La Spagna ha un cuore “green”. È il Principato delle Asturie, sulla costa nord della penisola iberica, un vero paradiso, non solo per le sue meraviglie naturali e per la varietà dei paesaggi, ma soprattutto perché ha saputo valorizzarli nel tempo attraverso il rispetto dell’ambiente, dell’autenticità e della sostenibilità.
Il suo modello turistico ha sempre dato priorità alla protezione della biodiversità e del territorio. Per questo motivo, il Principato la scorsa estate è stato la destinazione turistica preferita dagli spagnoli dopo il confino, diventando un punto di riferimento per il benessere.
Caratterizzato da natura incontaminata, con oltre 200 spiagge (di cui ben 14 bandiera blu) lungo i 400 chilometri di costa meglio conservata della Spagna, villaggi dal sapore antico e le sue comode città dove riempirsi gli occhi di storia e cultura, il piccolo Principato ha un mondo intero da scoprire.
La costa del nord
Piccolo di dimensioni ma ricco di bellezze, il Principato delle Asturie si affaccia sul mar Cantabrico, che incontra la terraferma lungo una costiera che cambia a ogni passo. Un litorale ancora più bello da scoprire percorrendo a piedi il Cammino di Santiago della Costa – uno dei quattro itinerari del nord del Cammino di Santiago dichiarati patrimonio dell’umanità dall’UNESCO – che porta a Compostela attraverso sentieri meno ardui rispetto al cosiddetto Cammino Francese.
Il percorso nelle Asturie è lungo 284 chilometri, divisi in undici tappe, che guardano il mare a nord e le montagne a sud, e attraversano un territorio fatto di villaggi marittimi come Bustìo, Llanes, Ribadesela-Ribeseya, Llastres, Luarca o Puerto de Vega. E due delle più grandi città del Principato: Gijón/Xixón e Avilés.
Camminare tra i Bufones
Percorrendo il “Camino de la Costa” si ammira il litorale meglio conservato della Spagna: distese infinite di sabbia finissima si alternano a calette protette da falesie altissime, vivaci villaggi marinari perfettamente integrati nel paesaggio naturale, sorprendono dopo vasti e silenziosi spazi isolati in cui si è circondati solo dalla natura selvaggia. Sulle scogliere sarà emozionante fermarsi e ritrovarsi osservando il mare. Oppure ascoltandolo, quando nelle giornate di burrasca, soffia tra le rocce sollevandosi in imponenti fontane d’acqua: li chiamano Bufones, questi fenomeni naturali, e sono geyser marini che si manifestano in varie parti delle Asturie, ma sono tipici della zona orientale della regione. Il più maestoso è El Bufón de Santiuste, nel comune di Llanes: dichiarato monumento naturale, il suo getto raggiunge i 40 metri; il più grande è invece il complesso di Los bufones de Arenillas, una dozzina di geyser che occupano un tratto di costa di circa 1200 metri tra il Pozo Salmoria e la foce del fiume Purón, vicino al paese di Puertas de Vidiago.
Sulle tracce dei dinosauri
Maestosi sono stati anche i dinosauri che abitavano quest’area. Di loro non sono rimasti che fossili e icniti, cioè tracce delle loro impronte, ma questa eredità ha reso la cosiddetta Costa dei Dinosauri – lunga circa 60 chilometri – uno dei più importanti giacimenti giurassici d’Europa. A metà esatta di questo tratto di costa, a Rasa de San Telmo, va visitato il MUJA, Museo Giurassico di Asturia, la cui struttura ha la forma di una gigantesca impronta tridattila, nella quale ciascuna delle dita racconta uno dei tre grandi periodi dell’era Mesozoica (Triassico, Giurassico e Cretaceo).
Da qui si possono seguire le tracce dei grandi rettili procedendo verso ovest, fino a Gijón-Xixón (una delle tre città più grandi della regione, con Avilés e il capoluogo Oviedo-Uviéu, nell’interno delle Asturie, punto di partenza del Cammino Primitivo). Una volta superata la città di Avilés, nota per le sue strade porticate, ci si immerge nel paesaggio della costa occidentale delle Asturie, dichiarata area protetta per preservare la sua autenticità e bellezza naturale: un susseguirsi di villaggi di pescatori, come Cudillero o Luarca, annidati tra spiagge e scogliere.
Dalla tavola da surf alla tavola apparecchiata
L’amore per lo sport e il mare nelle Asturie è dimostrato dal numero di canoisti e surfisti che affollano le spiagge e non solo. Da oltre 80 anni, il fiume Sella è meta di appassionati di canottaggio, che si danno appuntamento nel Principato per la Fiesta del Descenso, la Discesa Internazionale del Sella, massima espressione di questo sport. Mentre le spiagge delle Asturie sono diventate dei punti di riferimento per il surf, che ha raggiunto la costa asturiana negli anni ’60: Tapia, Rodiles, Salinas, Xagó sono nomi conosciuti dai surfisti di tutta Europa e questo ha portato alla proliferazione di scuole di surf in tutta la regione.
Impensabile, del resto, arrivare nelle Asturie e non gustare il meglio che la cucina locale può offrire: in ogni villaggio o città – di mare o dell’interno – le tavole sono imbandite con leccornie a km zero, anche queste prodotte con metodi sostenibili e rispettosi delle tradizioni e dell’ambiente. Così se dai pascoli dei Picos arrivano il tagliere di formaggi regionali più grande d’Europa, con oltre 50 specialità (chi non hai mai sentito parlare del Cabrales?), e la sua carne, non si può non parlare del mare: la più grande dispensa delle città costiere, alle cui Rulas (i mercati del pesce) offre, a seconda della stagione, sgombri, sardine, branzini, triglie di scoglio, cabrachos, e soprattutto ostriche e chiocciole di mare da gustare accompagnate da una bottiglia di sidro, prodotto con le mele asturiane DOP in una delle tante sidredrías del Principato.
Per conoscere i segreti del Principato in anteprima, raccogliere informazioni e progettare itinerari basta visitare il sito dell’Ente del Turismo delle Asturie dal quale è possibile anche scaricare una serie di guide tematiche gratuite, con le indicazioni e le dritte per un viaggio in totale sicurezza.
Info: turismoasturias.it
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