Turismo italiano outdoor: sarà un’estate 2022 open air. Ma comodi e sicuri

Più forte della pandemia, delle nuove tensioni internazionali, delle mode del momento. Il Turismo italiano outdoor cresce ancora. È la scelta di che cerca per il tempo libero, per i weekend o le vacanze della complessa estate 2022 spiagge e colline, boschi e paesaggi rurali.

Un settore che progredisce, ma è anche pronto  a cambiare, diversificarsi. Evolversi.

Sono tanti i segnali di un ulteriore progresso emersi dalla nuova edizione dell’Osservatorio del turismo outdoor, appena presentato da Human company – gruppo fiorentino  leader in Italia nell’ospitalità open air  – in collaborazione con THRENDS. E questo nonostante un quadro economico instabile e i mesi di incertezza che l’Italia e l’Europa stanno attraversando.

Turismo italiano outdoor: la ricerca

Se l’edizione 2021 del rapporto sul turismo outdoor si riferiva al settore dell’ospitalità all’aperto nel senso più ampio – camping e villaggi turistici, rifugi  e agriturismi compresi – Human Company si concentra per la prossima estate sul settore ben preciso dei viaggi sotto il cielo. Ovvero, quelli con le tende e i bungalow, simbolo di libertà e avventura, come struttura ricettiva di riferimento, e il campeggio nelle sue mille declinazioni come scenario.

Quali sono i numeri allora? La ricerca è partita da fonti Istat ed Eurostat, per poi procedere, in questo momento internazionale delicato, considerando due scenari-ipotesi.

Il primo scenario preso in considerazione ipotizza una risoluzione del conflitto in Ucraina entro il 15 maggio, con un conseguente, significativo incremento degli arrivi da Germania, Austria e Svizzera e dai paesi centro-nord europei.

Nell’altro si immagina il perpetrarsi della guerra, con il suo carico conseguente di instabilità, uno stato generalizzato di insicurezza e di allerta che non aiuta al momento di investire in un viaggio.

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I numeri del viaggiare open air

Ebbene, l’ipotesi migliore vede 48 milioni di presenze previste nel totale delle strutture italiane di questo settore nei prossimi mesi estivi. Una stima del più 8 per cento sul 2021 e una perdita del “solo” 14 per cento rispetto al 2019, quando tutto era più semplice e aperto.

Il giro d’affari? Una spesa complessiva generata pari a 2,55 miliardi di euro o, in altri termini, di 53 euro al giorno in media per ospite. Un più 2 per cento totale di presenze rispetto al 2021.

Nello scenario peggiore invece, i turisti totali si attesterebbero invece sui 45,4 milioni. In pratica sui livelli dell’ultimo, difficile biennio.  E con i visitatori dall’estero che continuerebbero a latitare.

Turismo italiano outdoor 2022: tutti in camping

Strategico il settore di bungalow e tende.

Nello scenario migliore considerato per l’estate in arrivo  il mercato italiano si attesterebbe sui 26 milioni di presenze nei camping e village, con una flessione solo del 5,2 per cento rispetto ai risultati pre-pandemia del 2019. È un percorso di recupero e crescita che era stato già visibile, se pur moderato, nel 2021, con un più 0,5 per cento complessivo sul 2020 in virtù del clima di incertezza riguardo agli spostamenti tra maggio e giugno.

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Estate 2022: i viaggi prudenti

Cosa dice ancora la ricerca Human Company?

Che ci sono ancora i segni di una grande attesa, di un’incertezza cronica appesa ai bollettini di guerra e all’ennesima variante virale.

E che questa influenza non solo il numero di viaggi, il loro raggio e il budget investito, ma le stesse modalità della scelta e del viaggio stesso.

Last minute è meglio

Esempi? Aumentano coloro che prenotano sotto data, sempre più last minute, che chiedono tariffe flessibili e la possibilità di annullare e cambiare data fino all’ultimo.

