Kansai: viaggio in 8 tappe nel cuore del Giappone, culla della spiritualità

Otto aree geografiche, otto mondi diversi, più di 1800 anni di storia: il Kansai comprende le prefetture di Osaka, Kyoto, Hyogo, Shiga, Nara, Wakayama, Mie, Fukui, Tokushima e Tottori, le terre in cui si scopre la spiritualità e la cultura del Giappone più vero. Dai castelli antichi alle vestigia dei ninja, dai templi Zen alle riserve naturali costiere, questo viaggio nel cuore del Sol Levante può diventare un’esperienza unica e autentica – honmono, in giapponese – da vivere almeno una volta nella vita. Per provare un contatto più profondo, diretto e spirituale con la natura di questi luoghi unici, seguendo un percorso in otto tappe.

San’in Coast: miti e misteri della costa del Mar del Giappone

La costa di San’in, il cui nome significa “parete nord delle montagne”, si estende lungo le rive del Mar Giapponese al confine con le prefetture di Tottori, Hyogo e Kyoto. Il suo luogo simbolo è la pineta dell’Amanohashidate Sandbar, cioè il “ponte verso il cielo”, una lingua di sabbia coperta da oltre 5000 pini marittimi che attraversa la baia di Miyazu. La vista migliore si gode dalla cima del Kasamatsu Park e dal vicino Tempio Nariai-ji, lungo l’antico percorso di pellegrinaggio “Saigoku Kannon”, mentre la costa è un susseguirsi di antichi villaggi di pescatori. A partire da Ine, con le sue case galleggianti di pescatori chiamate Funaya fino a Capo Kyoga, con le sue vertiginose scogliere alte 140 metri, e alle Tottori Sand Dunes nel San’inkaigan National Park: 545 ettari di deserto di sabbia scolpita dal vento.

Lago Biwa e Hokuriku: viaggi spirituali intorno al lago più grande del Giappone

Il lago Biwa, nella prefettura di Shiga, è il più grande lago d’acqua dolce del Giappone e uno dei 20 più antichi del mondo. Oltre a essere un’oasi naturale perfetta per praticare sport d’acqua e all’aria aperta, è il punto di partenza per alcune delle escursioni più suggestive del Paese. Le montagne che lo circondano, infatti, sono la culla del buddismo giapponese: qui sorgono alcuni dei più importanti templi zen del Paese, come il tempio Enryaku-ji sul monte Hiei. Meritano senz’altro una visita, sulle montagne della prefettura di Fukui, il villaggio di Kumagawa-juku,  le cui costruzioni risalgono al periodo Edo (1603-1868) e il tempio Daihonzan Eihei-ji sul monte Daibutsuji, dove da più di 700 anni i monaci si raccolgono in meditazione. Da non perdere, il pittoresco canale di Omi Hachiman, antica via di collegamento tra il lago Biwa e il castello di Azuchi.

East Lake Biwa e Mie: preservare la storia giapponese attraverso arti e mestieri tradizionali

La conoscenza della cultura giapponese passa anche attraverso la scoperta dei suoi antichi distretti artigianali, ancora oggi custodi di saperi e tradizioni tramandati di generazione in generazione. Uno di questi è Shigaraki, a Est del lago Biwa, conosciuta come “la città della ceramica”: il suo forno, costruito con l’argilla dell’area del lago Biwa, è uno dei sei più antichi del Giappone. Un altro antico centro artigianale è Urushi-no-Sato Kaikan, a Echizen City, specializzato nella lacca e attivo da 1500 anni, dove ammirare i prodotti in mostra e le dimostrazioni dal vivo. Lo stesso sito è celebre anche per la produzione di washi, la carta fatta a mano usata per gli origami e le decorazioni: i cinque villaggi di Oizu, Otaki, Iwamoto, Shinzaike e Sadatomo, noti come distretto di Goka, ospitano la maggior parte dei produttori ma anche il Museo della cultura della carta e il Museo del Papiro, dove cimentarsi nella preparazione del washi.

Harima: esplorando la storia dei samurai lungo il pittoresco mare interno di Seto

A sud-ovest della prefettura di Hyogo, l’ex provincia di Harima si estende lungo l’omonimo lato del mare interno di Seto, al crocevia delle antiche rotte commerciali dei clan feudali dell’epoca samurai. Testimonianza dei fasti di quel periodo è il castello di Himeji, capolavoro di architettura militare che svetta su una cima rocciosa con le sue tipiche costruzioni in legno e le mura in pietra e terra bianca che gli sono valse il nome di “Castello dell’Airone Bianco”. Da qui, ci si può spostare a visitare il vicino tempio Shoshazan Engyo-ji, un complesso buddista millenario nascosto nel cuore della foresta. Spostandosi lungo la costa si arriva fino a Kobe, tappa imperdibile per una sosta gourmet: nel quartiere conosciuto come Nada Gogo si possono assaggiare alcuni dei sakè più pregiati di tutto il mondo.

Tamba: dove la foresta e la sua gente si sostengono a vicenda

La quinta tappa è nella zona di Tamba, a metà strada tra Kyoto e Hyogo, uno dei più caratteristici del Giappone: conserva ancora molte abitazioni originali dell’epoca samurai e ha mantenuto lo spirito “green” legato al mondo agricolo e alla vita nella natura. Una visita al villaggio rurale di Kita, a poca distanza da Miyama, regala un tuffo nel passato tra casette con il tetto d’erba e piccoli giardini fioriti, mentre l’Aoyama Historical Village è un vero e proprio museo diffuso costruito intorno all’edificio principale chiamato “Katsura-en-sha”, la villa dei signori del luogo che oggi custodisce vestigia del periodo Edo. Ma la meta più celebre del viaggio a Tamba è certamente il castello di Sasayama, uno dei 100 castelli più belli del Giappone, con le sue file di residenze samurai di valore storico oggi trasformate in negozi e bar lungo i marciapiedi di ciottoli. Il castello è anche uno dei migliori 100 punti di osservazione dei fiori di ciliegio del Paese.

