Sabato 4 settembre, alle 23.15, andrà in onda La Notte della Taranta in salsa rock di Madame ed Enrico Melozzi, ‘maestri concertatori’ di questa tornata all’insegna della contaminazione culturale, condotta dall’idolo di Cellino San Marco Al Bano Carrisi e attraversata dall’omaggio canoro degli ex ragazzi de Il Volo. Per la prima volta su Raiuno, anche se in seconda serata, l’edizione 2021 della storica manifestazione musicale salentina è sempre più un evento televisivo, amplificato dai social.
Lo hanno chiarito gli stessi organizzatori in risposta alle inevitabili polemiche sulla penalizzazione della dimensione live del tradizionale ‘Concertone’ di Melpignano, vissuto in presenza lo scorso 28 agosto da soli 1.000 spettatori, tutti rigorosamente seduti (nonostante lo stimolo difficile da ignorare della pizzica) e muniti di green pass per accedere all’area cintata del piazzale ex Convento degli Agostiniani. Nulla a che vedere, naturalmente, con le adunate oceaniche dell’era pre-Covid. Ma è giusto così.
La Notte della Taranta in salsa rock
Numeri a parte, generosamente risarciti, immaginiamo, dai contatti dell’esposizione televisiva, il momento clou del festival itinerante iniziato il 4 agosto e articolato in 22 tappe e 35 concerti in giro per gli straordinari borghi della Grecia salentina (vedi il nostro articolo sull’estate in Salento) da Corigliano d’Otranto a Calimera, da Soleto a Martano, segna una discontinuità rispetto alle passate 23 edizioni, alcune delle quali davvero indimenticabili (una, nell’estate del 2000, orchestrata da Joe Zawinul, anima dei Weather Report).
E il merito è in buona di Francesca Calearo in arte Madame, vicentina, classe 2002, la più giovane di sempre fra i maestri concertatori di Melpignano, sorprendentemente a suo agio nel ruolo che si è ritagliata a fianco del più navigato Enrico Melozzi – compositore eclettico, reso popolare quest’anno dalla partecipazione a Sanremo come direttore dell’esecuzione dei Måneskin, trionfatori dell’ultimo Festival della Canzone –, chiamato qui a fondere le sonorità Doc dell’Orchestra Popolare della Notta delle Taranta, e dei suoi straordinari cantori, coordinati da Gianluca Longo, con quelle più sinfoniche dell’Orchestra Notturna Clandestina, da lui fondata. Sognando ad occhi aperti un musical sulla Taranta per i palcoscenici Off Broadway.
L’interprete Madame
Con umiltà da outsider ma anche con la grande determinazione che le riconosciamo, la “filosofa” fresca di maturità al liceo delle scienze umane della sua città, dove ha appreso anche qualche nozione sul fenomeno ancestrale del tarantismo, ha saputo calarsi nella situazione tenendo fede all’annuncio della vigilia: “voglio soprattutto amare e comprendere: mi vestirò come questo popolo si veste, canterò come questa cultura canta e danzerò come qui si danza”. Melozzi, il coreografo Thomas Signorelli, il regista televisivo Stefano Mignucci e persino il locale brand di moda ijO’ Design, espressione della maestria artigianale salentina, l’hanno presa in parola.
L’innovazione nella tradizione
Alla fine i brani interpretati da Madame saranno solo tre: il suo “Marea” rivisitato in chiave pizzica, e i tradizionali “Rondinella” e “Dici ca nu mme voi ca su piccinna”, con inserti qua e là di frasi originali coniate da lei, tradotte in griko, il dialetto parlato anche oggi nella parte ellenofona della Puglia. Ma lasciano il segno, più del trio dei superospiti e dello stesso padrone di casa Al Bano. Un segnale per i suoi coetanei appiattiti sul rap d’ordinanza e un promemoria per la Fondazione promotrice della Notte della Taranta, che nel 2022 taglierà, con nuovi protagonisti, il traguardo della sua 25a edizione.
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