Si rimanda insomma ancora una volta il “grande viaggio” in attesa di scenari economici più incoraggianti.

E si tende a frammentare l’estate in più break.

I dati aggiungono che il mercato interno sarà ancora dominato dagli italiani (il 54 per cento di chi si muoverà per vacanze quest’estate in Italia), e che questi tenderanno a rimanere nella Penisola.

“Questa nuova edizione dell’Osservatorio nasce in un momento storico caratterizzato da grande incertezza e instabilità. Un momento che richiede un’attenta lettura dei dati passati e un grande sforzo previsionale”, ha dichiarato del resto Domenico Montano, direttore generale Human Company.

Outdoor, ma nuovo

Intanto, cambia il concetto di “Viaggio outdoor”.

Nel biennio da dimenticare la curva può essersi fermata, ma è chiaro che il turismo all’aria aperta è destinato a crescere, dicono tutti gli esperti, soprattutto attirando nuovi tipi di viaggiatore. Ed è a questi nuovi utenti che si avventurano magari per la prima volta fuori dall’hotel o dalla casa in affitto che gli operatori devono rispondere con un’offerta sempre più pensata e articolata.

“Il comparto è in evoluzione”, osserva Montano. “Oggi la chiave è l’attenzione e la cura verso l’ospite, il costante miglioramento della qualità dei servizi, la sostenibilità ambientale e il legame con il territorio. Ogni soggiorno all’aria aperta, insomma, dovrebbe essere un’esperienza unica”.

“All’aria aperta questo nuovo viaggiatore potrà essere disposto anche a spendere di più”, aggiunge Giorgio Ribaudo, direttore di THRENDS: “Ma chiederà in cambio esperienze più articolate ed autentiche. Rispondere a questa domanda nuova servirà all’industria outdoor a gettare solide basi per un maggiore dinamismo e protagonismo nel prossimo quinquennio”.

Turismo open air in Italia: i nuovi trend

Come sono insomma questi nuovi viaggiatori dell’outdoor? Cosa cercano? Se da una parte la pandemia ha avvicinato le persone a un concetto di turismo esperienziale, nella natura, magari in gruppo, dall’altra cresce un’ospitalità che unisce l’esperienza outdoor alla qualità e a ogni tipo comfort.

Grazie alla tecnologia, oggi l’esperienza nella natura è più facile per tutti, osserva la ricerca Human company, non solo per le anime sportive e spartane.

Ecco allora un turismo all’aperto che può coniugarsi con il mangiar bene, o con i servizi personalizzati.

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Wellnes sotto le stelle

O ancora, l’esperienza immersiva nella natura sembra portare con sé in modo quasi naturale l’esigenza di strutture e servizi ecosostenibili. Oppure, il desiderio di tenere sotto controllo gli sprechi e il proprio impatto sull’ambiente e sulle risorse naturali durante il soggiorno.

E si parla anche di un outdoor del wellness, della cura di sé, magari coniugato all’outdoor: dallo yoga in montagna alla spa d’altura aperta sul bosco, al viaggio in bici tra le Alpi, ma con l’area benessere a disposizione a fine giornata.

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Turismo outdoor 2022: sharing e glamping

E poi, tra i trend più recenti dell’outdoor si conta anche la sharing economy. Pratica, economica, social ma anche interessante e creativa. Ecco il successo di Yescapa o di Goboony, le piattaforme per l’affitto del camper, o di Click&Boat, per le barche.

Ed ecco, soprattutto, il glamping, l’ultima frontiera del turismo open air che unisce il camping al glamour delle sistemazioni nel più lussuoso comfort. O anche certi nuovi esperimenti di ricettività alberghiera che esplorano l’outdoor con “suite sotto le stelle”. O con camere o aree benessere connesse con lo spazio circostante.

Il periodo non è semplice, insomma, ma l’estate del 2022 può essere l’inizio della grande ripresa. E anche una grande occasione per l’intero settore del turismo italiano outdoor di modernizzarsi, migliorare e sperimentare.

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