Ise e Nara: alla scoperta delle antiche capitali e delle origini spirituali del Giappone

La regione di Ise e Nara, centro culturale del Kansai, è intrisa di spiritualità fin dalle origini del misticismo giapponese. I suoi templi buddisti e santuari shintoisti, famosi in tutto il mondo, sorgono intorno al Nara Park, un parco popolato da cervi Shika, e sono tra i più antichi del Paese: la pagoda a cinque fuochi del tempio buddista Horyu-ji è considerata il più antico edificio in legno del  mondo.  Le  “terre sacre” di questo territorio sono un susseguirsi di boschi, montagne e oasi di preghiera come Ise-jingu, il Santuario di Ise, uno dei  siti più sacri e rispettati, conosciuto come una “culla dell’anima giapponese”. Sul monte Yoshino sorge invece il tempio Kinpusenji, circondato, si dice, da 30 mila alberi di ciliegio: il momento migliore per vederli fioriti è da inizio a fine aprile. Una curiosità: nella zona di Ise-Shima vivono e lavorano i subacquei ama, pescatori che tramandano un’antichissima tecnica di immersione in mare che è diventata parte della cultura e dello stile di vita giapponese.

Isola di Awaji e Tokushima: attraversare il Mare Interno di Seto verso la Terra della Danza

Ci sono luoghi in Giappone in cui è possibile vedere il sole sorgere e tramontare nel mare: l’isola di Awaji e quelle vicine di Honshu e Shikoku sono tra questi. La magia di questo paesaggio fa da sfondo a diversi miti antichi legati alla nascita dell’intera nazione e qui ha avuto origine, più di 400 anni fa, la danza tradizionale Awa Odori, celebrata a Tokushima City (sull’isola di Shikoku) dal 12 al 15 agosto con un festival che richiama milioni di visitatori ogni anno. L’isola di Awaji è collegata alla città di Kōbe dal ponte sospeso più lungo del mondo Akashi-Kaikyo, mentre il ponte Naruto, collega l’estremità opposta dell’isola a Shikoku attraversando le forti correnti dello stretto di Naruto che creano vortici larghi fino a 20 metri con onde spettacolari.

Kumano Kodo: un pellegrinaggio con vista spettacolare

L’ultima tappa alla scoperta del Kansai termina nella penisola di Kii, distesa tra la baia di Osaka e l’Oceano Pacifico. Qui, si incontra uno dei luoghi più cari alla spiritualità del Paese, la via di pellegrinaggio chiamata Kumano Kodo o Kumano Sanzan, patrimonio mondiale UNESCO, che collega ben tre grandi santuari buddisti e shintoisti sulle pendici delle montagne Kii: Kumano Hongu Taisha, Kumano Hayatama Taisha e Kumano Nachi Taisha. Quattro sentieri principali e due percorsi secondari conducono a questa zona sacra attraversando foreste di cedri e bambù dove si compiono meditazioni e cerimonie di purificazione nelle sorgenti di acqua calda immersi in un’atmosfera di pace che si respira ovunque, e invita a connettersi profondamente con la natura.

Dormire e mangiare “like a local”: quattro indirizzi imperdibili nel Kansai

Per immergersi ancora più a fondo nella spiritualità di questa zona del Giappone, si può provare l’esperienza di soggiornare nei luoghi sacri oggi aperti ai viaggiatori. Nel villaggio di Totsukawa, lungo il percorso di pellegrinaggio nella catena montuosa di Kii, per esempio, la locanda termale Yunotani Senkei ha aperto nel 2017. Qui, tutte le camere sono dotate di bagni interni ed esterni, in modo da poter godere di un soggiorno privato come in una casa per le vacanze. La locanda Nara Tsukihi tei, a Nara città, è immersa nel silenzio della foresta sacra di Kasugayama, patrimonio mondiale culturale (World Culturale Heritage Site) e monumento naturale nazionale, e offre ospitalità a tre gruppi di visitatori al giorno: qui si può assaggiare la cucina tradizionale locale, chiamata kaiseki, a pochi passi dalle rive del fiume Yoshiki.

Lungo la vecchia autostrada che collega Koyasan e Osaka si trova, invece, l’Amami Onsen Nantenen, un’antica locanda termale immersa nel verde, dove ancora oggi, nella privacy della propria camera, si può gustare il Kongo Nabe, un piatto tipico invernale a base di ortaggi e frutti di mare bolliti nel latte e serviti su una base di passata di pomodoro.

Il Westin Miyako Hotel Kyoto Kasuien, invece, ricrea le stesse atmosfere di pace nel cuore dell’antica capitale: la dépendance in stile Sukiya, disegnata dal celebre architetto Tōgo Murano, racchiude un giardino e si basa sul concetto degli ryokan, i tipici hotel giapponesi della tradizione. Immersa nel silenzio, offre uno spazio separato dall’hotel, mentre tutte le 12 camere hanno vasche alimentate da sorgenti termali naturali. Un vero Eden, in cui rifugiarsi.

Scopri di più: thekansaiguide.com

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