse. Per l’occasione, il Museo Joyce del Comune di Trieste, in collaborazione con l’Università degli Studi del capoluogo giuliano e con il sostegno di PromoTurismoFVG e del Trieste Convention and Visitors Bureau, ha fatto le cose in grande, organizzando una manifestazione di quattro giorni, dal 16 al 19 giugno, rivolta ai residenti, giustamente orgogliosi di questa eredità storica, e ai molti visitatori che scelgono Trieste proprio in occasione del Bloomsday.
Quattro giorni per vivere come Leopold Bloom
Giovedì 16 giugno, non a caso la data in cui si svolge tutta l’azione del romanzo, avrà luogo la messinscena integrale: dalle otto del mattino alle tre di notte, in quindici diverse location del centro storico, si terranno altrettanti eventi scanditi dalla narrazione dell’Ulisse. Il via è alle 8, con la tipica colazione di Leopold Bloom, che pubblico e attori consumeranno assieme presso il faro della Lanterna, in cima al molo Fratelli Bandiera, illuminato di notte dalla luce verde Irlanda puntata anche sulla statua dello scrittore di fronte al Canal Grande.
Successivamente, a intervalli di un’ora, si animeranno i vari episodi tratti dalla giornata di Leopold Bloom, che nel romanzo sono ambientati nella sua Dublino. Da segnalare in particolare Nausicaa, allestito sulla spiaggia del Pedocin e interpretato da Sergio Rubini e Maria Grazia Plos; Circe, rappresentato da uno spettacolo di danza sulla Scala di Piazza Cornelia Romana e al Teatro dei Fabbri; e Penelope, un monologo affidato a Diana Höbel e ai pennelli elettronici di Cosimo Miorelli, alle due di notte nell’auditorium del museo Revoltella da non perdere anche Sirene, che darà vita a un concerto del duo irlandese “Father of Western Thought” al ridotto del Teatro Verdi; e Simplegadi, l’episodio che ispira la coloratissima mostra di illustrazioni di Max Calò, presso la sala Veruda di palazzo Costanzi.
Il festival del centenario proseguirà fino a domenica 19 giugno, alternando itinerari di visita nei luoghi joyciani, eventi enogastonomici, presentazioni letterarie, documentari e conferenze. In agenda una lezione-spettacolo di Mauro Covacich (dal 17 al 19 giugno al Teatro Rossetti), un piano-recital di Morgan, che trasferirà lo stream of consciousness joyciano sulla tastiera del pianoforte (17 giugno al Politeama Rossetti) e una performance di Moni Ovadia che con Sara Alzetta porterà in scena Oh disse ah, sorta di distillato delle pagine dell’Ulisse tradotte da Enrico Terrinoni (18 giugno alla Sala Luttazzi).
A partire dal Bloomsday, poi, fino al 23 gennaio 2023 saranno disponibili speciali itinerari a piedi sulle tracce di James Joyce, nei luoghi di Trieste amati e frequentati dal romanziere. Tutte le visite, organizzate da PromoTurismoFVG e comprese nella FVGcard, partiranno dall’infopoint di Piazza Unità d’Italia. Visite guidate, previa prenotazione, anche al Museo Joyce.
Info e programma completo su museojoycetrieste.it
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