Un vocabolario gigante per scoprire come cambia la lingua: l’installazione in sei piazze italiane

La lingua cambia costantemente e il vocabolario, come un notaio, registra e attesta i nuovi signifiacati delle delle parole. Non giudica e non delibera, semplicemente si limita a spiegarle. E si fa interprete della lingua e delle sue evoluzioni nel tempo.

Ma non solo: questo fondamentale mezzo di conoscenza aggiorna costantemente le parole già presenti, inserendo nuovi significati e nuovi modi di dire che riflettono cambiamenti del linguaggio consolidati nel corso del tempo.

Come cambia la lingua: il progetto itinerante di Zanichelli

Con il progetto #cambialalingua, Zanichelli, la casa editrice che pubblica uno dei dizionari più noti, lo Zingarelli, lancia un’iniziativa volta a promuovere la consapevolezza della lingua italiana.

Presupposto di fondo, l’idea che siamo noi, utilizzatori della lingua, a cambiare l’italiano mentre parliamo e scriviamo. Lo facciamo modificando i significati delle parole e inventando nuovi modi di dire. E anche per questo abbiamo una responsabilità individuale e collettiva su di essa.

Per raccontarne l’evoluzione, un grande vocabolario interattivo di quattro metri per tre, con un monitor touch screen si sposterà tra settembre e novembre nelle piazze di Torino, Milano, Padova, Forlì, Roma e Lecce invitando il pubblico a scoprire la storia di cinquanta parole individuate tra quelle che meglio riflettono, oggi, il cambiamento dei modi di vivere, lavorare, comunicare, etc.

Il progetto offre un’ulteriore chiave di lettura sull’evoluzione delle parole grazie alla collaborazione con lo scrittore Marco Balzano, che per ogni parola ha scritto un breve testo che ne riassume e interpreta la storia.

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Come cambia la lingua: stesse parole, nuovi significati 

Per comprendere come cambia il significato delle parole nel tempo, lo scrittore Marco Balzano pone l’accento su tre termini (di 50 individuati).

“Bolla”, per esempio. Il nostro mondo si sta riempiendo di bolle. Se prima era semplicemente un “rigonfiamento” di forma circolare e una metafora per indicare un’intenzione caduta nel vuoto (è finito tutto in una bolla di sapone), ora c’è molto di più.

Chi vive isolato per lungo tempo vive in una bolla; chi perde i suoi investimenti in borsa è vittima di una bolla speculativa, espressione calcata sull’inglese South Sea Bubble, il crollo finanziario della Compagnia dei Mari del Sud nel 1720. E si potrebbe continuare con la bolla immobiliare o con quella di filtraggio, che avviene ogni volta che il web seleziona le informazioni al fine di orientare i nostri consumi e le nostre opinioni.

Ma la bolla oggi, in tempi di pandemia, è anche il “luogo protetto”, quello che ci permette di proteggerci meglio limitando il numero di persone con le quali entriamo regolarmente in contatto, limitando l’esposizione al rischio del contagio.

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Nuove parole: cos’è oggi una coppia

Lo stesso vale per il vocabolo “coppia”. Per fare coppia bisogna avere qualcosa in comune. Una coppia di cavalli, per esempio, è tale perché appartengono alla stessa specie, ma un gallo e un cavallo possono formare una coppia in nome del loro genere, quello animale. E un uomo e un cavallo non sono forse una coppia di viventi? E si potrebbe continuare.

Il vocabolario di un secolo fa specificava che si tratta di due persone di sesso diverso unite tra loro da un rapporto matrimoniale o amoroso. Ma nell’edizione del 1997 cadono la distinzione fra i sessi e il riferimento al matrimonio: si parla, infatti, di due persone unite fra loro da un rapporto amoroso. Il significato che vince e supera il tempo è quello più assoluto di unione. Come a dire che gli elementi in comune sta a noi crearli e sta sempre a noi individuarli negli altri.

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Resistenza tra storia e pandemia

E ancora, “Resistenza”. Parola statica e inerte, che indica un attrito, un contrasto e un’opposizione. Anche i virus e i batteri, col tempo, possono diventare resistenti, per esempio all’ambiente o a un antibiotico, trovando le risorse per sopravvivergli.

È su queste basi – fisiche, meccaniche e mediche – che nasce il termine storico “Resistenza”. Compare dalle edizioni del secondo Dopoguerra per indicare un “movimento di lotta politico militare sorto in tutti i paesi d’Europa contro il nazifascismo”. Gli uomini che hanno fatto la Resistenza, così, hanno trasformato quella parola statica in dinamica, perché chi si opponeva nello stesso tempo progettava un mondo nuovo, opposto a quello razzista e sanguinario della dittatura.

Come cambia la lingua: gli appuntamenti nelle piazze d’Italia

Fino al 29 settembre il grande vocabolario sarà a Milano (via Statuto, 18 angolo Moscova). E qui inizierà il suo tour con tappe a Padova (dal 30 settembre al 7 ottobre, in piazzetta Garzeria), Torino (dal 14 al 18 ottobre, Salone del Libro, stand Zanichelli), Forlì (dal 22 al 27 ottobre, piazza San Domenico), Roma (dal 28 ottobre al 3 novembre, via Cola di Rienzo) per chiudersi a Lecce (dal 4 all’11 novembre, piazza Sant’Oronzo).

Chi si presenterà in una delle sei piazze davanti al grande vocabolario interattivo potrà farsi scattare e ricevere una fotografia istantanea accanto al vocabolario o a una delle definizioni evidenziate sul monitor, proporre un significato diverso e condividerlo con l’hashtag #cambialalingua.

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