Cifra tonda per le Bandiere Arancioni italiane. Con tre nuovi borghi gioiello salgono infatti a 270 i borghi dell’entroterra premiati dal Touring Club Italiano per le loro qualità artistiche, ambientali e di capacità di ricettività turistica.
Ai 267 già presenti nell’elenco fino a oggi si aggiungono infatti Dozza, in provincia di Bologna, Manciano, in provincia di Grosseto e Sasso di Castalda, in provincia di Potenza.
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Bandiere arancioni 2022: bellezza, arte e accoglienza
Tre nuovi piccoli centri che si sono distinti non solo per la loro bellezza, ma anche per la qualità dell’accoglienza, la sostenibilità ambientale e la tutela del patrimonio artistico e culturale.
Un insieme di caratteristiche in grado di regalare “un’esperienza di viaggio autentica”, come vogliono il programma iniziato dal Touring Club Italiano nel 1998, e il trend postpandemico.
“Promuoviamo un modello di sviluppo per le aree interne che sia durevole nel tempo, rispettoso dell’ambiente e costruito sul protagonismo delle comunità ospitanti”, spiega Isabella Andrighetti, Responsabile Certificazioni e Programmi territoriali del TCI.
“L’obiettivo è che il rilancio del nostro Paese, una volta superate definitivamente le criticità attuali, possa partire proprio da queste piccole realtà eccellenti”.
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Bandiere arancioni: la Toscana raggiunge il Piemonte
Si viaggia dunque spediti verso l’obiettivo 300 bandiere arancioni, con l’aiuto di queste tre nuove certificazioni che si aggiungono all’elenco, in continuo aggiornamento.
Fino a oggi a farla da padrone in Italia era il Piemonte, con quaranta borghi certificati: oggi, grazie all’inserimento in elenco di Manciano, la regione del Nord Ovest è stata raggiunta a pari merito dalla Toscana.
Seguono le Marche, con 24 comuni, e l’Emilia Romagna, che con il contributo di Dozza raggiunge quota 23.
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Nel 2005, nel totale italiano, è stata raggiunta la quota cento, ma i criteri di selezione sono tutt’altro che semplici: le 270 Bandiere Arancioni a oggi certificate rappresentano infatti soltanto l’8% delle 3.258 candidature analizzate negli anni.
Un risultato non solo simbolico: il Touring calcola in media un 45 per cento di arrivi turistici in più dopo il conseguimento della certificazione. Con un aumento del 65 per cento dei posti letto e dell’83 per cento delle strutture ricettive.
Insomma, diventare Bandiera Arancione può significare per i piccoli comuni con un massimo di 15.000 abitanti la trasformazione effettiva in una destinazione turistica.
Sono appunto tre i borghi che entrano di diritto nell’elenco delle Bandiere Arancioni 2022.
Il più grande è Manciano, con i suoi 7298 abitanti, mentre il più piccolo è Sasso di Castalda, che non arriva a 800 anime. In mezzo, i 6625 abitanti di Dozza, in provincia di Bologna.
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Bandiere arancioni 2022: il borgo d’arte
Quest’ultimo viene premiato per essere indimenticabile, “una vera e propria galleria d’arte a cielo aperto”, dove i muri sono ricoperti di coloratissimi murales.
Si tratta di un borgo medievale, già inserito tra i Borghi più belli d’Italia, posto sul crinale di una collina e sede della Biennale d’Arte Contemporanea del “Muro Dipinto” (che si tiene nella terza settimana di settembre).
Questo appuntamento, nato negli anni Sessanta da un’idea di Tomaso Seragnoli, ha completamente trasformato il volto del centro storico di Dozza, abbellendolo con dipinti d’ogni genere.
Domina il borgo l’imponente Rocca Sforzesca, nei cui sotterranei si trova l’Enoteca Regionale dell’Emilia-Romagna.
Bandiere Arancioni 2022: Maremma millenaria
La Maremma toscana partecipa invece all’elenco delle nuove Bandiere Arancioni con Manciano, borgo dalla storia millenaria distante una manciata di chilometri dalle Terme di Saturnia, con le loro scenografiche vasche naturali. Manciano entra nell’elenco del TCI per la sua vivacità, confermata dai “tanti eventi dedicati a cinema, musica e sagre”.
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Bandiere Arancioni 2022: il paese delle emozioni outdoor
Infine, Sasso di Castalda, con il suo spettacolare “Ponte alla Luna”, un percorso di ponti tibetani mozzafiato che si sviluppano sulle sponde del “Fosso Arenazzo”, lasciando camminare i visitatori sospesi nel vuoto a 102 metri di altezza.
Si arriva infine a una terrazza in vetro dal panorama incredibile sul verde e le montagne circostanti e sul borgo, con gli antichi ruderi della Rocca Medievale.
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